Critica Sociale - Anno XIII - n. 13 - 1 luglio 1903

CRl'l'lCA SOClALE 200 Per <1uantorigunrdll esclusivamente l'America, ag• giungiamo le cifre dcll'emiiirazionc italiana all'Ar– gentina) all'Urnguay, al Bra.silo e agli Stati Uniti del Nord, secoudo le statistiche uflìciali dei ,•ari 1>aesi, neg1i anni dal 1890 al 1899. 1890 IS9I 1892 )893 189·1 1895 1896 HHl7 1898 1899 ,\rgcntlntl Urug1rny 39.122 12.Si3 10.511 4 559 27.850 4.9ùG Ui.977 2.894 37.699 4 25::l 41.203 3.5!.li 75.204 5.0-tG 44.67~ 5.651 39.135 2.894 53.295 3.219 Br11st1e Stilll Uniti 31.175 62.96V t-02.326 69.297 5M<9 ùJ.434 58.5Ml 70.570 34.872 39.827 97,)H I 44.00:1 96.32.. :::0.076 78.915 59.431 sa 212 58.613 7i.419 l!'cnnandoci poi al solo 1901, poi singoli paesi dolPAmerica abl)iamo le seguenti cifre: Argentina.. 59.S8f Jndio occidentali 169 Brasile . 82.159 Messico, O uatemala, Stati Uniti 121.139 S. Salvador, llon• Canactà. 3.497 cluras, Nicaragua, Chilì 1 Pedi, Bolivia 739 Costarica 2.926 Colombia, Yeuezue• Paraguay . ~.026 la, Ouiane, Equa• Uruguay i.233 tore 421 America ingenerale 5.134 g nel 1902, per i vari paesi transoceanici, abbiamo: Plata llrasile . Stati Uniti . 31.930 I .America contra.le . . 23.988 Paesi dol Pacifico . . 105.479 .Australia .... 475 301 G2 Come dunque si vede, accanto ali' Argentina, ven– gono, non secondi in importanza, gli Stati Uniti o I il Brasile. Ora, qual ò al presente e come si annunzia. por l'avvenire la conclblione dei nostri connazionali in 1 questi paesi? Cominciamo dal U1·nsi!o. Noi Brnsile, o meglio 110110 Stato di Sàn Paolo - ove quasi unicnmento affluisco la nostra emigrazione <liretta ,,orso la grande repubblica sucl•americaua - è corto ormai ohe gli italiani stanno peggio che a casa. loro. Lo terre di proprietà. demaniale (circa un terzo di tutto il territorio, grande come l'I talia) restano incolte perchè al Governo difettano i ca.pi• tflli e una. savia amministra;r,iono; le proprietl ~ pri· va.te sono in grnn parte cal'icho cl'ipotecho con inte• ressi che oscillano fra il 15 e il l8 ¼- Nè si tmttu di mali 1>assoggeri. ~l'utta. la crisi dipende dalFccccs• siva prollu;r,iono del caffè alla quale si dettero su ,·asta scala i brasiliani, impiegandovi le braccia ita– liane, do1>0che non poterono più imJ>iegarvi quelle dei loro schiavi. Dopo l'abolizione della schiavitù, l'emigrazione italiana fu allettata al Urasile in mille modi, non escluso quello del trasporto gratuito. J1;, fìnchò i pre;r,zi del caffè si mantennero alti, anche i nostri coloni, senza nuotare nell'abbondanza, trova• rono là da sbarcllro alla meglio la vito. pul' con in• finite prh•azioni o stenti e fatiche. Ma oggi il prezzo del caffè è diminuito di più della metà, data l'enorme produzione, che nel solo Stato di San Paolo ò qua• clruplic_ata in 15 anni. Da 2.478.498 sacchi (il sacco è cli 60 chilogrammi) che furono esportati dà Santos noi 1886·87 1 siamo arrivati nel 190L-fl02 a più di 10 milioni. E, mentre nel 1882-83 la pro1>orzionedo! caffè brasiliano ora. cli 6.71 l.000 sacchi sopra un totale cli sacchi I l.080.000 prodotti nel mondo, nel lfl01·902 è stata cli J3.125.000 su 17.52i>.OOO di produzione mondiale. Nè c'è da dire che, di fronte a un così g-rando aumento della merce, aumenti proporzionatamente il consumo. Lo cifre dello stock mondiale del caffò seguono mm curva ascendente. 'l'ale stock è stato d 2.463.666 sacchi nel 1896 4.161.000 1897 à.470.833 1S98 6.220.833 1899 5.0~lUla3 7.010.666 11.260.330 1900 1901 1902 sicchè, colla produzione annuale degli altri paesi pro• duttori e collo stock esistente, il mondo potrebbe fare a meno, completamente, per un intero anno della produzione brasiliana. nato questo e dato che i proprietiui non ànno nò i capitali nè la. capacità sufficienti p0l' sostituire al caffè altro colture rimuneratrici, anzi, anche dovo J)O· trebbero cambiare, si ostinano a piantare e coltivar ca• fezaes nell'assurda speranza che la crisi sia passeggera (quasichè il bisogno del caffè non fosse un bisogno che trova dei limiti nelle stesse esigenze fisiologiche del• l'ol'ganismo umano), è naturale che al llrasiJe le con– dizioni dei nostri agricoltori siano ormai uguali se non inferiori a quelle dell'antico schiavo. Internato in re gioni lontane, inospitali, disabitate, <love man• ca.no scuole, chiose, medici e medicine, dove non esisto no nè strade ferrate nè strade rotabili; in baliu com1>leta ciel fazendei1·o che, armato lui e i suoi sgherani, fino ai denti, sa sempre farsi ragione spe· cialmente quando à. torto; è assai se il nostro col ono, dopo anni e aiu1i di vero martirio, dopo che i 't.ha • gnato l!t terra. dei suoi sudori, donando alla ci viltà immensi territori ricoperti prima di boschi, è assai se sfugge alla tenibile mortalità che imperversa in paesi ove non esistono conforti nè per lo spil'ito nè per il corpo, e se sah•a le spalle dalle carezze poco lusing-hiere del feroce padrone. Infinite sono lo sevizie che i nostri coloni dovono sopportare. Essi, che avft.nzano folvoltn, per mercedi non pagate, migliuia e migliaia <.li reis (I), uon J)OS· i;ono cliictlero il loro avern nè alzare monon1c111wntu h, voce contro h~ soverchierie puclronali. Nella <tUtrderneta (sorta di registro) rilasciata a un colono - racconta Adolfo Rossi(!) - Il (aze,ideiro aveva notato: 11 Per a\·errni il colono risposto male, multa di 180.000 t·eis 71 ." Ma , 1 oi mi derubate! ,, protestò il co– lono, sentendo quolla razza di multa. E il (azemlci.ro , sognando tranquillamente: " Per aver.mi il colono chia• mato ladro 1 multa di 200.000 i·ei~ ,,. In un'altrn faze11cla - racconta sempre Adolfo Rossi - il padrone, regolando i conti, trovò che era in debito verso il colono di 2:.H.000 reis. St.ibito un• notò varie multe 1>er la precisa somma di 231.000 reis, e raggiunse il parogg-io. Contro un. così originale metodo di pagamento, i coloni non possou far nulla. A sci o sette milioni ammontano i crediti conosciuti dei coloni italinui nel solo Stato di San P,iolo, e i coloni ne codereb– hero più della metà. a chi sapesse loro riscuoterli. Ma come fare? I 1>adronisono in così cattive acque che, in molti luoghi - sembrerebbe una fa,,ola - non trovano credito, presso i più minuti rivenditori o commercianti, senza la. garanzia dol,!'listessi coloni. Questi, d'altra parte, anche quu.ndo lo fazende vanno all'asta, non possono percepire un ccntùsimo di quanto avanzano. Si tratta insomma d'una colossale e disu· (') Il 111drei;J vuh.- nomlnalmenle I,. 2,:.0 In oro. 111f.lll-0. o;~I, 1\1 enmlllo, oscma lnwruo a I,. 1,:rn.

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