Critica Sociale - Anno XX - n. 10 - 16 maggio 1910

150 CRITICA SOCIALE 'l'URA'l'T. Ma allorn, se potrà avere i nostri voti, vorrà dire che il lnzzattismo sarà. morto e gli sarà. so– pra,·,·issuto onoratamente Luigi Luzzatti. (Ilarità). )la noi itflliani, non o~clusi i socialisti, siamo tutti, un po', degli esteti; e abbiamo temuto che il gesto dell'a:itensione, per lo tradizioni che porta seco, di vi– gliacch~ria, di soderinismo, di ponziopilatismo, sarebbe forse frainteso. (Oh! oh! - Vivi 1·umo1·i e commenti). Senonchè il nostro voto) che, Rttonando si, apparirà favorevole al Governo (Oh! ohi); il nostro voto, che era incerto fluo a pochi momenti fn, cioè fino alle ul– time dichiarazioni dell'on. Luzz:ttti, al cui tenore lo nvevamo subordinato e nelle quali, è 011esto confessarlo, abbinmo trovato alcune note energiche e fiere, che sin• ceramente gli auguriamo che i fati e i fatti gli con– sentano di tradurre nella realtà della storia; questo voto, in apparenza favorevole, è ancora molto simile 1,lla astensione, mollo prossimo alla negazione. (lnter– ,,.uzioni - Commenti). Sissignori! ed è di tutta evidemrn... Noi non possiamo dare at no!Stro si lo stesso significato, che gli daranno, tra bre,·1:1, non solo i deputati cattolici (questi ci diurno poca noia e, in ogni caso, non lasceremmo a loro il <lil'it.todi determinare, essi, il nostro voto), e non solo gli acattolici clericali, ben altrimenti numerosi e perni– cio~i, quei deputati, cioè, che indulgono a interessi con– fessionali per meri flni elettorali; ma 1 sopratntt.o, il nostro si, per ragioni elementari di partito, direi quasi u per òetìnizione ,,, non può avere il significato che avr:'i quello di pnrtiti che rappresentano io questa aula iutcrcs~i economici diametralmente opposti agli inte• ressi dì classe che noi rappresentiamo ... (Vivi rtmiori a Desli·a e al Cenfl·o). Se questo potesse avvenire, in una questione fl'in– dirir.io generale e in momenti politici normali - perché, in momenti occe1.ìonali e per la difesa di b~ui fonda– mentali, ~ii capiscono anche le pili strane alleanze - ciò significborebbe il nostro suicidio di partito. Quando coloro, che mirano a fini opposti, votano, sull'indirizzo generalo del Governo, al medesimo modo, evidente– mente vi è qualcuno che inganna. o qualcuno che s'in• ganna. LU½ZA'l"rT. Io non inganno nes.~uno. '.l'URA'l'J. E prohabilmente, secondo le leggi mecca– niche elementari, gli ingannati, alla fine, dovranno es– sere della minoranza, e non della maggioranza. Perciò noi sentiamo il bisogno di riaffonnare qui, oggi, quello che è il cardine della nostra dottritia, e la nostra essenza di partito: che cioè noi vediamo negli antagonismi degli interessi di classe i veri e maggiori motori della storia. (Rumori). Ed é attraverso questi antagonismi di interessi che noi consideriamo anche il prdblema religioso e il problema clericalo. Se qualcuno, anche dei nostri, li considera altrimenti, li isola da quegli antagonismi, esso parla per suo conto esclusi– vamente_ personale. (ln.ten·uzioni - R1m101·i). PRESIDEN'rE. Ma venga alla :.ua dichiarazione ,H voto. , '.l'ORA'l'l. E appunto questa, onorevole presidente. li nostro st, dunque, che è appena poco pili di un no (commenti animati), ha questo preciso significato: noi abbiamo una scarsa fiducia. in quel che può dare questa Camera al proletariato, o co11sentire che il Governo gli dia, sia come indirizzo generale e riforme poliliche, sia come riforme sociali (Rumo, i). 'Le ragioni furono del.te molte volt.e, non e il caso di ripet.erle ora (RumoJ'i). Perdò noi polarizzammo i nostri maggiori sforzi verso una riforma vasta e profonda del regime elettorale, riforma che noi alimenteremo di tutte le nostre più concrete rivendicar.ioni. Ma, poiché ò pure a questa Camera (t.,Ie il parados:so) che noi dobbiamo chiedere la riforma di se stessa, che permetta ulteriori riforme 1 e non crediamo venuta Pora di llll appello rivoluzionario, e ci preme sopratutto di uscire, fosse pure per transizioni graduali 1 eia quella condizione di stasi e di resistenza passiva ad ogni ri– forma radicale, che ci affligge già da vari anni per ra• gioni ben note; così non ci parrebbe onesto, ci par– rebbe semplicemente demagogico, ricusare una ragio– nevole attesa e un aiuto positivo a qualunque mutamento, che tenda a spostare la situazione parlamentare verso una possibile determinazione più feconda di partiti e di azione democratica. Questa la ragione, molto chiara del noatro voto: il quale è di semplice attesa, tutt'al più di augurio j non può essere ancora di fiducia. Voci: Ai voti I ai voti! TURA'rJ. Non può essere ancora di fiducia per quattro motivi, che accenno rapidamente. Primo: perché la si– tuazione è ancora troppo confusa, il Ministero ha. troppi amici, lo ha. confessato teste l'onorevole Luzzatti, e questo è il grande pericolo. Il Governo lascia troppe porte aperte ai possibili amori notturni. (Si 1·ide). LUZZAT'rI. Noi Noi (Jla,•ità). rl'URA'.l1I.Toccherà a voi salvare la vostra casa dai sospetti. Persino, forse, quei signori, che teste cospira– vano lassù, i doputR.ti cattolici, voteranno aucorR. per voi, a vostro dispetto. Voi non avrete modo di libe– rnrveno se non con degli atu; con le p.uole, siatene certi, non ve ne liberate. (Segni di hnpa~ienza). · Secondo: perché la riforma elettorale, lo rilevava. te~té Pon. Salandrn, è annunciata in termini cosi vaghi (dovrà essere, avete detto, " vagliata ponderatamente ,, ecc.), da lasciar dubitare, ~e l'annuncio non sia destinato ad aiutarvi bensi al peggior passo, che è quello dell'uscio, :,.alvo poi alla Camera, co11a acquiescenza del Governo, bocciarla o attenuarla, cosl da renderla insignificante (Rumori - Conversazioni). 'l'en~o: perchè la stessa composizione del Ministero , non ci assicura. abbastanza di quella• euergica reazione contro metodi di frodo elettorale troppo deplorati (ln– te1·1·uzioni), che per noi è essenziale, e senza di cui l'allargamento del suflragio significherebbe aumento di corruzione nazionale. Quarto ed ultimo: perchè il presidente del Consiglio, sulla questiono grave delle spese militari, benché pro• vocato ad esprimersi, conservò un troppo gelo8o e di– plomatico silenzio. Nei giornali si è pada.to di ci11- q11anta 1nilioni, cho saranno richiesti, dì nuove spese straordinarie e di un llUOVO aumento delle SJ)A$eordi– narie. (Segni di impazienza). Voi avete accennato alla. concordia di tutti per la difesa della patria: ciò è troppo vago. Noi pensiamo sempre, che, se si vogliano sul serio le riforme civili, converrà porre un termine a.Ilo sperpero delle spese militari. .Per tutto ciò, il uostro voto, se risponde agli scru– poli onesti che qui dovevamo chiarire, non vi autorizza. a considerarci della vostra maggioranza. (Segni di 1·m- fifs~~r~:~?-g~i~n~a~:m~~f'f!:~=l~~n~~~~'.~\~:e~~f\~~t :f.~ esso vuole rappresentare veramente la grande maggio– ranza degli italiani, che oggi sono ancora assenti da quest'aula e dai becefizi della civiltà. (App1'ovazloni alt' Est1·ema Sinistra - Commenti). LAPROBABILE OHIEHTAZIOHE della nuova Can,era francese Le recenti elezioni politiche francesi rimarranno memorabili per un singolare fenomeno: l'opinione pubblica 1 che parve A.tona e indifferente nel primo scrutinio, si risvegliò, si affermò, sconvolse i qtrndri della Camera uscente, nello scrutinio di ballottaggio. Al 25 aprile le statistiche attestavano il manteni• mento dello statu quo, con una vaga orientazione verso il moderantismo; il 9 maggio le cifre segnala– vano una dura, solenne, quasi irrimediabile disfatta del radicalismo. Certo, questo partito ha ancora Ja maggioranza o, per meglio dire) può rimanere tut– tavia l'arbitro della maggioranza. Esso conta 248 memhri. Ma i seggi perduti sommano in totale a 30. Jil 1 fra quelli cooservati, il mutamento di persone ha richiamato ben 17 di quei radicali indipendenti, che furono, sotto Combes, gli eterni avversari del Blocco. Ciò potrebbe autorizzarci a far ascendere le loro perdite a 47 mandati. li più chiaro risultato dei ballottaggi fu, in defi, nitiva, questo: posti a scegliere, gli elettori hanno quasi costantemente seguì te le regole qui appresso: frn un l'adicale e un socialista, hanno scelto il so– cialista, fra due radic111i di egual tinta, hanno pre•

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