Critica Sociale - Anno XII - n. 11 - 1 giugno 1902

164 CRITICA SOCIALE TRIPOLI E L'ESTREMA 1/m:.io,!C llolla JJOChade ha per teatro l'Italin, pur il'oppo. 1,; in due atti ; il primo si svolge nella. sera ,lei 23 aprile H102, o il secondo nella sera. del J G maggio idem. Lo. scena non Cfl.mbia ed è scmp1·0 in una snln. di Montecitorio. Vnrgomcnto è la l'res<i cU 'J'ripoli. A'l''J'O l'HIMO. On. Ferri: fo, uno splendido discorso dottrinario - ci sono anche i dottrinari del socialismo! - il quale ha il vantaggio di non richiedere, per esser pronunciato o ascoltato, nessuno sforzo intellettuale 0 per giunta può esser ap1>licato a tutte le occa– i.ioni: all'Africa, 11.llaCina, all'Albania, a 'l.'ripoli 1 ccc. Ol'ingrcdienti sono i soliti: danni del militarismo, hisogno di raccoglimento, avversione alla conquista armata, ecc., ccc. Dicesi che ~~mesto 'l'eodoro )lo· 11cta 1 leggendo il resoconto della concione, abbitl pianto più del solito di tencrcz1.a. Che Tri])Oli sia ricca o povera, che 1>ossa venir OCMtpata con molta o poca spesa., che possit esser fonte per 11rtalia di 111·osperitào cli rovi1rn, che la. sua occupazione per 11artc di altra potenza. sia probabile o impossibile, 1lannosa, utile o incliffercnte a noi; tutti questi sono argomenti per i quali l'on. Ferri non ha alcun in~ teresse. Un, due, tre, si ciette fuori ìl cliché dei so– liti discorsi antimilitaristi e si risolrn il problema. On. .De Jfari11is: costui trova. nientemeno che l'oc· cupazione di Tripoli dar,\ valore nll'Rritrea colla 1•rcnzione delhL via commercialo lini Mediterraneo al Mar Rosso; evidentemente egli non sa nè dove sin il Mediterraneo, nò dove sia Tripoli, nè dove sia il )l"ar Rosso, nò dovo sia l'Italia, nò che cosa sia una via commerciale. }~ professore di sociologia. Natural• mente 'J'ripoli sarebbe il paradiso terrestre per i no• i;tri emigranti, i c1uali - guarda che imbecilli! - non se no sono ancora avvisti e preferiscono anelar• Mene in America a. " perdere la impronta it11lia11a,,. J,; pensare che h~ madre patria. li riduco con le tasse alla miscri:t ap1n111toper farli emigrare, ed essi - ~l'immcmori - perdono l'impronta italiana! Bisognn, andnrc a 'J'ripoli, anche perchò Mazzini, Ci,ttaneo, (iaribaldi, CaYallotti, Bovio e 'l'ito l,ivio Cianchottini "' additarono unanimi il còmpito dcJ111tnlia.sulle costo africane del )loditorraneo ,,. Quale sht <1uesto còm 11ito, egli non dico: dice solo che non dev'essere militare, ma bisogna. che l'occupa:done sii, militare, i.;obbcno hi spedizione milihuo si:~ di poca o di ncs– i;u1hl importfrn1.a: ibis, redi.bis, 11011, morierù; ùi bello. Ou. iJ!J1·zilai, soprannominato ""L:ltin sangue g-en– tilc :t: a Jlroposito di 'J'ripoli 1 parht.... della '.l'ri- 1•licc alleanza: tanto, a 'l'riJ>oli non ci si va.... per l)ra, o quindi ò meglio occuparsi d'altro in questo ritaglio di tempo .. Ad ogni buon conto noi non dob• hiamo permettere che nitri vada. a. 'l'ripoli, porchè non dobbiamo disintcressm·ci dell'equilibrio del :Mc• dilern1noo (!); l'equilibrio, per nitro, bisogna. difen• 1lcrlo coi mezzi diplomatici, i quali mezzi diplomatil·i, i:;cnon sono appoggfati clalla dichiarazione seria di esser pronti a menat' le mani, non son buoni nel altro 1·ho a far prendere in giro chi li adopera. La logica, m·illentcmeutc, non è il forte di questo discorso: ma, quando ci si trova presi frii l'incudine della mega• Jomania e il nrnrtcllo dell'avversione popolare, non si ha nessun dovere cli esser logici. Peccato che non •ii parli invece della 'l'riplice, cli Trento, lii Trieste. On. De Felice: vorrebbe che il 1woblcma fosse meglio studiato. ]~eco finalmente un uomo che parla. un po' sul serio. Da una parte le notizie della Ciro· uaica e delht 'J'ripolitania sono " ottime :,i e ritiene a ragione che, 1·elms sic stcmtibus, se altro non vi ò in contrario, sarebbe sciocco lasciarsi sfuggire il boccone: anche l'J•;ritrca, se davvero ci fossero lo famigerate miniere aurifere, meriterebbe tutti i no– stri affetti anche dopo, anzi più che mai dopo la strage di Abba Garima. )(a di fronte ili lucro non ci sono svantaggi? J.: questi svantaggi <1unleconsi· stenza. hanno·~ Bisognerebbe dunque studiar meglio il problema. e non parlare a va,n•cra. Ma anche Do l!'clice non sa sottrarsi al solito dottrinfu·ismo anti• espansionista; so l'impresa triJ>Olina richiede unn. vera conquista. militare, egli h~ combotte. Perchò:' Se 0 1 è da ricamrne davvero dei vantaggi, perchè non si dovrebbe procedere anche all'occupllzionc militare, dato che questa fosse necessaria? l)opo di questo, i discorsi continuano 1>erun pe1.zo o si rassomigliano: chi dice che Tripoli è ricca, e chi dice che ò povern; .1farcora esclude le imprese mili– tariste, ma ritiene che l'Italia debba occupare mili· tarmente 'l'ripoli; nessuno vuolo che ci vada un'altra potenza, mn nessuno si arrischia a dire che Punico modo per intercettar la ,·ia ad un'nltra 11otenza. ò quella cli prenderle il passo; Gattonw si ricorda che un secolo addietro, quando non gli era. cresciubi an• cora la barba, 'l'ri1>oli non valeva niente, ma si oc,. cupa anche lui dell'equilibrio bar1.ilesco o della po• si:donc strategica(!); 'acc!ti, tutto folico che l'Estrema. si trovi riunita a. discutere di politica estera con quel sugo che si vede, dice anche lui che la spedi• 1.ione militare ora non si elevo fdre, ma si deve im- 1>edire che altri vada a Tripoli e quin\li bisogna ammettere la 1>ossibilifa cli un intervento militare. TI vaniloquio dura nncorll per un pezzo, e finalmente, poicbè nessuno sa rhc pesci pjgliare, si dichiarn che I!~ seduta ò preparatoria, si spengono i lumi e tutti se no vanno u letto, con l'augurio che i tre Gruppi eh1borino meglio ognuno por conto proprio la. loro opinione. A'l"l'O SECOXDO. In un mese cli tempo i tre Gruppi non hanno )}O· t.uto elaborare niente: questo solo si ò guadagnato, che, laddove nell'atto precedente c'erano 50 presenti o 11 aderenti, in questo i presenti sono 37 e gli acl(,. reflti 15 i val quanto dire che, su DO deputati della ,,:strema) cc ne sono circa .JO, ai quali della questione di 'l'ripoli non importa un fico secco: o ci si vi\ o non ci si va, 1>eressi è lo stesso; avvit10 all'on. Pri– netti. E gli altri cinquant.8, dopo aver discusso so è il caso cli discutere, perchè, tanto, finora nessuno ht1. elaborato nulla di nuovo, e UllfLripeti1.ionc dell'atto prcceclento Sllrohhc uno spettacolo troppo monotono, it un tratto clelil>erano di delibornrc . .I~ si pone in votazione il seguente ordine ciel giorno: u L'.t."stremc, Si11istra, dimmzi all<i <1uestio11e di 'J'ripoli, riaffèrnui Ili :suaclecis<1, opposizione (l(l og11ie.-qxmsionecolo11i<1le cou me.:zi militari . ., 'l'rattandosi di 01,posizione tlecis(i ,,d ogni es1>1m· t1ione con mezzi militari, ò da. aspottflrsi che rntino contro non solo l'on. De ..\larinis, cho vuole la spe– dizione militare su' due piedi tanto J)CI' consolarsi del fiasco cinese, ma anche gli altri onorevoli 1 i quali nella. seduta 1>rcccclcnte si prooccupa,•ano dell'cqui• librio, che sarchbe com1lromcsso, e dell'altra potcn1.a, che potrebbe occupar con comodo Tripoli, quando fosse decisameute esclusa. ogni es1Hrnsione con mezzi militari; e doncbhero yotar contro tutti gli altri clo– putati taciturni, che, a somiglianza. dcll'on. Barzilai, temono di perdere l'equilibrio. Tnvecc tutti votano l'ordine ciel giorno, tutti, all'infuol'i doll'on. l)e lila• rinis. -- Che cosa vuol dire questo? "F'orse che lrnnno rinunciato 11ll'equilibrio ~ - Oibò! essi non rinunziano a niente, tant'è vero che l'on. Barzilai, ii togliere ogni equivoco .... anzi per creare quel l'equivoco, che può lasciare le mani libere al Governo, dichiara di accettnrc l'ordine del ~iorno 1 " perchò

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