Critica Sociale - Anno XIII - n. 22 - 16 novembre 1903

352 CRITICA SOCIALE degli srorzi necessart per ottenere un risultato in appa– renza cosl piccolo, che ne costituisce la nobiltà, che ra che la vita valga la pena d'essere vissuta. Noi non po– tremo mai completamente sOJJprimcre il rormalismo po– litico, nò più nò meno di quel che si possa sop1Jrimere l'Inerzia nei corJ)ii esso ò nella politica perchè ò noi pensiero, ed è nel pen~iero perchò ò nelle cose; esso ò iUC\•ltabìle in ogni società cl 1 11omini 1 la cui grande mag gioranza fatalmente ò incapace d'ogni continuo e com– plesso srorzo mentale e quindi esige e cerca una étiquette in tutti i rami della sua condotta. Ma noi possiamo accrescere il numero dei capaci di questo sforzo i possiamo accrescere PintensHà media di questo sforzo e, poichè ogni aumento d'intensità nella viti\ no accresce la pienezza o la gioia, lo dobbiamo. La democrazia ò una, norma ,li conclottn. 1 un indirizzo, un'idealità. sociale e nulla. pili, il cui valore non ò nò sarà. mai misurabile alla stregua d'una. realtà. assoluta qualsiasi, ma solo alla stregua clegli effetti che essa pro– duco a mano mano che dai cen'elii in cui si matura passa nelle azioni. Anche so rosse dimostrato che tutti i nostri sforzi son destinati a fallire e che l'ora. ultima della democrazia è prossima a scoccare insieme con quella di tutte le speranze ripostovi, noi dovremmo agire esattiunente come se il suo trionro flnale rosse una cer– teiza matematica. Hn aitendcmt sono lo formo politiche e sociali ante– riori alla democrazia, che sono morte. 11 sistema delle leghe su questioni speciali ha ratto e continua a far le suo J)rO\'0eia qualche tempo negli Stati Uniti, riportando anche vittorie strepitose e suscitirndo grnndi speranze così nel campo delle lotto nazionali come in quello delle munici))ali, J)Cr mezzo del n(ere11d1m1, delle assemblee costituenti, a quando a quando convocate per emendar questo o quel punto della Costituzione, per mezzo della limitazione dei poteri delle lcgislnture di Stato. 11 me– todo non ò ignoto pure in lnghilterrn, dO\'e le tre grandi riformo della libertà religiosa, <lclln riforma pnrlnmen– taro o della. libertà eeon9mica sono dovute ad orgnniz– znzioni speciali che agirono indipendentemente se non contro i partiti permanenti, che solo pili tardi se ne np– ))rOpriarono Io ri\·endicazi')ni. Abha.sso il J>artito ! ed ev– vh•a la lega! conelucle l'autore applicando ai germi del– l'avvenire che s'annunzia i ,·ersi del J)oeta di lti Memo- 1·iam: Riiif] out li slo,rl!J dyi119 tt1118t An<l trncient (orms o( p<lrl!J stri/e; Rbig fo the ,wbler m(k/es o( lift lVith s1ceete1·111c11111trs, purcr ltt1cs (1). . .. 11 lett.ore che ci ha seguito tiel nostro riassunto cli quest'opera, ratto il J)Ìl1 che ci ru J)ossibile con le stesse parole cle\11Ostrogor.ski,specie so ò a conoscenza dell'o– l)ern già. ricordata ciel Brrce, non potrà 11011 notnre come un senso di paurosa inquietudine, di tristezza clerh•nnte quasi da un dolce sogno S\'anito, sia diffuso in questo pngine, come in altre di altri autori che s'intrattennero sull'C\'Oluzione politico-sociale dell'lnghilterra e dell'A– merica. Ricor<1eremo 1 per non citar che uuo dei pilL bei libri in proposito, i Pri11cipt {li sociologia del Gidding. De Tocqueville avevn. intravvisto queste nubi sull'oriz– zonte lontano, ma chi oserebbe affermare che l'emozione suscitata da. quelle nubi ingignntitcsi a dismisura sia (I) SuonR l'ora d'una cnusa lenta a morire o delle tmllcl'le formo '1CIIOlolle di l)Rrtlto; suonn l'Orll. di modi di ,·Ila l)IÙ nobili cou CO· 11111ml 111i1 dolci e leggi 111ù11uro (Tt:ssrsos). B1bhot ca G1 1 81 n ancora quella ciel timoro salutare che ra vegliare e combattere e non cominci a divenire simile a quella che abbatto i cuori e li snerva? Chi della democrazia d'A– merica oserebbe scri\'ere ancora in questi termini, an– nunciati come le li neo rond1~mcntali del quadro? " Jo vedo che i beni o i mali si distribuiscono con assai egua– glianza nel mondo; lo grandi ricchezze scompniono, il numero delle piccole fortune si nccresce, i desideri e le gioie si moltiplicano; non ,·I sono più prosperità straor– dinarie e miserie irrimediabili. Se l'ambizione è un sen– timento universale, raro ,•olte assume ,,nste proporzioni; so l'individuo è isolato o debole, In società ò agile, pre– veggente o rorte; se i privati f,urno piccole cose, lo Stato no ra d'immcnse. Ln. violenza ò rnra, la crudeltà ò quasi ignota; disadorna la vito, ma nginta e trnnquillai il genio pili raro, ma la coltura più diffusa. Tutti gli estremi si addolciscono e smussano. 11 Se anche molte cose isolatamente prese possono ancora esser vere, certo l'instabilità. delle condizioni sociali s'ò accresciuta, e un mal cell\to senso d'iroso pessimismo le pena<le e la nevrosi vi impcncrsn. Ad ogni modo, l'inno eho si può alzare al tutto maestoso non potrebbe piì1 obbliaro lo ratiche per cui potò sorgere, i dolori che ne costituiscono la compagine. Ci si può anche chiedere so la razza anglosassone, giunta o non lontana dal giun– gere nl suo apogeo, debba cedere a un destino come quello di Homn 1 o se il solo non debba mai da essa -vedere declinare la gloria delle istituzioni democratiche e debba vederla a J)0coa poco diffusa su tutto il giol>o. Comunque si voglia rispondere a questi problemi che si impongono come i monumenti colossali all'attenzione o all'ammirazione clel ,,inggiatorc, su di un punto il dubbio mi sembra imJ>ossibile: che il progresso delle abitudini democratiche e delle istituzioni che le incarnano è con– seguenza del progresso dello abitudini di sforzo razio– nale contro quelle di inerte o formale mimetismo, e cllc 1 se non vogliamo disperare dell'avvenire umano, si impone la conclusione che lo primo dorranno sempre pii, conquistare sullo seconde. La qual conclusione, non meno dolio premesse da cui fu fotta scaturire mediante l'aceurnto riassunto dell'opera in esame, abbiamo voluto mettere in e\'idenza perchè ci sembra abbia. un intimo 1 anzi molti ed intimi nessi con la crisi delle idee e elci metodi nei partiti democra– tici d'Italia. Asca:1.0 C1n::w1. La Critica Sociale e l'1l ,•nnti ! costanover l'Italia: anno L. 22, semestre l,. U - per V Estero: anno I,. 39, semestre L. rn,50. La Criticn. Sociale e il 'J1c111110, per ]!filano: mmo L. 2.1, semestre L. .1 t - vet -il 1·esto d'Italia: amw L. 24, semestre L. 12,50 - 11e,· l'Estero: anno L. 40, semestre h 2 l. Abbiamo stralciato in Oj)IISCOIO: Dott. CARLO PETROCCHI Le presenti condizioni dell'emigrazione italia a Dott. GIULIO CASALINI Leabitazioni igieniche eabuon mercato Ciascuno cent. 25 (presso In Critica Sociale). GIUSEPPE RIGAMONTI, 9e-renle ,·esponsabile. Milano, :!S.'111,os • TJJ)(lgralla Opcr11l t:soc. coo11,), c. \'\lt. Em. JIM6,

RkJQdWJsaXNoZXIy