Critica Sociale - Anno XX - n.11-12 - 1-16 giugno 1910

180 CRITICA SOCIALE 1wlln scuola puhhlica, tenuti\ per lun,!?n pezzn eia meno <li quelle. lo ne ho conosciuto parecchie, ed io stesso, per qualche nnno, ne ho tenuto o.perla una. 111 queste scuole un maestro solo dava Finse• i:rnflmento a 20, 30 alunni o pil1 1 d'ogni età e d'ogni classe: da 5 a G anni cl'oti\ a I::! o 13; dnlln. l"cle– mentarc alle prime classi f!"innasialì e tecniche. Ogni classe cm formata di pochi alunni, talvolta dì uno solo; l'insegnamento era quasi individuale; eppure il maestro riusciva a c1warscla, con Faiuto di lilJri. e tenendo occupati 1 in esercizi diversi, 1mrte degli alunni. mentre faceva lez.ione :1glì altri. Si dirh che ciò era possihilo 0011 la scuola cPuna volta, tutta fondata sui libri, e non con la presente, fondata sulle cose e in cui l'insegnamento ò dato 11uasi esclusivamente dalln ,,iva voce ciel maestro. A co~to di passare per codino in didattica, io penso che spesso. per scansare i danni dei vecchi metodi 1l'insc).!"111u11ento1 si cada nell'eccesso opposto 1 e ogni ecccsl'!o è dnnnoso. Nessun dubbio sulla forza edu– cativrt e persnasivn delPinsegnamento diretto e spe– l'ime11tale; ma anche quello per mezzo dei lihri 1 se f :tt.to come vn, f'i.ltto o conte11uto in giust.i limiti, ha i suoi v.111tag-gi: primo e importante quello dì abi– tunrc il fanciullo a lavorare e sapor cavarsi d'im– paccio da sè. o almeno a cercar di cavarsene, e questa abitudine è utilissima a formare degli auto– diùatti1 J)iÙ forse che non sia. dato col solo i11segna– mento diretto. Ma 11011 vorrei essere f'l'ninteso. Il sapere che dà h1 scuola. elementnrn ò di ùue specie: strumentale - leggere. scrivere 1 far di conto, disc· J,!nare; - o reale - 11ozio11idiYerse di st.oria 1 geo– grafia, igiene, storia naturale, ecc. - Qucst'ultimo 1 per la massima parte, devo scaturire dall'osserva– zione dirntt11, so 11011 vuol essere un imparnticcio sonz'11lcu11a cflicacia cducath'a; mft il primo può essere dal.o con l'aiuto di huoni libri, o così pure l'inscg-namento della storia e della gcog·rafìa; e com– mettono un errnrc grave coloro cito, per opposizione :1.i vecchi metodi 1 handisco110 qthli:d completamento i libri <l1-1\la scuola. Se così ò, i maestri delle scuole ambulanti e delle alti-e, dO\'e 1 per il piccolo numero di alunni, saranno presenti acl o~ni lezione due o tre classi 1 ,·alcndosi 1 come i maestri privati d'un tempo, del sussidio ili buoni libri - e per tenere occ11pat,t nella scuola una classe mentre fanno lo– zione a un'altra, e per abituare i fanciulli a lavornre 1111 po' a casa, nelle oro e nei giorni in cui son li– heri da. altri lavori - potranno compensare la hrevitìt del tempo e impieg-ar questo utilmente per tutti gli alunni, ottenendo dalle proprie fatiche frutti i11spe– rati1 che non andt'anno dispersi, per la maggiore di– mestichezza degli scolari coi lìl)l'i, per l'attitudine acquist:\ta a servirsene e l'abitudine di leggere e studiare 11elle ore di ozio. La voce dell'esperienza. i\f;i, i,iì1 di tutti i rngionamcnti, varrà la JJt0'1it dei fatti. L'anno passato proposi all'amico AnnihitlO rronn 1 direttore dei Diritti lif'll<t s,·uola. d'invitare i maestri di l'!Cuolc a classi alterirnte a. foi· conoscere i risul– ti1t.idel nuovo ordinamento, sin in rapporto alla lol'O nrnggiore fatica. sia al profitto delle scolaresche. E:cco, in riassunto, le risposte: l.uigi Altssi, <lirettoro dello scuole di Sorn. - HeJtato vacante, al principio di rlieemb1·e, il posto di maestro ,!ella 4" classe, questa venne affidata ad uno dei maeslri di a~ e fu adottato Il nuovo orario; ma, si andò incontro a una mezza ribellione dei padri di famiglia, tanto che, dopo solo 15 giorni, si dovette tornare al sistema nor– male1 aftldando la 4" a persona sfornita di titolo legale. Dal 1° maggio, poi, si dotte incarico nl maestro cll una 3fl di fare scuola 011cbo all'altra 3\ il titolare della quale a,•e,•a chiesto un permesso di due mesi; ma per evitaro In ribelllono dolio rnmigilo, invece di dare Fin– segnamonto alternato, il maestro mise Insieme lo duo classi - 80 alunni - facendo lezione a tutti tre oro nella mattina o tre nel J>Omeriggio. Parvulus Magisler. - ·Maestro della 3:1 classe A, resse per quattro me.<rianche la ga JJ, essendo malato il mao• stro di questa. I/esperimento gli riuscl un po' duro. Dice: 11 Francamente ò una Yern fatica d'Ercol4.\ non sosto– nihilo senzo, un 1•ilevanto sforzo neancbo da chi, come il sottoscritto 1 non ha aurora varcato i trent'anni, mas– simo poi quando, tra In prima o In seconda lozione, non c'ò un OJ)portuno lntenallo, o quando si tratta, corno nel mio caso, di duo terze classi con G5 alunni ciascuna! ... Proprio non si può, a meno che non si vogli!l adrlirit– tura mettere in non calo la dignit:i della scuola, il pro– fitto vero o non fittizio degli scolari, o persino la nostra salute .... Giorni sono, un altro collega di 1 14 classe, vec– chio sì ma lavoratore per eccellcm:a, al qllalo fu <lato l'incarico cli reggere anche una 2"' classe, flnl per riarmi ragione, aggiungendo che, con tro o tre oro o nn inter– vallo minimo, non ,r;i. ,respira (son parole sue) o si con– chiudo poco o nulla. 11 Due risposte sra\'Orevoli, dunque; mn etio non provano nulla. Si trntta 1 in fatti, di centri urha11i - Sor:t conta GOOO abitanti, e pili' ne deve avere il Comune. non so quale sia, dov'inse~na l'arvulns .lfagister 1 so ha due le1·ze classi di 65 nlunni eia• senna - e il nuovo ordinamento vien proposto in– vece per i centri rurali. So anch'io ch'è una fo.ticn improba f11re scuola. 1 tre ore all·una e trn all'altrn 1 a due classi di G5 alunni ciascuna, e con un inter • vallo minimo trn le due lezioni; ma nessuno chiede tanto. L'orario alternato va adottato per le scuole dei centri rurnli, in ispecie dei piccoli, e Pintervallo tm. le lezioni dev'essere trile dn permettere al nrne– stro un sufficiente riposo. u; andiamo avanti. lltsegll(mti, di Piubega. - Fanno 1 da parecchi anni, Sl.li oro <l'insegnamento, o lo paragonano a quegli acqua1.- 1.0ni generosi che fanuo deplorare la mancanza d'una pioggerella. lenta, nlternntn, che penetri grndntamonto fino alle radici. I ragazzi del popolo approfittano della maggior libertà per correre la campagna, perdendo sem– pre piì1 il senso della più elementare odueazlone, o I genitori, Impossibilitati a custodirli 1 so ne lagnano giu• stamente. ·j,; un provvedimento da. senrtarsi 1 ovunque ma11chi110 istituzio11i che sussidino e cn111vletil10 la scuola. Nicolct Uaro11e, insegnante a Curi11ga (Catanzaro). - Riconosce che, pe.r quanto concerno il profitto degli alunni, i risultati sono stati piuttosto buoni in confronto degli anni precodonti al nuovo orrlinamento; ma i mne~trl sono costretti ad un lavoro ecce]sivo e le fa.miglio sono scontente. Egli ritiene che il sistema dello classi alter– na.te debba solo accettarsi come un ripiego per lo sfol– lamento delle classi numerose o per l'impianto del corso superioro nei piccoli Comuni, e sempre quando non sia possibile l'i11tltuzione di classi autonome. Ji'efice Spirito. - Per tro o quattro anni ha insegnato in due cla9si del cor;so inferiore con orario di G ore, e può assicurare che, anche per un giovano e volonteroso Insegnante, questo lavoro è improbo ecl e~tenuante. La stessa cosa conferma un suo giovine collega che ha fatto la 111. e la 2" classe con orario alternato, pur non avendo cbo poco pili di 25 alunni per classe. li provvedimento per• ciò ò utile per lo sdopJ>iamento delle scuole uniche poco

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