Critica Sociale - Anno XX - n. 3 - 1 febbraio 1910

CRITICA SOCIALE Quf'!lo che prima di t.utto ci colpisce in quest.a stntistica. è Pahbondarito proclu1.io11cfrancese del fru– mento. quasi doppia della. nostrn. Questn p1:oct1rnione pdt :1hbondante 1 ~ì assolutamente che relativamente alla popolazionc 1 è causit: 1° che le import~1:doni ~el frumento sieno minori in Fnrncia che rn Italia; 2° che il prezzo del frumento in Francia sia infe– riore a (]Uello che si ha in rtalin, per uua. somma note\'olmente maf!g"iore ni 50 cent. di differenza fra il dazio italiano e quello francese; come lo dimostra la rnrnla \IIIT· 3° che il consumo medio inclividunle del frumento sia pili copioso in .Francia chP in rtalia. Infatti mentre nel periodo l!J0l-1!:105 il consumo :urnno'mcdio per persona fu in Italia di soli chilo– irrarnmi 152, rn.!,!"~iunse in Francia i chilog-rammi 237. 1901 i!JO:! \90:{ \!1Cl4 1!'10.-, J>re1.1.o d\ un QI. l're1.1.o 'l'A,·01.,\ \'III. di frumento In ltll\111 rl! un QI. dl frulllento !n }'r11nclll. llllfere, 17.ll rrn t due prezzi I -~ 20,i7 22.:,r. 2G,– :!7i- , 2&.&2 2:,,i0 ;~:!g 24,20 :!4,2(: 26,0!l: 2&.15 Consumo del rrurnento In Frnnclll !n milioni I.li QUlnt1111 TArnLA IX. Consumo mecl\o 1>er 11erso1rn In Kg. Periodo !901-0.'", t Mfl le statistiche francesi ci offrono anche inte– ressnnti notizie sulla traslazione del <h1ziosul grano, in un mercato dove la produzione inr.erna rimane lievemente inferiore (del 5,46 per cento o di percen– tuali minori) al consumo interno. Per meglio comparare gli effetti del dazio sul· prezzo del g-rano in Francia con quelli che abhiamo visto manifestarsi in Italia, abbiamo diviso il pe• riodo 1894-1907 - con esclusione dell'anno h)OS ( 1 ) - in tre gruppi di 4 anni ciascuno per i duP, primi, e di 5 anni per il terzo gruppo. Per ogni grupJ)O di anni abbiamo calcolato il consumo annuo medio, In percentuale delle (luantità importate su quello con– sumate1 la. differonzit annua media fra il prezzo uni– tario del frumento all'importazione e quello dei mer– cati interni, ed in fìne il rapporto percentuale tra quesh1 differenza ed il dazio sul grano. - Così ab– hìamo 1}0t11toco::st.ruire la seg-uent.e tabella, utiliz– zando ed eh1borando i dati già esposti nella. ta,•ola V II. (1) $1 è esoluso dlll calcolo l' 11nn11.ta 1908, perchè In ena Il dlll!:1o sul rrumonto fu eoepeso ancl:ae In J.'rancia. l't;HtOl)I lllll)OT· twi:lont 1 .. milioni <Il (lllhllllll 189·1-9i 5, 12 1903-07 I:,, 77 189!'102 1,G!'I COl\9tlrll0 1.. milioni di (llllllhl\l Su 100 \jllllllflll COllijlllllUl1 furono lllll)Ortntl quintali ~3,&2 .\4G 96,76 I 3,Si !12,25 1,~3 'l'AVOl,A X. our.irenzn Per ogni 100 trn 11 1•ro:1.1.o cent. di da• dl un qulnt.. zio 111,rezzo noi mu1•cato di un Q!. di RJJt"rto cd In 1,'rfUIO 11uello In• aumenta di 1er110, lire cent. 'ii,28 70.57 5-t,42 QuPsfe cifre vrovano che 11011 tutto -il dazio va ad a11menlare il prezzo del grano, quando la produzione i11terna è di poco foferiore al cousumo i.11terno,e più 1)1w·isamenfe llimostrano che, nei periodi e nelle con– dizioni da noi. studiate, una produzioue iuferio,·e al commmo di solo il 5,46 pe1· re11to fa so])portare ai ronsw11atori solo il 7i,28 per cento del d(tzio; ,ma produzione inferiore al consumo àel 3,77 per cento fa sopportare -il 70,5i pe1· cento; e che finalmente uua vroltuzione inferiore al co11sumo di t,69 per cento fa sopportare <ti consnmafori solo il 54A-2 ver cento del llazio, ossia 11eriduce 1l peso a poco più della metà. Con i pochi dati ora calcolati, e con quelli già esposti nella tavola VI, non è possibile indurre la legge, ::siapure empirica, della traslazione del dazio, 11011 è possihile ciof' tt·o,•are il rapporto costante in 1,ase al quale si trasferisce una IHlrte sempre minore del rlazio quanto minore diventa il rapporto delle importazioni di fronte al consumo; ma queste cifre confermano la proposizione, già da noi dimostrata col sussidio del metodo deduttivo, che non sempre ogni dazio è un'imposta, e che esso può essere di– viso fra il consumatore nazionale ed il produttore forestiero 1 quante ,•olte il prezzo d'importazione <lolle merci, compreso il dazio, sia superiore al costo di produ:done interno. Da quanto si è detto finora deriva logicamente la conclusione che il sistema protetto!·e, che ha, come conseguenza necessaria, il rincaro delle merci e la distruzione di una certa quantità di ricchezza, po– trebbe trovino una forte attenuante nell'incremento della produzione della merce Jlrotetta, il quale, i11 the lo11grun, renderebbe meno sensibili ai consuma– tori gli effetti dannosi della. protezione. Applicare alla coltivazione del grano tutti i progressi indicati della tecnica agraria, intensifìc,1rne ed estenderne la cultura, in modo da provvedere completamente o quasi al consumo interno e·da creare le condizioni necessarie per il trasferimento sui produttori fore– stieri di una parte sempre maggiore del dazio, ecco il còmpito e l'impegno che i nostri agricoltori do– vrehhero far prnpri 1 affine di compensare la nazione del gi-ave - e forse non necessnrio - sacrificio che essa sostiene a loro vantaggio, con l'imporre alla frontiera il dazio sul grano! l'm1ia. Prof. JACOPO TIV,\RONf. Ahbiamo pubbl-icafn: S. CAMMARERI SCURTI Il latifondo in Sicilia e l'inferiorità meridionale (Questo etudio, uscito g!A rr11. Il l901i e H 1909 nellR c,·Wc(I Sociale, conUnuR Il ciclo Intitolato: ~ Il problema ogrlcoto siciliano o lana• z!om1llzzaz1ono della terra., Ja cui l)r\ma parte, J,a lotta d, rla,at h1 Slclll« (Biblioteca della Crttlcfl, cent. lbJ, Rpparve ftn dal t8t6), Un volume di pag. 252: L. I,50. {Presso la Critica Sociale).

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