Critica Sociale - Anno XIII - n. 13 - 1 luglio 1903

CRITICA. SOCIA LE iOI per formare un pubblico, che non solo abbia il desiderio di quei libri, la capacità di comprenderli e la. disposi– zione a comprarli, ma che divenga anche, inavvertita– mente, il collaboratore assiduo, il fornitore della ma– teria greggia. Altrimenti, se questo pubblico manca o è insufficiente, l'autore corro il rislihio di fare opera acca– demica, non materiata di vita. ,•issuta, e il libro resta invenduto e restano intonse le copie reg~late, Così l'au• tore, in quell'ambiente e in quel momento storico, ha fatto, se non rispetto alla propria cultura e alla propria ginnastica mcnttt.le , certamente ris1>etto al partito in cui milita, uno studio improduttivo. La propaganda orale dà. luogo senza dubbio a un enorme spreco di forze; e, facendo ro1Tere <li qua e di, lèi il povero conferenziere, sballottandoi,li l cervelloda 1tn tema all'altro~obbligalldolo alla monotoniadelleinces– sana ri1uuz·oni, yU rende ilnpossibile - come tu dici - O{Jni.lettura, (}ffni ricerca, ogni scritto vensato. Ma tutto questo non è colpa della prop:iganda. orale; è colpa del disordino con cui vien fatta. Scommetto che le parec– chie centinaia. rii ler.ioni, che a quest'ora ~wrai fatte come proressore di diritto penR.te, ti hanno dato, nono– stante la monotonia della ripetir.ione, meno noia. delle trecento conferenze che tu hai fatto como socialista. Non occorre dunque diminuire il numero delle confe– ren:1.e; baita, o ciò è po~silJilein molti ca.~i,organiz– zarle, perchè dieno luogo a un conilumoimmen~amente minore di tempo e di energia. I socialisti non solo dimenticano, come tu avverti, il carattere 1>osith·odel socialismo, attaccandosi al suo lato esteriore e sentimentale; ma più spesso dimenticano, nella loro vita quotidiana, altre note tipiche del socia– Hsmo, quali l'introduzione e il crescente u;iorlelle mao• chine, la divisione e l'organizzazione del lavoro. Un buon fonografo (cha i compagni non mi accusino di irri,,erenza!) potrebbe in migliaia di casi sostituire, con minore spesa, il conferenziere; e, se gli uditori ,•oglion proprio vedere anche la faccia o i gesti rlell'ora– tore, la lanterna magica o il cinematografo son lh.pronti a soccorrere ('). Se poi) con opportuna divisione di lavoro, i singoli conferenzieri di una stessa .regione o provincia si met– tessero a disposizione dei compagni, chi per una, e una so!a, categoria di temi, e chi per un'altra; e se, final– mente, uno stesso conferenziere - quando si allontana assai dalla residenr.a - lo facesse non 1rnr una. sola, ma per un gruppo di conferenze, come tu facesti a 'frieste, e ~enza badar troppo al pregiudizio di quei compagni, che non voglion sentir parlare se non in giorni festivi, ecco che con molto minor sacriflzio J)ersonale si otter– rebbe una propaganda più vasta e meno improduttiva. Maio voglio far punto j se no, c'è il caso che tlt m'aOIJia da credere poco convinto della superiorità della parola sulla stampa, da che ho preferito comumar lo colonne della Critù:a piuttosto che venire, in cinque minuti, a casa tua. F. N1cco1,1s1. (1) È cl etio sul serio o per can1,onatura? (NOt(I della ÙIUTJCA.). La Critica Socin.le e l'Avanti! costanoper l'Italia: annQ L. 22, semestre L. 11 - per l'Estero: anno L. 39, semestre L. 19,50. La Critica Sociale e il rrempo, per Milano: anno L. 19, semestre L. 10 - per il resto d'Italia: anno L. 24, semestre L. 12,50 - per l'Estero: anno L. 4-0 semestre L. 21. 1oteca c,,nc B1ar e ORGANIZZAZIONE E POLITICA DEL AVORO nell'organizzazione sociale dei consumi UI. Fisiologia. <lelle associazioni di lavoro. 8. - Tra i capitalisti e i lavoratori esiste con– flitto d'interessi, impossibile a togliersi, se non con la scomparsa di una delle classi antagonistiche e con la trasformazione dell'altra in unica classe di tutta la società. Una sola eccezione può fare tempo– raneamente e limitatamente attenuare l'antagonismo, quando la classe capitaJistica. di un dato paese, come avviene in Inghilterra, sfrutta col dominio altri popoli, e può mettere a parte del prodotto della rapina la classe lavoratrice. Ma questa ecce• zione 1 come vedesi, conferma la regola. Se i capitalisti si fanno la concorrenza, devono per forza rifarsi sui lavoratori; se invece riescono a coalizzarsi, allora si assicurano un largo profitto im– ponendo bassi salart ed alti prezzi dei prodotti: nel primo caso non possono, nel secondo non debbono dare ascolto ai lamenti dei lavoratori e dei consu– matori. Per rimettere in certo moclo l'equilibrio sorgono spontanee le Leghe cli lavoratori e le Cooperative di lavoro e ·di consumo. Anzi, come vedemmo, la coalizione padronale finisce con agevolare il con- : tratto collettivo di lavoro, e di conseguenza un mi• gliore trattamento della classe lavoratrice organiz– zata e un minor pericolo di disoccupazione con il turno di lavoro. Le Leghe e le Cooperative sono i primi Jinea– menti della organizzazione futura sulla base della. solidarietà sociale, e sono un mezzo potente per ar• rivare alla soppressione della classe capitalistica. Ma questi primi nuclei del futuro mondo sociale sono, più che mezzi tecnici di miglioramento deJla vita materiale della classe lavoratrice, il prodotto cli (]nella forza di gravitazione che tende, dentro la. nebulosa caotica. del presente, a trasformare la so• cietà umana, da mescolanza di individui obbligati a soddisfare i loro bisogni in forma. individuale e se– parata, in un organismo in cui gli individui operano nell'interesse comune e trovano la soddisfazione elci loro bisogni in (luesto interesse. 1\ in una pa– rola, l'opera più intensa e pii'L solidale della collet– tività. che si va sostituendo all'opera dell'individuo isolato, impotente ed egoista. Ogni progresso umano non è che trionfo cli socialismo. La classe lavoratrice non potrà mai socializzare gli strumenti della produzione, fiuchè la classe pa– dronale trova un grande interesse a monopolizzarli con l'aiuto dell'immancabile " krumiraggio ,,, che va dal disoccupato al pubblico agente, dal servo mafioso al cappeddu,mangiatarùt; e finchè essa. classe lavo– ratrice non acquisti le attitudini a gestire in forma collettiva la produzione e potersi sostituire agli im– prenditori capitalisti. L'interesse padronale cessa con gli aumenti di salario a scapito del profitto e della rendita, e con il ,minor costo e la maggior produt– tività. delle imprese collettive sostituite alle private. La preparazione al collettivismo sarà acquistata dalla classe lavoratrice nelle Cooperative e nei pubblici servizi socializr.ati. L'unione dei lavoratori nelle Leghe e nelle Coopc· rative è un potentissimo mezzo t.li educazione civile. Essa dà la bandiera attorno a cui stringonsi i lavo– ratori cli ogni paese, e li educa a conoscere la loro sorte e a migliorarsi nelle condizioni di vita e nei costumi. Indarno il prete e il moralista predicm10

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