Critica Sociale - Anno XX - n. 5 - 1 marzo 1910

i6 CHI'l'ICA_SOCIALE di questi borghi rurali, i-i r('sta mera"igliati nell'osser– vare come si perpetuino i luoghi comuni o le falsità pli'1 assurde. Cot!Ì r.i rrcrlo chti pii\ od è, del resto, canone c1·opiuiono J)ubblica in flltto cli demografia, che si viva piì1 lungamente nella campagna cho 11ella città: ora, da qualche anno, lo coi-!Osi in"crtono, e, per citare un 11010 esem11io 1 la mortalitìt di Milano e di 'l'urino sono scnitl· bilisslmamento minori cli quello delle rii<petth·o 11ro,•in• cic. Per· Milano si verifica u11zi un fenomeno ancor piì1 curioso: la mortalità por tuhcrcolo~i, che viene portata come una dei pili e,•idcnti Indici dell'affollamento o del• l'urbane~imo (o che in realtll è lcgnta per ,·iucoli molto stretti a questi fattori), è minore in Milano città di quanto non sia nella restante por:t.iono della provincia. li che vuol dire che lo cattivo coudizioni 1 che derivauo alla salubrità dall'affollamento, sono ad usura 11cutra– lizzato dallo disposizioni generali di igiene, lo quali hanno condotto, ad esempio, ivi un risultato come que<1to: che la piì1 p.:.polosa città d'Europa 1 I~onclra, è tra le città a mortalità più ba,sa, non solo, ma presenta una mor– tali!.\ totale sen~ihilmeuto minore d,i quella dello pili salub1•i tra le nostre -:ampagne. Solamente la natalità. si mantiene di!lcrctamcnto alta in campagna, senza però che questo valore basti ancora a spiegare la cifra di mortalità. Questo esame, cd io faccio grazia di clfre, c0nduco alla conclusione, che il di.;nmorc per lo campagne t1·ova pur troppo spiegazioni plausibili, porchè non soltanto la campa~na non risponde alla sua funzione, ma ha ccs• sato dal mettere in ,·alore quelli che sono gli elementi della sua forza. ... Ricondurre alla campagna lo misso, che tendono ad affollarsi bestialmente attorno ai centri urbani, è opera necessaria, ma difficile. Anche por ragioni politiche e morali, bisogna cercare di innalzare l'amore per la cam– pagna1 se proprio non si vuole che p,3~arimanga peren– nemente una Vandea Inattaccabile. Coloro, che cercano di formare delle coscienze nuove nel paesi rurali, deb• bono mettersi in mente questo: l'impo:1tamento politico o mora.lo degli abitanti della campagna muterà solamente se si sapranno mutare le condizioni materiali che for• mano il fonclamento della vita. Ahbattere i villaggi o rifarli ex ,,oro non è possibile: ma vi sono dei problemi pei quali occorre agitarci, por– chè la loro soluzione pul, coslituiro il rinnovamento morale e politico di questi pae~i rurali. J.~d è bene tor– nare su !llcuni di questi punti, per mostrnro quanto è fattibile, anche lil o,·e r,icmbra manchi la. ma.toria prima poi germinare delle idee. Il primo prolJlema di cui deve cercarsi la soluzione nei Comuni rurali è quello dell'acqua potabile. 'J'uttl lo sanno: non tutti conosr.ono invece cho il 45 °lo dei nostri Comuni rurali hn ancora da pronedere l'acqua per l'ali· mentaziono colletti\'a, sebbene lo Stato abbia cercato di favorire, anche con sussidi e con prestiti di fa\·ore, la risoluzione del problema. Le cause, ))er cui difficilmente si scioglie un quesito di importanza cosi intuitivn 1 sono lii tre ordini: i dubbi tecnici 1 le difficoltà. finanziarie, :a imbecillità, e la mala\'oglia dello ammiuìslrazioni comu– nali. Il primo quesito non può essere qui se non accen– nato. - Molti pensano che o lo acque ))OtaUili sono di schietta 11orgente 1 o non deVono esistere: e, siccome le sorgenti vero non abbondano ovunque, anche in questo paese di montagne o di valli, così accade che molti Co• munl finiscono col non risolvere affatto il problema del- l'alimentazione idrica. - Oggi un tal modo di vedere è errato: 0\'0 l'acqua non è buona, la 11irendo tale, ed e~istono mozzi adA.ttl, sicuri, accessibili anche ai ,·lllagg\ mi11uscoll, per affrontare il riforoimonto di una sicura acqua potabile nelle campa~ne. Dalla ozonizzazione,· alla flltr11ziono con filtri americani, ali altri metodi an– cora che meritano l'onore di una prova, è t1,1ttoun ar– senale di armi poJ~ibili per giungere acl avere l'acqua buona là ove non esiste. Ciò che non deve pili tollerarsi è cbe la mortalità per tifo in ltali11 sia piì1 olevat,i. di quanto uon si presenti In Germania, che pure la natura ha cosl poco favorita al nodro confronto: o, sopra tutto 1 poi, devo cessare questo fenomeno scandaloso, che proprio le malattie date dall'acqua si abbiano in abbondanza nei paesi di monti e di valli, che sarebbero destinati u non conoscere se non le fresche acque montanine>. Le <lirflcoltà tecniche non sussistono pili oggi, e non ,·'è r11giono per trattenerci dal dare acqua buona a tutti i borghi. Piì1 gravi sono le difficoltà finanziarie. Se il pubblico 1lvesso un concetto economico esatto del valore dOlla vila e della salute, o quindi del danno della ma– lattia e della morte, comprenderebbe molto bene la ne– cessiti\ di dare a qualunque costo ai Comuni pi1~cinio grossi dell'acqua buono. Nessun denaro è co~ì utilmente collocato come quello speso per Facqua buona. Pochi giorui sono verificavo, a Corio Cana,·ese, un ri– dente Comune piemontese, i dati della mortalitìL: da quando l'acqua ha allietato tutte le frazioni ,101 Comune, la morhlità è scesa al 12 ~1 0 , dal 18-19 °lor,; e Corio pre– senta oggi il record della più bassa mortalità tra I Co– muni italiani. - Per risolvere la questione finanziaria in rapporto a questo problema, non bastano le disposizioni di legge: la Cassa Depositi o Prestiti è ormai senza de– naro, o lo conce;sioni di legge diventano senza effetto pratico. Occorre qui cho si dia facoltà di prestiti a tasso mito ad altri enti (impiego delle riserve legali delle Società assicuratrici 1 delle Associazioni tontlnarie) e si vietino tutte le spese facoltative ai Comuni che non hanno provvisto al rifornimeuto di acqua potabile. Per la. malavoglia amministrativa, occorre_ un ritocco alla logge sanitaria o a quella comunale e provinciale. L'inerzia delle Amministrazioni comunali di campagna passa ogni limite concepibile, e tt1tta lR.Uuona volontà dei medici o delle autorità sanitarie si infrange contro il non fare. Occorre rendere snello, in materia di acqua e scuole, almeno l'intervento d'ufficio: il cho non va molto d'a.ccor,lo coi desideri di autonomia comunale, ma è una necessitìt fino a quando non muti un po' la psico– logia dello campagne. Un secondo punto, sul quale si deve richiamare l'at– tenzione, so si vuolo il rinnovamento morale dei paesi rurali, è quello della scuola. Pino a cho si stipano, come ò la norma, 70 allievi in 30 mq., con una cubatura irrisoria, ò Impossibile pen– sare che la scuola compia per davvero la sua missione. Si dico che 1 flno a che non si risolvo Il problema eco– tlOmico, non si scioglie il quesito doli a scuola: ma i due fenomeni si influenzano e la scuola clern precedere lo riforme. Se il nostro anticlericalismo si esplicasse tutto in una formola: far attribuire alla scuola la importanza che in addietro si è dato alla chieu, noi faremmo corto OJ>0ra molto savia o di una efficacia morale incommensurabile. E bisogna estrinsecare ciò, dando alla scuola la dignità materiale di un gaio luogo di formazione cerebrale e morale e non di un piccolo carcere. Anche qui il rime-

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