Critica Sociale - Anno XX - n.11-12 - 1-16 giugno 1910

Cl!ITICA SOCfALE 17,i Nò 1>crciò riesco poseibilo delineare, anche somma• riamcntc, il risultato concreto, a cui questo nuovo attcg1,,tlarsi della lotta di classe np1>ortcrà, aUritverso lo varie, molteplici, complesse " vie nuove del socia– lismo n· Nessuno, certo, può negare che tali " nu0\'0 vie " esistano, che esistano stromcuti nuovi di lotta di classe, i quali, per ora 1 sono riusciti ad attenuarne l'as1>rczza primitiva, specie clev,rndo il tenore di vita della classe lavoratrice. E' questa In constatazione economico-sociale che più intcrcssn lo studioso di economia. E' minore infatti, drt tal punto di vista, l'importanza dell'esame dei mezzi che ci han con– dotto n <1ucl risultato: se nhhinno cioè pili gio,•ato le scarso pro,•,·idenzo di le~isluzione sociale o, com'C piit prohnhilc, la inccssnntc, incnlznnte opera lii con– tJUista operain, attuatasi J)Cr mezzo dogli scioperi e delle nitro forme cli agitn1.iono proletaria. t inutile dissimulrtrsolo: per In dottrina economica non ortodossn, il nodo delht questiono è ora di sapere <p1nliconscguonzo socinli npportcrtt l'alterazione nella linea trflCCiRtndal i\lnrx nlla evoluzione economica dclltl societl\ borghese. o specialmente l'attenuazione ci-cscente di quella polnrizzazlono fatale delle classi economiche, prevista o desiderata dai teorici del socialismo scientifico: attenuazione, che, pur non eliminnndo - ciò che sarehbe impossibile - la con– traddizione inunanento d'interessi e di rapporti fr:l classe srruttata o classe sfruttatrice, altera però tutta hl fisionomia d'una lotta, in fondo alla <1ualeil mondo economico donehbo paeifìcRrsi con la socializzazione dei mezzi di produzione, e l'umrtnit:\ ricomporsi e purificarsi nei lanteri dclln rivoluzione sociale. Arduo quesito, a cui solo l'c,•oluziouc storica saprà dare ade~uatn risposta. J+:desso ci appare di solu– zione tanto J>iÙ diflicilc, in quanto fra le sue pieghe racchiude una Sfiu,:c sempre pili misteriosa: il pro– blema della 1>opolazione. E' un fatto: da )IUlthus nd o~gi quel problema inarca sempre minncciosamonto il 1woprio interro• gativo, a cui nessuno hn mni saputo nè potuto rispondere. I~ ad esso lo studioso ritornn con sempre maggioro l11sisten1.11. allorchè scorgo che, fra tutti i flagolll del prolotnl'into, hl dìsoceupa1.ione ò il pilt ribello nel u1ut disciplina o nel unn repressione qual– siasi, allorchè leggo lo stntisticho dei disoccupati, freddo denunziatrici degli 1;pnsimi inenarrabili a cui la socicb\ contemporanea, e1rnhernnto di ricchezza o di SJ)lendori 1 danna. i fattori anonimi ed innumerevoli dei J>ropri fastigi. E' il problema della disoccupAZione connesso, e con quali rtt1>porti, ed in quali lirnili, a quello della popolazione? llnn pleiade di scrittori, grandi o piccini, cono– sciuti o 1;conosciuti, hll vurinmente, tnlvoltn contrad– dittoriamente, risposLo u eiffalt1l domanda: ma tutt'un secolo d'indagini non hn saputo dare nes!luna rispostn clefiniti,•n, sulla quale tutti J>ossnnotro\'arsi d'accordo. Ma, d'altra !)arte, è mai possibile un accordo su tal materia, in cui esistono, sebbene oggi in forma pili nttcnuatnt una filosofia della ricchezza ed una filosofìn della miseria? Il fenomeno di )lalthus che insorgo o si contrtt1>1>ono a Oodwin, il fenomeno cioè cli tutto un comJllesso di dottrine che s'erge inanti– tesi n tutt'un nitro, che paro es:-unlmente fondato e riscuote egual successo di proselitismo, è fenomeno permanente o sintomatico in sociologii1. 11 Nitti, in nn libro non recente ( 1), ha mostrnto cd illuminato In genesi di <1uostovnric dottrine, ohe si riallacciano tutte, rlspettlvnmento, n vari assetti economici, da cul ,,ongo110, per generazione sponlllnca, espresse. Da Uodin e Siissmilch, che, ritenendo inesistente lo 8<1uilibrlo rra la 1>opolazione o le sussistenze, consi• dera\'ano un bene ogni accrescimento della po1>ola• l') Lo ,,,,polo:lo11e td il ,i,lt1N1 lotioll. -· Torino, Ro11x, 19H, zione - a )lnlthus 1 cli cui son note le due progres– sioni, delle sm1sistenzc e della po1>olazione 1 cd è noto S!lCCialmentc lo sconsol11ntc lle8simismo, l'age-hiac– ciaute fatalismo che infor11111 l:1 sua dottrina, nello constatazloui statistiche e nello conclusioni 1,ratiche; cl:l Otlrwin, sotto il cui sguardo linceo la dottrina mnlthusi111m si trasformi\ nella confortante dottrina della e,•oluzionc progre~sh•a dello s1>ecio- a S1>encer, che formula la lc;!gO della moltiplicazione degli es– seri variante in senso inrnrso della indi\'iduazione; d1LOuillard, che riconosco la tendenza normale e naturale de1,tli uomini ad equilibrarsi con la proclu• zione delle sussistenze - 1\ Dumont, che dice ltt. nutulità essere in ragiono inversa della. capillarità sociule; da .Marx, elio fissn per ogni fase economica In. proprh~ speciale leggo di popolfl1:ione - a )lesse• daglht, che corrcg-g:c le proi;trcs1;io11imalthusiane - n Loriil, che integrn e sviluppa, il pensiero mar'Xi– stico con l'indugino dcll'np1n-opriazionc della term: ò tuttu una varl:1 \'icenda di pC11l:'!iero economico e sociale, nlle \'Olle ricorre11te, mn sempre più ohhiet– th•o cd ncuto nei suoi ultimi risultati. l'uò Jirsi infatti ch'ei;iso nhbin com1>iuto questo cammino: par– tito dalla formulazione di lege-i di natura fisico– hiologica, è pcn'enuto a <1uclln di leggi essenzial– mente economiche. Tutta h, concezione perciò del problema della popolazione s'ò s1>ostata: ha subito, dopo tutto, lo stesso s1,ostamt'nto della sociologin, che, dalla baso hiolo~ica e 1.hlrwinislica, s"è assis:l \'il\ vht sulltt haso schiettamente economica. Oa t:ilc momento, al 1n·ohlcnu\ dolln llOJ>olazione s'ò teorio:unontc g.ccostnto sempre piì1 quello della disoccupazione: l'espressione 1>H1 tangibile e più dif• fusn del rc11omeno della ipcrpopolnzione. La disoc– cu1>nzio110 s'è s1,iegata infolli co11le Icgi;i economiche, contingenti ai \'ttrì periodi storici; se n'è ricercata l'origine. In pcrtiistenza 1 ht ripercussione economica e pslcologictt. ~on snr:ì mai euflicicntemente rnlutata rimpor– ta11za scientifica deliri disru11i11lt del i\lttr:< sulla teoria della popolazione. 8ebhcnc semplicistica, in quanto ttt.trilH1h1ec il fenomeno dell'eccesso - eccesso "art.i– ficinlo ,, - di popolazione nlln pl'Cvnlen1:tL dol capitale costante sul varh1hilc, In tlottrinn rnurxistn ha il mcril'o incomparabile di n,·cro ri~cuttato il problemi, dell11 popolazione o quindi dcll1l disoccu1mzione - dalln nrill1L rormulttzione hiologico-rnatcnHtlica e tli averlo deflnitirnmente i11cu11eatonel terreao che ~li C proprio: Il terreno economiC'o. Il Loria lm 1>0i mostrato o dimostrato il \'alore dei due coeflìcienti: quello lh1iolo~ico di procrcnziono e <1uclloeconomico, per effetto dei quali h\ lc,::~c di l)Oi>Olazione assume, nei dh'ersi periodi storici, un atte~giamento diverso. li problema della disoccu1>azlonc va esaminato in (unzione del risultnto tli questi studi: può dirsi che vncln con esso cornpenctrnto. I•: in primo luogo: qual ò lil nozione sclcutifìcn elio noi possinmo dare della tlisocru1xaiont:' Oih. il )lontemartini cbhc a chiarire così la disoccu1mzione: uno spostamento del sistema produtth•o da precedenti condizioni dì e<1ui– !ibrlo1 tale eia importare una diminu1.ione della do– manda di l:H'oro, una dimi11u1.io110 di redditi per il lavorntorc con un;i conseguente dcpres~ione del suo tenor di vita. Al concetto elci Montenrnrtini, che non ha i caratteri nò In protesa di una definizione scien· tifica, ò pl'Ofcribile, perchò pili cst1ttn 1 111nozione, che clell1\ dieocoupaziono clà. l'Agnelli, in una recente pregevole pubblicazione ( 1). 1,; 1 fuor di du bbio cho attrihuto 1,:c11ericodella clisocou1>nzio11e ò l! l.su: t iu– volontarlctù: ciò apparo fin supcrlluo ad esser notato. Da. un'indnginc ap1>rofonclitnemergono con chiarezza. i caratteri specifici del fenomeno. La disoccupazione (11 Mt'f\1,1)0 ,\r.10:I.I.I: Il (WObttm(I U'0/101/tlN> dt/l(I diAOM11p(l::k>,·t, - Soe. c,I, librarla, )lllano.

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