Critica Sociale - Anno XX - n.11-12 - 1-16 giugno 1910

I iS CRITICA SOCIALE ,;anti da 14 turni, sena a " pnJ!are, da 20 n GO nnni, parte di quota o quota o pii, quote di iscri– zione nlln Cassa nazionnlo di pre,•idcnza ,,. Sono necessari maggiol'i 1rnrticolnri: la " Mutua– lità scolastica milanese ,, nccoglio nel suo seno i f'irnciulli delle scuole di o~ni pal't.Od'ltnliit; richiedo loro ìl versamento di dicci centesimi settimanali che, per un periodo di 7 anni, divide in due parti uguali, destinando cinque centesimi al " fondo mu– hinlità n e cinque al " fondo previdenza ,, ; per 7 nitri anni destina interamente i dieci centesimi al " fondo pre,,idenza n· Questo è formato, oltrechò dolio (lUote dei soci, dagli :wanzi annuali sul fondo del mut.110soccorso, dalle ohlnzioni, ccc. Dopo 14 anni di versnrnenti. il socio, col reddito del capitnle, cui ha dil'itto, verrebbe iscritto alla Cassa, nazionale di prnvideuza; lil Mutua scohutica pagn per esso, anno per anno, una quot11.o parte di quota o più quote di iscrizione. Si tmtta dunque di un nuo\'O ente che dovrebhe sorgere accanto all'ente di Stato della previdenza operaia per operare In iscrizione dei soci. Contrario a simile tendenza si pronunziava, il J.) novemhre l!lOO,il Congresso nazionale della mu– tualità scolastica di Piacenza, dopo una lucidissima Belazionc dell'on. i\lario Abbiate. L'esempio della Francia e del Belgio non pote\'a che nmmnestrnre: ammesso che tutto il movimento dcllft previdenza operain si impernii nella Cassa nazionale di previdcmrn, alla quale vanno e si ri– chiede vadano ogni l!ior110più i favori dello Stato, non è possibile mettere in dubbio che In previdenza scolostica, nvanguardii, di qucll11. 1 non si debha im– peruiare sulla Cassa nazionale cli previdenza. 11 Congresso perciò, a voti unanimi - i mutua– listi milanesi non vollero parteciparvi - deliberava che la previdenza :-scolastica dovesse essere diretta senz'altro alla Cassa nazionale; face\'a. \'Oti che lo Stato sollecitamente, eon apposito disegno di legge, accordasse In iscrizione n. quella, a 1>artire dall'eti't cli U anni, dei:tlì alunni delle scuoio e accorciasse il suo co11corso allo sforzo di pre\'idenza esercitato fìn dai primi anni. Mn In deliberazione, pi·esn d11lCongresso di Pia• cenz:1 1 contraria alla organizzazione milanese, oltre– chè d:t un concetto geuerale, secondo il rprnle si vuole sia la mutualità scolastica entrn il piano di organizzazione della pre\'idenza per h, ,·ecchiaia in conformità colla legislazione patria, \'enne dettata da un esame minuto e critico della organizzazione milanese. La 11rima domanda che si pone chiunque esamini il piano milanese è questa: potr1\ il "fondo comune inrtliennbile n provvedere illle promesse dello Statuto 1 al 1>agamento cioè per 40 anni delltt quota - in lire (l - cli iscrizione olla Cassa di previdenza? Supposto che il capitalo raccolto possa venire col~ locato ad un tasso del 4 ¾, occorrerà un capitale di /50 lire per pagare detta quota: orbene, il calcolo pili elementare dimostra la im1>ossibilità di ra:,!giun– gero un capitale di 150 lire in 14 anni coi \'ersa– menU richiesti. Difatti 2,60 per 7 anni (5 centesimi per settimana) danno 18,20; 5,20 per gli altri 7 anni (IO centesimi J>Crsettimana) danno 36,40; un totale di 54,GO,, Calcoliamo pure che gli a,•anzi del mutuo soccorso o altri cespiti assicurino tanto dn portttre il capitale n 70 lire: come arrivare a /50 lire? il ma1:1- simo che si possa roggiungere, tenendo largo caleolo degli interessi semplici o com))osti, sarà di 100 lire: mnneano 50 lire all'incirca. La quota, dunque, cli Glire all'anno non si raggiunge; i mutualisti milanesi am– mettono che si possa pagare anche soltanto " parte di c1uesta ,,, ma è e,•idente che allora il vantaggio economico si ridurrebbe n nulla, perchè ben difficil– mente i soci ne saprebbero profittare. Non solamente una simile considerazione condanna il " metodo milanese "; ma altre vo n'ha, importan– tissime. JI " metodo milanese ,, tiene lonhmi, per 14- anni, i soci dalhL Cassa nazionale di previdenza - ammessa la iscrizione a G anni - e pe1· 8 anni, ammessa In iscrizione solamente n partire clnll'età di 12. Quindi osso priva durante 14 anni i giovani soci dei concorsi dello Stato; sono IO lire per anno che la Cassa À.C· corda per quota di sci lire; sono dunque 80 lire perdute, e 1>erduto veramente nel periodo in cui il denaro destinato por In pro,•idenzn darà i risulta.ti pili fa\'orevoli. Ancora: il"' sistema milanese,, ritarda - ritardando a 20 anni l'iscrizione dei nuovi soci - il riconoscimento del diritto al susiidio di invalidità, che la Cassa accorda dopo 5 nnni di iscrizione. An– cora; fa perdere ai giovani quei vantaggi che loro sono assicurati dfl un versamento anticipato - a 6 anni - alla Cassa nazionale cli prC\'iclenza. F., se da un campo strettamente economico pas– siamo a considerazioni cti carattere sociale 1 diremo aucora che il "sistema. milanese,, toglie alla mutuu– lifa scohtstica una dello suo migliori funzioni, quella di costituire il u , 1 ivaio,, dello Società 01>eraie di mutuo soccorso, tiene lontani i gio,•ani fino a 20 anni da esse, nel periodo nel quale pii1 utilmente ed effi– cacemente può essere fatto l'avviamento dei giovani soci. Hitornando poi a una considerazione generale: la democrazia ha da tempo affermato il suo favore per l'assicurazione obbligatoria delle pensioni di vecchiahtj ebbene, noi Yediamo nella mutualitit scolastica un mezw potente per la soluzione del problema delle pensioni di vecchiaia, mezzo eminentemente econo– mico, e intravvediamo un piono di organizzazione ohe ha lo sue basi nella scuola: por ciò noi comprendiamo ht pre, 1 idenza scolastica inquadmta nei quadri della. previdenza operaia, non fuori di essa, perdendo la su:, eflìcncia. e la sua forza. Concludendo: lo Stato ci diii ht legge che da tempo g-li ò richiesta; ammetta la iscrizione dei soci dello Mutuo scolastiche alla. Cassa nazionale di pro\'idenzn n partire dai 6 anni; il piccolo risparmio settimn1rnle, a.ndn\ (lirettamente alla Cassa, nel accrescoro la pen– siono della tardfl ,·ecchiain e fld a\'\'iare alla pre\'i· denzil liberatrice i futuri oittfldini del nostro paese. Questo l'indirizzo che io sostengo e ehe fermamente crndo sia tale da assicurare alla mutualità scolastica una 1>11rte importante nell:t 80luzione del problema delle pensioni operaie. l)ott. MARIOCASAI.IXI. lAUUOlA RURm E Il 100 ORDIHAME vr. Obbiezioni e risposte. f,o obbiezioni alla proposta di riordinare la scuola rurale col dani insegnamento a classi alternate sono queste: sei ore di lavoro giornaliero sono troppo per un maestro, e tre ore di lezione sono poche e inef– ficaci per una classe. La prima avrebbe una certa forza, soltanto quando si potesse provare che al presente i maestri, termi• natft la scuola, riposano senza far più nulla. Ma, 1)Urtroppo, è vero il contrnrio: ognuno, pe!' aggiun– gere (lUalche piccolo gundagno al magro sti1>endio, s'affatica, dopo scuola, in ripetizioni, lavori di copia– tura, ecc. Non è meglio, per il prestigio e In tran– quillità stessa del maestro, ch'egli lavori un po' pii1 nella scuola, ricavandone quel maggior guadagno necessario aUa vita, che ora si procura, ed è fortu-

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