Critica Sociale - Anno XIII - n. 13 - 1 luglio 1903

CRITICA SOCIALE 207 dino sulPnbitatoro dellt\. campagna. J\ servizio pubblico d'acqua potabile nelle grn.odi città la diede sotto tutti gli aspetti più pura di quella dei pozzi privati, o dal momento che l'acqua era. 11pesso ratta venire da discrete distanze, non era soggetta ad inquinazioni t>er conse– guenza dell'Incremento nella densità. della popolazione. ~1:~ac1;~1 t~f f :~\~, 0 ~1 ~~n ;~r,~~~s~e;:1i1e~ 11 q t:: topi Òo1;:; 1~ numero di persone vi accorrevano. A ciò v'era tuttavia un compenso nel ratto che l'attenzione, prima dirotta da ciascuno al suo pozzo pri\•ato, er,i or volta ,·erso la ronte deWacqua pubblicamente procurata, e finalmente i problemi d'un'opportuna scelta del personale, del con– trollo e della vigilanza cominciavano ad essere circon– dati dall'attenzione, che a loro s'addiceva. S'intendo che, jfrima di arrivare a questo punto, si doYette J>nssare per uno stadio in cui l'inerzia cittadina ancor grande lasciava cos\ gra,•i affari alla mercò di ingordi pOliticanti. Questo è su per giì1 lo stato in cui attualmente si trovano molte città. americane. Almeno da un punto di vista teo1·ico, la citts\ J)OSsiede il vllu– taggio di poter porre il suo servizio publ>lico sotto il controllo di esperti specialisti, allontanando cosl dai cittadini ignoranti e noncuranti quelle che in altri tempi sarebbero state le conseguenze della loro ignoranza e neglìgenza. La qualità dell'acqua municipale dovrebbe in media essere sempre superiore a quella della pri\!ata. So tal• volta la cosa è diversa, ciò non ò da considerarsi corno una necessaria conseguenza clell'urbanismo, ma piuttosto del ratto che la città non ha sap\lto gio,·arsi delle ri• sorse superiori clì cui gode. J,'igiene municipale non si restringe però al sen•izio dell'acqua potabile. In una grande città., i casi, !u cui ò necessario un trattamento pronto ed ofllcace di molti acuti malanni, sono più grandi che negli sparsi distretti rurali. È 1>iù facile trovare ospitali ben rorniti, abili chirurghi 1 Jnrermiere pratiche in grandi centri di pOJ>O· !azione, che non in piccoli. Vi sono casi in cui una ))rVnta diagnosi e la cura rapida di un dato malo pos• sano bastare a far tral>occnr la bilancia in favore del paziente. Cosi nella difterite. Tutte le grandi città o molte delle più piccolo si sono recentemente fornite di ben provvisti laboratori municipali, in cui a ricbie~ta cli un medico si fanno esami microscopici e studi di culture. Cosl1 nella massima parte del cnsi 1 è J>Os!libile al medico scoprire, in 2-1oro, so il suo soggetto è iurettQ di un dato bacillo o se soft'ro solo di un mal di gola minimamente pericoloso. :Nel caso d'una. difterite, ogni medico ~a quanto una pronta analisi sin decisiva. Sotto questo rapporto, un medico di campagna 1 anche perso– nalmente pii1 abile, si trova in isvantaggio di fronte R un comune mediconzolo dl città. Aggiungasi a ciò il servizio telefonico e postale o l'esistenza di stazioni particolari por la vendita e In. spedizione cliantitossine. In nitre parole, nella camp:lgna la divisione del lavoro medico è più in arretrato. l!:vi– denternente l'utilità dei laboratori municipali a1Hlrà al– lnrgandosi col progredire della me,licina scientifica. Nella diagnosi della malaria o del tifo e nel pronto ricono– scimento della tisi rendono già servigi di gran valore 01 praticante occupatissimo che esercita in città. Vi sono però due cnsl particolari in cui la città è ancora grandemente in isvantaggio di fronte alla. cnm• pa.gna, e sono: l'alta mortalità. infantile o la maggior prevalenza cli malattie infetth•e. ln quanto al primo dei casi, è noto che vi è una ben definita relazione tra la mortalità. infantile e l'offerta del latte. Non solo pei bambini, ma anche pei microbi, il latte ò un cibo eccezionalmente nutriente. Qual me– ra.Yìglin che il latte grossolanamente munto, maneggiato rornito a New York: " Vi ò una inescusabile mancanza di pulizia nei metodi di procluzione del latte, e di cura nel modo cli tenerlo fresco e di conservarlo durante i trasporti. Perfino in quel che riguarda il mandare il latte fino alla ferrovia, si hanno fittnbili che ci mettono 24 ore più del necessario tenendo indietro una metà del loro latte por risparmiarsi il disturbo o la spesa di andar pilì d'una volta al giorno alla stazione. 11 Molto volte poi nel latte entrano veri o propri battcrii produttori di malattie inretti\•e {difterite, tiro) e ogni giorno l'esperienza pro,·a che questi casi sono pii1 nu– merosi di quanto si eroderebbe. Finora la vigilanza ur– ficialc si esercita solo sulle alterazioni chimiche e sulla diluizione del latte, ma molto potrebbe ottenersi dalla sistematica ed ufficiale cooperazione delle autorità sa– nitarie, con le varie associazioni dei consumatori di latte, che sono in grado di esercitare una pressione er– ficace sui produttori sporchi ed ostinati. li secondo punto d'inferiorità. della città. rispetto alla campagna vedemmo consistere nella prevalenza dì gran lunga cinta alle malattie inrettive. La stessa indole delle occupazioni cittadine offro occa'Sioniquasi inevitabill di iMozioni. Ma ponno essere studiate nelle loro cause e opportunamente ri))aratc. Una maggior pulizia nei pub– blici edifici e nei trasJJOrti1 il miglioramento dei sistemi di notifi ca dei casi di inrezion13,e l'esistenza di speciali ospita.li , 1>ossonopure contribuire n diminuire la mor– talità. Q uasi tutte lo malattie inrettive inrestano si,ecial, meute•la. J)O))olazionoscolastica. Qui l'istituzione d'un ispettorato Igienico specializzato diviene una pubblico. necessità. li problema dello studio scientifico delle eondi1.ioni igieniohe della ,•ita cittadina è appena abbozzato 1 ma JHIÒgià lasciar intravvedere che, coi mezzi di cui oggi la scienza dispone, molti inconvenienti dell'urbanlsmo non solo ponno evitarsi, ma esser tra11formati in carat– teri di superiorità. L'ultimo censimento inglese ed ame• ricano dimostra che lo mortalità delle città e delle campagne si vanno avvicinando, e questo non può attri• buirsi ad un subitaneo cangiamento nella distribuziono della popolazione per età e per sesso, ma designa reni• mento uu miglioramento nelle condizioni della. vita cittadino.. Dato il ratto che le municipalizzo.zioni sono relativa– mente J)OCO progredite in Am,.rica, si capisce che l'au• tore di questo studio non abbia. fatto cenno del grande contributo che le fo.rmacle e le latterie municipali pos• sono portare a •questo processo cli reintegrazione dei diritti della salute nella Polis moderna. ANGJ,OPllll,US. AROBl'l'E't'TURA E SOCIALISMO Nella copiosa collezione dei " :Manuali lloepli 11 com• parisce ora questa quorta edizione del bel volume di architettura('), che valso ad Alfredo Melani - lavoratore silenzioso e pertinace - lodi e consentimento ch'io non ))Otrei tributargli maggiori. Nessun libro di cultura popolare contiene in cosl J>ic– cola mole tanto copiosa messe di notizie in materia di architettura. I grandi cicli storici di qnest'arte porten– tosa che - secondo Yictor Hugo - ò il ))rimo a1ro.boto con cui i popoli scrivono la..)oro storia in pagine di pietra e di marmo; gli ordini in cui lo sterile formalismo accademico ne distingue nncora le rorme; l'intima con– nessione esistente tra esse rorme e Il contenuto sostan– ziale della ci\,iltà che le crea ner mano di artefici sin– ceri, tutto vi è esposto e chiarito con eftlcaciadì linguaggio rapido, inci[livo,quasi aspro di voluta negligenza formale, e))1>urlimJ>idoe fenido come di ehi ha da dir molto cose in poche parole, o le dice per amor dell'arto sua e non per nitro. Ma ciò che più specialmente m 1 indusso a parlar di ~~~:~: 1!~~~i p~e~~d~~'t1te~~:!.?o,:t~\'1 u~t~:::fo ~~l~t~fla;n coraggiosa contro l'accademismo, il classicismo, il tradi• z1onalismo d1 coloro I quali, a forme nuove d1 c1v1ltà1 credono adattare antiche rorme eh architettura, appena c poi portato a grandi distanze, possa spesso abbondare di innumerevoli microrganismi pel momento in cui ò dato al consumatore? Quando fa caldo, poi, l'aumento dei battorii nel latte è rapido più che mai, e molta parte del latte distribuito d'estate nelle città ò in avanzato l)rocesso di decomposizione. [,'alta. mortolità nei bambini nutriti col lntte imbottigliato nei mesi estivi o il trndi• zionnle terrore del J)opolo J)er la secondaestate 1 come fosse un por1oclo critico per lo sviluppo dei bambi1111 I sono dirottamente attr1buib1h all'uso d1 latte stantio. JI male non è 1rnmedinb1le Molto s1 può fare col sem- IJhce })Ormento a1 dettogli della munz1one e del tra• ( 11 Mm111a1e di orc11ue1t11,•fluatkma w1Uca e ,noder"''• u1u1110, sporto Dice un'alta. auto1 ità ciel latte presentemente 11ocp1t, 100:1

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