Critica Sociale - Anno XX - n.11-12 - 1-16 giugno 1910

CRITIOA SOCIALE f) aum(lnta invece Il numero dei disoccupati e d) può crescere tah•olta aucho in misura notevole la quantili\ del prodotti che aumentano di prezzo per effetto dello sciopero; t) quanto più è breve lo sciopero tanto è minore Il ,11111110 che l'lnduslrlalo può subire. Perciò, se le con– dizioni della sua Industria lo consentono, egli ha Il maggior interesso od accondiscendere allo pretese dei suol operai; tanto più che, in un regime di libera con– correnzn, uno lìCloporo, Limitato al suo stabilimento, lo pone In una tondlzlono di manifesta Inferiorità rispetto ngll industriali concorrenti. Oott. FWEIUCO Cm:SSA. (No11111, ANCORA DEICOHFICIENTI SOCIALI nella lotta antitubercolare I~:destino ,101111questiono tubercolare di seccare il pros8lmo, co,!!lda fnr <lire cho di ossa tutti sono sazi o saturi i o Il fonorncno rhola 11or :-.e stesso che de,·e essere 1>ro1Jlomadi risoluzione nou facile. Il bruo Fa• brlzlo Mnftl ba mosso ad un mio scritto, apparao in questo colonne, critiche o obbiezioni cortesi ( 1 ); ed io ri– s1>ondorò Indirettamente, risalendo alla questione fonda– mentale. l,a quale può formularsi cosi: la tubercolosi è la malattia lnfetthn cho J>Oreccellenza risente dello con– dizioni sociali, od à la forma che meno facilmente cede innam~l a quello assieme di fatti, che si suol definire col termino gonorlco di cu:illù; inoltro ò malattia così g-rue, per o.1lonslono di colpiti o per importanza di danncl,l'glamonto economico, da rendersi nece'!saria una campagna a rorulo. Su que~to slamo tutti d'accordo, come pure siamo tutti <l'accordo noi ritenere che moltisRlmo armi sono utili nolln lotta, dallo nostro ciancio lii seminatori di profi– lnssl, ai 1mnatorì, allo caso. .11Ia, data l'entità del pro– l>lomn, si tratta di dcclcloro ora questo: quale ò l'arma oconomlcamento più utile nella lotta contro la tuberco– losi, 0 1 In altri termini, qual ò il più utile impiego di capitali In materia di lotta antltuborcolare. Questo modo di pro1:11,cttaroIl problema è li solo inlereesantej e cosi ò risposto anche a(l un apostolu, degno di immensa lode per quanto fa In Unila a favore della lotta antituber– colare, Il doti. F. Oattl di Milano. li quale ba alcune parole, che, 1onza volerlo, sono amare per coloro rhe non han dello troppo bene del sanatori o di altre armi ontltubercolarl; dimenticando che socialmente la que– stiono non sta nell'esamlnaro se la percentuale di bene– ficio cho dànno I ,anatori glusUftca gli entusiasmi pro o contro, ma nelPei;aminaro quale economicamente ò il mcz1.o miglioro por combattere la tubercolosi colla mi– nima spesa e col maggior successo pratico. t; vero ohe non si dovo a.drarre dal fattore sentimen– tale. l U8ICIcl sono o non si possono sopprimere violen– temente; quinti! hl\ ragiono Il Oatti di affermare cbo non cl si J>uò llmltaro ad opero di profilassi pel sani che 1•otrobbcro In ruturo diventar tisici, ma dobbiamo noccssnrlnmonto oocu11arcl n11cho di coloro che sono giÀ. tisici o che meritano cura. Sia 1mro 1 dunquo 1 che l'opera di assistenza si debba ( 1 ) lh!llT.AIU:1,11: I COll(lt'Oll (111/UNbtl'rO/m•I, ecc., Cl"illtt• ,-:Oclalt, t,10, n. i 111111. :it. - ~Al 11: /,(A folla tu1llt11bti-colm·t, 11.lldc.m, n. 6·'7, ))Mif. 111 compiere, ancho so Intorno a certe stallatiche la redo no!ltra non sia molto forte. lla Il fatto muta quando si de,·o e1:1p0rrel'indirizzo pli1 utile economlcamento 1 quando, cioè, si deve faro opera che non solamente accontenti il sentimento, ma ehe alJbla un valore deflnlth'o. ~ proprio del buono sperimentatore non accontentarsi delle forme banali di espressione riflettenti I fenomeni demograftci, ma dare dimostrazioni Intorno a quel fattori che banno una Influenza renio 1ul J>robloorn che interessa. Ora - ed ò quo11to che Interessa - la propaganda ontltubercolaro dovo cssoro lntenaiflcata, sia pure In molto dlrottlve, ritenendo però (pcrchè ò questo cho risulta dil tutta la moderna eJ}ldomiologia tubercolare) che In propaganda de,·o far presente questo: che, allo stato dollo nostro conoscenze, Il cocfllclonte sociale prin– cipe dolln tuborcolosl ò fr, casa. ... Il termino II casa" ò wenorlco: mn qui noi lo dobbiamo usare proprio noi suo sign18cato materiale. SI dico che tutto contribuisce all'aumento della tu~er– colosl: l'affollamento, l'allmentazlone dcftcicntc, il lavoro eectH18IV<', taluni la,•orl BJ>Oclall,ecc. ecc. E, in tesi ge– neralo, non al ha difflcoltlt a(I ammettere che debba C3Sero realmente coal, 11orcbè ò troppo logico pensare che ehi manwta meno bono sia meno resistente verso una Infezione, o sovratutto verso una iufezlone del tipo tubercolare. 1'"ello stcHo modo ò logico pensare che là ove l'ngglomoramento o la pessibilità. di contagio sono maggiori, lvi eia più facile ammalarsi di tubercolosi. Tutto ciò à lntulllvo: la parte 8perimentale - la sola cho ha un Interesse di vera dimostrazione - incomincia quando al vuolo se1,araro un certo coefficiente da tutti gli altri, mettendolo noi suo ,·alore. Numericamente Inteso, uot vorremmo poter tradurre Il fenomeno cosl: qua lo percentuale di casi di tuberco– losi dovo rltonorlll dovuta al fattore sociale !/, x, z. La. domogrnfla ò scienza in quanto viene a stabilire con una corta a11prosslmnzl6110 questi valori; e lo indi– cazioni proftlattlcho, so uon vogliono essere un po' cer– ,•ollotloho, debbono derivare logicamente da questi valori. Allo stato attuale dolio nostre conoscenze noi non sappiamo valutar bono corno luttulsca l'alimentazione: grossolanamonto riteniamo che chi mangia male ammala facllmonto di tubercolosi; ma a mettere io luce caatta questo fonomono, nou si riesco. Il che vuol dire senz'altro che non devo avere un'Importanza di primissimo ordino: cbè, 80 cosl fosso, il 1iguiftcato grande di questo fattore dovrebbe scaturire Jow1cameuto dall'osservazione dei fatti O)lldc·mlologlot. L'agglomero o l'Industrialismo formano due fattori, pel quali ò <llmostrabllo una inttuenza grande; ma non 80DO ancora I renomenl sociali più salienti por giustificare l'estensione tubercolare. In alcuni esempi riportati nel rnos 8U questo colonne, ho dato la dimostrazione di questa as9orzlono, o altro potrei aggiungere, traendo l'ammaestramento da constalazionl fatte in rapporto alla tubercolosi n Milano od in Lombardia. Ma vi ò un fattore del quale 81 può dare una dimo- 11trnzlono1Usoluta, corno coefficiente alla diffusione tuber– colare: la cattiva pasa. Non ripeto qui cifre già espoeto sulla Crit/C{I, o l'Inchiesta di Parigi dovrebbe eesere ben prceonto n chlunquo si occupa di tubercolosi. E questo cirro dicono: la ca"Ja oscura e senz'aria è la più alta causa. socia.lo di tubercolo1I, al di là dell'agglomeramento famigliare, nl di là. dell'Ignoranza, al di là del aalart deftclontl 1 della mediocre alimentazione. Si può 8epararo

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