Critica Sociale - Anno XIII - n. 16 - 16 agosto 1903

CRITICA SOCIALE 2<5 e gli altri, in così gravi faccende affaccendati, non vedono che nessuna piì1 belh~ piattaforma di riforme csi~te in questo momento in Italia che la questione meridionale, e che a nessuna pHl profonda ri\'olu– zione economica si potrebbe dar opera oggi che a q ucstn, la q u1:1 le cs1>ropriercbbeautomaticamente tutta la classe latifonditthl o obbligherebbe il marchese Di H.udinì a chieder l'clomosina sui Quattro Canti cli Palermo. _ Dei repubblicani è inutile parlare: questi po,·eri deficienti sono unitari o fedcrt1.listi 1 liberoscambisti e protezionisti, antiministeriali sui giornali e mini– steriali nelle anticamere dei Ministri, repubblicani nelle adunanze puhblichc o monarchici nelle con– venticole massoniche: sono tutto quel che volete e non sono niente. Fra i democratici, se ò vera la gravissima affer– mazione fatta clnll'on. Oiusso nel recente discorso cli Napoli, che" alla chiusura inaspettata della Camera non sia stato estraneo il ponsiel'O di evitare una di– scussione sugl'inteuclimenti ciel Governo intorno ai trattati ,, o questo por aver modo di applicare" una tariffù cli guerra che contiene aggravamento cli dazi industriali vecchi e nuovi e, per propiz;iarsi gli agri– coltori inesperti, anche dazi dì protezione per i pro– dotti agricoli, 1>er i cavalli e pel legname " - se quest'affermazione ò vera, cd è certo molto difficile smentirla, fra i democratici l'on. 1[arcora. e i suoi seguaci, che hanno salvato nell'ultima votazione 1>ar– lamc11tare il Ministero rammollito, si sarebbero spor– cata la coscienza di una macchia, che nulla. piì1 al mondo varrebbe a lavt1rc, o avrebbero disonorata 1,cr sem1>rc la democrazia settentrionale, dimostran– dola maucipi(l. de~l1 industriali protezionisti della Lombardia e del Piemonte. L'on. Sacchi nel discorso pronunciato a 'l'orino il 3 maggio 1903 (') - discorso discutibilissimo nella parte dottrinariR, ma ottima.mente impostato 1 sebbene un po' troppo f'tu-raginoso nei particolari, per quanto riguarda pu.recchic fm lo riforme immeclia,te neces– sasie nl Mezzodì - ha avuto il merito di porre nella sua vera luce la connessione fra Ja politica doganale e ferroviaria e la questione meridionale: Polilic(i cloya11ale. - Che questa debba secondare il risveglio del Mezzogiorno è da tutti orma.i sostenuto. Però il Governo non ò ancora uscito dalle 1>a1·ole gene– riche. Occorre invece spociflcaro quale tendeuza il Go– verno vorrà. rn.r prevnlel'O 11elll\ 1>0\iticl\ doganale che si affermerà rm breve di fronte nlll\ Germania, all'Au– stria Ungheria e alla Svizzera. 'l'rattò a lungo la que– stiono Ponor. De Viti Do Marco nell'importante discorso pronunciato a Lecce PI t gennaio p. p,, di cui le con– clusioni accetto in massima, senza però dividere Paspro giudizio di condanna 1>erla politica doganale in quanto ha protetto le industrio .settentrionali. Ma ò pur vero che i bisogni della agricoltura meridionale debbono de– terminare la nostra condotta; essa reclama una politica liberale verso gli altri Stati por tro,·are all'estero gli sbocchi necessart. Poichò alcune delle più grandi indu· strie protette si sono emancipate, si 1>ossoooridurre i dnzi doganali, che le proteggevano, contro adeguati com– pensi in ravoro delle nostro espol'tazioni ru1·ali per parte degli Stati che di quello riduzioni si vantagge– rcb\Jero. Codesti giusti concetti espresse sostanzialmente l'ono– revole Luigi Luzzntti, l'illustre scienziato ed uomo par– lamentare, che si rese tanto benemerito nell'avvicina– mento deWltalia e della 1''rancia. ùl'industriali tedeschi (1) I 1xo·tm poUUd t w qwtstio11t mtrWll.onrtlt, Cremona, TIJ>ografla cooperativa oporala, 1903, pAg, 2:H!:6. possono essere i nostri alleati contro gli agrari tedeschi che rnrre\Jbero chiudere le porte a tutte le nostre pro– duzioni dei campi. Dobbiamo altrcsì tendere alla spe– cializzazione delle culture, poichè in quelle che sono più favorite dal suolo o dal clima (come le rr..i.tta, gli ortaggi, ccc.) potremo vittoriosamente sostenere qoa– lunque concorrenza. in Europa, come bene aHertiva Pon. Pantano in una intervista, mentre L'alta J>rotezione doganale ciel grano fu pretesa per essersi voluto poco ragionevolmente codesta. cultura estendere a. terre disa– datte. In politica. doganale non si possono avere mas,;;ime n.ssolute e dottrinnrie 1 ma si devono seguire concetti pratici e ispirati alla realtà dello sviluppo industriale e agricolo ciel paese. 'l'arilfe ferroviarie. - t: In configurazione del nostro J)aese che segna il diritto del Mezzogiorno a miti ta– riffo ferroviarie per i prodotti, onde rendere po.~sibile il loro trasporto a grandi distanze e all'estero. La perdita iniziale sarà compensata esuberantemente dall'incre– mento della produzione e del commercio. In proposito già·abbhimo anche il dato dell'esperienza. Colla enorme riduzione dello tariffe l'Ungheria triplicò in breve ora il suo tramco. Si protegga il Mezzogiorno colla riduzione rlelle tariffe, e le sue linee, che ora sono in gran 1>artopassive, cliverranno attive per sè e stru– menti di floridezza. Ala le tariffe non potranno in nessun modo servire allo scopo e diventare strumento di rigenerazione del Mezzogiorno se non saranno in pieno dominio dello Stato. ![a ò un tonue filo di voce sperduto in un discorso di 32 pagine, il quale alla. sua volta sembra. essersi sperduto in quel clamore di pettegolezzi, di scimu· nitaggini 1 di astioso invettive t>Orso nali, di manovre camorristicho 1 in cui si è impaluda.ta durante questi ultinii anni In vita dei pa rtiti popol ari. . .. Se dal clunpo democratico passiamo al campo sonniniano - sull'accozzaglia zanarclcllia,1a non torna conto fermnrsi per non sciupar tempo e inchiostro - vi troveremo idee chiare e concrete e que!Porganico programma. cl'azionc, che manca ai dottrinari e agli aml>i:dosotti della d emocrazia radicale, repubblicana e socialista, ma non sappia.mo quanto di questa chia– rezza. d'idee possa e sser lieto il .Mezzodì. L'on. Sonnino conosce benissimo le condizioni del Mezzogiorno : • Nel Mezzogiorno - egli scrive spiegando gli scopi dei suoi provvedimenti per le pro,,incie meridionali - il gra11de movimento di tras{oi-mazio,ie àelU cuUure avvenne 11"l decemIio claL 1815 al 1885 ( 1 ), in cui da un lato tutti i prezzi delle derrate 11roprie di q~Ue regioni erano altissimi, ed era stato da\1 1 altro reso troppo facile il ricorso al creclito sotto tutte le forme('). La maggior parte delle trasrorrn:~z;ioniagricole, mancando ogni larga riserva di capitali, fu ratta cosl col debito. Ribassati voi precipitatameule negli wwi susset)uenti tutti i prezzi delle (I) In <1uosto1)/lrOle o•è lii.OlllAVO (11 tutta la questione morldlOllQIC, SI noti 1,he In trasrormazlouo delle oulturo stgnUlca: spezzamento del \Atlrondl o cronztoue tll tuttR. una florida plocola borghesia di coltlvator1, I quali, s, ti movlme11totco11om1co non a fermato àa ro11s, tslrmut, te udono a dl\•cnlre, da scmplh)l coltivatori, llbcrl proprlotart. {') Ecco, OMO lHSSOIA.U, CIIO Il oronito flgrarlo dal 187~ al 18$[> run• :,;lonò anche trOJ)l)O,o ecnl non a 111osec:1.1 lusso - come ripetete troppo 1pcaso YOIeottontrtonall -· 11111, scr,·ì alla lrasrormazlone IO· clnlo del llczzod\.

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