Critica Sociale - Anno XX - n. 10 - 16 maggio 1910

CRITICA SOCIALE 161 ftirito il candidato nuovo all'uscente, frn.due radicali di varia gradazione, hanno scelto il meno acceso, frn un radicale e un repubblicano moderato, o un pro– gressista, hanno scelto il modcrnto o il progrcssi:ita. Ne risultò che i seggi perduti dalla maggioranza, e i pochi perduti dalla vecchia Oestra, ormai in discro• lito 1 sono stati guadagnati dai socialisti (22), dni pr, grossisti (3) e dai repuhblicani moderati (11). Un Centro rinforzato, una Estrema Sinistra ere• sciuta circa del 50 ¾, un plotone di nuovi venuti Mcendenti a circa il 40 ¼; quei:1la è, in pochi tratti, la fisionomia della Camera nuova. J_.aquale, a chi sa vedere, ins1>irn lHH\ riftessionc s1>ontanca: la rrancia ha hiasimato l'opera della le– gislatura J>assata, e ha clomantlato un mutamento di orientazione, cominciondo coll'oltonoro u11 mutt1rnento di J)crsone. * ' .. Un mutamento cl'ol'iont11ziono... Su <111alc diretti va? 11:cco il problema, ceco In g-ra11CIO curiosità. dell'ora presente. Di che si dichiarò in realli'l malcontento il corpo eletcorale? Protestò f'SSO contro l'inerzia rela• Uva e l'impotenza. spesse volte de1>lorevole della Ca– mera, o non binsimò piuttosto le declamazioni giaco– bine colle <1uali il Pttrlamento tentò coprirn una ti• midez1.a e una moderazione, che non corris1>ondo• vano al suo 1>rogrammu, ma erano imposte dalle ne– ccRsità reali del paese e dalle difficoltà materiali che si opponevnno alle rirvrrne? So consideriamo il suc– resso dei socinlisti come il rcnorneuo capitale delle ele1.ioni 1 propendiamo per il primo corno del di– lemma; ma, se guardiamo alle vittorie dei repub– hlicaui moderati, siamo tentati di credere piì1 vero Il secondo. Dov'è la verità? lo penso intanto, o 71ou,·cause, che non conviene esagerare le vittorie dei socialisti. F~sso furono in certi casi la conseguenza di coali– zioni spontanee, mA. poco normali, formatesi sia in odio al radicale uscente, sia sul terreno deHa pro- 1>9rzionale. Qualche esempio informi. Nel 15° Circon• d1trio di Parigi, Aubriot ottenne, Il 24 aprile, 7622 voti contro i 7257 del radicalo Clmntard e i 3486 del giallo Lonoir. M11 1 1'8 maggio, nrnlgraclo gli sforzi 1>orsonali di Lenolr, il socialista saliva a 9235 voti o il m licale a soli 837 I. Se si contano tre o quattro casi analoghi e oltre un:i dozzina nei quali invece i radicali fecero il loro do,•ure per ottenere il trionfo del c11ndidato colletth·ista contro Il competitore rea zionario, lo spostamento dell'opinione Ycrso l'Estrema Sinistra appare assai meno evidente e diviene anzi (un 1>ochino) problematico. Non resta perciò meno un nuovo l[TRncle fattll 1uulamentare. 11 radicalismo, elio ù sempre il contrp della maggioranza, può' egualmente go,·ernare a1•· po~gifmdosi alla sua .destra o ttlla eua sinistra. A Jèstra troverà il soccorso di 94 moderati, a sinistra potrebbe sollecitare il concorso dei socialisti. Le duo frAzioni, che straziano l'org..-nizzaztono interna del J)Rr– tlto radicale, si battono ora con ph't nccanimento che mal por ottenere una soluzione conformo ni loro voti. " Bisogna farsi più saggi! Bisogna fardi più gunr– <linghi I Bisogna rinunziare al frnsarlo demagogico, come si è in realtà riuunziato ai grnndi ardimenti ,. ·- ammoniscono gli uni. " Ni ente affatto -- protestano gli altri ~ niente nffilt.to ! Conviene anzi metter tl'11ccordo gli atti colle parole, e marciare coraggiosa.mente sempre più lungi sulla vin, del progresso. 11 Dietro a queste due tendenze, stanno non solo due metodi, ma anche due squadro di possibili mini– stri : colla prima ben s'accorda il Oahinetto attuale, colla seconda militano le vecchie figure stanche del radicalismo, come Combes 1 Drisson, Pelletan. Ber– teaux, ecc. Il Bourgeois conserva sempre l'atteggil\· mento di sfinge. Quali che siano però i meriti democratici della frnzionc avanzata del radiculii-11110, io credo di dover csf!lere molto scettico sulla possibilit:ì. dell:1 su:i prc– ,·alenza. Anzitutto non è punto sicuro che essa riesca a tr11scinare dietro, per un'oJ)era nrditn, la totalità ilei deputati del partito. Ma, quand'anche ciò a,•ve– uissc, essa non avrebbe In magi!'iorunza senza l'ap– poggio elci socialisti unificati. Ora, costoro si sono spinti trop1>0 innanzi, per poter dare quel concorso sistematico, di cui la corrente radicale avanzata avrehbe assoluto bisogno. Lo so: i nostri compagni voteranno sempre le riforme, anche le più umili, anche le 1,iì1 timide. Ma, e i bilanci? La mozione di Amsterdam, che ne interdice l':11,. prov11zione 1 lega piì'1 che mui gli unificati frnnccl')i. Un Oahinctto che n,·esso bisogno dei loro ,•oti (e di tutti i loro ,·oti, sempro) si veclrchhe, per causi~ di questa mozione, condanrrn,to a vit.n precaria, anzi a rnorle prematura. Ora,·e caso di 1:oscien1.a, direte voi. Ma i co111pn1[ni francesi non potrirnno risolvere c1uesto caso fuor dallo regole imposte d~I Congresso internazionale. f~•I è per questo che la ipotesi di u11 Governo radi– cale a,·anzatu 0011 pare effettunbile, se non in un momento di sorpresa e di turharnento. e non pro– mette, ad ogni modo, cli dare un'esperienza concll1- dente e positiva. Diversa sar:1, verosimilmente, l'orientazione della nuova Camera. f:ssa sarà moderata, cauta, torpidu. Non negherà le riforme, non le potrìt negare. Ma le farì1 coi criteri e coi sistemi in uso nei paesi... di buon senso. La Germania non ha forse una legisla– zione sociale ? E si badi. Non ò detto che questo nuovo stato di ftttto sia per essere fatale a Uriand, o debba oscu– rare la stella del socialismo indipendente. Questo po,•ero partito, benchè assottigliato dalle elezioni, si o arricchito di nuo,•e personallti ministeriabili (Au• gagneur e Lerùvre, per non dir d'altri). Per la sua remissività, per la sua fedeltà ni vari Gabinetti (Houvicr, Sarrien, Clemenccau, Briand), esso si ò segnalato come una frazione di II mi11isterialisti A<I ognl costo ,,, giustificando cosi non giìt In sun posi• zionc, dirò cosl, topografica, tra. i 1:1oclnlistiunificati e i radicali, ma 1>iuttosto il posto, che gli fn ittlri• bulto dai maligni, fra i radicali o i moderati. Queihl situazione non è incomoda. Essa 1>uòpermettere al radicalismo idro1>ico e impotente di continuare a 11cscaro nel mnnipolo " forte di tenacia e di c:11m· citi\ n i suoi futuri ministri. l<'ar della 1>oliticu di stasi, 1rnnteggiuta da timido rirormo sociali, e fare tale J)Olitica per mezzo di ministri, noti fino n ieri in Francia, e nncor ogiii in moltlt 1>arte del mondo, come socialisti, è, parini. il colmo dell'abilit:l. [.'espediente servirà, in OA"nimodo, a rendere meno duro il passaggio dl\lle aspettative di ieri alle renlt1l di domani. Poi, alle future elezioni, il paese dirà for1.11t.nmcnto e certumentc quel cho in realtà dc1:1i· cleri e voglia. l,o dirà, anzi, tanto 1,iù altamente. <1uanto più ò certo che il futuro scrutinio si f,m\ acconcio il mc– todG dell..1. rappret1ent1rnza l)rOporziorrnle. Sell'oseu– rità generale dei 1>rogrammi, <1ucsta è infatti la sol:, riforma sulla <1uale il 1>aese si sia rcnlmente affer– mato. Essa passerà inevitabilmente o i socialisti avranno tanto nmgg-ior merito a fo.l'lil trionfare, in quanto (malgrado il tiistema IIIRJ,!'gloritnrio) ,:odono di una rappresentanza 1mrlit111e11tnro ndcguata al 1111 mero dei loro elettori. r compagni nostri lottcr::umo dunque in virtù del principio puro, ed anche pcrchè ... 1 so il regime itt• t111tledà trionfi inattesi, il regime 1>roporzionale è il eolo che permetta di consolidarli. I'Cll'igi, 10 mqgfJiO.

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