Critica Sociale - Anno XII - n. 11 - 1 giugno 1902

CRITICA SOCIALE 163 collettiva ,, giova meno al successo cli entrambe (è di conseguenza meno rivoluzionario) che l'ultima e la piì1 mingherlina delle riforme: una scuola che si apra 1 mezz'ora di lavoro di meno, un Collegio di probiviri. 11 Ferri cita il paragone dell'acqueclotto : lo facciamo nostro volontieri. Una. regione assetata (potrebb 1 es• sere la Puglia) vuole Pacqueclotto, grida che l'acque– dotto è la salute, ò penetrata dolio spirito o della coscienza dell'acquedotto. )fa peL' fare )'acquedotto, oltre la coscienza e lo spirito, occorrono molte altre cose: i quattrini; chi cerchi la fonte, I!\ saggi e la misuri; chi tracci il disegno; chi pol'ti calce e mat– toni; chi, pezzo a pezzo, lo eriga. ]~ queste sono le riforme (programma minimo) 011dc l'acquedotto (pro– gramma massimo) è la. risultante. Gli assetati con– viene si preoccupino di tutte queste cose; devono saperle e volerle ad una ad una; se no, o non avranno l'acquedotto, o l'avranno come e dove loro non serve. Pel :Ferri, se la massa lo vuol'e e fa. paura al Go– verno, altro non occorre; l'acquedotto vien fuori dal paralologrnmmo delle forze. rel' noi la diagonale, in questo caso, è pili probabilmente lo stato d'assedio e le fucilate . .1~ s'è veduto più volte. J! che proYa, fra l'altro, che gli <lcquedotti e i pa– rngoni servono a"pil1 usi (1). La verità. è che, quanto meno un partito si sente maturo all'a.ziono concreta e rinnovatrice, tanto pili si avvolge nel laticlavio delle grnndi frasi e sente il bisogno di dissimulare agli occhi propriì - col– l'avvicinare toloscopicamentc le mete rimote - la propria impotenza a pernorrcrc alacre la. via che ad esse conduce. No, ripetiamolo anche una volta.: non vi è lotta reale cli tendenze nel socialismo italiano j vi è bensì bisogno di coltura e di volontà. determinate. [ fatti, precipitando, ci lrn.n colti impreparati e ci dànno ogni giorno dei còmpiti un po' duri pei nostri denti, come a uno scolare che htt saltato un corso di studi; e noi preferiamo prnndere la chiave dei campi. La lotta di tendenze nasce laddove o è dissidio sul concetto della evoluzione della società, come av– venne in Germania colla. eresia bernsteiniana) ernsia. {') Vèramente, Il pe11s1erodel ~·erri, circa Il vuloro dèllu rlfo1·1110 o Il metodo migliore J)er ottenerle, nou ò nncorl\ be11precisato. :.e1- l'.Ai:m1U ! 11 gennaio, scrl1•01·a,a (\lstunza di uun co10111rn,questo dne coso: 1° che le t111e tem1t11ze {riformista e r11·01u1.!011urh\) sono utili cntrRmbe, 11crcllòdalla loro rlsu\lllnlc 81 determina li cnmmlno 1nogrcu1vo del J)!l.rttto,1icr cui riformisti o rlYoh11.lonarlsono ugunl– mcnte benemeriti; 2° elio le riformo YOluto d!I.I riformisti 81 otter– rebbero plrì pruto e pt,ì e{Tlc(lumc11U se /11/U 11ei::111ssero Il mclotlo rlvoluzlonRrlo; os~la l'utll\tà del rUormlMllO(tll t111clloclie cgll chiama ri,(01'111i.$1110, rncemlo 1·101c11zn alle 1mr◊le, e che ò In rl\'Oluzlonc 11ro• seguita sulla tcrrn e 11011 tra lo 1111volo) conslstcrc\Jbe nel rar J)Cr• derc te,nvo nt J)nrllto; sarebbe un male lncvlln\JIU,, s11ec1cd! culto tollerfllO, N'ell'nrllCOIO{\Cl St)c/(1/1,smo sembra SI SII\nss1\IO In (JllCSia u\U11H1 Idea, el,o es11r1mocon formula 1111merlen:I rlformletl (111Sso– lall, Turutl, 1•ram11ollnl, ecc.) e11enilouocento di rorzn 1>0r OUl'nere uno (il rleu1t11to; I rl\'Ohtzlonarl vlee1·rrsa; CSl'mplo Il grnudo rfTC'ttoottu– uuto dulh1 rrnse (li Ferri alla Cam('ra, che ''l'nno 0011,Ua d1111n cen– sura, o ()Or In quale ancor ~ vii.Ira n 11nrecohl n1esl di distanza ~ Il 11ro1cturlflto merl<llonnle. Quella. frase, che JJOteva essere stralelata da 1111 libro dl Sonnino o dl \Tll1t1rl,6!1.rCIJIJo d11m1110 Il campiono classh;o del metotlo rlvo111zlon11.r10. Q11n11to1\1 1•n1orcdeuo riformo 111 sè stesse, 11 Ferri to chlRm:i. 1·1,. (cwmetlt o J)CIIBI~ che l'cvo\11zto11csoclnlc n1·1·erro1Jbuanche n mot– (fl'(ldO di esse; ra. grnzla t11U'11l 1i1ì1 11.llarlduzlono <I.elles1,cso !mpro• duttll·e e !lllll rlformll trlbulllrln; lii \CijgC, J)Cl' esempio, C!IO riduce Il lnvoro delle (IOm10o del rauclulll - per 111 (lunle 61 reco la " parah~., del 200 Comizi, o eho Sllh'MWftrda Ili lu.vorntorl della grmHle lnàu– slrln Il tem110, l!I. Mluto e IR rorzn 11er:llh<'ntarc, di bruti, CSS<'rl unu\n!, s1icclalmento ltH\dO\'O l'or;:nnlzz,\zlono da sola 11011 bast" n 1111csto risultato - ò 111l11a1atn da lul a11ccucine economiche o 111 balli cli llenctleenza, o assegnata al r11mrto (\Cl "soch1Usmo 1>lccolo-bor– l.'IICSO ~• tee G n B e transitoria e benefica, che determina intanto qualche screpolatura superficiale nel partito; oppure laddove è dissidio stùla soluzione dei problemi concreti 1 che affaticano in quel momento il paese. In Italia la nostra ignoranza oggi - come ieri l'oppressione -- ci sa]va ugualmente daH'uno e dall'altro pericolo. Perchè dove le idee sull'evoluzione sociale sono co;1ì scarse o schematiche, o lo stesso li'crri inido allo aiuto che dalla statistica può venire al mo,·imonfo proletario, parlare di un clissidio come quello su– scitato da nernstein ò presunzione eccessi\ a; allo stufato di lepre mancherebbe la lepre. ~ qua•1to ai problemi concreti, noi siamo occupatissimi a non occuparcene affatto. Di qui la logomachia dello tendenze astrai te. Bi– sogna inventarle appunto perchè non esistono e 11011 possono esistere 1 per costituire un alibi morale alla nostra ignoranza, e aver l'aria di essere e di voler qualcltecosa. lla è tutta una discussione aprioristica. e vuota 1 dialettica pura e verbalismo sonoro, effetto cli sciopcrai?gine intellettuaJe. 1~ la causit. del male anche ci addita il rimedio. Oltre il nidi '.l'ripoli, noi ,~bbìamo tro1>pi 11i nelle nostre soluzioui o tropp:i 'l'ripolit ,u1it1.in tutta la geografia elci nostro <·crvello sociaJista. Bisogna cominciare dunque lo osplon1zioni. Convicn fare per l'appunto come in Germania, dove lo " spirito rivoluzionario ,, del partito non si pascn di vento e di parole, ma si nutre - e i gionrn.. li socialisti son tutti pieni - delle vario qHcstioni concrete di politica) di finanza, di diritto, ,'li eco• nomia, che il momento impone al partito. Convie1rn che su ciascuna di tali questioni, o attengano all'or– ganizzazione, o al movimento degli scioperi, o alh1 legislazione, o alla politica interna, coloniale, com– merciale ecl estera, il partito socialista si formi con· vinzioni precise e un preciso programma. Non basta attendere dal Governo la manna giacobina, risCt'· vandosi lo sterile diritto della protesta. Il proleb.1.– riato diventa, ogni giorno piì1, il collaboratore della storif\. e il responsabile diretto dei propri de,tini. A quest'opera occot'l'0 ,una divisione del hwo1o noi• partito socialista, che finora non è neanche abdo;,;zata. Se il prossimo Congresso nazionale mostrerà di com~ prenderne la necessità e di volerla almeno ovviare, farà. cosa piì1 utile che votando qualche -ibis rt!dibis snl ministerialismo o sull'intransigenza. Le riforme che il proletariato saprà. conqujsturn - transazione progressiva tra quelle maggiot'i da es:-;ovagheggiate e le resistenze attcnuantbi delle classi borghesi - sara.nno il tessuto e la sosta,nza della sua rh•oluzionc. Questa rivoluzione, noi la so• gniamo, messianic11.mente,come un miraggio lonta.110 1 come un paradiso definitivo - e le siamo già. in mezzo ed essa ci suscit<~all'opera.. )[a noi non cc ne accorgiamo pcrchò giriamo in– torno come sonnambuli. L.\ CRl'l'ICA SO('IAl,E, •••• ;: :~~.:~;:;l~: •~:;~~•;j:;:~:,::•. •••u••• tu••••• ••H•••••• 0 ~ CARLO KAUTSKY i IL PROGRAMMA SOCIALISTA I (Priuci1,ii folllhtmcufali llcl socialismo) i i i (PCI' ~lì abbona.ti a.Ila. Critica, J)l'CZZO r,. 2) t Vaglia, e commissioni a[[(, CRITICASOCIALE, Pol'fici i -~~:~:e:::~ .. 2~:.~~.a.~: ... .. ....... uH•• .. •••.. ••••• .. ··•··~- : Un voluine di circa 300 pagine Prezzo: Lire a

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