Critica Sociale - Anno XX - n.11-12 - 1-16 giugno 1910

CRITICA SOCIALE I i9 nato quando ,•i riesce, con altre occupazioni straor– diuaric? E ciò anche quando si ll\'Csso davvero un ag!?rilVfUnento di lavoro. ~fa io nego che sia proprio così: il maestro sarà occupato qualche ora tli più al giorno; mn - per il minor numero di classi e di alunni, che avrà presenti 11<.l 01,(ni lezione - con minor consumo d'energia, a purità di tempo: rispar– mierà cioè in intensità parto nlmcno di <1uautodarì~ di più in durata. rreme diversamente chi guarda una delle attuali scuole uniche o a due classi, e si mette le mani nei ctq>elli al pensiero che un maestro, in· vece che a due o tre clnssi, dcbhn hadarc a quattro o sei, e triholnrc non quattro, ma sci ore il giorno. Un rapido confronto farà cessare ogni timore. Anelando d,li rninol'i ai mag:,!iOri, presentemente, per ogni centro rurale, troviamo: o la sola. scuola unica mista, atfidata u. una mncstm; o due scuole uniche - maschile e femminile - con due maestri i o tre scuole - la classe mistn. 1 2 1 l e 3:l maschile, 2(1 e 3:i. femminile - con tre maestri; o quattro scuole - In maschile, 1:i. femminile, 2n o 3n maschile, 2n e 3a femminile - con altrettanti maestri. Dunque, un maestro, tranne pochi casi iu cui ha una classe sola, che c1unsi sempre è mista, di regola è obbligato a far lezione a due o tre insieme, per quattro ore al giorno. Col nuovo ordinamento invece, nello scuole a tre maestri o · 1>H1, ognuno dnrà l'insegnamento a una classe nclht mattina e a una nel pomeriggio; nelle scuoio a due ma.estri, osnuno a\'rà di regola tre classi: due nella prinHt le1.io110,e umt nell'altra; nelle sole scuole a un maestro, questi avrà presenti, ad ogni lezione, due classi o tre, a seconda che il numero totale degli alnuui sii, maggiore o no di 40 o 45. Come si vede, tranne per c1ucsL 1 ulti1110caso, il nu– mero massimo di classi pc1· insegnante - tre - è uguale nei due ordinamenti; nessun aggravio o mag• gioro ditncoltà, per quanto ri:;uarda s\'olidmento di programmi, porterà. quindi la rirornrn. - Restano le sei oro di scuola al giorno; fatica, secondo alcuni, tanto gra\'C da non potervi reggere a lungo. Che faticn. sia e grave, nessuno nega; mi~ non pili pesante certament.e di quella sostenuta ora dil rn0lti maestri. Sci ore cli scuoln, con un huon intervallo, trn le due lezioni, per un sufficiente l'iposo, con ulunni sempre rreschi e olnssi non affollate. sono meno gravose delle <1nattro nell'attuale scuola unica - dO\'e l'insegnante è obbligato a badare a tre clnssi nollo stesso tempo, e cpiale somma d'cnergh, ciò richieda può dire chi l'ha 1>rovato; - e meno ancho dello cinque ore con– tinuato che ranno i maestri delle scuole con orario unico. Un'osservazione, perchè non sorga nemmeno il minimo dubbio che lo nostre pro11osto possano por– tare, ni maestri dellO atttmli scuoio uniche 1 un pcg• giornmento, in confronto delle disposizioni dell'art. I t) del disegno di legge Onnco. Con questo si stabilisce e-ho, dove la scuola è una sola, il maestro dh:t l'in• segnamento separatamente nllll i :i. e alla 2:i. e 3ri; dovo son due scuole unicho o µiù, sia istituita la 4rt classe, o ogni maestro dia l'insegnamento a due classi alternativamente: mentre noi pro1>oniamo che, nella scuola. a uu solo maestro, questi dia l'insegna• mènto non a tre, ma a. tutte le sei clnssi; e in quella a due, ognuno faccia lezione a tre classi invece che a due, o ciò per estendere da 1>er tutto l'istruzione fino alla ori classe. Ma nes:nm peggioramento nelle condizioni di liworo ,•i sadi pe1· i maestri; giacchò la. nostra. scuola a un solo nrnestro si avrà nelle bor– gate con meno di 600 abitanti, uellc quali ora non Ke ne tro,·a so non qualcuna delle 11011 classificitte, e là il piccolo numero degli alunni renderà possibile il raggruppamento, per ogni lezione, lii due o tre classi; mentre, invece, ov'è orn una soh\ scuola unica mistii - horgatc da 500 a 1000 abitanti - vi do• vranno essere, col nuovo ordiruuncnto, due maestri; o dove so110 due scuole uniche - horgate d:t IOOU a 2000 :'lhitanti - tre almeno; cosicehè, pur esten– dendo l'istruzione dall:i 3:i.alln or• clnsse nelle primo e dallr~ ,1" alla G" nelle 8CC0IH1C,il 11\llllCrOdelle classi poi· ogni nrn.estro resten'1 rispetti rnmcnto di tre e di due, uguale cioè, nell'uno e nell'altro caso, al numero cho ogni maestro avrehbc per effetto dPI citato art. ID. . .. E \'Oniamo alla seconda ohbiezione. Tre ore gior– naliere di lezione, dicono alcuni, sono insuflìcimiti, 11011 solo allo svolgimento dei programmi, ma anche acciocchè l'inse1,.tnamento sh, emcacc e proficuo, spc– cialrnrnte per l'acquisto di huo110 abitudini da parte de~li scolnri. Potrei citar qui pagine o pagine di fisiologi, psi– colog-i, igienisti, pedagogisti, tutti couconli nel rite– nere necessaria una riduzione dci::li orari scola!itici; nlfl mi ci vorrebbe molto spa1;io, e rimando perciò chi ne hn voglia ai lihri che si occupano dcll°ar– gomento. Se i prog-rammi son t:rnto cnrichi 1 da 11011 1>otere essere S\ 1 olti nel tempo che ~li a\u11ni possono dare con profitto e senza sforzo ai h\\'Ori scolastici, n111110 ridott.i e semplificati: non i fo11ci111li devono adattarsi ai programmi, ma questi 1 anche per il tempo che richiedo il loro svolgimento, alla capacità di quelli, i q1rnli non devono mai essere sottoposti a un hnoro più 1t111go e intenso di quel che possono dare. Hammento poi cito g·ii1 1 per effetto della. legge 9 ln:,.dio 1!101, l'orario norm:ile pc! cor::10 popolare è di tre ore; per Part. G della stess,t le~g-c, in molte scuole. inferiori e superiori, Hi di\ l'inse:!namento a classi altor11ate 1 con U/!Unle orario; e, per l'art. 19 del disegno di legge Danco Credt1ro 1 in tal modo e con tale orario saranno riordiuate tutte le attuali scuole uniche. Se, perciò, la riduzione a tre ore al giorno di lezione per classe si ritiene 11ossihile ed utile per queste scuole, non \' 1 è alcu11a rai:rione per temerla dannosa, se adottata in tutte le nlLre scuole rnrnli. Albt. rin fiue si tratta cffuttivamente di mez– z'ora di 1110110 di lezione al giorno. fofotti, l'orario \'i).!ente per le prime quattro classi è di quattro ore, dello qu:tli mczztt per la g'innasticn. Hcstano così tre ore e mezza. 1>er gli altri inscg-namcnti, mentre col nuovo ordinnmento saranno soltanto tre. )fa, se si tien conto che, dove ora il maestro fn scuola a tre classi insieme ,,or tutte le quattro ore, poi ne anìt due in una lezione e la terza nell'altra; e, dove ora fn scuoht a due classi nello st(;sse tempo, ne avrìt una per ogni lezione; si dcv,; t~o,wenil'C che, col nUO\'O ordiuamento, O/.,:°lli classe san', a\'vanta,!_ntit1ta per quanut;\ e qualih\ d'i11se~1rnmento. g un'altra considerazione. Ammettiamo pu1·e, pe1· un momento, che si ahhia una ,,era ridui'.ionc senz·alcun compenso; sa1·à un'ora di meno al g-iol'llo noi primi tre anni ; nu, poi si :wrnuno altri tre A.nni di scuola, che ora non ci sono per nulla. La scolt1t non può essere dubhiu: ò molto, ma molto meglio, che ralunno abbia una lezione 1>ii.1 brcrn og-ni giorno; ma poi, invece di nbhnndonare la scuola completamente a nove anni, vi rimanga fìnu a dodici. . .. Qui , forse . non è inoppor!11110 un ultro ricordo. In molr.ls~ imi pncsi 1 anche dopo l'h,tituziono delle seuole puhbl iche gratuite, per anni ed ùnni hunno continuuto a virnre le scuole priYatc, come quelle <l'un tempo, quando negli stessi luo~hi tutta l"istru• zione era. a pllgamento; e ud esso le famiglie bene· sh111ti hanno continuato a 111amln1·c i loro bambini, per non metterli in~icme coi figli della po,•era gente

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