Critica Sociale - Anno X - n. 13 - 1 luglio 1900

CRITICA SOCIALE ì: insomma la lottn frn il socinli1:1modi Stato cd il socialismo ilcrnoerntico che ,,a di..egnando"ìi nelle nostre file; ed ò nc<'c.;.iario porro un termino agli equi,·oci ed nllc indcc.'i'-iOni. i: OJ>J>ortuno inoltre t\\'crc unn norma generale, aftlnchò nei casi singolt di applicnzioni speciali (banca, ferro– ,•ie, ccc.) non si debba pili ritornare dn. ca1>0a rare ogni ,•olta la questione, ma ,•i ~inno dei principii fts~i in ba.,e ai quali poi dirigersi a 11econda dei vari elementi di ratto che si presentano. Il problema non ò certamente nuovo. I nostri com• J>ngni tede,;chi l'hanno affrontato 1>il1,•olte e l"hanno risolto dcflniti,•nmente nel ConE(rC<;'ìO di Berlino del 1892 1 dichiarando che il socialismo di Stato era una tendenza nffotto OPJWìbl 11. quella del i,oclali5imo democratico, cho solo (JIU/1/dO /(i cl<t-~RC Ol)fl"(ti(I sa,·Ù, (lii;e11taf(t domill<tllf(' -nello ,','toto, questo ces~erù. <lall'eiiHCI'" 1m'fmpresa caJJilali– stic<t, ,rolo allora <lii;i'rrrì JHNJsibflr ll'asformare lo Stato ;,, '111l(t cooperatii;a soc:ialisla. (Knutsky, Hrf1trler Prognwrn,, J)Rg. 130). ln Italia la questiono fu 1>arecchie \'Olte J>resa in con;;iderazione, ma non sollo,·ò mai grande dispute, ror-;c J>C'r fatto che noi non abbiamo una tendenza troppo mnrcatn per le dhcu-.-,ioni teoriche e non esiste,·a finora <1unl<'hcratto concreto intorno al quale aggruppare le idee. Ora la questiono ,·enne 1>0stndnllo stesso gruppo par lamentare col ,•oto in fn\'Oredel monOJ)Oliodel commercio del grani, ed ò s1>ernbile che i compagni sentano la necessità di risoh•erla. Non COll'ìiderando ora la bontù. intrinseca della pro– J>Osta,lo noto intanto che noi in Italia siamo in condi– zioni J>Oliticheben 1>eg.riori dclln Germania. Xoi non abbiamo nessun diritto politico incontestato, usciamo appena ora da una battaglia fatta 1>erdifendere le l.ibert,\ cd i diritti pili elementari della olasso operaia; come ))Osslamo noi nspiraro ad nllnrgill'O lo runzioni <lello Stato, cito domani può esser oroda assoluta di qualche piccola. cricca parassitaria.? 1\la so noi non abbiamo nncorn. ))Otuto stabilire tm controllo offetti"o diretto dell(l massa. dei cittadini sull'nzione del potere esecuth,o, como 1>0ssiamopretendere di nflldaro a questo una run• zione tanto delicata quanto <1uella del commercio dei cereali? lla io mi figuro che cosa succederà quando qualche Nnnnnrone della maggioranza sarà incaricato di fissare i prezzi. 'l'utti i consumatori dO\'ranno dipe1r dere dal suo nito senno quando non dovranno subire i suoi capricci, o 1>eggiola sun clientela Politica. In Italia abbiamo s,•ilup1>atotnlmento il 1>nrassìti.smoJ)Olitico,che J)Crtlno nello forniture di grano all'esercito, lo Stato resta piì1 o meno scientemente frodalo. Ed ò proprio quando ,,celiamo che esso è incapace di pro,•,·edcrc economicamente ai propri uffici attuali che noi ,·ogliamo aumentarglieli? i~ 1>ro1>rio nel momento in cui noi ,•ediamo allargarsi le clientele 1>olitiche per mezzo di po-;ti da di,tribuire, di fa\'Ori da rare che noi dobbiamo proporre una mi;;ura la quale porterà ad un aumento di burocrazia. o di ro111iturc? i,; ((uesta. ò proprio una ragiono specifica italiana poi' la quale noi dobbiamo limitnro al minore possibile l'in– gol'onzn del nostro Stato nella vita economica della na– zione, .\la oltre a ciò le classi che, dopo le cricche 1mrassi• tarie, hanno maggior influenza. nello Stato nostro, sono i1uelle dei J>ro1>rietari di terre e proprietari di industrie. Date n loro il monopolio del commercio dei grani, o di qunlche altra merce, e ,•oi ,·cdrele che essi terranno i llrezzi nd una tale altezza da im1>0rre il maggior -.acri• ftcio ai con:;umatori, cd il maggior reddito pei JlrO• prictari. Ed infatti il monOJlOliO del commercio dei grani è -.tnto clomandnto in qun,i tutti i pnrlnmenti dagli a.grarii e dni partiti 1>it'1 rerocementc a\','Nsnri dei socialisti e della classe OJ>erahl (1). Ecco do,•e si rhcla il carattere rea• zionarlo del socialismo di lato. 1-:--sofinisce al capi• talismo di Stato, anche contro le ottime intenzioni d<'i no~tri buoni compagni. .\fil ci 51i può obbiettare cli<' una identirn propo~tn fu presentata al J>arlamento rrance-.e dallo Jaurè-s e d~li altri ,iocialisti. Ciò ò YCro,ma sono ancora troppi i sociali;;ti che allora giudicarono 01,-,crstnto ltuollo un errore di tnttic-n. Ad ogui modo h\ vita pubblica. in Francia è po:,tn su ben altre basi di <1uollnche nbl>inmoin Italia. Jn Frnncir~ il suffragio universale, la libertà- assoluta di riunion<', d'M.'ìOCinzione,di stampa aç-,icurnno un largo controllo di tutti sull'opera dei politicanti. l,o clientele trol'ano un ostacolo formidabile nella ,•i– gile opinione J)ubbl:ca allo s,ilu111>0dei propri lo-:chi ntrari. Tutto cli) da noi non e;;isto e le rivelazioni che ogni giorno si ranno a cari<'Odi riuc.;;:too di quell'uomo J>Oli• tico ci f\,•,•crtono che noi, colla proJ)osta cli monOJ)Olio, invoco di 51fuggire agli artigli de,:rli agrarii e dc~li -.J)C· culatori, ,·i ci J)iomberemmo :,:otto direttamente cd in modo 1>H1 sicuro. Ecco quindi qunlc mi pare Il J>unto di differenziazione tra Il iìOCialismodi tato c<l il sociali-.mo democratico. Il J)rim.o ,·uol accentrare tutto in ogni momento e fluisce nd aumentare le forze reazionarie. li secondo ,•uol procedere ad un aumento delle funzioni economiche dello Stato, solo quando la costituzione politica assicuri in modo preciso cd i11discu11:so il l'Ontrollo diretto {'d emcaco di tutti i rittadi11i. Ora a. proposito dcll1t odicrnn. proposht del nostro gruppo J)arlnmentnrc 1 ml sembm ucccssario che il pa1•• lito 51ipronunci nettamente, re,;pingcndo qualsiasi comu- 1rnnza.di idee e di ))rogram,ni coi socialisti di Stato. i\la quella 1>ro1>0st.a \'Cnno in buon J>Untoper chiarire le ideo anche su un altro J)unto della nostra politiea economka. Uno dei nostri 1>il1colti deputati non mi nascose di a,•erla sostenuta J>er dare un compenso da una J)artc agli agrarii 1 dall 1 altra allo Stato del danno deri\'ante dall'nbollziouc del dazio sul grano. Bisognerebbe domn11darci allora se ,•alga la pena di in,;lstere sulla J necessità di cambiare il nostro regime doganale, quando si dc,•ono lru,cinr sussistere poi tutti i cattivi effetti, anzi per sostituire al sistema dei dazi un nitro di gran lunga J>iù J)ericoloso. Cosl ci si pone innanzi nettamente la questione del– l'attitudine del 1>artito sociall,ta, di fronte alla J)olitico. protezionista. So noi ei ricordiamo <lie-.sero i rnpJ>res entanti di tutti i salariati, non possiamo n\'orc un dubbio qunl5iia.si ri– guardo all'abolizione del <lnzio sul grano. Si trattn di <lnro del pano pili a buo11mercato n tlltti: di rnr cessare questa fornu~ di tributo indiretto 1>ng:dodagli opcmi o.i pro))riotari cli terre od allo Stato. I proprietari certamente grhlernnno allo scandnlo: che es1,i non potranno piì1 rnr laYorarc, cho succederà una () or11uno rlN>rderilla r,rn10 a 1,ro1Mhldtl Yo11 Kanlt:t 111Ot'r• mnnla, comba11u1a 1irenuamen1e dal 10Clllll&tl•democr111ld.

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