Critica Sociale - Anno XX - n.11-12 - 1-16 giugno 1910

ùl(l'l'ICA ~OCI AJ.l•! IH7 allo Stato notevoli riforme sociali. Così, la riforma del diritto elettornle, e il suffragio unh'ersate, e I:\ lotta contro l'imperialismo e il militarismo, sono i prohlemi politici pH1 mgenti pel proletariato: In po· litica " positiva " che ora s'impone. " Fincbè questi problemi non saranno rholti, il pro– letariato non potrà. s11erarc In ulteriorl miglioramenti 11 rirormlstlci ,, notevoli, di fronte nl crescere delle or– ganizzazioni padrona.\i 1 dei prezzi delle derrate, dulia immigrazione di ma~so operaio piì1 retrho, del ristagno generalo delle rirormo legislalhe, del crescere delle Im– poste. n .la queste lotte per In democrazia, nelle quali il proletariato si conquisterà una posizione dominante nello Stato, esso può contnre poco su alleali del campo borghese, cioè artigiani e contadini, gli st.rati della. popohtzione che fornHL\'ano, un tempo, il noc– ciolo delhl democrazia µiccolo-b orghei:ie. J,'azioue " 1>ositivfl ,, del proletariRto, che acuti1.za l'antag-o– nrsmo delle classi; gli scioperi, l e Cooper.1 tivc, l'un• mento <lei salari per opera dei 8ind:\cati opernì, Pur• banesimo, rendono gli arlig-iRni, i piccoli commer– chrnli, i contadini, anersari sempre 1•ii1 accaniti del proletariato e delle organizzazioni opcrnic. Parrebbe, dunque, che questa politica del proletn• riato ne completi l'isolamento e lo condauni alla ste– riliti\ politica, proprio noi momento in cui esso hn nrnggior hisogno di estendere la sua influenza 1>olitica. Ma Kautsky vede nella politica imperialista la leva per scnrdinare il sistema dominante. (,I L'imperialismo è l'unica spera11za 1 l'unica idc1t pel futuro della so cietà attuale: al di là non c'è che il socialismo. 11 Oa ciò In. gara degli arm,unenti, l'aumento delle im· poste o, conseguentemente, la crescente supcrioriti\ iodustrii.110 degli Stati Uniti, che non han hisogno di grandi esercili permanenti, l'arresto nello sviluppo ecouomico dell'J<;uropa e il peg-giornmeuto delle con• dizioni del proletilriato europeo. Nello stesso tempo, la corsa agli armamenti acu– tizza gli 1mtagonismi nazionali e accresce i pericoli cli guerra, impeditn. solo, finora, dallo spettro della. rivoluzione, che si erige minaccioso dietro la guerraj mentre, dopo la vittoria milit.are del Giappone, i 1>0• poli orientali si preparano :1 conquistare la loro au– tonomin. politica e a resisf.cre contro qualsiasi domi– nazione straniern. Il capitalismo nazionale di quei popoli - creato dnll11 csportt1zione C'uropea dei mezzi di produzione, olla <1uale si deve la nuova fioritura dell'industria capitnlista europea dopo il l88~, diventa un pericoloso concorrente e 1111 temibile ne mico dell'imperit1lismo europeo; minnceia i nostri capitalisti e i nostl'i Go\'erni e pl'Cpnrn un't:ra di profondi turhnmenti politici in Oriente, che si riper• euoternnno in occidCnte. La guerra mondiille si a,·. ,•icirrn sempre pili minacciosa e con essu h1 rivolu– zione, perchè il proletari:tto ò cresciulo, oltrechò in m1me1·0, in su1>oriorità morale rispetto alle cli,ssi dirigenti; nelle quali crl'scono la slìduci:1 1 la con11• zione, ~li sperperi, e le qu:1li sono sempre pili im– preparate e impotenti di fronte nlla g-ravitiì. dei problemi della politica intl'rnazionale. L:l bancarotta dell'imperinlismo sarohbe la han– carnttu dello Stato. E non sarebhc impossihile che hl piccola borghesia, che è uu9. classe in peqwtu:i oscillazione, sotto l'azione di un carico lrihutario eccessivo e un'improvvisa hancarotfo morale dello classi dil'igenti, 8i alleasse al prolctarinto, il quale ha dinanzi a st:.'ben chiari i suoi còmpiti prossimi - conquiista delln democra1.i1l nello Stato, lotta contro l'im1>ciri.1lismoe il militarismo- e ha netta coscienza dei mezzi di lotto - oltre ai mezzi usati finorn, lo sciopero genen1le 1 la cui utiliti), in determinate cir– costanze, fu ripetutamente pro,•atn. l,n cataslrofo morale del reg-ime dominnnte è. quindi, proh:1hile e il periodo di lolte, nel qunlc stiamo C'll· tranllo, per lr hstituzioni dello , taro e per il poten•. porterìt .. in un tempo non lontano, molto probahil· mente. a spostamrnti di forza a favore del prolcta• riato 1 se non anche al suo dominio nell'Europa oc– ciJentnle "'I' Pcrchè, ora, \'or~anizzazior1e del proletariato l:, crc· sciuhl in una misura, che non ha preccde11ti nella storia. I.e org-anizz.1zioni operaie, so in tempi nor– mali non ahhrncciuno che una ,:w,,, ha11no, nei tempi ri\•Oluzionari, una. forza di nttr11zio11c, la cui espan– sione ò limitata solo ù:-illa grandezza ùell1• classi di cui difendono ~li interessi. ~: il proletariato COi!li– tuiscc oggi, aluwno in Grrmania, non solo l:t nrng– gioranza della 1>01>olazione 1 ma auclw de~li elettori. 11 Lo s\'iluppo economico opera ininterrottamente ad aumentare, a speso dogli clementi conservatori, gli cle– menti ri\'Oluzionarì e a rendere sempre plì1 grande lrt loro preponderanza nello Stato. 11 • Questi elementi rivoluzionari lo sono. per ora, solo in polomm j ma rormauo Il campo cli reclutamento riel 11 SOMA.ti 1lella rl\'Oluziono Il' Ma il 1,artito !iOCialista potrìL conquistarsi tanto piì1 la fiducia di qucstn classe, quanto pili rcsterù fcdelo a se sicsso, quanto piì1 sar;\. saldo, cous<•guente, ir· reconl'iliabilc. Spin~erc il partilo socialista :.1 parte– cipare ad una politica di coalizioni o \li hlocchi, sa• rebhe co11sigliarg-li il suicidio; perchè la scomparsa della fede uel <•arni1cre ri\'oluzionurio del )Jflrtito so– cialistn, sco1111,arsa che è consegucnzn della politica dt>i hlocchi, pnò indurre le masse proletarie ad ah• handorrnrc i mrzzi pacifici della lotta di classe - parlamentarismo, sciopero, dimostrnzioue, stampu - e allo11tn11arle 1 come in Fruncia, dal i;OCialismo, J)Cr cacciarle in braccio alla specie pili moderna dcl– l'anilrchismo, il l'Jinclncalismo; " il quale, come il vec('hio anarchismo della pro1>aganclu lici fatto, mira, 1>iuttosto che a rnfforzarc il prolet:ninto, a s1Hwc11- tare i1rnlilmente la horghesia, a ercitorla fino al fu– ror,, e a provocnre intempestive prove di forza, :t cui, 110\1,•con,lìzioni attuali 1 il p1·ololAriato non è prep:lrnto n· (. p. LEPENSIONI DIVECCHIAIA Il'. L'assicurazione obbligatoria. 1° J.n lt•gislaziont• gcrmnnh·u: la 11rima fn!-f'. Accnnto al siitoma delle" pensioni ~ratuite "'lt che nhhinmo :\llalizzato nei 1>artieolari le1,,tiRla1ivi e tecnici e nelle ?·ipercm1sioni fi11a11zinrice mornli (1), si ò nf– fcrurnto, nella lcg-islazionc iuternazionale, 1111 sis1em11 11011meuo grarH.liOSO:C(llf'IIOdella ll8Sicurnzione oh– bli~ntorill. ~:sso. unto in (icrmaniu, dopo non lie\·i contrnsti, fu dit principio consideraw con non dis~i· mulnta diflidenzn e dai socinlii;ti e dai liberali, ma nudò couquistunclo a poco a poco l'11doi:iio11e dei piì1, tanfo che verso il sistema ~ermanico ora si vànno orientando le democrazie dei clirnri::i pucsi e quanti anC'lano non a parziali (•sperimenti ma a soluzioni laq:hc e sincere. La 101,,tislazionegermanica 11011 è, certo, perfettn, ma ha i;upcrnto la pt'O\'a del fuoco di oltre un vrntennio di cspcricnz1t e ha dimoi:itrnto di ,,otersi perre~'.ionnre scmpro più, con successh·e re\'isioni. l~tHHLmerita quindi di essere conosciuta 1 nel suo org-1111nmento intimo, nei suoi foudnnH•nti (1) •·rUlrn ,"Qrill/1', nnnn 1910, numeri 4, r.. G, 1,

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