Critica Sociale - Anno XX - n. 3 - 1 febbraio 1910

Critica Sociale WV/S'l'.fl QU//\"'OICl,\'.r/LE 'DE'!, SOCl.f!US/Jfa Nel Regno: Auuo L. 8 - Semestrn L. 4 - All'Estero: .-\uno 1.,. 10 - Semei:ilre L. 5,50 l.,ette1·ee ooglia all'Ufficio di CRITICA SOCIALE - MILANO: Portici Galleria V. E.. 23 Anno XX - N. :.:S .No1i si veude et ,mm.,:-l'i sep<u·ati, Milano, 1° febbraio 1910 SOMMAl:-110 Politica ed Attualità. JI .\111utUro t '.':iocl<ill&U (LA CKITIC,1, SOCIAl.t.:, ,111('1-tit t:0#(1 (Lk t', i'!). I/ probltllhl /Jtll'tml(lrllzKmt: I\' (COIIIIIIUliZIOne , f.'/ftth Ulo'HO•H1d {OOctor l'Lll;K AC(;!lS). Studi economici e sociologie!. ,:,01n1t OJ>U/lffl ili l11qllllturt1 (rr-01. E. Ur.RTARt:1.1.1), o, Olt"HHl ,,r~,u poco 110U dtl d11:Jo ,iHl grM•O (l'ror. JACOPO Tl"AkO)ill. Il /ll'Ognrm , n m/11lmQ è rtramnllt 1111 p,·oonmmw 11ochll'81C1, (001~ lor UAJl,A), Filosofia, Letteratura e Fatti sociali. ,·~, 111rovoa1mo cl'abtwmm1e11to. ILMINISTERO E I SOCIALISTI Quando il Gabinetto :::lonuino si pr esentò all a Camera, chi scombicchera. queste linee, c :omauda.to a parlare pel Gruppo socialisLa, disse ne tto che u n solo vero servigio si poteva. renclergl i, se la Camer& avesse consentito: rovescia. rio quel m edesimo giorno. 1ra. questo non piaceva ai giolittia.ni , ansiosi che la. zampa di Sonnino cavasse µrima. d alle braci la ca– sta.rroa bruciacchiata delle Convenzioni, brnc:iac– chi'~mlosi ben bene egli stesso, cosi da esser messo per un pezzo fuori della lizza. Auche esitavano parecchi dell'Estrema: o spen,ssero qualche cosa, memori dei ~ cento giorui ,, (ma. immemori che, allora, erano ::lacchi e Pantano e Ales~io e çre~ar<:' a far contrappeso; e che l'essere stati quei g1oru1 cenLo e uon più .... appunto non iuvog'liava a rifare la prova); o temessero di apparire _gi<:'lit~ia,ni _ma.rei (mentre, al contrario, i luogot~nent1 ~h G1ohtt~ e~·an Il a sventare il J)Ollice ve,·so unmedmto); o, mhue, non amn.ssero isembrar dei fa.:r.iosi e pret'enssel'ù la.sciar delinearsi la uuova. situazione a.oche agli occhi dei ciechi i e io questo era. un punto di ra• gic~~i ltt. nostra parola. parve, a.ucbe a.d a.miei, ec– cessiva. ed ingiusta. t.'ou. Souuiuo, reagendo alle fustigazioni, trovò. il giorno u.ppresso, uu gel'JLUdi emancipazione; parve voler eissere qualcuno, voler essere lui. R noi allora ci ingegnammo, non po– tendo l'animo, di piegare lo stile a ma~ parvenza. di fede: di fede anche nell'assurdo. C1 sgolammo a. supplicare san Gennaro che facesse il. mira.col~. lUeC'J'tiOo-abellarsi per ingenui, che mentar taccia, ,li :vere~ col sogghigno di Mefisto, fatto scouciare i hoc:ciuoli delle rose. pronte a fiorire. Dai propositi più iuverosimi\i, legl-(el'menLe au– nunciat.i - come quella. chiusura di 'essione, che faceva pensare al salto mort.ale rli un para.litico - ci sforzammo di cavare oroscopi di vita. e di salute pel .Miuistero. 'l'auto ci 1:1forzammo,che nel Vian.– danle, uno che firma " uo~servatore 11 - 111:a, di– spetto dello pseudonimo alqu1.1,utosedeutar10 1 deve essere, u ,giudica.me da.Ile sue impazieuze di azione, un fulmi ne di gue rra con set;te dia,·o li in CO l'f)O capì che calclegg-il:l~sirno la. riforma eletlorn.lt- non per altro che per foruire uu puntell o ltl )Jiui steru malfermo! L 1 inrh1zione era un lauti no arrischiata; 'ma - a prescindere da ll'i potei:,;itemeraria che possa no mai 1 morti fare ,ttto <li vita - il nostro argomouttlre non faceva una g'riuza. Invero. un l\.lmistero se11za ma:.rgiornuza, e lontauo un carro di refe tlallt1. pos, aibilità di cre1wsela con gli accorgimenti ordi11,uì. dee pure - se pretende salvarsi - propo1Te temi e soluzioni un tantintJ rivoluziouari, suscitando in– tere~si e simpnUe che spostiuo a suo fa\'ore la si– tuazione; e, u pieghino la m11gg-ionwza, o acqui– stino ad esso il diritto tli appellarsi al paese. Due paure fauno spesiso un corag~io, e ~piugono anche Don Abbondic, ad affrontare I i.: bravi ., di Don Ho• drigo. Più pntdente del curato manzoniauo, l'on, tion– uino preferisce cli sct1.utonare. L'abbamlouo della. strombazzata chiusura rii 'essione - coonestato col risibile pretesto ciel timore d'mia lite - uoh richiede neppure, per veuire sp1egat0 un po· più iseri,tmeute, la ipotesi del quos e{JO di padro_ue Giolitti. Basta pensare che per quei minis1,n e cou quei propositi - era la corsa al suicidio. Invano si teutò di placare I giolittiani, spergrn– ntndo che si rispetterebLe il possesso <li Stato t1 che tutti ~arehbero rieletti nelle Commissioui, comt:i se a Braschi fosse sempre l'antico dittatore. Rim · beccarono - vedi la Ti'ibuna - che non mtencle– vuno abboccare; che, rieletti col crisma di Sounin0, sarebbero monthmmte diminuiti. )fon busta va averlo prigioniero di fatto: doveva imlos~are ht casitcc:a del 1-{aleotto.Cosi si manteneva la promes~a del padrontc' di '' 1100 creare imbarnzzi "l\l t:illCCtls~ore .... almeuu tino a Pnsqua di ri::.;u1-reziont:i. L'on. Sonnino inghiotte e si nfà come può, ~mu– landù i metocli eletton.d1 del predecessore a 'l1eramo e a. Poggio Mirteto (qui a. profiLto d1 un giolittiauo': rincaraurlo le genuflessioni al Vat.icauo con Fesclu– sione dt•gli sbattezzati dal laticlavio i a.duna udo Il" più iusigni cariatidi tl~ll'acca.rlemismo italico col mandato (figuratevi!) di rinuovare l_o spinto agh studi superiori; e da ultimo, medit.tla un mese e mezzo la 11celta. per non f,,x pa:ssi falsi, rinsalda Fedificio piantando il suo )hrnry sulle poste, !mi telegrnli e sui telefoni del Reg-00 1 a sti1>uhne a.p· palti di dieciue di milioni. :Uinisteru tecnico. Go– verno rii cose, e la virtù incoronata. La t'a.rsn, Lriste, non accenna a ce::i~are. . . . Pan·ebbe elio sitlt\Uu parodia ili Guvernu duvrnbbe, ltlh-. ripresa della Camera. trovare conlro sè, Lulla in arme, almeno l'Estrenm t;rnistra. Epptirt:i lo Rlessl, .-tva,ili! cont1uu" a preve1iere e pn,1111g11arc"l 1 ttt t.osa !'I: uon benevoh:t., uon mtde,·ola.: - " Fa.Ltesa ., seuza aggetti vi. La spieg~zione? Quel la st.esto:a, cre,tmmo. che cuu •

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