Critica Sociale - Anno XIII - n. 16 - 16 agosto 1903

244 CRITICA SOCIALE agricola può rìescire vantaggiosa, perchò le man– cherebbe al momento della venditfl il mercato as– sorbitore, prendere dei capitali a creclito per investirli nella terra ò come volerli buttare in fondo al mare ( 1). A che scopo costruir ferrovie e strade rotabili, se non è possibile la produzione fruttifera delle merci che doYt'ebbero circolare, se, quand'anche le merci esistessero, le ferrovie le respingerebbero con le 1oro tariffe strangolatorie? Quando si riducesse alle proporzioni anteriori al 1887 il protezionismo industriale, concedendo in com• penso l'abolizione di quel dazio sul grano, che prima del 1887 11011 esisteva che in misura insensibile, o si adoperassero queste riforme doganali come stru– mento per ottenere nei prossimi trattati di commercio buone condizioni per i prodotti dell'agricoltura in– tensiva meridionale, e si coordinasse questo nuovo regime doganale con un nuovo sistema cli tariffe ferroviarie favorevoli all'agricoltura - i cui prodotti pagano oggi prezzi di trasporto clieci.volte superiori a quelli dei prodotti manifatturieri - sarebbe ta– gliato il nodo fondamentale della questione del Mez– zodì. La classe latifondista, privata della difesa del dazio sul grano, dovrebbe cedere le terre ai coltiva– tori a tanto migliori condizioni quanto maggiore sarebbe la sua debolezza economica; i coltivatori 1 allettati dai nuo"i sicuri mercati, aiutati dagli eco– nomici mezzi di trasporto 1 tro"crebbero il loro tor– naconto nella trasformazione intensi"a delle culture; e allora sarebbe il caso di parlare cli credito agrario; allora sarebbero veramente utili i pubblici lavori, i (lllflli non solo bonificherebbero le terre da mettero a cultura e preparerebbero le vie alla circolazione elci prodotti, ma attenuerebbero la crisi economica, (1) ì-; <1uosla la rAglone fondnmenlnle di (1110110 che l,eonldu nisso– lall 11a g1ustamo111e donntto " glgnnteaco lns11ece1110 9 della \egre 7 febbraio !!)011111 credito agrario del lleziotl\ (Ttmpo, U: luqllo 1903), A tleiermluare (JIICSt'ln111cceB10 hanno senzo. dubbio eontflllullo lo clreo1mrnze dal 1111~0\ntl enumerate: - 1carsllà de111ore,•01edi 1111r110 di 1tl80Clazlone, 1wveratone Ili eredito Quando Il creditore eslira In garrmzla dcl!'lm11lego 11erIA riroduzlono, to11dN1znt1eir1•1111tutl Inter• medlnri a ostcgglnre Il eredito agrnrlo 11erco111er1·nrs1I Juorl (IOI credito ordinarlo 1110111<111cgl'lstltt1tlesoroltnno lll l1J1orul11.zlono;11 che 111 altri termini ,·1101dire 1uretto di atlltttt11nl 10011111, difetto del senso della rcsponHblllli,, 111eapaoth\o Impotenza t1erl'lnh1rcs!!Nltla dlfemlerst contro lo rormR7.lonl paraHltarlo •· A <1ucsta diagnosi 1pletata lo sottoscrivo 11lenfl!11ente,e aggluugo qualcos'111tro: gli amministratori degl'lstllutl lniermedlarl sono ()111111 sempre llrozz1nl che ))rendono per mc7,zo di 11re11tirnoml I CllJ)ltAIIdell'illlltuto c11e 111'11 ammlnlRtrano e Il (1/umo 11er conto 11ro1>rtonlla 1)0\'Cra gcnto a11Interessi ra,·olosl, c1c1u<1en<101a ll1\turn1mcntc con mlllc g11crm1- ue11e dal prestito dtrctto: costoro saranno seml)re I p\11splctl\tl ne– mici della legge sul credito ngrarlo. Ma questi f1non1ent, che sarebbe vano uegQre 1>erstupidii l.xlrla reg10111~1e, 110110 effetto alla lor volta del sotrocamcnro econ omico, Il cui lo. tarlff'a doganale del 1887ha auoggeltall I nostri &venturo.li 1111C1I: nelle presenti condizioni del Meuodl la legge i fcbllralo IIM1.l è lnapl)llcablle, 1,crchò I coltivatori merldlonall 11011 iossono conce 111reIl credito come etrumento per lntenstncaro la J>ro<luzlone- elle oggi come oJgl e11reblleJlllZZla- ma come 1111mezzuccio 11crcnm- 1,are alla g!ornnta Al)ronde \lii buco 11cr ta11p1trneun nllro. Se cl fotsc com•e111emma 1Jrot1urre di J)lù, l'avvorslone 1\dare ai cre11uor1 la g11,ranzla che I ca1111R11 mutuati 1arn11110 lm11leg1\tlnella protlu• zlone sparirebbe d'Incanto; e l 00Jlh·11,torl,soaptnll dall"atiraltlvl\ di 11cur1guadagni, aent1rebbero naturalmente Il blilogno di a.&soclar11 In llanche coo1>0ra1lve o di rom1>ere IOcamorre usurarle loca\1, le 1111all sono 01111111otc11II • >1>u11to perchè manca nella popolazione lo 1tlmolo I\ muo,.-crat contro di e11e. 10 spero Ohe o prima o poi Il mio amico 11t1101at1 vorrii. venire In 1 1 ugl!a non Il reòlmorcl con una conferemi:a a1111 1 ovo1uzlone unl\'Cr• &I\IC,ma, da <1ucll'uome lntelllgento elio ò, I\ oonoscere le vere cori• dizioni del noatrl 11aesl: vedrà col suol occhi 111che lllOdo 11rhna del 1887 noi, 11ugllcal pollronl, avevamo cominciato a risolvere Il nostro problema se11ZRbisogno di atuCI go,ernatlvl, 11010 In grazia dcli'" oro atunlero" che la Francia e'lnvlava In compenso tlel uostro vino. I.e tarUfe del IISi cl roTlnarono arricchendo la J,ombardla, t: urn, mcutre dli tutll si ch\acchler11. di questione merldlona1e, cl BI pre11ara col nu01 I trath1H di commercio un11 rii• liJllt'l"Cnte,·olerul'1Ua, a che seguirebbe l'abolizione anche graduale clel dazio su! grano 1 o costituirebbero una. spc>cie di credito 11~rnrio indiretto o automatico, perchò i frugalissimi contadini rncridiouali economizzerebbero una parte dei loro salari per la cultura dello terre; e quando a questo organico sistema di cura ricostituente si aggiungesse quulcho buona esenzione trihutaria por le terre messe novcllamente a cultura, si sarebbero create le condizioni per un mirabile sviluppo econo– mico, simile a quello che si manifestò nelle .Puglie trent'anni addietro e che fu delittuosamente soffo– cato nel L887. 1fa fabbricare, come fa l'on. Maggiorino Ferraris, un mastodontico progetto di riforma agrariaj far luccicare, come fa l'on. Sonnino, lo specchietto della riduzione della imposta fondiaria; 11ccatastare, comc> fa il Ministero rammollito, piccoli os1)cdienti su jliC· coli espedienti, facendo le "iste cli voler ùtvorirc il Mezzodì e così suscitando l'invidia delle nitre regioni e (>revalendosi cli quest'invidiu. per non far nulla; e intanto fare la congiura del silenzio sulla questione ferroviaria e specialmente sulla questiono doganale, anzi esser d'accordo nel retrosce1ht per continuare e magari esacerbare il sistema filibustiere e assassino ciel LS87, significft voler tradire ancora una ,•oltn l'rtalia mcridionolc, significil intorbidar le acque presentando progetti o suscitando polemiche estrnnco alla parte piì1 urgente della questione per disorien– tare gli spiriti e sfuggire alla soluzione cli quello che è il nucleo vero del problemn. La questione dovrebbe preoccupare sopri:ttutto i partiti dcmocrntici del Nord. Tre anni addietro, quando l'on. Ronnino non era ancom partito uni– cialmente alla conquista del :Mezzodì, noi cercammo di l'ichianrnro l'attenzione dei democratici settentrio– nali e specialmente dei socialisti su quanto nel Mez– zodì si preparava, ponendo in luce la lenta o abilis– sima propaganda iniziata fin d'ullora noi )fczzogiorno dai partiti reazionari, i quali tendevano ad appro– fittare dello f:0losie rcgion11li per trasformare la lottu fra democrazia o reazione in lotta frn. Nord e Sud (1). Lo nostro previsioni si sono a\'v0rate Anche troppo por quanto riguarda la tattica dei reazior1al'i; nut i democratici e i socialisti di tutt'tdtro si sono occu– JHt.tiche della questione mericlionnlc>. [ socialisti - si sa - sono molto affaccendati nelle tendenze. Quei piccoli borghesi disoccupati o famelici che si credono socialisti perchè non sono riusciti a scnrnrsi una nicchia nell'odiata societ;L horghcse, e che formano la parte pii1 attiva e pili numerosil dC'i nostri Circoli, si trovnno fra loro ill concorrenza per i segretariati stipendiati delle C;\• mere del la,•oro e dello altre organizzazioni operuie, J)CI' gl'impieghi municipali nei Comuni dominati in tutto o in pitrto doi socialisti, per la gloria di assero il pili bel parlnloro e la persona pH1 autorC\·ol€' del paese, J)el desiderio cli andare a scaldflr le panche del Consiglio comunale e magari del Parlamento; e sono perciò divisi in due ..... tendenze: quella cli chi è arrivato e vuol rimanere (riformisti), e quella cli chi vuol arrivare mn trova il posto preso o tenta di cacciar cli nido il compagno (rivoluzionari). 1\lu i riformisti pensRno alle riforme come i cardinali pen– sano allo S1>irito santo nella elezione del 1>apu 1 r i ri\'C!uzionari iu JJ1'imis et ante omnia dichiarano eh<' non si sentono nessun desiderio vero di far la. rivo– luzione; il cho permette ni rivoluzionari di diventar riformisti appena qualche esecrabile affine faccia intravvedere un piccolo posticino cli 45 lire al mesc 1 o ai riformisti di svegliarsi rivoluzionarì se durante la notte dovessero veder svanire certe piccole spe– ranzelle da lungo tempo accarezzato. E così gli uni {1) u, q11utW11, mtrWtcm,tt t il fWen1ltlmo, f!ijtratto dalla CrWca i>-OCkllc, J:,00.

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