Critica Sociale - Anno XIII - n. 22 - 16 novembre 1903

CRITICA. SOCIA.LE 339 IL CONGRESSO DI CREMONA 11 nostro augurio non ò sti\to vano 1 nò la nostra spc-• ranza utopistica. J1 Congresso di Cremona - un Con• gresso cli verso dai soliti nncho perchò fu instancabilmente (ern,•nmo Jler dire professon,l.menle; ma l'avverbio sapeva di J)Odantesco !) solerte e a'!sid110nei suoi lavori 0 1 mal• grado la. lieta e diffusa cordialità, da che fu improntato, punto restaiuolo - ha sognato un note,•ole passo in R\'nnti 1 una bella e luminosa pagina nella storia - molto giovine, pur troppo 1 e, ora, pili di coscienze che cli fatti - delle ri\'endicazioni economico-intellettuali in Italia. [,a causa della scuola media, balenata timida, con iucerta luce crepuscolare, a Bolognn nel 1901, afferma– tasi con insperata e vivida eloquenza, ma a gran(li lince, indetonninatalnente, a Firen~e or ra un anno: ò adesso, dopo o mercò il convegno Colto o nuiurnle di Cremona - augurale a.ltresì per la a-cnuina e ininterrotta tradizione democratica della. gentile e re1·vida città del Torrazzo - J)cnctrato 1 scotemlola, se non nell'anima nazionale, in quella che si suol dire l'opinione pubblica, e ha fugato o rimossi i falsi e rugiado;:;i amici e incuorato i veri. Yerli il mutato lingungJiO di corta stam))a, _primaattcg– ginntosi, con sufficienza 1>rotottiva 1 n (nutrice della ri– forma - una riforma discreta e " addomesticata 111 ad usum <1elphi11i - della Scuola secondaria e ora, per contrnrio, accennante paurosamente c... antipaticamente ni J)rofessori, che prima eran cosl brava gente, come a un gregge sviato e pericolante! Vero ò che essa non osa negare che fu 1 quello di Cre– mona, oltre tutto, un magnifico o inuqitato spiegamento di culto o moderne e ben temperate forze intellettuali, tale da far lusinghiera testimonianza del progresso degli studii e della coltura in ltalin. o da porre in più visibile o ignominioso contrasto la pitocca taccagneria, con che i docen 1 i meclii- - per usare la qualifica Uurocratica - sono trn.ttati rra noi. Ma no piglia, tacitamento o pale– semente, argomento per non altro se 11011 per asseverare a querulo note, in istilo lacrimoso od elegiaco, che fa davvero peccato il vedere tanta e così bella copia d'in– gegno e di dottrina ... al son•izio dei 1mrtiti " sovver- Si\'i 11 ! .·. Ora, a pili di un mese cli distanza, dopo che i quotidiani no hanno di'iCOrsodiffusamente o analiticamente, non è il caso che noi ci indugiamo a elencare o a. istoriare tutte le lal>oriose e concettoso discussioni del Congresso cre– monese: discussioni pertinenti non puro alta lotta di classe dei prorossori e alla tattica, che ad essi conviene di adottare, e all'organamento della loro Feclentiione, o ai mezzi pili eflìcaci e opport•mi di ))ropn:ga11<1abensì anche all'ordinamento della scuola secondaria, alla con– venienzn, all'urgenza o alla possil>ilità di una riforma, e al sonaccarico intellettuale considerato dal punto di ,·eduta. didattico e fisiologico, o so,•ra alcuna delle quali ci prOJ>Oniamod'intrattenerci piì1 a lungo, to$tO che sia pubblicn.to il volume dogli Atti. Solo ,·oglinmo brevissimamente rilevare quelli, che i\ noi soml>rnno essere stati i punti salienti del Congresso e i segni più palesi e conrortanti della maturità. 11011 pure dottrinnle, ma civile degli insegnanti secondarii e della loro ardita e sagace combutth•ità, e nclditare le conclusioni principali, a cui esso penennc: le conclu– sioni, vogliamo dire, direttive, quelle, alle quali do,•rà conrormarsi l'opera della F'eclerazione nell'anno scola– stico e... federale, che ora ò incominciato. élcln ... La questione più appruisiouante e dibattuta ru quella circa II il modo migliore di organizzare tutte le rorzo scolastiche per ottencre 1 nello elezioni politiche ed am· ministrath·c, le giuste rivendicazioni comuni ,,. Era una . questione clclicata o irta rii difllcoltò. 1 e fu affrontata e trattata da tutte le parti con bolla e spregiudicata franchezza, senza pa\'idc reticenze e senza intemporam:o. Conservatori 1 radicali e socialisti parteciparono al dibat– tito urbanamente e \'irilmonto e finirono con iJ mettersi unanimemente d'accordo sull'ordi110 del giorno Mondol(o– Piazzi1 che qui riportiamo: 11 Il Con_gresso, affermando che i fini essenziali della Federazione non potranno essere raggiunti senza una nttiva partecipazione alla ,·lta politica; che a tal uopo ò necessaria l'unione con tutte quelle classi orgnnizzate i cui interessi siano eguali o concordi con quelli degli insegnanti; con:iiderando che una pili stretta unione è possil>ilo cd opportuna. prima con le altro classi cli educatori o 1>oicon quegli fra gli impiegati, i quali nello Stato e nel Comuni abbiano con noi affinità di funzione sociale e analogia. di condizione giuridica; che per altro tutte le organizzazioni, le quali lot– tano per legittimi miglioramenti materiali o morali 1 sono tratte dallo stesso fine ad aiutare l'incremento della scuola o quindi anche la causa dogli in:;cgnanti, pur 11011 orientandosi per ora verso alcun determinato par– tito politico i clolibora che le Sezioni dia.no mano alla rormazionc di Leghe o Alleanui scolastiche, l e quali agitino dinanzi al paese il prol>lema della Scuola e degli insegnanti ed oclucatori; si uniscano con le stesse categorie di impio– gnti per la conquista di garanzie giuridiche che le tu– telino dall'arbitrio dei pubblici poteri, e partecipino alle lotte J>olitiche e specialmente elettorali, associandosi con quei JHntiti e con quelle organizzazioni, che, accet– tando senza limiti il principio dell'organizzazione ed aspi.rnndo ad una. pii1 diffusa istruzione, offrano serie garanzie di sostenere il programma proressionale degli insegnanti. 11 Ì•: un ordine del giorno, che, considerato ex se, ha un intrinseco e necessario difetto di origine: quello di con– tempernrc, massime in alcuni commi, in un'armonia forse più formale che sostanzialo, di ridurre 1 sia pure con lo dO\'ute restrizioni e molto ampiamente, in una formula unica 1 che praticamente non sarà sempre e dappertutto suscettibile di una a1>plicazione molto racilo o fedele, le dh·erse e contrarie tendenze politiche me.– n!restatosi nel Congresso; ma che, ove si abbia presente il pericolo, a cui esso OV\'iÒ,di una non improbabile o rorso nnche immediata sclasione <lolla Fe(lerazione, rap– presenta quanto di meglio o di pili confacente alla vita e alla prosperità dell'organizzazione professorale era, in quel momento e in quell'ambiente, possil>ile di votare. Noi 1>ensiamo che la fi'eclel'azione, come tale, non debba, uormalmente e ufficialmente, prender parte alle lotte politiche od elettorali e aderire ad alcun partito, per le stesse ragioni, J>cr cui il :Yurialdi e il Chiesa, nella mi– ral>ilc Relazione da loro presentata al Congresso imolese del decorso anno e già. edita In questo colonne, sconsi– gliavano alle Camere del la\'oro o alle Federazioni di contadini di assumere una veste ed etichetta politica; ma che, tuttavia, la .F'e(lera:ione debba, in senso lato, ,•h•ere un'intensa vita J)Olitica ed essere il rocolare, in che si formi e si educhi, per svolgersi e opel\'lre poi de– terminatamente in seno ai partiti propriamente detti, la coscienza ci\'ile degli insegnanti; e però accogliamo con rlsor"a la (ormola, molto cristallina pur nel suo rare perifrastico; del!' i. orientamento " più o meno prossimo della Ftclerazicme , 1 erso i partiti " popolari II o, come ,•orrebbe Diego ùaroglio, verso Il partito radicale, che

RkJQdWJsaXNoZXIy