Critica Sociale - XIV – n.21-22 - 1 e 16 novembre 1904

CRITICA SOCIALE di Pl'l'dOIHl domani comr era mio proposito e sarPbhc stato mio orgoglio l'attestato di -;olidarietì1 che il proletal'iato lig-un>, eon la parola di Pietro ('hi<'sn, ha rocato ai (:r111,pi sociofi,,;fi milo111;;!si nPlla loro duplice hattag-lia contro la riscos!Hl. motleratrsca e contrn In mi• nacciata h'aliiz1i:1.zione anarchica d<•I socinli-;mo itnliano. 1.,asciate eh<> affidi a questo foglio il mio profondo rammarico. Rammarico profondo e mordente; pcrchè a,nche oggi. come altra volta 1 ùenorn. prolchtrin è, in Italia, all'avan– ~uarrlia nella lotta. Come quando, nel '!JOO,conquh,tò le guarentigit.• per tutti dell'organizzazione lavoratri<'e. ClenO\'a proletaria è ancora, ì• t1CmprcIn prima. Hom11endo le geloso chiostre rlei C'ircoletti, oltrepns– snnclo la formale cristallizzaziono dei partiti nolle loro rappresentanze 11rflcialie bul'O('ratithe. Oenova proletaria suscitò P l'11io11e popolare l'unione cli tutte le forze vive del lavoro e dell'intelligenzn. in contrasto con le molteplici congiurate resistenze del privilegio. Voi avete ripudiate le sacrestie, per farvi largo ardi– tamente nel tempio. E voi soli potevate già farlo; voi soli, forse 1 eravate maturi per questo atto di santa eresia. Colla quale non soltanto sentiste di non tradire il socialismo; ma senti– ste di affermarlo pili vasto e J>iù poderoso. Altre volte ed altrove il " popolarismo" - che fu pure strumento efftcace di difesa della libertà - potè anche apparire sinonimo di confusione e ronte di para– lisi; come quello che si prestava a ,•elare gli antagoni– smi di classe e ad ottunderne la \'i\'a coscienza nel pro· letariato. La cosidetta " intransigenza " fu allora un utile arnese pedagogico 1 un provvido mezzo d'immuniz– zazione, un'ortopedia necessaria.~~ fummo..: intransigenti" un po' tutti. Ma <lacchè la co.sciem;a proletaria - come oggi fra voi - si è così svilu))pata e determinata, che nessun lenocinio e nessun equivoco può aver presa su di essa 1 allora nel proletariato, e ,\ttorno ad esso, e 'per operi\ sua 1 risorge veramente IL POPOl,O - non pit1 espres– sione retorica di demagogismo ve<·chio stile. ma entitì1 politica reale e concreta; non rusione o confusione di classi, ma naturale confluenza di rorze sociali ben di· stinto, ugnalmonte interessate a determinate urgenti con– quiste e mutuantisi lealmE>nte l'aiuto per raggiuugerle insieme. La vostra " L'nione popolare" ha l'anima J)roletaria; lo vostre grandi organizzazio1ii operaie ne sono i I nucleo \'itale. ~"atte adulte ed esperte, C'i1:enon tomono i con• tatti nè guatano arcigne intorno a sè, perehè sanno che più nulla puì) dominarle o trnviarle - che esse irra– diano la luce e la forza, e che chi si avvicina ad ei!se non le asservisce, le sen•e. E il "ostro esempio troverà imitatori. :\I ano mano che. per lo sforzo concorde dei socialisti d'azione, il i,ocialismo uscirà dalle formolo e penetre1·à nelle cose, questa spi– rale evolutiva :,i disegnerà dappertutto nel socialismo itali~no. Circondato da un va~to atone democratico, il mov11~ento proletario, più forte e pili sicuro di sè, com– battern, sempre meglio armato, In sua. lotta cli classe con minore sperpero di forze, senza. bisogno di violenze, con sempre maggiori risultati. i.: poichè questa. nuova constellazione di energie ri– sponde alla. realtà demografica del nostro paese dove il proletariato vero e proprio è ancora minoranza nume– rica e legale, ma ò in-Jieme la maggior forza motrice dell'e\'Oluzione, e un~ larga zona lo circonda che non è proletaria, ma neppure è antiproletaria 1 anzi ha. coi pro- letr~riato convergenza. rJ'intores:-i immediati e quindi no• ccssaria afflnitìt d'irl<>ali non è possibile che essa 11011 trovi poi i! ,mo 1·ifle,:.-.o dentro la Camera. cleHiva.. )htlgrado il recente: sbandamento, io non credo g-iit lo scrissi allo sfacelo deln:stronm Sinistra. Rivalit;i <li uomini e di Gruppi, 1>aure elettorali. preconcetti an– gusti e irnttarii possono darne 1 1 apparonza non imporsi alla forza delle cose. La pretesa incapacità. dell'~sti·oma a un concorde lavoro posilit'<> è smentita eloquentemente dal ratto che la pintta.forma ulettora.lo da noi formulabt 11011 è ripudiatn, an:.d è accolta, quasi è rivendicata come propria, da quanti sono sinceri radicali e repubblicani. I•: di fronte a,J essa che è il programma dell'aziolic immediata il paese, assetato cli riforme, e di 11wlf,, riforme. 11011 tollcre1·ìt. io 1>enso,altra contro\'ersia cli persone o di ùruppi 1 se non fra coloro che la ,·ogliono prontamente attuata e \ 1 i si adopera.no con ogni loro forza e coloro che non vi si adopernno 1 ossia non la. vogliono. (~nesto il dilemma che si impone alla nuova Estrema Sinistm nella nuo,•a legislatura. La vostra II Unione po• 1101are II lo anticipa al cimento dell'urnfl.. E perciò l'au– spicata vittoria dei vostri candidati non sarà un fa.tto locale, ma un fatto nazionale: un simbolo insieme e un preludio. ro la saluto fin d'ora come augurio di u11 1 Jtalill nuorn e di nuO\'i trionfi del proletariato italiano. !<'11,ll'l'O 'l'i;U,\TI. LASCUOLA MEDIA E LADEMOCRA 11 discorso pronunziato dal prof. Gaetano SalYl.'mini, in ;\lilaoo 1 il 23 ottobre - nella imminenza delle olC'– zioni politiche - sotto gli aus11ici della'· Alleanza o;<:o– lastica m riassume co~ì bene la storia. e il contenut-o dell'agitazione degli insegnanti secondari ed <'SJ)lira così nettamente - in rh,110sta Alla Helt~zione Giolitti e al discorso 01·1ando - il significato del voto politico cl<'I Congresso di Homa, che noi siamo lietis:-.irui di proflt– ta1·e della corte;;;e autorizzazione riel nostro amico e col– lo.boratore1 riproducendolo testualment<> quAlc ve11nc raccolto dagli stenografi. Clamori nemici. In queste ultime settimane gli ins"gna.n1i sC>con– dari ~0110 di\·entati il babau di tutte lt> pcn,one prr henc. La stampa conservatrice di tutte le gradazioni ci fulmina. 11 ,\linistro dell'Istruzione ci scomunica. 11 Presidente del Consiglio ci dedica nella Relazione al Ho un periodo della sua prosa sbilenca e incolora, e ci dipinge come gente ,,cndcroccia e senza id('alì, scambiandoci evidentemente per un branco di depu• cati ministeriali o di giornalisti ufficiosi. Finanche i proprietari di teatri ci negano la f',tcoltìt di parlare. l,llaritù). fl vento, la grandine, i fulmini, tutti gli spirili delle tenebre e delle tcmpe~tr si sono scatcnnti contro <li noi. 1 1: noi 11011 <'i turbiamo applrmsi). Non ci siam turhati nemmeno quando DonlC'nico Oliv,1, autore di una trngedia su Hohespierre che tanto pubblico ha. esilarato, ci ha tritgicamente accusati di essere traditori: anche in questa occasione abbiamo riso. Gli è che questo turbine d'indignaiione - noi ben lo sentiamo - è in buona parte posticcio e determinato da ncccs::iit.\ tattiche transitorie. Vedete un poco. DC>liherazioni perfrttam('nte ana– loghe a c1u<'lla prC'sa fhtg·Ji i11::;cgnanti n Homa, ili

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