Critica Sociale - Anno XVII - n. 7 - 1 aprile 1907

CRITICA SOCIALE 99 giulivamente conrondenli la loro gioia con il rragore dolle onde del non lontano mare! lo questo mondo di comfort e di pace riposata e de– corosa, per cui te primavere hanno speciali sorrisi con i toro cicli di lilla, di da{fodils, di siringhe, con le mu– siche lnco.ntevoli delle allodole e degli usignoli, e a cui le stesse foglio d'autunno e Il rosseggiar delle edere sembrano conferire l'incanto d'une. poesia euperumana, non si &prezza, come nel mondo arlstocratico 1 la classe operaia, ma la al teme. La paura, stimolata da ogni ar– tificio, ma non dall1artiftcio elettorale creata, ha river– sato a battaglioni da queste h-omts gli elettori contro il fantasma del proletariato invadente. Andarono a vota,·t co,i rabbia furibonda. Ecco la verità. L'elettore delle classi medie ò stanco della legislazione operaia; il la– mento dul disoccupati - di quei cllsoooupntl ch'ei vedo nelle processioni, con racole 11nft'utoo tnnto di pipa in bocca, e con I segui dell'nlcoollsmo In viso, e di cui egli ode che rifiutano spesso le offerte di lavoro lor ratte - lo adira; Il piangere del povero lo Irrita. Lo spettacolo di un Partito del Lavoro trionranto nella Camera dei Comuni, a cui la maggioranza del Parlamento gli sembra troppo obbediente, e di cui la elessa Camera dei Lords gli apparo amica o paurosa, lo riempie di disgusto pro– rondo. La domestica, che ogni giorno tratta sempre più da pari a pari con sua moglie, i prezzi sempre più alti pretesi dall'operalo per I ripari alla casetta, la figura di un Kelr Hardlo marciante alla testa di un'immensa armata di mostri sconosciut1 1 lo ra ricercare nella Fre,rch Revolutio,i del Carlyle il ritratto della Democrazia, e glielo ra trovare nello spettro d'una rolla vocirerante, indipendente, arrogante, non curante di ogni senso di decoro e di rispettabilità, assetata d'alcool non meno che del comfo,-t e della terra altrui, e ansiosa di vivere del danaro altrui. Ogot giorno, sia che il treno o l'automo– bile lo rechi dalla sua home all'ufficio o viceversa, egli passa attraverso il covo, a quell'oceano sterminato di case nore o grigie, ohe dalla sua. collina luminosa ap– paro solo come una Immensa rosea mibo di rango lon~ taun. l~gll non sa che cosa sta fermentando In quel la– boratorio. Talora el vi vede un esercito disordinato di novelli barbari che, seguendo un vessillo rosso, sta per salire I piacenti sentieri e Invadere I giardinetti deli– ziosi, cresciuti lentamente, aotto le auo cure affettuose dei pomeriggi del eabato. E frattanto, checchessia dell'avvenire, il presente gli sembra Intollerabile. Il popolo della collina, egli pensa, è gravato di tasse, per provvedere istruzione, tramvie, giardlnl, biblioteche, musei, al popolo dei barbari nella pianura, al popolo di questi barbari I cui figli faranno concorrenza al suoi per i quall el sogna Il direttorato d'una banca, Il titolo di barone, o magari la tiara d'un lord. Egli guarda a chi sta in alto e non vuol saperne o s'in• dlgna a. vedere I suoi Intere.Hl ldentlftcatt con quelli di chi è piò In basso. El non ha tempo di pensare che il regime fondiario landlordlstlco pesa su di lui più che quello del partito progressista legiferante a pro degli operai, o In un Impeto dl furia cieca ed anarchica va a votare contro chi è al potere o lo spazza via, consoli– dando cosl per anni ed anni li potere ben più reale del landlonl. e dello Compagnie private. Questa ò lo. causa vera della disfatta progressista, da cui scaturisce pel partito liberale e progressista il bisogno urgente, se non vuol eseere abbandonato dalle classi medie, di allearsele più che mal e di Illuminarle sulle vero ragioni del loro disagi, ponendo mano auda– cemente alla rlfe\tma del regime rondlario feudale. Frattantn però il fenomeno or ora accaduto è fecondo di molti ammaestramenti. In Inghilterra il partito so– cialista non ha mostrato la centesima parte dello spirito anarcoide e rivoluzionario, che, por ragioni di origine storica, esso ha mostrato o tuttavia mostra sul Conti– nente. In lughllterra Il suo mas:ilmo aforzo è diretto ad allontanaro da sò Paccm1a di essere un partito di classe, o ciò per testimonianza del Kelr llardle, suo leade,·, e del Macdonatd, uno del suol rappresentanti in Parla– mento, e che nel suo libro Socialisme and Socitty dichiara la lotta di classe una esp,·essio~,esenza siynifl,cato, ma– g11iloq11e11te ed aggres,i-ca. 1-: 1 nonostante tutto ciò, esso ffl paura. SI badi bene però che non ò tanto l'idea che fa paura, quanto l'espressione talora lnetlucata e rozza e prepotente di questa. Comunquo osROfa paurl\ ed è bat. tuto, sonornmento battuto. Cho eosn. slgnlflca tutto ciò? Secondo me significa che v'è qualcosa (li marcio nel modo e nello spirito con cui esso aggredisco i problemi e, Invece di risolverli, Il intorbida e complica. Il sorgere di una classe media potentissima, e che tende ad orga• nlzza.rsl In J)artlto a sè, è senza dubbio un renomeno cho va contro a molte previsioni, sopratutto del socia– lismo a tiJ)Omarxistico. Nella luce di questo renomeno la politica operala non appare tanto Intesa a rar pren · dere alla claese operala H posto cll tutte le altre come a renderlo facile l'a!lsldersl a lato delle medio e a confon– derai con esse. Tale ò almeno Il suo effetto necessario finora storicamente visibile. E ciò ò conrermato dall'e– sempio della Nuova Zelanda, ove l'effelto della legisla– zione sociale avanzatissima ò stato di rendere inutile e inesistente un partito operalo, e di stabilire Il tipo più e,·oluto e armonico di civiltà borghese, ossia di classi medie, Ma c 1 è di più. Ciò che più rende molti o~tili al mo– vimento operalo è lo spirito di irresponsabilHà, o meglio, di rifiuto ad addossnrsl rosponsabtlltà, che si crede di ravvlsnro In esso. Ad es., si dico che gli operai voglìono del socialismo solo i Inti che loro giovano e non gli altri i come tipo di questa tendenza ò la legislazione sui s:ervlzt pubblici. So questi sono so1·vlztd'utilità generale, no segue ohe la loro natura implica che essi non siano nelle mani di alcuna classo In particolare e quindi che, come nel caso dell'esercito e della flotta o della polizia, non vi 11ladiritto di sciopero, di riunione, associazione, ecc., percbè li po,to di questi ò tenuto dalle regole che stabiliscono lo norme di promo1.lone, di miglioramento, di reclamo, di nomine, ecc., regole ohe sono fissate per leggo dal Parlamento e ratto valere dalle Corti. Ma i so• clallstl di ciò non voglion sapere. Analogamente: essi sono favorevoli ad ogni legislazione contro i trusts; ma non vogliono che si tocchi o limiti la sfera d'azione delle Tra<les U11ions. VI ò In essi la tendenza a considerare rl• forme a c-arattere socialistico non solo le riforme di ca– rattere amministrativo e tecnico tale da essere vantag • glose alla società presa nel suo Insieme più che le leggi attuali che esse son destinate a sostituire, ma le rirorme da cui gli operai devono trarre speciale vantaggio o di cui essi non abbiano a portar nessun peso. Ora, mentre molti souo dl&J)Ostl ad una politica socialistica, intesa come nel primo oaso, ossia ad una politica Ispirata alPideale, sclontlflcarnente cletermlnabllo nel suol elementi, di un bonessero collettivo, e Implicante In tutti eguali diritti ed eguali obblighi - e In questo senso nessun paese ò più dell'lughllterra pervaso da spirito socialistico -; mol– tissimi sono ostili ad ogni politica socialista, intesa come politica di classe Ispirata a un punto di ,•lata meramente proletario di ,,-responsible 1ocialfsm; e lo questo senso nessun paese è più antisocialista dell'lngbiltorra.

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