Critica Sociale - Anno XX - n.11-12 - 1-16 giugno 1910

CRfTICA SOCIA I,& 183 il contingento del disoccupati - Il che è Indice della prosperità dell'industria e dei cresciuti profitti dell'in– dustrialo - l'imprenditore non potrà sfuggire la lotta opponendo alla rorza di lavoro resistente la docile forza di lavoro di riserva(!). Accade è vero, talvolta - ad esempio, nelle agitazioni agrario - cbe si proclamino scioperi anche nei periodi di forte disoccupazione; ma, In tal caso 1 l'agitazione operaia non è che una ribel– lione confu11ae istintiva contro vario e complesse rorme di malessere (2). Le Leghe operaie si mostrano oggidì convinte eh(', afflncbè uno sciopero abbia un esito ravorevole, è ne– cessario che i profitti non alano ridotti al minimo o che la situazione economica sia tale che il padrone abbia interesse a pagare un salario pila elevato, anzicbè subire il rischio <l'una sospensione di lavoro. In ultima analisi, inratti, è questa la causa che determina il successo o l'insuccesso degli scioperi. L'importanza dei sussidi o dei risparmi degli scioperanti, la solidarietà degli operai, non sono che accessori, i quali possono contribuire ad aumentare la durata dello sciopero e il numero dei partecipanti, ma poca influenza esercitano sulla sua riuscita. Anzi, talvolta gli scioperi di solidarietà, meglio che gio,·are agli scioperanti, li danneggiano, perchè muta gli operai solidali, che potrebbero suAsicliaro lo sciopero, in altrctta11ti concorrenti al sussidio di scio– pero. Nò ò raro che gli scioperi di solidarietà giovino invece agli imprenditori che dirottamento colpiscono, permettendo loro di smerciare, a prezzi rimuneratori, gro9se riseno di merci lm·enduto, il cui accumulo ne deprimeva Il valore. Lo sciopero di solidarietà può essere in\·eco utile agli operai 1 quando infligge all'impreuditore, vittima dello sciopero iniziale, un danno maggioro di quello che gli deriverebbe dalla resa. Quei:.tocaso può verificarsi quando scioperano operai di un'industria che rvrnlsce la materia prima, o di un'industria sussidiaria a quella che ha sofferto lo sciopero iniiia\e. In linea gener~Je, poi, l'efficacia d'11110 sciopern ,; i,i ragione diretta della. sua estensione 11eJ. tempo e mllo spazio. lu vero, nota li Levasscur ( 1 ) che, in }trancia, negli scioperi dnrn.ti da una settimana ad un mese, dal 1890 al 1899, si contano 33 agitazioni operaio che eb– bero esito favorevole, 35 transazioni, 32 sconfttte; negli scioperi durati da 8 a 15 glorui 1 10 vittorie, &1 transa– zioni, 39 ineucceini; negli 11cioperida IG a 30 giorni, 9 vittorie, H transazioni, 47 insuccessi i negli scioperi da 31 a JOOgiorni si oblJero in\'OCO7 \ 1 ittoric, •19 tran– sazioni e H insuccessi; influe, oltre 100 giorni, 6 si conchiusero favorevolmente agli operai, 31 con transa– ,;ionc, 63 con esito sravore,·olc. Gli stessi risultati emergono, per l'Italia, dal seguente prospetto della nostra Direzione Generale della Stati– stica: Numero degli scio1•eri anouuti dal 18i0 ;li 1903, classillcali seco11do l'esilo o il 1111mcro ilcgll sf'io1wrm1ti. ESITO RISPETTO AGLI OPERAI t'.\\'O Hl::\'OU: IS Tl'rro FA\'OllE\'OLl-'. 11' l',\ll'l'E COSrRAIUO --- - --- - ! Sc\011cr1rntl Sc1011erl Scloperflntl Sc1011crl !<clo11eriu1tl - ,mo[ sumero 'I' effetth·o I Numero l'er 100 ctreUl\'O :--umero l Per 100 :'-UllH:ro 1Jlfe111,•o elfCLtl\'O l'cr 100 :--uincro l'er 100 :--unwro l'Cr WO clfcttl\·o erreuh·o ---- -- ------ --- -- --- --- -- 1879•91 158 18!)2 24 1893 a4 189-1 35 16 I 62 2-11; 25 . ,121 I 43 lii.77-1 47 -101 " 71..',Gj 21i 21 8,636 :W 3:.S 29 5.$32 19 57 50 15.71(; 5:! 2S 9.197 ,rn 4G 38 1:1.770 44 •Il 34 8.6Gl :!i 3.1 5.:354 ifj 29 28 6.505 :!-I :19 38 15,486 :,i 180:J 41 1896 79 1897 70 1898 ,o 1899 80 1900 112 1901 (') 29-1 1902(2) 165 1903 (') 106 32 G.430 33 39 I 31 7.628 40 46 ai :,.2,19 27 38 67 .74i (') iù (') 51 24 17.103 18(') 80 38 11.201 12 ( 1 ) 33 8.0!)4 I0('J 60 27 57.157 ( 1 ) if>tl) 87 -10 11.319 lfl(') 27 9.464 27 68 I 27 I J.230 31 I 1$ 40 15.01 I 42 a1 1-1.206 aa 69 :!i IG.543 38 I 10 42 I 12.Hi', I 29 29 34.5!19 43 14:J 37 30.027 31 128 :14 IG.232 20 29 50.563 26 428 42 !15.220 50 295 29 -15.191 24 21 24.203 12 363 45 106.445 "' 2"11 34 GrJ.7G7 3-1 20 1&.887 15 195 36 50.096 48 2:.SS H 38.7&7 37 (1) son sono compresi In <111esto clrre 2::,sc1oper1, a1 ,,unii preilero parto Mi6Goi,ornl, perchè ~, tll questi nv\'cunero 1ier solldarleti, e non risulta cl10 ab\.)111.110· lnllu11o sull'eslio dello ac\01)oro. di\ cui rurono cagionali, ell. uno sciopero con aLO operul ees~ò 11orehò non s11s5l– stcn·a In. enusa che IOnve,·11 dctormlnnto. ('} Son so110 ~omprest !n 11ucsta cUrA. 11 soloporl con 1099 01,crul, 11orehè S dl essi n,·ve1111eroper soll,!nrlchì r-011alfTI scioperanti, ni:- 81 è J)Otutu dciermlmìrtJ come nbbl11.no lnflu1to sull'csllo rls1101tl\'Odegl1 scioperi dal 1111nli ruro110 caglountl, 2 nn•cnnerv vor protcstaro contro 1up1,ost1 rronedlmentl, o,1 uno J)er rcstegg1are IL primo mng1110. t 1) Non sono eom1,resl 10 scioperi con 4!:oS7 sclo1)ernnil, 1,erchò di 1111m o sompllCO solidarietà. (•) CompreH lo sc101Jero llellO trccotatuole toscane. Così pure, dalle statistiche dell' Uf/ìcio del Lavoro sugli scioperi in Italia dal 1901 al 1905 1 si rileva che gli scioperi più brevi o con minore numero di partecipanti diedero una percentuale maggiore ,Ji esiti fa\'Orevoli del tutto o in gran parte degli operai. (') ('} IASSAC<JOSE: I.o sciope,·o (Id mtcco11ic~ i11gltd ti dcli iml11striaH, In Rl(Ol'lll(I '10cilllt, 1897, pag. IOM•IOG4. - IUST, op cli., \oc. cli. (;J UI dlsou11paz1011t 11tl tuuso r:mUllwo, lnchle!ltl\ comp1utn per conio dell'UJlldo dt1I J,rir.o,·o dtll'Um1111ilM'ia, Mlll\no, 190!1. 1i) Q,;estl\ 11•11t1stlc11 sarli p111JU11ciitl\ fra J)OCO,Noi 1>otemmo C'OII· 1;1ullarlaper corre~\a <lol l>lreltore dcll'U(ffcio citi r.ai· o1·0. La ragione di questo fatto s'Intendo facilmente se si con~idera che: a) con l'aumentare del numero degli scioperanti e della durata dello BCioperoscemano I fondi di riscrn degli operai e diminuisco quindi la loro possibilità di resistenza; b) con l'aumentare del numero degli scioperanti di– minuisco puro l'entità dei sussidi che possono avere dagli operai rimasti occupati; (I) 1,.!\'ASSt:1m: Sl'l/0/'l(lf ti ~lllah't,1. l'nrls, OCl1\\·e l>OlllCl tlh, 1909, 11ag. :m1.

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