Critica Sociale - Anno XIII - n. 13 - 1 luglio 1903

200 CRITICA SOCIALE e si votò con graodi acclama'-ioni (rtopo aver '>ttlutato con grugniti rabbiosi - uso Parlamento Austriaco - 11ual– siasi nome di•grande capitalista che venisse pronunziato dagli oratori) un battagliero ordine del giorno contro il pericolo giallo. A Pretoria un altro 11wss-meeU11(1 venne nlle stesse conclusioni. E il risultato? Nullo o quasi. JI capitalista lascia gri– dare. Ma intanto la. Borsa è in assoluto letargo coma– toso, il capitale europeo non viene, le miniere vecchie (clie hanno bisogno di forti pre$titi) Ia,•orauo in picco– lissima proporziono e le miniere nuove non si aprono. - E quando il fallimento batterà alla port:~ del commer– ciante, quando la miseria avrà stancato il minatore, al– lora i Cfl.J)italistivoteranno apertamente nella Chaml>er of Mines la importazione dei Cinesi od altrettali. E nes– sU110,o quasi, protesterà. Ma il J)OpoloJoglese? J)opo iwer pianto i suoi giovani figli, le cui ossa biancheggiano sull'arido veldl e ~ui ter– ribili kovjies africani, ,,ittimc dell'umana follin. collet-– ti"n, il popolo Inglese ha ancora un ultimo grande con• rorto: quello <li pngarn. I•: il Chnmber\ain <lisse,qualche settimana. fa, nl Parlamento ed al J)aese, che per Pln– ghiltemt sarebbe un ~uicidio il negare il danaro ed· ogni altro possibile aiuto alle nuove Colonie africane. E così il capitalista non si scoraggerà., ed otterrò, se YUOle1 i Cinesi od altri gialli e,! esclamerà. finalmente, pensando all'hnperialismo, la sua creazione J)Ìllgeniale: .E'unkal Jolimmesbm·v, l!llf(l(Ji.O 19<!3. ~I,\ RCO 'l'UI,LIO. A proposito dipropaganda improduttiva f>i,srt, f!.'I gilt{JIIQ, CAROZ1rnnoo1.ro, Permettimi (.ie me lo permette 'l'ur,\ti) che da questa Rivista - che, per l'alito di sottile pes,imismo, con cui appanna da un vezzo in qua Qtlasi tatte le manifesta.• zioni del nostro partito, meriterebbe di essere intitolata non più Critim Sociale, ma " Critica socialista ,, - io rivolga qualche appunto a qualche parte del tuo arti– colo sulla " Propaganda improdutti\'a w Se non altro potrà essere interessante dal punto :di vista psicologico constata.re come una stessa questione venga dh·ersamente apprezzati da due, che, come noi, vivono da parecchi anni nello Stesso ambiente, che hanno la stessa etù. e lo stesso tipo di vita, diYisa fra l'insegnamento, l'eser– cizio della professione e la propaganda socialista. 'l'u hai fatto una. carica. a fondo contro la propaganda ora.le , sia per quel che a YOlte contiene o non contiene, sia per l'enorme distrazione di forze, che essa. provoca 1 da altri campi, secondo te più proficui, di attività. so– cialista. Il tuo quadretto del ~onrerenziere che, dopo a.Yerpar– lato due ore, non lascia nulla nel cervello degli ascol– tatori, o vi Lascia idee ,:itorte, cognizioni false o imprc– cisé1 è certamente, e purtroppo, esatto in gran numero di casi. Ma, di fronte a questo dilagare di conferenze improduttive, o malamente produttiYe - che nemmeno la polizia. proibisce più, contro le quali nemmeno noi potremmo esperire il nostro complesso armamentario di radiazioni, espulsioni, probiviri, ecc., ecc., e che in fondo trovano il loro movente - e il rimborso delle spese vive - in quel desiderio d'imparare, lii mnovcrsi, di farsi sentire 1 che, dopo il lungo narcotico della reazione, ha pervaso le nostre popolazioni - vorresti tll ritrarti B1b1otecr1 G no B1arcc i:iotto la tenda o nella solitudine dolio ~tu<lio? Per parte mia, no11senlo mai co.~ì insistente la voglia cli parlare o di riparlare in pubblico come dopo una con– ferenza sprOJ)Ositata fatta da altr! .... o da me. 1'folla ,,ita economica, soltanto ai ricchi, non ai poveri: è dato <li scegliersi anno per anno, giorno per giorno, il genere tli la\·oro, o di ozio: che ossi preferiscono; e, nella Yita politica, soltanto all'olimpo degli ideologi, non alla schiera dei milittrnti, è concesso di definire <i 1>1·iori, rigidamente, secondo un piano prestabilito, il campo della propria atth,ità. Se la propaganda orale dilaga, i migliori non debbono rispondere col silenzio. Quando s11Imercato affluiscono le domande, ed esso ò invaso dalla merce catti\'a, e non c'è mezzo nè convenienza cli chiu<lerlo 1 unica via di risanarlo è quello di precit)itarvi la merce buona. La merce Uuona deprezzerlL e scacced la cattiYa. E poi credi proprio, amico Zerboglio, elle, qua in Italia e allo ~tarlio attuale del partito, convenga nell'insieme diminuire piuttosto che intensificare la propaganda orale? Tn un paese, dove la metà degli abitanti non conosce l'alfabeto, doYe un quarto almeno legge compitando, e quasi tutto l'altro quarto non ha la voglia nè l'nbitudine di leggere, crederesti possibile sostituire la propaganda orale con la propaganda scritta. e stampata? Anch'io, che, non potendo parlare per .... un mal di gola dovuto all'aria. marina, mi sono per iliYersi anni sfogato a empire le colonne di qualche nostro settima– nale, mi illudevo che quella della stah1pn fosse la.forma pii'.1economica 1 meno faticosa, più penetrante di propa– ganda. Comincio ora ad accorgermi che era l'unica forma di propaganda possibile per me che ero fioco.... per de• eroto reale 1 e J)er il J)ubblico, che spesso doveva esser sordo per volontà miniSteriale, o prefettizia., o sinda– chesca. Se fai una conferenza. in un paese, avrai, mettiamo poco, un centinaio di u,litori. Credi tu che in quello stesso paese un articolo di giornate, o un opuscolo, avrebbe un centinaio di lettori? Anche di piì11 se si tratta di un articolo pettegolo, declamatorio o che ri– frigga concetti diventati usuali, un at>ticolo insomma del genere di quelle conferenze, che tu giustamente de– plori; ma molti, molti di meno, se l'articolo, o Popu– scolo, ò parente di quelle conferenze ponderate, che tu desideri, o J)eggio ancoi;a di quei libri, di cui suggerisci i titoli ai socialisti studiosi. Io (e scusa se, per risparmiarmi la fatica di andare a cercare altri esempi, mi cito cosi abbondantemente), oltre a poche dozzine di chiacchierato in piazza. sui so– liti temi, mi sono arrischiato a fare qualche conrerenza sulla. rappresentanza proporzionale, sulla lingua ausi– liaria1 sulla nazionalizzazione delle forze idrauliche. Non dico d'aver avuto molti ascoltatori, nè- di a.Yerli molto cliYertiti j ma alla fin fine, almeno per cortesia, sono stati a sentirmi quelli stessi, che, tl'ovando degli articoli su quei temi in qualche giornale, li avrebbero (e per esperienza personale potrei dil'e a.ddirittura " li ave– va.no ,,) saltati a piè pari, e spesso anche con un sor1·i– setto cli compassione o di canzonatura - a sorridere non si suda.! - verso l'autore. :Ma forse col tuo articolo tu hai voluto, più che ante– porre la propaganda scritta a\la orale, mostrare la con• Yenienza di dar meno del nostro tempo al la propaganda per darne di più allo stt1dio produttivo. Ebbene, io penso che, prima di scriver dei buoni libri, convenga in Jtalia fare ancora dell'intensa e dell'estesa propaganda - elementare, media o superiore che sia ~

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