Critica Sociale - Anno XX - n. 10 - 16 maggio 1910

154 CRITICA SOCIALE lavoro di Stato sono in prima linea nel programma mazziniano. A smussare molto vecchie angolosità, a riavvici– nare ancor più i due partiti. a renderne 1,iù cordiali i rapporti, e nd aumentare, con la conoscenza mag• gioru, la stima reciproca, son poi venuti i così detti hlocchi dei partiti popolari, conciliando, cimentando il più possibile, alla stregua delle necessità pratiche, uomini e programmi per un lavoro comune imme– diato. Al punto in cui slamo, quali sono le caratteri– stiche distintive, quali le cause di divergenza e di divisione frn i tluo 1,ttrl.iti estremi della democruzia italiillla? ~;, anzit.utto, qual è l'elemento costitutivo dei due i,nrtiti? Forse che, corno da taluno si è af– fermato, ul seguito dei due pnrtiti stauno due classi differenti, nl cui interessi specifici e alla cui menta– lità ciascun d'essi lllCA'liO rispondo? Si è detto che, nei paesi piì1 progrediti nelle industrie, come in l,ombardin o in Piemonte, il piutito repubhlicano è costituito nellit più gran parte diL commercianti, pro– fes~ionisti e piccoli proprietari, con parte non grande di operai. Jo non voglio contestare ciò che non co– no!:!co, ma questo io so bene. che, nei paesi dell'ltalia ccntri:\le 1 do,·c il partito repubblicano ha tradizional– mente maggior seguito e forza 1 forse perchè in essi predomina ancoro l'artigianato, l'elemento costituth•o Ilei partiti repubblicano e socialista è 1-1tato finora pressochè identico, sì che i due partiti vi prendono meglio aspetto <li due fazioni, che di due organizza• zin11idi classi, e interessi e ideali distinti. E di pre– minenza diretta sono pressochè tutte le rivalità e i contrasti fra i duo 1mrtiti, coonestati da dietinzic;rni ta11topii1 grette, petulnnti, 1\stio•e e personali, quanto pili sono artificiose, rormali 1 poggianti su tradizioni e \leficienti di serio contenuto. Ma il peggio si è che questi partiti, che nell'[talia cenr,rnle non si differenziano in morto serio 1 nè per classe t.liversa di seguaci, nè per diversità di pro• ttramma pratico di lotta, dalla !!mania e dalla neces• sit.i1 di 1mr trovare ragioni o occnsioni e mezzi validi per lo loro competizioni e per darsi torto e preva– lerf', sono condotti, nel campo politico, a favorire per cieca rappresaglia la vittoria del nemico comune, moderato o cler-icale 1 con grave danno della demo– crazia, e, nel campo economico, ad acuire ed esaepe· rnrP, nnzkhò conciliare e com1lorre, questioni d'i11te• resse fra categorie differenti di lavoratori, facendosi di queste differenze baluardo di lotta e di offesa contro il partito antagonista. Di qui l'esplodere di medioevali e tragiche re\•iviscenze settarie, di cui ci giunge pur ora l'eco dolorosa da alcune terre di Romagna. . .. Orhene: a questi gravi inconvenienti, da tutti de· plornti e che non poiisono non preoccupare quanti, lihL•ri da ogni gretto spirito di parte, hanno seria– mente a cuore gli interessi superiori del progresso, è vano, a mio credere, cercar riparo raccomandando calma e ragionevolezza o f1tccndo notare il danno e la vergogna che ne derivano nlla democrazia e il \'antaggio che no colgono i nemici comuni. La rozza. anima popol1tre è più incline allo SJ>irito e alle 1·i- valitò. egoistiche di eetta, che non al ragionamento sul tornaconto di cnti atti e lii certe conseguenze. Il mAle va combattuto quindi alla radice, e prima che porti mng~lorl gutteti e stra~cichi odiosi. E, in questa impresa provvida. e salutare, deve associnrsi Papera di quanti, nei due partiti, sentono tutto il rammarico e il disagio di questo stato di cose o vagheggiano la via feconda d'un concorde lavoro. Ai novissirni casi. d-i llomagna, che hanno riprodu• zioni e ripercussioni deleterie anche altrove, un solo contravveleno è efficace: il venir preparando, con una opportuna campagna, il terreno .per una intesa fra i due partiti veramente intima e cordiale, sulla base di un possibile programma comune poli– tico-sociltle. Accordo dunque, non per un'alleanza, ma per un'unione dei due partiti estremi della de– mocrazia italiana. I~ rorse intempestivo e utopistico il tentarlo? Io ricordo che, molti anni fa, in Germania, i soc.ictli- 11a2ionali, seguaci del Lassallc, e gli inten,aziona– listi, seguaci del Marx, nl Congresso di Eisenach, finirono col formt tre un partito solo, la gloriosa de• mocrazia socia.le g ermanica.. Perchè qualcosa di si– mile 110 11 potrebbe avvenire quanto prima anche in Italia fra socialisti e repubblicani. o almeno In parte più nvanzttta e più giovane dei repllhblicuni? Quanti, fra i repubblicani odierni, hi pensano in fondo come noi, o rimangono nel loro partito per forzn d'abitu– dine, o per mgionl di opportunità, o per vincolo lii sòtta e per timore di parer trànsfughi ! Offriamo agli uomini di buon volMe d'entrnmhi i partiti il modo di poter darei In mano senza dimi– nuzione d'amor proprio o sacrificio di parte, e noi vedremo Ri contrasti succedere, man mano la pacifi– cazione. Come Ln:isnllc e ~larx in Germania, co"ì ~fa.zzini e Marx In lt1tlia si completttno nella successione storica e possono ben andare associati nel cuore riconoscente del popolo lavoratore, da essi amato di pari affetto 1 so non µrovveduto ·di programma egualmente erficace e completo di redenzione. E l'as~ociazione dei due simboli significhi la combina– zione e il coordinamento sapienti ilei due prog-rammi politico•economici, dando luogo anche in lt111ia alla formazione di un partito tltmocratico-sociaUstu o repubblicano-sorialista. . .. Se tentare silfatta opertt. cli concordia non è al tutto inopportuno e fuor di proposito per ragioni intrinseche, non lu è certamente per ragioni estrin· seche. Omtrdlamo che cosa sta avvenendo all'altra riva. Stretti dnlla necessità di controbilanciare e di vincere I~ ror,:e dei socialisti e dei blocchi popolari, i ueoclericali, o cattolict, e più Ji loro i moderati, lutn fluito anch'essi col ricot·rere al blocco, hlocco che però ha tutti i sintomi di uoa trasformazione e di un assorbimento di partiti. Dal connubio clerico– mod erato us cirà fr1, breve il nuovo partito coniJerva– tore itali.mo . E 1 Il concentramento degli interessi e dei partiti borghesi, dai socittlisti prognosticato 1 e mngllri leg~ermente provocato, che sta ora avvenendo sotto i loro occhi, più presto forse che noi pensas• acro, Orbene: 11011 vi pare che- questo ·formidabile concentramento borghese-reazionario esiga un con– centramento ugmtle degli elementi più affini nel ca,n1>0 attualmente così scisso della democrazia? Non vi pare che la gravità del critico momento della vita politica italiana, zhe minaccia un arresto sulla via del progresso, rarebbe accogliere come ))rovvi• denzinle la formazione di una democrazia socialista, con forze serrate e con riutemprata fede fronteg• giunte hl reazione? Certo, quei che non godrebbero e non vedrebbero di buon occhio questa nostra unione sarebbero i nemici comuni, perchè, come cantava il Mameli, ..•. ,miftca iL verbo d'amorP, B dtv'de chi, l'odio e il dolore Semt11ando,ie c:oglie il 1·eg1Jar. S. D. La Critica Sociale e il Tempo : ']}tr l'Italia, anno L. 22, .,emestr, L. 12,

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