Critica Sociale - Anno XIII - n. 13 - 1 luglio 1903

208 ORl'l'lCA SOOJALE sopravvi\'enti nei ruderi dei monumenti scomparsi. Ed in,•ece " la no.~tra ar.te - dice il .Fretl - è indebolita. dalla sopraHiveuza delle grandi o antiche tradizioni 11 ora ~pecialmente che un'onda iufreualiile dì rinuova– mento civile eleva le moltitudini alla gioia della bellezza ed ò incitamento e ragione al prodursi di nuove rorme estetiche. Una società nuova de,·e necessariamente avere una nuova architettura. La vita, che chiama al beneficio della cultura un numero sempre maggiore de' suoi fìgli 1 ,·a mutando rapidamente le sue forme individuali in col– lettive. Organismi nuovi ~ come le 111aiso11s dii 1miple, le abitazioni operaie, le unirersità popolari 1 i luoghi di nsilo per i ,·eterani del la\'oro, i sanatori per le sue vittime - sorgono e si sviluppa.no quotidianamente sotto i nostri occhi; altri -· come i grandi empori della pro• duzione e del consumo - si tr;t-sformano di giorno in giorno, per dar luogo ad immani strumenti di lavoro e di distribuzione che la scienza crea a sollievo della futica umana. E le forme dell'architettum si slanciano in ardimenti nuovi e 1>ositivi 1 mentre Peconomia dello spazio e dei mezzi n.pre un campo sterminato alPaJlplicazione edilizia del ferro in sostituzione della pietra, pilt ingombrante e men duratura. Ora siamo in periodo di preparazione, e gli inizi del movimento sono appena visibili nella parte decorati\•a dell'architettura; ma chi può dire quali prodigi compirà l'arte dell'edificare, quando le linee della nuova tj,vittì~ verso cui procediamo si mostrino nettamente all'orizzonte della storia? Certo ogni edificio sorgerà su bnse organi• camente diversa dall'attuale e si può predire sin d'ora che la snellezza e la semplicità sarnnno i caratteri i più salienti de!Parchitettura avvenire. Snellczz:i e sem– plicità che trarlucono mirabilmente l'essenza e lo spirito delle democrazie libere, poichè in esse nò l'uumeutato valore della vita fl della. personalità umawl permette inutile spreco di IJraccia e di ricchezza, nè la stessa iudefluita suddh•isione o alternnzione dei poteri può dar luogo ,i forme edilizie di magnificenza e di fa:ito, che sono sempre i segni esteriori di qualche domina• zione. Per.5ino negli edifici che s'innalzano ancora alle so– pravvivenze della fede sono visibili i segni dell'inttuenza dei tempi mutati. Jvi gli entusiasmi e il puro fenor di una voita non s•e~primono pili nella solenne e grnndiosa maestà. do' iempli niedie\·ali, ma la fede morta o mo– ritura s'atteggia. e immeschinisce nell'ig11obiltà e nella fretta di forme utilitarie, mal dissimulate di pretensione e d'orpello. Ond'è che, mostrandosi irresistibile e necessaria l'in– t1uenza de' tempi in ogni espressione d'arte, l'arC'hitettura comprcsa 1 si domancta che cosa significhi mni questa ossessione della gente latina di ricomporre tiell'interczza delle linee antiche le cose di rute da secoli? Se esse J)arlano a noi il lingunggio delle loro ruine coi segni che v'impresse la vicenda dei secoli e son come le sole pngine non apocrife della storia; quando gli uomini mo– derni ,,i s'indugiano attorno per riparare alle ingiurie che i tempi arrecarono alla loro compagine e vi sovrn11• pongono elementi nuovi e visibili nell'illusione di ri• chiamnrle in ,•ita, non fanno che cancellare dalla loro faccia l'impronta della loro autenticità. senza aggiungeni l'c~pressione di alcun pensiero estetico che p0sfòlae.:.scr compreso dai contemporanei; non fanno che a!ternre e distruggere in e.,.se il valore positivo di documenti - per cui solo a,'nostri occhi apparvero venerabili - senza. aggiungeni alcun valore d'arte il cui pntrìrnonio 11011 s'accresco se uon creando clementi nuovi di bellezza che aiutino l'evoluzione delle sue fornrn. E se non ha senso il restaurare gli edifici antichi più di quel tanto che !:ii giudica indispensabile a difendere da maggior iattura ciò che di essi sopravvive ancora; a,<,saimeno a noi semtra che ne abbiano i rifacimenti di cose scompai·se del tutto, e peggio l'erigere edifici civili e monumenti commemorativi di fatti recenti in forme che ripetano ciò che in evi re·uoti e con diverso cuore i 11ostri maggiori ediftcnrono a celebrare 01111ipo– te11za, di principi, u111a11e cal'lleficine e superstizione - le sole tre fila di cui s'intesse la faticosa tela dell'istoria presso tutte le genti che non conoblJel'o civiltà con libert.:'1. Ben altre, invece, saranno le espressioni del JJensiero architettouicp in q.neuiro. l'iìt lieve ò a noi che non B1b1oteca C no B1ar alle nutichc civiltà radere sii suolo e dislocnr la com– pnginc JJetro!sa delle montagne per soHnpporne i fram– menti in edificazioui ciclopiche, le quali affermino '" forr.a e la conquista degli uomini. Ma uoi sappiamo bene che la civiltà 11011 consiste tanto no' segni esteriori della J)Oteuza umana, qunnto nell'elevazione di tutti gli in– di\•idui a forme di vita superiore; e perciò profondiamo in questo senso e a questo fino la somma delle nostre energie. Quando poi gl'ideali di pace, di lavoro, di fra– tellanza umana avranno spostato le basi della convivenza, e mutato il senso stesso della vita, allora sl che gli uomini nuovi ediftcb.eranno i monumenti indistruttibili della nuova civiltà in forme e con ardimenti che sono ancora remoti dnlla nostra. imrnaginnzione, ma che non saran certo nè le forme nè gli ardimenti del JJassato, 1>oichè - nelle pagine scritte dei libri, come nelle pa– gine scolpito della pietra, del marmo e del ferro - pace e guerra, lavoro e ~fruttamento, fratellanza e odio non si scrivono con le stesse parole. · Questo - s'ìo non erro - è ciò che aveva in anima di dire e non disse - per esigenza di brevità - lo scrit– tore del volume - adombrandone però il significato in pochi incisi di un capitolo, che doHebbe appunto inti– tolarsi: Architettura e socialismo. F.'r'l'Olrn FAIHETT!. RECENTI PUBBLICAZIONI della CRITICA SOCIALE F. MEHRING:Dodicianni di leggi eccezionali (1878- 1890); storia della reazione in Germania con– tro il partito socialista; con prefazione di Claudio 'l'reves. - Un voi. di pa.g. vm-288 . . . . L. 3 - (Per gli ab\.lonall alla Ct·itl-casoc~ole, 11010L. 2). F. ENGELS: L'origine delta famiglia, della proprietà privata e dello Stato; traduzione di P. AJm·t~ g11etti-, con introduzione critica di E. llen1ste1n e avvertenze filologiche di F. 1 1 urati. - Un voi. di pag. XXXVI-244 • • • • . . • • ,, 3 - (Por gll o.\.l\.lonatl alla et·mca sociale, so10 r,. 2), SYLVAVIVIANI: La verità sulle spese militari (pa- gine 48) . . . . . . . . . . . . . . ,, - 25 LOSTESSO: le riforme militari tecniche, I. la marina - 50 RERUMSCRIPT0R: La questione meridionale e il fede– ralismo. . . . . . . . . . . . . . . ,, - :!5 LOSTESSO: La questione di Napoli (Come si sgomi• nerebbero le camorre). . . ,, - 15 F. TURATI: Il diritto di riunione. - La risposta alla Corona (discorsi alla Carnera). - Un voi. di pagine 128 . . . . . . ,. - 50 LO STESSO: Il partito socialista e l'attuale momento po'itico (811. ed.) colla Risposta ai contraddittori ,, - 20 LO STESSO: La politica a zig-zag delt'on Gil)lilti ,, - 20 LO STESSO: Il partito socialista e le sue pretese tendenze . ,, - 15 LO STESSO: La politica postale-telegrafica e il per• sonale . . . . . . . . . . . . . . ,, - 25 C. TRlVES, F. TURATI, I. BONOMI e G CASSOLA: Le Leghe di resistenze e il partito socialista . ,. - 20 F. TURATfe CLAUDIOTREVES: Socialismo e Radi· calismoj polemica con t:rrico De Marinis - 15 SCHIAVIA.: Gli sc 1 operi e fa produzione ,, - 25 C. PETROCCHI: la teoria marxista della miseria crescente e la sua unica interpretJZione . - 20 IN PREPARAZIONE: c. KAUTSKY:Il programma socialista - I principii fondamentali - con correzioni ed aggiunte e con una prefazione apposita dell'autore pel lettore italiano. - Un voi. di circa 300 pagine (uscirà infallibilmente dentro il 1903) ..... 71 3 - {Per gli u\.lbo11atl una Cri .ti.ca Soci(fle, solo I.. 2). (N B. Gli ste!fSi !ibbonati possono avere i tre v~lu~i qui annunciatJ, di Mehring, Enuels, Kautsky, inviando, lu nua t,1t:l11 ,·ullu, .solo L. DJ. lnvia1·c Y;1glìn all'Ufficio lii Cri.ti ca Sociale Portici Galleria 23 1 MILANO.

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