Critica Sociale - Anno X - n. 13 - 1 luglio 1900

CRITICA SOCIALE 195 (885 milioni di franchi su 1360 milioni), è intrattabile I sul punto che i mercati della Cina debbano essere aperti a tutte le potenze mondiali, senza eccezion.e.Russia e Germania viceversa. oppugnano la politica della " porta aperta ,.,e tendono a costituirsi clei monopoli territoriali. Ora M.ichael Hicks Beach, Cancelliere dello Scacchiere, dichiarava, nel febbraio clel 1808, .alla Camera Ilei Co– nrnni, che il Governo britannico " era assolutamente deciso, a qualunque costo, si trattasse pure cli una guerra, a non farsi chiudere in faccia le porte di nessuna re– gione della Cina ,,. Questi i ratti. A nessuno dunque sfuggirà che l'indo– mani della vittoria sulla Cina ò un indomani di nuove guerre e nuove stragi. Il "sanguinoso festino ,, che il cuore cannibalesco di F. Crispi prevede in Cina con gioia mal dissimulata, non si chiuderà con la sommis:– sione dell'Jmpero Celeste. A chi dunque spetta la re– sponsabilità di questa guerra esecranda? Stabilire questo punto ha anche una importanza teorica, che accennerò in fine. I rapporti fra la Cina e gli stranieri passano essen– ziahnente attraverso tre rasi: quella precedente alla guerra con il Giappone (1894), quella conseguente al trattato di Shimona.saki (1895),im1JOstodal Giappone vit– torioso, e quella provocata dalla brusca aggressione te• desca del 1897. La Cina ò ufficialmente aperta al com• mercio degli stranieri dopo la guerra deLPùp])iOdel 18-14 e bisogna anche dire che gli europei non ottennero gran cosa. Essi erano costretti a fare tutte le transazioni com– merciali in due o tre porti ed a servirsi di determinati intermediari. Oli europei non erano liberi di commer– ciare con chi loro meglio piacesse, ma solti:i.nto di ven– dere e comprare da un limitato numero di persone, le quali avevano il monopolio della rivendita e clella compra diretta dagli altri sudditi cinesi ( 1 ). Prima della guerra cino-gia1J1>onese 1 gli stranieri ave– vano soltanto il diritto di stabilirsi in questi porti e di viaggiare alPinterno, munendosi di un permesso, dispo– sizione non certo gra.ve e che esiste anche in lsvizzern, dove è ragione di uno sfruttamento dello straniero, che por esempio non si verifica in Cina. Gli stranieri pote– vano commerciare, ma non imJ)iantare industrie; anzi non potevano fare alcuna cosa che mocliflcasse anche lontanamente le condizioni deJla. produr.ione. Alcuni tont-a.tivid'impiantare una piccola ferrovia di 20 chilo– metl'i fra Shangai e Woosung avevano provocato l'ordine del Governo <listrappare le rotaie e ·c1istruggere il trac– ciato gii't compiuto. Le potenze non osavano parlare. Il mistero che i11- volge tutte le cose cinesi aveva fatto na.sce1·e l'OJ)inione d'una forz,i straordimuii:t dello Sta.to cinese. Quando il Giappone clichì.1.ròguerra alla Cina. 1 il Governo msso e 11ucllo inglese si scambiarono note, dalle quali appari• vano convinti che il Giappone andava incontro rLrovina inevitabile. Vicevei-.-mle rapide, sicure, schiaccianti, fui· miuee vit~orie giaJ)J)OnesipersLrnscro l'Europa ohe a..-,sai si era ingannata supponendo tanto rorte lo Stato cinese. ll tratt ,1.to di Shimonasaki 1 che po.;;efine alla guei-r,t fra ht China e il Giappone, apportò 1 nell'apl'ile del 1895, importanti modificazioni al regime degli stranieri. L'ar– ticolo 6 cli quel trattato stipula.va . l'apertura di quattro nuovi porti cd il diritto cli Jl:'l.Vigttzionea va11ore sui canali ecl i fiumi che si aprono su quei porti. l'ormet• (I) TOl!,'O tutti !J\lC/it! J)!ll'IICol/lrl (ltll be! I\IJrO dl 1'1•:u!a: Lt:ll()Y– IH;AULn:u: J,a J1.é1t<JC(ll/,()1t de i•.,u~, l'arJ::i, 1900, teva agli stranieri di viaggiare a piacere nell'interno del paese e farvi atti dì commercio con chi IOl'O meglio piacesse. Infine i sudditi giapponesi ottennero il diritto dì impiantare indLLStrie ed aziende cli trasporto in deter– minate Località dell'Impero. Fu in grazia di questa ul– tima dispo<:izione che sorsero, quasi in pochi giorni, maestose fabbriche di cotonine 1 di tessuti in seta ecl in ln.na, fabbriche di lacca e di oggetti in porcellana a Shangai, 'l'ien-'l'sin e Ce-fu. Tn breve, dei vantaggi asse• gnati ai sudditi giapponesi si gio,·arono inglesi, rnssi e tedeschi. ~; noto, poi, come il Giappone rosse ripagato dalle cosidette potenze civili, sino allora genuflesse innanzi al Dragone celeste e da quel momento piene di stolida alterigia. Le due potenze, che in Europa rappresentano la tradizione autoritaria e militaresca, Germania e Russia, pavide dei trionfi della giovine democrazia gia1,ponese, le imposero di rinunziare ai vantaggi territoriali conse~ guiti, di ritirarsi dalla. Corea, e di contentar,;i del sem• plice possesso dell'isola Formosa. Jl Giappone, abbando· nato da tutti e mal sostenuto dall'Inghilterra, ancora stordito della brigantesca arroganza. tedesco.russa 1 dovette cedere alle pretese del pili forte. Qualche giorno dOJ)O, lit flotta. russa, che aveva tentato ogni sol'ta di J)rovoca– zione contro il Oiappone, per distruggere. la i-ua.armata navale ancora. sofferente }JOr la guerra durata con la Cina, entra.va nel golro del Pctchili ed occupava Porto– Arthur, che ricordava la pili brillante vittoria. clelle armi giaJlpOnesi. :1/'* Riandando a pa5si rnpidi su questa c1·onaca dell'Estremo Oriente, ci troviamo innanzi i.ii due fatti che detern1i11a– rono essenzialmente la situar.ione attuale: Patteggiamento della Russia, contrario al partito delle riformo e fa.vore– volo ai roazipnari cinesi, la violei1za arma.ti~ J)erJ)etrata dalla Germania con l'occupazione di Kino-Tceu. Nel 1>rimodi questi fattii noi rinverremo le cau.'le che rafforzarono al potere il partito antieuropoo cd a11tipro– gressista, nel secondo !e ragioni della esplosione armata contro gli stranieri. Nel suo odio secola1·e per la democrazia o la civi!t~t, 1c1. ltu:-l:-,ia si è trovata sempi·c innanzi l'ostacolo inglese; così in '.l'urchia, così in Grecia, così nell'f:stremo Oriente. Por impedire i trionfi del libero scambio e delle istitu– zioni progressiste anche in Cina, e sar.ìare quel bisogno ohe è specifico delle orgauir.zazioni militaresche, il hi– i;ogno cioò cli conquiste territoriali, la Russia. clovovn. sostituire l'inttuenza inglese nell'.lmpel'O Celeste. Per raggiungere questo scopo doveva rap})resentare lnghil• terra. o Giappone come i nemici dell'integrità. dell'lm1,cro e sè stessa come la tutelatrice della tradir.ione cinese. Riuscì nel SllO piano; ma, per riuscire, dovette schiacci(trc il part.ito della rffonna, che era, al tempo stesl:lo, il partito anglofilo. Kuang-Su, il debole im1)eratore, amico delle riforme, fu s, wriflca.to, e Tre-Sì, l'a.stuta. zia (non madre, come hanno ,;;tarnpi~to i giornali italiaui) dcll'Jm– pcratore, assumeva il potere sotto gli attspici della Russia, L'influenza inglese era ,•inta, ma era vinta anehe la causa della civilfa\. La 1-tu.ssia.ottenne vantaggi di tutti i generi. Le fu concesso cli attrarcrsa.re con una ferrovia !a .\lancinria; di occupar 1>erno,,antanovo a.nni,comodo eufemismo ci– nese per pallia.re la cessione vem o propria, Porto-Arthur e 'l'alien-Wirnn; di occupa.re la JJenisola di Liao-'l'ung ed altre posizioni minori. r~a reggente si ,mostrava grata degli aiuti ricevuti dalla Russia; ma la civiltà europea IH~ben diritto di accusa.re lo Cza,-, il filantropico anti•

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