Critica Sociale - Anno XX - n. 16 - 16 agosto 1910

Critica Sociale i?/V/ST.11 CWINfJ/C!N.//LE 'DEI, SOCI.//USMO Nel Regno: Anno L. 8 - Semestre L. 4 - All'Estero: Anuo L. 10 - Seme8Lre L. 5,50 Leltei·e e vaglia a/t'Ufficio di CRITICA SOCIALE- MILANO: Portici Galleria V. E., 23 Anno XX - N. 16 },ton si vewie et 1u1:mel'i sepcuuti Milano, 16 agosto 191O SOMMAlxIO Politica ed Attualità. l'crcM, il $(1/1Qllt /JCOIT/1 !fil po' t/lCIIQ •.• : U11 1HUQIIO di 1.:,ut Cl•~ llt$$1/IIQ "" ttlto t /111(1 ltfj(/t j,. viuo,·t eh,: lltSS/1110 /1(1 li/fil. fljlp/i– C(f/{f (LA CRITICA Soc1.1.u;). , ••• ,. /{I l"lfunm, (e,·,·ov1<11•fo: I. G/J tl'l'Ori (omlamt11/(IU (Gl~O IIA– OUONI), l'icco/u POltllliC(I (tlTOVl.(11'/(I; ul pror. All.1erto GI0\'1\1111\111,dlrottol'O di l.l/Jtrtù t.'co11omica; 1ottern conlhlcnzlalo (l'lr.11•1·0 ·ru11.1.T1). Studi economici e sociologici. L'lls,,lcw·o.::101,e obbll(JOIOd~I pt,· 1(1 iua/allla, /(I ('l'Oul,:,IIÌ t lo l!tC• cllit,Lo: cllt cos•~. comt f1m::LOll(1,cltt COMI citi, elle CQ/J(f JJIIÒ d(ll't; I. .\'tct$silll dtll'11ss/.c,,n1.:io11t obbflyutorfo; 11. 1,'11,i,<icm·azio11t crm/t'o u, ,m,tattitl (Pror. dott. L. C.,nozzt). l.t pe11sio11L rU crcchL1rla: VII. L't1s1<lc111·azìont i,l,b/iq1dona; ,., I.o re– cwtt l.:!JiBl<l::iOllt (l"(lllctU (l>ott. GIUl,10 c.,s,U,[XJ). Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. Co111,·o "'"' t11rpll1tdillt, (( t.}. Ntl movlmt11lo illltrm1:1L1.mr1lt: l.n pulUlc<1 socllfl.is/11 , l,a coo11er11zto11c ul Co11g-res60 ,11copenu,::hou - l,'osem11lo d.ella Fritnrlii - .\ pru– poslto d.el ,·oto del blLauel). - o,·urwt:w::lout t m&fi11m,to trv- 110111lco (LI\ leglSlaz\0110 Opèrnln In OlillHIII). - · .Yuti.:it uc11·fe (Prof. 01on,x:;1 )lt:ni.oxt) 8<uolt <11/'optrto per Uo/1011i t•••,. ~rnrnf Il 1ADfiUf UORIIJI un ~O' Mfff O Un di1egno dilegge 1he nmuno haletto euna legge invigore che nmuno hamai applicata. I fatti gravissimi di San Pietro Vernotico, di An– drin e di .Bari, rievocano, aegli ordini del giorno di protesta delle organizzazioni operaie, la proposta i.li legge " por la prevenzione e riparuziono degli eccidi in occasiono di commovimonti popolari ,,, formulata da noi o presentRt..l dal Gr~ppo sochtlista nella pro– cedente legislatura (Le,J.Cisl. xxrr, N. 513, svolt:l. e presa in considerazìoue il 4 luglio 190(;), ripresen– tata il 5 luglio ID09, quando fu riferita alla Camera la _ petizione di centino.ia i.li sodalizi operai rap1>resen– rnnti varie centinaia di migli,1ir1. di la,·oratori ita• liani, e intesa a retlanuuc proYVcdimenti contro il ripetersi dei sa.nguiuosi contlitti, il cui periodico ri• prodursi sembra attestare di uua invincillilc lmrbarie politica - in alto ccl in basso - tutta propria al nostro paese. .Pubblicata e ripubblicattt dai giornali ('), caldeg– giata da imponenti agitazioni, sposso criticata e de– risa, tuttavia rimane in noi l 1impressione ... che o nessuno o pochissimi si siano data la briga almeno di leggerla. E non si tratta che di tl'e articoli di poche lince ciascuno. Non l'aveva lettt\ - dovremmo credere - nep– pure 11011. Giolitti, allo_ra Presidente del Consiglio, (') L«. l'l'IUC(I soclalt In rh:1tam1Jò, collo svolgln1011to alla Camera, ncll'annnla 19081 pag. 203. il quale, il 4 luglio 190G, dopo l'ampio svolgimento che ne facemmo, obiettava elle la nostra proposta sopprimeva le garanzie procedurali e ogni regolare istruttoria in oùio ai funzionarì, che aarchhero '' trnsportati davanti ai trihunali a furore di po– polo " (sic). Soggiungev:1 che una leg~e siffatta, 11onchè prevenirli, avrebbe p1·0,·ocato nuovi conllitti, " imprimendo noJla follfl la per:rnasìone che la tru111M non userà mai delle armi,, {e la legge 11011 prevedeva che il caso di eccidi ancnuti !). La. stima,,a poi inutile perchè, " quanto nlla puhblicità dei dibatti– menti, tutti i dibattimenti sono pubblici, e per questo non occorro una legge speciale ,, (la proposbt non aveva colla pubblicit,'t. dei dibattimenti il più lontano rapporto). Con queste ossenazioni - nello quali insistette anche dopo che, nella replica, gli abhìa111 dato nuove ed esaurienti spiegazioni - l'on. Giolitti consentl\'a, e la Camera approva.va, il cerimoniale della presa in considernzione ! ì\fa 1 fra i nostri stessi ,amici e colleghi, forse da qualcuno dei firmntart, udimmo spesso esprimere lo scettici::imo sull'efficacia di una legge, che vorrebhc " codificare l'iucoditicahile :1• oppure " impedire alle truppe di s1m1·are,, {vedi sopra, il primo frn paren– tesi), o " essere una panacea l'!) o infine " regolare l'intervento delle truppe nelle dimostrazioni ,, (in– tervista Rigola nel Jlessaggei·o 15 corrente), ecc. ecc. Ristampirlmo dunque, una seconda ,•olta (e fosso l'ultima !) 1 il testo modesto di quei modestissimi tre articoli 1 invocando soltanto che chi ne parla sì com• piaccia di scorrerli. Non dev'essere fatica eccessiva. Il disegno di legge del Gruppo socialista 11011 ha mai preteso nè di regolare l'intervento della truppa, nè i.li codificare l'azione della polizia, nè di impedire alle truppe di sparare, so necessifa ve le sfo1·zi 1 nè di riuscire una panacea pCI' ncs8un male. Soltanto, poichè il fatto, altrimenti inesplicabile, dell'impu– nifa, sempre assicurata fin qui, senza 11ess1111a ecce– zione, ai fucilatori montura.ti - e tacciamo, per non parer " comiziaiuoli ,,, i casi cli " premi d'incorag-– ~iamento ,,, come hL famigerata medagliit al lu·ig-<l· dicre Centa11ni 1 che lo stesso Giolitti, in seg-uìlo alla sontenza del Tribunale di Lucera e a una nostra interpellanza del marzo 1903 sugli eccidi di Candela, fu costretto 1\. deplornre, scusandosi col pr(1lesto di non ricordiamo qual dccrnto di mozzo secolo prima, che. in caso di distinzioni pei carnbinicri, obbliga(?) a(I as:scgnarle subito, prima di riCC\'erc tutte le in– formazioni opportune - poichè dunqu& questa siste– matica impunità ha radicato il convincimento che, troppo spesso, fra lti autori fa inquirenti e gli agenti prevaricatori, corrn u11 1 omei-tù, che ò assai pili grn\'0 1 per gli effetti, dello stesso delitto, che tentlo a oo– l)rire - il disegno di legge dei socialisti vorrehbe che hl. luce 1 ,tssicurata in tutti i casi, di un dibat– tirnc11to1desiderato o dcsidcrahile dagli stessi fu11- zionari onesti ccl irreprem;ihili, renrlesse <:otcsta omertà. meno facile - c. ad og-ni modo 1 b1 svolasse, se c'è; se non c'è, ne disperdesse il sospetto. Dal che tutti - eccetto gli alSsassini - avrnbbcro da guadagnare.

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