Critica Sociale - Anno XI - n. 15 - 1 agosto 1901

CRITICA SOCIALE 235 uno dei. JJQssibili mezzi per il raggiungimento cli tale scopo: ma ogni altro mezzo, inteso a tale scopo, apre una concezione socialistica. J~pperò la mia affermazione resta, anche dopo le risposte di Loria, iucrol.labile. . .. Passa. indi il Loria aJla critica delJe obbier.ioni nlosse alla sua teoria del valore, e alle questioni che vi si riannodano e ai problemi generici della circo– lazione. Si'lcomc, come si sa, Loria professa un si– stema che si adcrge su principii af~itQ indipendenti dal modo cli concepire il valore, così fa discussione di tali problemi non lede la solidità. dell'edificio lo– rla,no. J.->erquesta ragione mi dispensai cla.Jl'affrontare tali problemi nei miei " A1>pw1ti ,,. Affronta poscia il Loria le critiche che si possono classificare nella " distribuzione e redistribuzione della rìechezza ,,. Dopo aver rimosse le obbiezioni dell'Alessio e della Neue Zeit circa l'accumula1.ione in terra libera o in terra occupata, il Loria dice: .Anche le nostre indagini sulla distribuzione della rie• chezza nell'economia capitalista sono state bersaglio a numerose e sagaci obbiezioni. Già due critici egregi ci ranno rimprovero cliiilda.gare le leggi della.distlfibuzione, prescindendo sempre da. q_uel1>oderosorattorc della vita. economica, che ò la concorrenza fra i produttori. Cosl dice il llarone ( 1 ) che le nostre considera\;ioni in 1>ropo– sito sono vere soltanto quando si supponga un caJ)itnlista , u~1ico,ocl un'associazione fra. tutti i ca1>itnlisti,la quale I potrebbe davvero imporre agli operai il salario minimo, o che assicura. al capitale il massimo redflito. i\ra se in– vece si tien conto, come pur conviene, dell 1 azione della concorrenza, si scorge che non è in potere del capitalista d'imporre questo o quel saggio di mercede, e ch'egli deve accettare, come un dato di ratto inevitabile, quel salario che il mercato ha. stabilito. E il Leone, a sua. YOlta,rincalza. che la formazione 1 da noi delineata, del profitto e della. rendita massima.J)Oggia tutta sul presu1>– posto della esclusione cPogni influsso operoso della con– correnza sulla distribuzio.ne del prodotto. Ora, egli sog– giunge, perchè risulti J>rovataquesta.esclusione ò d'uopo ammettere l'iJ)otesi che il singolo produttore rinunci al vantaggio immediato che potrebbe.procacciarsi, offrendo il proprio elemento produttivo ad un saggio inferiore al massimo, per evitare il danno remoto d'una diminuzione di reddito. 11che, olt're a non trov,ue alcuna riprova nei fatti, è assolutamente incompatibile cogl'impulsi piì1 spon– tanei dell'interesse personale. Finchè infatti un singolo capitalista, o 1>roprietario,aumentando la J)ropria.domanda. di lavoro o la. pro1>riaofferta di terra, J)UÒ procacciarsi, sia pure precariamente, un profitto o una rendita. suJ>e– rante la media.stabilita, esso non esiterà a farlo senza preoccuparsi dell'enntualib\ che l'atto suo abbia da scemare in un tempo più o meno remoto il suo reddito. Perciò la nostra dottrina, escludendo la concorrenza, che ò l'emanazione pili spontanea de!Pintoresse personale dei 1n·oduttori,ossiadella premessa ronda.mentaledella scienza. economica, si attesta come la negazione categorica d'ogni Economia politica raziona.le ('). Obbiezioni, ciascun vede, gra.Yissime,ecc., ecc. (3). Il Loria giustamente si ferma a lungo su queste obbiezioni, indirizzato contro un punto vitalissimo del sistema, da cui interamente dipendo, con la spiega- (l) ilARONt:, Gk>r11a/e <le(IH Eco11011dsli, r..zs, 18%. f-) LEONt:, 100. cli., pllg. 42 O segg. (') LORTA, op. clt., J)l\g. 176C 117. zione de] capitale improduttivo, quella deUa sopra– valutazione fondiaria e della veduta " catastrofica ,, del suo sistema. Bgli dice che ha riconosciuto gli effetti della concorrenza nella distribuzione comples– siva cU ciascuno dei tre redd.iti (salario, profitti, ren• dita). Noi non mancammo cli far notare la parte che il Loria fa.giuocare alJa concorrenza nel suo sistema; ma ci ri"olgemmo a considerare quella parte ciel suo esame, in cui si mostra la concorrenza come incapace ad alterare la cifra dell'ammontare dei tre redditi fondamentali. E non crediamo di doverci ricredere neppure dopo la replica. del Loria. Il ragionamento confutati,,o del Loria. ci pare al– quanto sofistico. Dice l'autore clell' " Auctlisi, ,,: Snp– j)oitimno che sia fissato il saggio di salario che pro– cura il masSimo reddito rtl capitalista. Se le Yedute del Barone e del Leone fossero esatte, alcuni mette• rebbero in movimento i capitali improduttivi, occu– pando la sovrapopola1.ione operaia, gli uni e l'altra. creati per stabilire il massimo reddito. Il capitalista singolo percepirebbe così un lucro maggiore ciel mas– simo reddito. Ma, essendo tutti egualmente egoisti i produttori, tutti gli altri capitalisti seguirebbero l'esempio. 1 1'utta la ricchezza rimarrebbe impicg-ata produttivamente: tutta la popolazione eccessiva siste– matica assorbita nel.la produzione: ma il reddito com– plessivo rimarrebbe diminuito appunto perchè la cre– sciuta domanda del lavoro avrebbe eleva.to i sa.lari oltremodo. Così i capitalisti si accorgerebbero di avere oprato a lor danno. )(a perchè. il prof. Loria è par– tito dall'ipotesi verificata del saggio massimo cli red– dito? Evidentemente per uno stratagemnrn .... argo– mentatiYo. Se infatti il prof. J,oria hi la cortesia di capovol– gere il ragionamento, anche le suo conseguenze re– stano capovolte. E infatti: supponiamo verificata la piena concor• renza, tale che clia luogo ad un saggio di salario diverso da quel.lo che stabilisce il massimo profitto per il capitaJista, la massima rendita. pol propl'ietario. Se a. elci capitalisti singoli Yiene in mente di restrin– gere per loro conto la domanda di braccia, può daL'si bene ch'eglino giovino ad abbassare sensibilmente il saggio cli salario, ma si vedranno però ristretto il reddito, in corrispondenza della limita.ziono della loro impresa. Quale sarà 1a conseguenza? Che gli altri imprenditori, invece di imitarli, penserebbero a giovarsi ,]elio scemato salario da quelli proYocato per al.largare la loro intrapresa, e per ripercussione il loro reddito. Supporre il contrario significa presup• porre condizioni di solidarietà. che non si veggono nel mondo mercantile. Per raggiungere l'effetto descritto clal Loria, occor• rerebbe una comuneintesa, la quale, come oggi giorno accade ai Sindacati, ecc., non escluderebbe Ja con– correnza dei singoli, finchè non acquistasse un ca.– rattero di Yera generalità. E ciò non è in genere possibile che nelle intraprese eccezionali cli ripro·c1u– zione limitata e non sistematica. Che se poi il pro– fessore cli Padova YOlesse ritenere effettuabile, entro la premessa dell'impulso personale, l'ipotesi da lui figurata che esclude la concorrenza, ci spieghi egli la soluzione di continuità. che gli abbiamo additata rifacendo a contrari<> il suo stratagemma argomen– tativo. Questa volta chiederebbe inYano alla prodi– giosa forza del suo intelletto il segreto per uscire d'imbarazzo. ( 1 ) (1)so Pareto, P1rnta1eon1 ncrlollnl, maestri della scuola 111,cralo, ml leggeranno, J)Olrnnno stimare oziosa questa rls11oslo, llrnto CISI\ Ila conforma com111ctanello 011CroCln181ohc <Il Economia, .\Il\ ml J)llr\'C n1eltcsso conto di darlo, <11u,ndol'Ol.llczlonccrn sollevata di\ un uomo del valoro del l,orlR. Sulla 11artc, 1101, rwobatii:a dellR rerutaztono del Lorla, non è Il MIO qui d'lnBlsicre. Como ranno a splcs-11.ro , dice l'A,, I miei duo critici

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