Critica Sociale - Anno XIV - n. 24 - 16 dicembre 1904

CRITICA SOCIALE 3i3 l'analfabstismo, R0n cm;trette a sottrar~i in gran parte allo stesso obbligo dell"istruzione elementare e non imnno neppure che o~i.sta. un'istruzione l'lecoudaria e superiore, e la seconda spesso deve, por impellenli ne• cessilà economiche far troncare ai propri figli slurl, felicemente intra1•resi e riuuuciare, per l'immediato presente, a liete promesse cruna riuscita avvenire. J..:iu– segnante che vorrebbe esercitare la NUa mi-;siono in beneficio dell'umanità, o veder In, scelta progressiva degli alunni determinata esclusivamente dalle naturnli inclinazioni e dalla capacità dell'ingegno, si trova in– vece alle prese continue con quell'ostacolo insormonta– bile delle uece:-silà economiche, che risolvono i-esercizio dell'opera sua in beneficio qua<ti csclu-.ivo d"una classe privilegiata. lo ho visto maestri piangere di dolore e rli rabbia impotente, quando il figlio d\rn povero con• taclino od operaio, che era il primo della classe, doveva lasciar la scuola per i campi o l'ollìcina, mentre altre panche restavano inutilmente scaldale da chi aveva da natura scar~o l"iogegno, ma dalle ricchezze pall'rue !"agio di continuar gli bludi. E ne ho sentiti. di fronte a quella condizione di cose, chiedersi dove fosse la giustizia e il diritto di tutti all'eguaglianza e alrislru• zione. E m"è sembrato che un gr,rndc ammaestramento i-tcalurisse da quei fatti, che ogni giorno e dovunque • si ripetono. L'opera dell'insegnante non può e non deve esaurirsi entro le mura della scuola; fuori della ~cuoia es.:a deve essere integrata dall'opera del cittadino. Se la sua mis– sione si ritrova oggi tarpate le ali dalle condizioni d'inforiorità economica del proletariato, il suo poslo, fuori della scuola, individualmente e collett.ivamenle, è fra quei partiti che lottano per la elevazione delle classi lavoratrici. L"insegnante che militi nei partiti conservatori non può non sentire quell'intimo dh:agio, in cui la coscienza ò posta dalla contraddizione; può restaro indifferente e tranquillo solo a patto di considerare il suo ufficio come un lavoro che dà i mezzi di 51u~sistenza, ma alla cui osecuzione resta estraneo il sentimento e il calore del– l'anima. Ora, la funzione delFiusegnamento tiene pili clolla missione ideale e delrapostolato che della comune professione o del mestiere; la sua scelta deve e~ser etfetto di intimi convincimenti e d1 aspirazioni elevate, non di calcoli utilitari diretti a trovare una via qual– siasi di campar la vita('). E fra quelli 1 che abbian piena e chiara la coscienza della prvpria missione umanitaria, ogni convinzione couservatrice deve generare un in– terno conflitto. Pertanto io credo che l'atteggiamento democrf\lico odierno delle confederazioni d"insegnanti non sia feno– meno contingento e transitorio i ma destinato a perma nere ancora quando gl'inseguanti non ave.qsero pit't quei motivi, che attualmente ve li hanno indotti, di più giusto riconoscimento, da parte (.lello Stato 1 dei diritti loro e della scuola. Resterà sempre, motivo sufficiente, quel sentimento che cosi bene esprimeva. il 1 1'arozzi: "il mio compito d·insegnante è si nobile ed alto, che, "se anche da esso mi venb~e l'unicn ispirazione per " la mia azione politica, sarebbe per me la più adatta 11 e la più degna 11 • HnllOI FO MONDOU'O. 1 1) A e,·11are l'f1u1,•ocl, non è ror;ie ruor <11hm,ll"onotare come 11 rlclltedcrc equa rl'trlbuz!ono dt'11'011ern, 11ualtt rll'onosctmento (k\la 11roprla ulllltit 11oelah', o 1111alcmezzo di 1,01cr1t111tenamenll' ei,pl\– carc, (' cosa giusta o lodo,•ole, affatto 01,110~1R nll't •scrclt11.ro 1'01wrn In vista della retribuzione oh<' JlllÒ 11ror11raro. l.'una nobilita, !'nitra degrada la runz!ono o chi l'esercita. UNA ELEZIONE E UNMESSAGGIO La strahor<·lt0\"0le nrngg-ioranza, d1e ha dato In vit– toria a lfoo•wn•lr Hul ::.uo l'OIIIJl('ti101c Parkcr 1111110 recenti cle1.ioni nlla pre:si1le11zadt•i.:-li8rati L""niti 1 non Na del tutto pre\rduta. Si ritPnc,·a ge□erahnrnlC' chC' Hoosrvclt !-lfil'rhhe sb1to riPll'Lto; ma non man– cavano parecchi L'lPmf'nti di ineert(•iza. L'attrggin– mento o8tilr ((('\ prcsidentr ,·('!"so i trust.~, le 811<' ider sul prohi('ma di raizn manifrstanwnte fa\·orcrnli ni negri; e d"altro lato l'o:H'rett.1zionr da partr del pilrtito 1lcmonotil'O di alruni po:-1tulnti del partito rC'puhhlicano, l'Olllt' l'nilozione <11•1 tipo oro f' il 1·011- seguente ahhandono dC'I himetullii:m10, sul qu11IP ~i era tanto hattag-lioto in prcc<•dcnz,1, costitui\"ano al trettantc inl'nl,!"11i1e ili non facilC' soluzione. li 1rnrtito demol'rntico, uscito g-iìl sconfitto in duo <'lezioni antece,tcnti, portava pc-rò nel sno programma quanto C'ra Hullicirnt<.• per mettergli c•ontro tntt1.• !(, potenze finanziitric del Xonl-.\nwrica: e cioè• la ~ucrrn -;rnza qmuticrc di(•hiarata ai fru:-.fs; <' l'iuvo• cata graduai<' l\holizione dellC' l;lriffp doganali, lino al punto di instuurazione dC"I piì1 puro libcrbmo rl'o nomico. Si spi(•,.ra in questo modo l'11ppogg-io chi' i lru.-;f::; si sono dcciRi, poco primu dell'ultima orn, ad offrire al Hoosrvclt: fra i due mali, da gentr JH'f\– tica1 i trustisti 11011 facernno che H('C'g-l1rre il minorC'. E l'nYere in quCl:ita lotta, che ~i fa in 1>arte a suono cli milioni di dollnri, a favore o ('Olltro le colosl!lali coalizioni ùellC" industrie, dei commerci, dello ft'r• rovie e dC'lla finanza, poteva hcnc considenHsi dui candidati come questione cli vita o di morte. I lrusfs si trovavano di fronte ai comhattonti nC'lla me– desima alternlltirn,: onde l'intervento loro a favore cli lloosevelt 1 o l'nhhandono di ogni idea di neutr;t• litìt in un duello che toccanl tanto da ,·icino il loro ft\"\"enirc immediato. Il partito clemorratico a\·cva poi cause internC> di debolezza; la pO<'il notorietà del suo candidato, il giudice Parkor 1 che prima del voto della Conven– zione di St. Louis era appena conosciuto oltre lo Sbtio di XC'w-York; e l'alleanzu (i(lJ partito con la '- 'J'ammrmy lhtll ,, di Sew- York 1 cli famigerata me– moria, che comp('ndia in sè il tipo di pii1 patente o ripulsiYa corniziouc muniripal(>. Di fronte a ciò la perso11ttlit:1 cli Hoosevelt cm fatta por emergere viemmeglio. Le democrazie cerC'ano e vogliono uu uomo, che rh1s1nmm iu sè vigoroiHl– mente le loro t«•11dcnze, e nhhia hi capaciti\ di cam· minare alla loro testa, in prima fìln, lungo la trai<'t• toria da queste segnate. Ora, hnstll 11\·ere anche una superficiale conosC'cnza ciel popolo o delle co::-c d'A· merica per essere persuasi, a p11rtc og-ni questione di programmi o politici od ('C011omici, che questo cunllidato alla riconferma pre~idrm:ialc rìspondc,·n, all'ideale ameriC'ano. Qucst"uomo infatti ci apJIHl'C dotato nd un tempo cli grande enrrgia mentili<• e ili grande energia, fìsira: i due poli, ugualmente- tenuti di vista, clcll'attivit:L amerirann. Hi 11ggiunga a ci{) la scmplicitìL dC'lla vit11, ht dcmOl'l'l\zia dei mocli 1 la fermezza delle dC'cisioni, il senso di responsahilittl, il coraggio 1wrso11ale, dimostrato nella guerra contro hl Spag-na, In concezione grandio:,a della mis8ione del suo paese nel mondo: e si comprende su biro che l'americano, il quale gli attribuisce queste qu1t– lith, care al suo spirito, clchl>a a,·crlo considrruto fhP rigltt man in lhe righi plarr, o l,unmo rappre– !Wlltativo pc•r C'l'Cellenz,l, una spl'cic di eroe nm in 1:wnso nrnterìalis1ko, cioè capo,·olgemlone i termini di C,trlyle. La, nrnggior:tnza di due milioni di voti ottenuta sul suo competitore nr è un segno elo– quente: ò la magg-ioranza. piì1 grande che sia stata raggiunfa. nelle elezioni presidenziali.

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