Critica Sociale - Anno XX - n.11-12 - 1-16 giugno 1910

18t: Ùlll'l'IOA SOOIALF! cialmentc in Oormnnin. Così, nello stesso tempo eho ht le~islazionc suhisce un arrcst.0 1 i Sindacati, _grazie all'ilumenlo dcll11domanda di mano d'opern, riescono, colla sola " azione diretta ,,, a migliorare le condi• ;doni de:.:li operni e si illudono di potere, d'ora in– nttnzi. senza perturbazioni politiche, migliorare inde• finitamente la condizione dclii' classi operaie, limi– tare semprc più il capitale, sostit.uirc all'assolutismo mqJitalista la " fahbrica costituzionale " e ~iungcre, cosi, gradatnmenlc, senza strappi violenti e s<'1mt c:-1t;1strofì, illlrt. democrazia i11dustri:1lc. Orossa illusione. questa dei riformisti; i quali 11011 cn1)iscono che la " penetrazione socinlh1ta " pacifica aumenta In forza, non soltanto di una, ma di en– trambe le clllssi nntagonistichc e che, mentre ;:rii nntagonismi di clnsse scmbrnuo 11ttc11uarsi 1 la stessa u pcnetrazio1w socialista,, JH'CfHlnl le rorze destinate a riacutizzarli. l'rogrcdisce, da u11a )Htrte, l'organizzazione opr.rnia; ma si form:1 1 dall'altra; una non meno potente org-a• nizzflzione, che minaccia sempre 1>iù cli precluderne la ,·ia; cioè, rorgnnizzazione p1ttlronalc, sotto IA du• IJlice forma: dC'I ~inclacnto, per la fissazione mouopo Jistica dei p1·rzzi, e delrorganizznzio11e di resistcnZA, per diminuire le spese lii produ:doue. " Queste orgauizznzioni degli Imprenditori oppongono al progressi della clnsso operala, mediante l'organl2za– ;done sindacate, ostacoli sempre maggiori. Cerio che le organizzazioni operaie non sono assolutamente in balia n quelle de-gli im1>rendltori. Ma la loro marcia vittoriosa è sempre plì1 ostacolata negli u!Limi anni i esse vengono costrette alln dlreush•a; allo scio11cro fli oppone scm11re 11iì1spesso o vlttoriosamcute In scrrnta. I momenti fa,·o revoli, noi quali esso potevano claro fortunate batt11glic 1 diventano scm1>ro piì1 rari. " g la situazione è resa ànche pili <liHicìle dnll'nu– mento continuo dell'immigrazione di operai slrnnit•ri, senza esigenze, disorganizzati, ini.life8i. e dal rincaro dei generi alimentari, a cui contribuiscono i ri11gs dei capitalisti, che aumentano tutti i prezzi e le spese dei trasporti. La crisi del l!l07 hn reso tcrl'ihili le condizioni del proletariato. Ma non hisogna illudersi che la fine dello. crisi faccia ritornare, per le classi operaie, un'èra di prosperità simile a quella del I 9::>~ 190i. 11 ùli alti prezzi delle derrate resteranno e aumeoto– ranno; o l'immigrazione di mano d'opera straniera a miglior mercato, nnziehè cessare, rl1mmderà con nuova rorzn. coll'inizio cli una migliore Cl)ngluntul'll. Sopratutto, ))Oì, le Unioni di resistenza 11adronalo formeranno plt't che mai un cerchio di ferro, che sarà lm1>ossibile spez– zare colla sola rorza sindacale. 11 11 Per quanto Importanti, anzi lndisponsabili, siano e restino le organizzazioni operaie, non dobbiamo nspot• tare\ che esso possano portare innanzi il J)roletariato col soli metodi aiudncnli così potontomento come noi– l'ultimo dodiccnnio. Dobbiamo, nuzi, contare colla l)OS• slbiliti'.l che gll avvor~nri conquistino In forza <li ricnc– clarlo indietro lem11ornuenmenle. 11 Gii', negli ultimi ft.nni di prosperitì1 industriale - afferma sempre il l\uutsky - ~li operai lamentavano di non esser pili in grado di elevare il loro salario reale, che, anzi, ò climiuuito. Per ht Germania questo fu dimostrato dn inchieste prh•alt•. .Per I' Amcrica possediamo 1111 riconoscimento ufficiale di questo fotto per tuttn In classe operaia. Secondo l'Inchiesta annuale df'll'Ufficio del Lavoro di Washington sulle condizioni degli operai in un certo numero di imprese dt:lle categ-orie più impor– tanti di industrie degli Stati Uniti, mentre i salari sono, nel l!l07 1 superiori del 21 1 4 V/ 0 ris1rntto ,11 1890, i prezzi dello derrate sono aumentati del 18,2 ¾ ri– spetto al 1890 e del 25 °,1 0 rispelto ul \896j per cui il potere d'ilcquisto del salario settimanale, dnl 1890 :1I 1907, non si ò ele,·ato che del 3 ¾ circa, - seh• hene gli ultimi 17 anni siano stati anni di enorme progresso economico in America - cd è anzi, nel 1907, inferiore del 2,7 ¾ rispetto al 18!l6. Certo cho il c;unbiamento della situazione 11011 di· minuisce Pirr1portnnza dei Sindncnti; ma ne muta i metodi di lottfl. Ove vengono in conllitto colle grondi org:rnìzzAzioni di resistenza, 1>rHlronali, essi non pos– fò!Ono nulla direttamente contro di (IUC!~te; ma le lotte sindacali diventano gigantesche. e, ove gli imprendi• tori rifiutano o:;:ni concessione, queste lotte scuotono tutta 1:t Società o lo Stato, o inJ\uiscono sui Go,•erni e sui P1:1rlnmcnti. Gli scioperi, nei rami dell'industria dominati di.Ile or_t!nnizzazioni dei Jh\llroni e che hanno importnnzn per tuttit la ,,ita eco110111ica,acquistano, scm1lre pii1, 1111 cnmttere politico. D 1 altrn part(', si presentano sempre pii'1 s1>esso occ:1sioni. nello quali, nelle lotte purnmentc politiche, l'armo dello sciopero g-encrale funziona crtìC'accme11tc. il In tal mo1lo le organlzzazio11i ncquiat11110 sempre piì1 funzioni politiche e, iu Jughillorra corno in Francia, In Oermania come In Austria 1 !il volgono sempre plì1 alla politica. j;; questo Il nocciolo sano del Sindacalismo do! paesi latini, il quale,·pcrò, per la sua origine anarchica, degenera noll'antiparlamentarismo. Eppure l' " azione diretta 11 dello organizzazioni non ))UÒ affermarsi utll• mente se non come complemento e rafforzamento, e non già come sostltuth,o, 1lcl1 1 azione J)arlamentare dei 1mr– titl operai. " Lo i;rorzo maggioro dell'aziono proletaria si portori\ ancorn 1 pi1'1che non negli ultimi due decenni, verso la politica. Dapprima l'intcre:.se proletario si ri\'olgerà. an• cora prevalentemente alla rlrorma sociale, alla prote– zione del lavoro, Ma questa 11rocede sempre pli1 stenta– tamente, nello attuali coudi1.lenl J>Olitlche, o il suo rl• stAgno è tanto pit', sensibile quanto 11lì1 rapida la rivo– luzione tecnica od economica o nrnggiore lo sfruttamento. ~: ancho questi lentissimi progreil91 devono essere )lrO– parali e strappati dA.lle organlzza;doul con lotte sempre piì1 grandi, Il cui costo e i cui sacrifici aumentano ra- 11idamcute e superano sempre piì1 I risultati ottenuti. 11 Perchè non !!i deve dimenticare che, se la nostra azione • 1 positiva ,, e il riformista II rafforza il proleta– riato, e~sa eccita i nostri avversnri ad una resistenza sempre 1>iì1energica, 1,: 1 quanto 1111'1 le lotte per le rirorme ~ocln.11dh·entnno lotte politlcho 1 tanto plt'1 lu organizza– zioni 11adronali mirano anch'esse a eccitare Parlamenti e Oo\'erni contro gli 011erai e le loro organizzazioni, e a limitarne i rlirittl polittcl. " Co:JÌ 1 nelln vita 11olltlca, la lottn per i diritti ritorna al primo posto, e lo questioni costituzionali, cioè le que– stioui dello basi <lolla vita statale, diventano le que– stioni decisive. ,, Ma il proletarilltO non può limitarsi a respingere gli attacchi reazionari; esso deve conquistarsi nuo\'(' condizioni politiche, che gli permettano di far ijerriro lo Stato ai suoi interessi di classe. Biforme elettorali e democrntizzazionc dello Stato sono sempre più in• dispensabili. }.la anche la con quista di 111~0 Stato de· mocrntico non baati\ ancora a m iglioro.re la posiziono della classe proletaria, se lo Stato non ha i mezzi necessAri 1>er le riforme socillli; od oggi i mezzi dello Stato sono dh•orati dal militarismo, conse– J..!Ueoza indeprecahile della politica coloniale e del– l'imperialismo. Abolizione degli eserciti permanenti ,e disarmo sono, perciò, indispensabili per permettere

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