Critica Sociale - Anno XX - n. 3 - 1 febbraio 1910

CRITICA SOCIAU: pletezza della risposta dei Comuni, la quasi generale indifferenza per la questione. SI noti che l'llousi11g Act permette espropriazioni vanhggiose delle case, ma contiene molte lacune a pro– posito delle nuovo costruzioni: o, in un paese ove il ter– reno ò nelle mani di pochi, accadeva facilmente che i lords proprietari di terreni formavano vere coalizioni pPr tenere alto il prezzo delle zone <lestinato alle nuove abitazioni. Per questo la Roytrl Commissio11o( L'lbo11r 1 nel 1903, ha stahlllto che si dovessero promuovere gli aggiustamenti o le tra9formazlonl dello caso sovraal>itate 1 senza pen– sare sempre a nuove costruzioni, e formulò un regola– mento molto saggio, che è stato la leva per molti sfol– la.menti e per Importanti rinnovamenti. 11 lavoro compiuto fu veramente immenso. La sola opera elci Comuni e dello Stato ha condotto nulle città cho seguono alla costruzione di una grande quantità di case (ò unlvorimlmente noto che in Iughil, terra la tendenza predominante è quella di costrurre piccole caso Isolate). A Edimburgo, In pochi anni, le case costruite sono 5SG 1 tn media a pochissime camere, o il prezzo medio di costruzione fu di 105 sterline per ambiente: a Glascow si costrussero 2300 case; a Londra oltre iO00 cue, a Liverpool quasi 500, oltre a 6058 camere in case grandi, eostrutte rtal 1902 al 1907 in 12 grandi città, e oltre a 5747 ambienti in case rurali e 17.611 camere (sempre costrutte per lnlzlatiu municipale} in cottagesdwelli11gs. Perfino In Irlanda que!lto movimento si è propagato con grande intensità, e nel 1906 si erano costrutto in Irlanda per Ispirazione comunale ben 20.634 cottayes. cli cui 10.607 nel solo distretto di Munster. L'Iniziativa privata ha operato ancor piì1 intenumente. A Londra, le diverse Istituzioni, con alla testa le Rou:,ton– llouses o le Cooperative (Co-part,i,rship Housi11ySocieties) sono giunto a <lar alloggio a 125.000 persone. Le sole Cooperative ftlantroplche destinato a fornir mutui allo case economiche sono oggi in numero dl 2000 ! Nè è possibile entrar qui noi particolari e parlare dell'opera compiuta da taluna di quAste associazioni 1 o trattare delle clUà.-glardlno, o delle caso a gruppi, ecc. Ciò che apJ>aro evidente ò che Il movimento a favore di questa parte dell'Igiene operala - la trurormatione e Il rionovamento della cailil - ha assunt1l in Inghil– terra una Importanza di gran lunga superiore a quella cbe può riscontrarsi In qualsiasi altro paese. Inoltre ò degno di rilievo Il fenomeno, cbe 1 mentre prim!l si fa. cova fidanza sull'opera del privati e degli istituti ftlan– troplcl, oggi il movimento va passando nelle mani dei Comuni e dello Stato: e pure degno di osservazione è l'altro ratto, che, mentre un giorno si parlava quasi esclaslvamonte di nuove costruzioni popolari, da qualche tempo si dà opera assidua anche al risanamento delle ease esistenti, capaci cli essere risanate. ... Mancano lo Inghilterra aq9ociazloni od organi speciali, di carattere publ>llco o privato, che si indirizzino esclu• slvamente alla ot'lucazlono Igienica del lavoratori. Questa, per quanto riguarda la prof:Uaui specifica delle Intossi– cazioni proftJssionall, la difesa preventiva educativa coutro gli tnrortunt sul lavoro, è lasciata al regolamento eta.tale cli cui cllrò, o cade lncldontalmeoto nell'opera di diffusione di coltura Igienica che fanno le differenti as• sociazioul Igieniche {la Natiu11al lfealth Society, la .1/an• chtster a11d Salforà sa>iita,·y Association, ecc.): per mezzo di conroronze, di corsi, di opuscoli. Una parola speciale meritano le associar.Ioni por l'educazione domestica dello OJ)eraio (sul tipo cli quelle esistenti da noi, a Bergamo ed a l'arma) o la Lega 1,er l'abollziono del fumo in– dustriale, la quale non ò proprio soltanto una Lega platonica, ma lavora o opera alla risoluzione pratica del 1,rol>loma. Ma l'opera oducati,•a di queste Leghe è assai mediocre e limitata. La 1,roteziono e l1educazlone urfl.ciale dell'operaio in– ijle11e,in mntf!ria di Igiene lnduiìlrinlc, si concentrano ncll1 " hortseoffice .,,. che comprende l'i-ipeziono al la~ \'Oro o l'i~iono Individuale per ciò che ha rapporto a. taluno industrie. Oltre ad una legislazione sugli infor• tuut, esisto una s,,ocialo regolamentaziono (ordinanza 22 ma~gio 1907) che, non solt:rn10 ro~ola. i lavori insa– lubri, ma nssimita, por lo conseguenze di lo!lge, taluno industrie 1>oricolorn o lo com1eguenti malattie Jlrofe.':lsio– nall ai;cli infortunì sul lavoro. Questa disposizione ha cagionato una serie di noie, di processi, lii contese, 11onzn.sortire i risultati pratici che I legislatori speravano. A.nzl 1 l'o:-empio doll'lnghil– terra ò il più 11ratlco per dimostra.re como sia perico• lorn l'intervenire con di-ipO!lizioni parziali, a!lsimilnndo taluno malattie 11rofessionali agli infortuni, invece di risolvere radicalmooto Il problema coll'urtica soluzione possibile, o cioò l'assiCtlrazionc obbligatoria contro la malattia e contro la vecchiaia Non basta, e non ha bu.-itato, in Inghilterra, integrare la disposizione con il rormulare un elenco nomioati\•o delle malattie profe"!slonall ~l'or,linanza inglese 2:!mag• gio 1907 cataloga ben 28 malattie o gruppi di malattie considernto come proresslonalì, cd equiparate agli infor• tuni); l'inconveniente sta. Tanto pii1 che, secondo la leggo inglese, l'Industrialo non diL l'indennità, ogni volta riesca a provare che la malattia non ò profci'sionale. Si può capire di qui quale allegro campo di contese si generi, con soddisfazioue viva di aHocati o periti, ma cou nessun guadagno dell'operalo o dolln sua dirosn. sociale. (,: ,·ero che alcune altro or11ina11zedel 1!)07 integrano quello già citato o no estendono i beneftzì, ma la ca– giono prima dol lo dlrflco!t1\ permano. Per fluire, l'igiene operala in J11ghiltcrra ha a\'uto una vittoria nel la leggo 11erle pensioni votata nel J f.108, per la quale ogni inglese, che soggiorna da 20 anni in Inghilterra ed ha toccato i 70 anni e non ha rertditi superiori Il lire 787,50, gode di una pensione di Stato che varia da 5 scollini a I scellino settimanale, a so– conda delle rl!lorse personali di cui dispone. Non ò qui In sedo o non ò questo il momento per far la critica a questa leggo, che ha un \'8I0ro capitalo e che presenta alcu.uo granii! pecche (cominciando eia quella di es3ero utile a un numero piccolissimo di per– sone, perchè pochi sono i lavoratori che giu!lgono a 70 anni) e l!Ualeho notevole merito. Piuttosto due parole su ciò che, In materin d'Igiene sociale operaia, si reclama dalle grandi organizzazioni inglesi. . Può servire, come sintesi delle richieste, l'orclino 1lel giorno votato nel 1907 dl\llll 17' conferenza aontmle del La/xJ,o• Airl!J (Belfad, 2-1-'.W gennaio 1907t ~:s.:10 rcclfuna uo,•ellamonte lo 8 oro di la\'Oro 1 il di\·ieto rtcll'accapar– ramento pri,•ato del suolo, una serie di misuro contro la disoccupazione. A uu dipresso nello tttos~o modo sono formultlte lo richiesto delle 'fr<ides L'nions (set– tembre 1907). Si aggiunga che lo riunioni dl me~tlerc :l. loro ,,oJta doman,tano una serie di regolamentazioni, di prescri– zionl igieniche riferentisi al lavoro, eJ influe eh e le donne domandano una completa clifosa della maternità o del luoro romminllo.

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