Critica Sociale - Anno XX - n.11-12 - 1-16 giugno 1910

CRITICA SOCIALE 177 elsa distinzione fra 1>nesivecchi o pncsi nuovi, rilc– va1l(lo le diverso conscg-uenic a cui quella stessa causn conduce. Nei paesi vecchi i capitalisti intro– ducono macchine por lottare contro il saggio depresso dei 1>rofitti. In tal caso, esse non elevano il sng.itio del profitto, ma limitano la 1>roprin elllcacia ad im• pcdirnc la depressione. Perciò qui lo macchine non dànno stimolo alcuno alla accumulazione: in altri t.cr111i11i, non dfinno origine ad un ca1>itale novello. Quindi, gli OJ>eraiespulsi dalla macchiua non trovano un capitale che li rinssorha; ossia In macchina pro– duce appunto un ccccs30 normalo di popolazione. Nei pnesi nuovi, i1wecc, l'introduzione delle macchino è determinata o d11l progresso dcl1 1 irwenzione o dnl desiderio dei cn1>itnlisti di reafrirc contro la eleva– zione delle mercedi, dovuta alla potenza delle classi operaie. E, sì nell'uno che nell'altro caso, la mac– china produce un anmcnto della. nccunrnlnzione com– plcssi\'n; cosicchè, so momentaneamente essa priva d'impiego un certo numero di operai, no determina però il riassorbimento immediato, dando più energico impulso alla nccumulazione ciel capitllle. Dh•ersi effetti produce dunque l'introduzione delln macchina: effetti, come hen nota il Loria, correlath·i nl di,•erso grndo di densità della popolrudone, e che perciò dehhono riallacciarsi ad un fenomeno demo– g-rnfico; il quale è in funzione, n sua volta od in ultima analisi, di un fenomeno pur osso economico, quale ò il sistema sociale (e, per il Lorio, il grado di occu1mzionc della terra), perchè è questo che tletermina il coefficiente di procrenzione. I~ da questi hre\'i accenni ap1rnrc evidente quanto sia complesso il problema elio stiamo analh:zamlo e f1uanto sin potente la interferenza dei fenomeni sociali. Comunque, emerge chiaro la parto riservata nlla introduzione dello macchine fra le cnnsc di disoccu– pa1.ionc. Ed, in genere, può atrcrmnrsi come ogni 1wog-resso della organizzn1.ionc industriale costituisca una fonte di disoccu pazione operaiil, più o meno duratura, pili o meno osizi:l.lc. Amaro o triste sar• cm~rno, onde si compi ace 1'e, 1 olu1.ione economica, hl quale, nel momenlo ste~so in cui perfeziona la. mac– china e gl'ingrnnn)!gi tecnici della grande industria moderna, lancia nella miseria o nell'avvilimento hL classe lavoratrice, fh1gellandone cli esaurendone lo fìhrc e dttndolc il u ben servito,, in termiui di dis– O<'cupazione, di fame, di dolore! (I.ti /ittt' ol pro.-sill'l(l PIUPltt'/"O). 'l'lll,LIO Cou:cc1. Questioni di indiriuo neHa mutualità scolastica Nei miei precedenti articoli ho riferito colla ma~· g-ior possibile obiettività sull'orgnnizzazione e sul funzionamento della mutualità scolastica. in l◄'rancia, in Belgio o in lb11ir1. Tn questo articolo voglio ac– ce111Hlrebre"emeute all'indirizzo che, secondo mc, la ,rno,•a istituzione sussidiaria della scuola, nella nt tuazione di una delle sue funzioni economiche pii1 importanti, <1uolla della formazione della pensione di vecchiaia, dovrcbhe seguire per essere realmente utile nlla soluziono del problema della pre"iclenzn. operaia. La mutualità scolnstica in rtnlia, como in Frnncin, ha, per ciò che riguarcht la funzione clelht previdenza, duo differenti scuoio che si disputano il campo: la anconitani\ e la milanese. Alla domnndn: come deb– bouo essere impiegati i cinque centesimi, che l'alunno settimanalmente \'ersa. e la mutualiti\ scolastica de– stina al " fondo previdenza ,,, i mutualisti italinni, ad una soht voce, rispondono: che il rirwarmio sco- laslico deve nver1• per mètn la Cnssa nazionale cli prnvidenza: la discordia nasco sul 1110<10 e sul mu- 111ento1nel qualo la previdenzrl scolastiCil dovrchhe legarsi alla pre"idenzrt 1 cliciamolrl eosì, ufficiale, tita– talc. F.ntriamo in qualche nrngitior particolare; 1m1, anzitutto, una premessa. In E'rancia, la lo~~o del /8.)2-18:ifJ stabilisce la Cl'cflzione, presso In Cassa depositi e prestiti, di 1111 " (ourlo romune ·inafiemtfJile ,,. dcstiirnto all a form:L– zione di pensioni cli vecchiaia; lrL leA' ,i.ru dt:!1 18!)8, cho prov\'cde nllo " Società di mutuo soccorso "' lo mantie11e, e fissa n suo hcncfìeio - e quindi dei fondi ad esso ,,oranti - l'interesso <li favore del 4,.')0 O'o· La lcg-gc del 1885 - i.e non erro - da,·a "itn nlht Cassa ,rnzio,rnle di prc\'idenzn. francese, orgm1iz• zab\ sulle hnsi del " ronfo ·i11dividuale ,.,; :li sin;zoli associati è int.cstat.o 1111 " lihrctl:o i11dividuale ,,, sul quale sono di anno iu anno fissate lo cifro del 1·c<l– dito1 al quale, all'efa di GOanni, nvranno diritto. Al capitale è :,ccorduto l'interesso del .'1,:Jo O 0 • I due diversi modi, indicati dalla legge prr la formazione di 1>ensioni di "ccchiAia, clet.erminarono in Francia, nelle Sociefa di mutuo soccorso e nelle stesse '.\[utuo acolastiche, due correnti, l'una favoro– \'Ole al " fondo comune i11alic1rnhilc Tll l'altra al " lihrctto iudivic\ualo ,,, e quindi si chhero i\111t11c versanti il risparmio dei loro soci alla Cassa dopo• siti e prestiti, o '.\lutuc che lo ,•crsano alla Cas~n 11nzio11aledi prc\'idcnzn. [/interesse cli fo\'orr. del 4,50 ° 0 , accordalo " :\I denaro depositato alla Cassa depositi e prestiti, al– lettò i mutualisti: tantochè, per un certo periodo, il " fondo connrne innlicnnbilc ,, ebbe i nrng-g-iori fa– vori; nw, do qunlohe tempo, iu !:1('1-fllil'O a discussioni, spesso vivncisaime, dovettero con\'incersi che il solo reddito del 1.t fondo comune inalicnnliilc ,, non può 1'isolvero un problema di \"ita. qunl è quello dello pensioni di vecchillia; i partigiani del ,_ libretto in– dividuale ,., hnn110 così trionfato sui sostenitori del " fondo comune inalicnahilc ,, e, specialmente per lo l\l11tue scolastiche, In m<1ggiornnza dei dirigenti le Associazioni mutue rlirige il risparmio dei soci all:\ Cassa di previdcnw. * *. La mul ualità. scol asticl.l, come ehhimo n dire a suo tempo, fu imrodot.tn in lt.alia. nel 1903 da Aurelio Stoppoloni nel 1\nco na 1 fu in se~uito ini1.iata 11elle scuole di Milano d1t Carlo Jtug-urli. Importata dalln. !•'rancia, dovcrnno rn•crc eco anche fra noi le discussioni di metodo che tennero ngit:ato il cam1>0 mutualista della nazione sorella: Anconrt fondava la mutualit:\ scolastica hasata sul " lihrctto indi\•iJuale ., e Aurelio Stoppoloni con N. Huffi11isi face\'a sostenitore di tale metodo; Cllrlo Ruga rii si dichiarava favorevole al " fondo comune inaliena– bile ,,. Ma 1 mentre in J.'rnncia ò ammessa. li\ iscrizione alla C:1\ssadi providonia a partire dall'età di 3 anni, in Italia tale iscrizione non è conce::isEL che a partiro dai 12 anni; quindi le '.\[utue scolastiche anconitane do\•ettero costituire altrettanti '- libretti cli rispar– mio T1 intestati ai singoli alunni colla clausola di "ersare il risparmio - n tempo debito - alla Cassa nazionale di 1)1'0\'idonza. I~, poichò l'Italia non ha nessuna leggo cho crei un " fondo comune inalienabile ,, per il sen•izio dello pensioni <li vecchiaia e gli accordi speciali fi.t– vori, i fautori cli detto sistema pensarono di dare nllc Mutue scolastiche un'orgnnizzaziono molto similo I\ <1uella de-Ile " Sociefa di ripartizione o tontiuarie ,, e assegnarono ad CSMC uno sco110 piì1 modesto: creazione di un " fondo comune inalienabile Tl! il reddito del quale, divhw por il uumero di soci, pn-

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