Critica Sociale - Anno XIX - n. 11 - 1 giugno 1909

CRl'flCA SOCCALE 171 11 della giustizia e della libortà umana; ha per !scopo u la servitù degli uomini in teoria o In pratica,,. (1) Per quanto rigu11.rda il ori;itianesimo In particolare, diciamo 1 collo parole di O.Ferrari,ch'esso • 1 presenta tutll I vizt della "rivoln.tione soprannaturale. [,'elevazione del domma, la 11 grandezza della 1ottrina non vi sopprimono l'idolatria, "il mirA.colo, la favoln, l'autorità, la dominazione, che u anzi, quanto pili e~so è perretto, tanto più raggiunge " la perrezione del vizio ,,. { 1 ) 'l'atto clò ò co,ì \'oro da. in: porJi a. coloro stessi che, equi\•ocando sul sign\f\cato vero delle coso e dello pa– role, phì dovrebbero dissimularselo. Inflltti, mentre asse rlscono che il cristianesimo diffondo le irleo tli rratel– lanza e di uguaglianu, consentono ch'es~o contempo– rnneamente insegna la aottomissione e la obbei..licnza; mentre asseriscono che il cristianesimo sveglia negli uomini Il desiderio della giustizia, consentono ch'esso insieme ne scongiura ogni e<1ploslone, assicurando un compenso nell'altra vita. Cosl Il cristianesimo, portando in sè il veleno o l'antidoto, flnlsce in un vero onanismo mor.a.le e politico. E che il cristianesimo abbia poco ,la. vedere col mo– derno eocialismo 1 può desumersi anche dal ratto che questo conquista di prererenza i miscredenti o cl fa di• vantare tali; ch'esso, dove penetra, scristianizza popoli e istituzioni. Ed è senza importanza Il fatto che il so– cialismo si sviluppa specialmente nel paesl cristiani, se è special mento a.oche In questi paesi che si sviluppa la miscredenza. TLltle le religioni partono dal misticismo per fluire nal pessimismo; il cristianesimo, più di ognl altra reli– glonf', proressa la nega.zione della natura, della ragione, della libertà, dell'agiatezza. comune, che costituiscono lo scopo precipuo dijlla civiltà e do! progresso socia– lista. Chi ha voglia e tempo di scorrere gli Evangeli può convincersi della contraddizione flagrante dei pre• cetti di Gesl1 1 o dell'annientamento del problema sociale, spo1tato dalla terra in cielo. O<Hi'lnon cercò la rolicltà. umana, che deve risultare da una maggiore libertà o ila una più qrande ricchezza sociale, meglio diffusa; nnzl non curò la libertà. ed imprecò contro la ricchezza, come presunzione d'iniquità. e causa di tutti i mali. [ Padri della Chiesa 1 cho furono sempre ritenuti come gl'interpreti più fedell del pensiero di Oesl1, invetrono 1 ò vero, contro i ricchi e contro la ricchezza con vio– lenza profetica, esa.ltando teoricamente il comunismo; praticamente però riconoscevano la propril!tà privata corno un malo necessario, censurando l'abuso, non l'uso di essa. Eppure ~ssi godono J)iÙ l'ammirazione del mi– scredenti che dei cri9tìani o dei cosidetti socialisti-cri– stiani I Nel gimlalsmo e nel crhtianesimo si trovano briciole di umanesimo disperse e confuse In una farriJgine dì errori e di pregiudizi, di scempiaggini e di demenze; i! raccattare queste briciole e farne la carn.tteristica di quello religioni, quando il contrarlo vi ebbe prevalenza, conferma quanto abbiamo già detto: l'umanità porta nel proprio seno questi ideali e li va capitallzzan,lo a sca– pito del male. Ma con ciò slamo ben lungi dall'ammet– tere che queste briciole costituiscano t germi del :rncia• lismo; questo sarebbe aHenuto anche senza il cristia– ne.simo e il giudaismo, come diviene a. dlsJ)etlo loro i li diffondersi del socialismo anche in paesi non cristiani dimostra come fra questo e le rellgillni ci sia ben poco di comune. (IJ DIO t Stato, pag. oo. (t) fllosofl,1 1!e11aRlvo111zlo11t, voi. 11, 11ag. !S9. .. Ogni dottr!na o credenza, ogni partito o setta 1 al loro inizio, cercano giustificare la loro ragion d'essere anche per le testimonianze di altre sette e partiti, di altre credenze e dottrine. Anche il socialismo non rifuggì dal ricorrere al sussidio dello religioni; ma, rrn. quello che dissero i primi scrittori soclalisti e quello che dicono i credenti sulla pretesa ,•irtualità socialista dolio sacro scritturo, cl corre. ~: De Laveleye stima tanto grande tale virtualità da pensare che 11 per estirpare Il socia– " lismo occorro proscri"ere il cristianesimo e bruciare u la. .Bibbia n• (1) Pur troppo tutto è stato tentato contro Il socialismo, anche la proscrizione della Bibbia; non per nulla. la borghe11ia è passata fl.lla storia. come atea e volterriana; ma sempre con risultato negativo; il socialismo s'ò svi– luppato e diffuso sempre pH, intensamente, tanto cho coloro stessl 1 che nve\·aoo bandita la religione, da tempo In qua si sono affrettati a richiamarla in loro soccorao. Il clericalizzarsi della borghesia è cattivo segno delle virtualità. del cristianesimo! Il "ero è che il socialìsmo non ha precedenti nella storia, t-l religiosa che politica; esso è un fenomeno di derivazione scientifica, perciò comJ)letamente nuovo e totalmente moderno; esso sorge dallo viscere stesse della nostra civiltà, corno conseguenZa inevitabile dell'attuale organizzazione industriale e del progressi della demo– crazia (De Laveleye); esso apparisce come il termine fatale della evolnzlone (1-litze). li socialismo, trovando In se stesso le ragioni di es- 1:1ere,non ha bisogno cli attingere vitalità. <lai comunismo teocratico del Peitt{lteuco o dal mito anarchismo degli Evangeli. Del resto, come leggi civili o politiche ~ è Renan che lo dice - le prescrizioni del giudaismo o del cristiane,imo sono inferiori a quelle dei legislatori greci e romani. Molti precetti biblici, eccellenti come 09pressloni morali, sarebbero insensati come articoli di codice. Il ramoso anno saba.tlco, cioè il riposo della terra ogni sette ann! 1 e il non meno famoso anno giubilare, cioè il ritorno, ogni cinquant'anni, della proprietà al padroni, la decadenza dei crediti e la liberazione degli schiavi, non furono mai J)ratlcati, come non furono mai praticate le prescrizioni di Oesù di dare ai poveri quanto si possedesse o soverchiasse. L'avversione, influe, del Vecchio e N11ot10Testamento contro il credito, ritenuto come usura a qualunque interesse, ha ritardato di al– meno mille anni la civiltà moderna, eol conseguente sviluppo scientifico o industriale. Il cosidetto socialismo cristiano, dunque, vagheggiato in buona fede da una scarsa frazione di credenti, per quella variopinta accozzaglia di baroni, precettori di famiglie nobili e preti - come dice A. Loria - ò stato un raggiro opportuni':lto, non bene riuscito j le chiese ufficiali perseguitano i socialisti, taoto piì1 se sono cre– denti. Vero è cho la rellgione non ha leggi economiche e che Feconomia non ha leggi religiose; pure il cristia– nesimo, malgra:lo fino ad oggi abbia aderito Indiretta– mento ad ogni forma di Ooverno, libero o assoluto 1 e d'istituto economico, schiavitù, servitù o salarlo, non potrà aderire al collettivismo, questo avendo per mis– sione di fare gli uomini liberi e coscienti, perciò supe– riori ad ogni super,itizione, sia pure quella di un dio t,i ispirito e verWt. Bastu. conoscere I più noti caporioni del socialismo (') Il sodn1'smo co111twpo1·ni1to.

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