Critica Sociale - Anno XIII - n. 13 - 1 luglio 1903

B 196 CRl'l'ICA SOCIALE a sua d.isposizione il suffragio universale e l'abitudine al suo esercizio, ciò che in molti altri paesi o fu frutto di faticose o n.ssa.itardivo conquiste, o ancor non esiste. Perciò, t1llorquando, al tempo delle leggi ecceriona.U, si rese piì:1 difficile l'esercizio del voto, veniva urtata un'abitudine già stabilita, o con ciò l'ar• bitrio!veniva a preparare anticipatamente la JJropria. sconfi ta. Il rimanente contenuto delle leggi eccezio– nali clbve!a pur esso moltiplicarsi in un'altra intermi• nabile cate.1m cli effetti e preparare la rihellione dei Sentimenti di equi ti\ e di libertà della critica di tutto ~ di tutti, così congenita alla nazione tedesca. Nò va lasciato in disparte il fatto che, 11unità della nazione essendo costituita, non v 1 è in Germania posto ad in– Patuazioni nazionalistiche, opr,orciò i problemi eco– nomici possono venir a gana pili nudamente. Gli stessi 1netodi di propaganda adatti al\linclole del popolo molto influirono.11 roncih·ts insiste sulla affennazionc che ~li attuali successi sono il frutto di una decennale benacia di prnpaganda di prìncipii, di una pertinace conquista delle coscienze, e che non è con demagogici fuochi cli paglia che si preparò il risveglio della coscienza proletaria alemanna. Noi non pensiamo menomamente a negar tutto questo: ma ci sembra che i maggiori coefficienti siano ben ttltri, e che la. loro ricerca possa mettere in una luce diversa In vittoria socialista. Conformemente allo stesso dottrine ortodosse del socialismo, che su questo 9tmto differiscono daJle ortodosse degli economisti solo per lo diverse pre– visioni che vi sono fondate, il socialismo, o, 1>erdir pii1 propriamente, quella coscienza e solidarietà. di classe che è il substrato delle sue ipotesi teoretiche, sorge solo come reazione alla grande industria, sia poi questa, come in Jnghilterrn, un effetto del libero scambio, sia, come in Germania e nella pii1 parte delle nazioni odierne, se non un effetto, almeno un fenomeno maturato all'ombra del protezionismo. Da questo punto cli vista il movimento socialista rap– presenta il conato della classe J)roletaria per parte• cipare agli utiJi di una politica (la protettiva) che i capitalisti hfrnno iniziata a proprio esclusivo profitto. Comunque, per cfJ'Qtto di questo sviluppo industriale, ogni Collegio tedesco è ormai trasformato in una , piecola provincia. Sono decine di migliaia di voti, talvolta fin 70.000, 80.000 ,•oti, che si riversano su ciascun candidato. N di volta in ,,oJta si verifica che, in molte circoscrizioni, J1aumcnto dei voti socialisti non si compio già a spese dei voti dei partiti bor• ghesi, ma bensì di gran lunga in 1>roporzione supe– riore fl. quelln in oui crèscono gli stessi voti dei partiti borghesi. Anche il faUo che, dove i voli borghesi decrescono, quelli d9i socialisti aurncntuno in proporzioni di gran lunga superiori, conferma l'idea cho lo sviluppo ciel socialismo tedesco corrispondo nd una renio cre– scente partecipazione di clementi nuovi alle lotto economiche e politiche, ad una moltiplicnzione clcllo energie coscienti, ad uno sviluppo dolio SJ>irito di self-governmeut irL tutta la 11azionc. La. verib\ cli quanto affermiamo è dimostrata dal gnmdc numero di circoscrizioni in cui per la prima volta i socialhsti entrarono in ballottaggio. Quando sì pensi che ad Essen, per esempio, dopo i discorsi del Kaiser in difesa delle porcherie del signor KruJJI>, i voti socialisti crebbero da .J000 a 22.000, e a Diis– seldorf da 10,712 a 2L.499, mentre il Centro da voti 17.874 ot.tonuti nel 1898 11011 crebbe che fino a 21.080, e i JJihcrnli non crebbero che di 200 voti; <1uando si pensi che ne] \VUrtembcrg nel 1898 il partito socialista teneva il terzo posto nel numero elci ,·oti, mentro ora. tiene il 1>rimo,o ha conquistato cli primo acchito Stuttgart ed è entrato is ballot– taggio in 7 altri grandi Collegi, sì da prevalere poi voti nella metà elci Collegi su tutti g-li altri partiti, 1a c'è davvero da restare sbalorditi. ]~eco in questa re• gione ht sta.tistica. dei voti a primo scrutinio: Socialisti . 90.f>OO Centro . 80.250 Partito Hichter 62.300 Nazio11nlilil,erall 69.330 Ai;rart :Jtl.000 i\fa il fo1101110110 raggiunge l'intensità tipica nella Sassonia, che d'ora innanzi potrà essere definita il regno rosso, poichò ivi, su 2~ Collegi esistenti, 22 sono ormai tenuti da socialisti e l'altro è tenuto da un antisemita. I vi i voti della borghesia decrescono. Nel 1898 erano 296.000; ora 1:10110 275.550, mentre i socialisti, da 287.3L6 nel ISDS, sono saliti a. 393.429, sicchè la climiuuzionc di 20.000 voti borghesi ha per contrapposto un lwmento di l0G.000 voti socialisti. Si capisce che in queste circostanze a Drcsda un candidato borghese, a udire i risultati del primo scrntinio, esclamasse: " Se la va avanti di questo passo, verrà presto il tempo di far lo vaJigie ,, i e che un altro gli soggiungesse: "questa è la Jena dei 1>nrtiti dell'ordino ,,. Dopo la Sassonh1, il maggior numero dei "oti fu nella \Vestfalin. '.l'uttavia errerebbe chi prendesse alla lettera i voti socialisti per coscienze socialiste. Ve<liamo prinui cli tutto le basi, diremo così, nuitcrialistiche di questi processi. Teniamo presente nnzitutto che la piattaforma della lotta pel partito socialista era l'opposizione al rincari mento clelhi vita che conseguirebbe all'adozione delle tariffe proibitive voluto dagli agrari. Ciò basta ad interessare in senso antiitgrario tutti i ceti cli commercianti, di esercenti, di intormodiarl, cli im– piegati, di piccoli industriali 1 ecc., in genere tutti i ceti che non producono il pano, ma. solo lo con– sumano, tutti i ceti, per cui la rendita fonclio.ria rappresenta. una spolia.zione. Ciò posto, si osseni. La. popolazione agraria della Germania dall182 al '95 è diminuita cli 700.0Q0 persone, mentre la popolazione generale crebbe lii G milioni e mozzo cosl clishilmi– bili: 4 milioni addetti all'imlustria. e il resto nl com• mercio e ai 1.·cti prof'cssio1rnli. Mcntrn l'incrnmento medio della popolazione ò del L4,,l6 per cento, nei luoghi cli densa 1>opolazione,come ad es. in Sassonia, esso sale fino a 24 1 4!). lvi la popolazioue inclustrii:tle è il 58 ¾ della J)0f>olazionegeneraJc, mentre in tutto l'Impero essa è del 39it2 °fo. lvi la popolazione com– merciale è del 14 %, mentre in tntto l'hnpcro è clelPl 1 1 52 %. Viceversa., lu popolazione agricola sas– sone è del 15 °/,;, mentre i11 tutto l'l1t1pero ò del H5,74 °/ 0 • He si considerano poi le vario localit:ì, si vede che, mentre re g-randi cittù, da11'82 al 1 93, ebbero un incre• mento di popoh1zioue ciel I I I,t9 °/ 0 , le cit1à. in g-encre lo ebbero elci ::Hi,47 ¼ e la. campagna ebbe un de– cremento che paro nppeua cicli' 1,30 ° 0 perchò in molti luoghi cli campagna. penetrarono le industrie, assorbendo il 24 ¾ della popolazione. Con questi dati sott1occhio, è facile vedere quale enorme attentato nlla vita operaia oostituiscono i 500 milioni in più di so1mnalut11zione annmlle del 1>nnequotidiano, che i si~nori agrari vorrebbero in, tascarc 0011 le nuove tariffe; e si rnde che sostan– :t.iahnente l'ultimo Lrioufo soci-nlista ha la portata di una grande dimostrazione, d'indole p11ran1ente econo– mica, contrn una diminuzione ciel salario reale. J,; l:l0 così stanno le cose, si capisce come In portata socia• lista deHc ultime vittorie sia.qualcosa cli ben differente dalla coscienza socialista, che con esso si volesse misurare. l~sso attestano senza dubbio una grande coscienza cli classe, ma è da dubitarsi se esse ra1>– prosentino proprio un'adesione formale ai principi socialisti. Gli stessi mnnifesti ~elcttornli 11011 pretesero

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