Critica Sociale - Anno X - n. 13 - 1 luglio 1900

204 CRITICA SOCIALE Potenze hn qualche cosa di sostanzialmente diverso dalle raz,dc di <1ualsi11si tribl1 randagia dell'_\_frica. Mit. a noi pare che si possa andare ancora pii1 in I~, chi." Hi possa.pronuncinro un'ultra e pii1 positiva condamm drlla guerra. di conquista· e diciamo che unn gucrrit. di conquista. non solo è ~ondannabile dal punto di vista morale, ma lo è altrcsì eia quello ma– t~rial,e; o _che il " bottino ., che le sen·e cli scopo e d1 rn_1rng~1?non è mai 1 nC'ppurc nella miglior i1>otesi, r:1~~1u11~1h1le. . .. Non \'Ì è nessun campo dcll'atth•ità umana che pili dC'lla politica concedn. lihcro corso a certe frasi fnttC' <' n certo formule, che, per non essere mai sotto– posto all'unalisi del nl~ionumcnto e della discussione fini1:1co110 per ,•eniro univcrsnlmonto accettate con I~ stesRo completo abbandono mentale con cui si accot– t:11h)g·li nssiomi in matematica. Uno di questi assiomi politici, e dei pii, 111·ofomla111c11ti radicati è appunto quello eh.o _una guerra di conquista 11ossa,'se è fortu- 1rnt11, se hn1sce, senza molta 8(H~~a, con l'nnnessione cli 1111 territorio fecondo e commercialmente ben situato ('Sil<'rcnpr>orfntrice di ricchezza, ossia di " bottino ' allo Htaro che l'ha intraJtresn. "' E questa, a nostro avviso, una grave iJlusionc. lfa come 1-{l!llrdarsene? Como persuadersi che lo sia, al– lorchè s1 vedono tutti i piit grandi uomini di Stato accoglierla e proclnmnrla quale verità, e farla fulcro della loro politica? Come può un miserello cittadino privnto osnr d'avere sopra un punto fondamentale di <1ucl R<mcfasanrforum che è lii 11olitica estera circa la <1ualo i pochi iniziati intonano in coro l'arc~o ora– ziuno nl volgo, un parere clh·crso da quello che hanno Chamhcrlain, Mac-Kinlcy o Gu,!;'liehno ll? .Forsechè, sotto la ~uido. del primo, l'Inghilterra non subisce il pericolo di Yeder infran,,.ersi la sua. secolare evolu– ;,:ionotlemocratica contro,:-,losco~lio dcll"im1>erialismo? 1-'orscchè In Confederazione t1111ericananon va inabis– sando i pl'incipi nel nomo lici quali è sorta e che rc~sero per lungo tcmr>o lrt suR.politica. nel mare di Applausi o di ovi1iioni che si lovuno v~rso il '"0110· rulc cui si deve la conquista dolio prime col~nic? ·1,'orsC'chòquost.c ovazioni non vanno fino all'erer.ione di orchi di trionfo e nlln cons1lcrazione di un giorno del~'n~no al nomo del vincitore, Primo Alaggio im– pcr1ahsta, Den:ey's Day, quasi per richiamare anche nei (Htrticolari, il ricordo di <1unntoav,•eniva ;iel pii1 grande J}0l>OIO conquistatoro e colonizzatore dell'an– tiehit:ì, nel po1>ololii Homn, e per risollernre (sia detto di J)a~saggio) l'immagine del Cesarismo innal– zantesi sull'entusiasmo del 1101>010 per le com1uistc? Forsechò 11imperatore di Oermnnia non annuncia. che l'aumento della flotta è imposto dalla. necessità. che il ennnon~ ,l"'.~tegge la hnndiern sotto la quale Yiaggiano I~ 111f'rc1 ! ~ forsechè, infìne, tuttn le Potenze pili p,ccolo non si sforzano di seguire s;:rambettanclo la corsa sfrenata delle piìt i:-randi~ Orn, come volete che in mezzo a tanto consenso cli popoli e di uomini di 8tato Popinione che una. guerra di con<1uista, so fortunata, sia ap1>ortatrice di ricchC'zza, o, 1>crdirla con lo parole di Crispi, cli " bottino,,, non domini in modo indiscusso? Coloro stessi che nvvcrsano in ltaliiJ lo av\·cnture estere, le 11\'V~rsano, por l_a llHl~J.:iOr parte , in modo da far· c.ap1rc cl\e se. I'l~alia fosso uno , ' ta.to r·icco, potente J11Joro da ognt difficile proble111a di politica internn non lo ft\'V0l'SCl'ChberoJ)iÌI. ' Orbene; quello che noi sosteniamo invece si è che I~ conquista non ha mai per effetto di apportare l'1_ccl~c;,:zalla !1ar.ionc conquistatrice, e che, dal punto <h vista 11mtcr1ale, è, ncll11,miglior ipotesi inutile. i;: s'intend~ che non mettiamo nel conto le s}>ese,quasi sempre 1111mcnse,delle guerre di conquista nè tanto meno, la 11crdita di Yitc umane. ' ' . .. Quando si parhL del " bottino ., offerto dalle con• C(ttisto non si vuol già riferirsi (ò sup2rfluo accen- 1rnrlo) al bottino noi semw antico e medioevale. o,~r•i urut. guerra cli conquisti, non potrebbe certo css;;o l)l'Ofìttcvole per il fatto che un generale portasse via al nemico, come da.I cam110 di 8erae, i ta1>peti pre– ziosi, i calici d'argento e d'oro, e le gemme; o per il fa.tto che un nitro generalo mandasse, come Paolo J-:milio da Corinto a Ho111a 1 nella sua patria, i cai,i– htvori cloll'urte, per csem11io, cinese. Ne1>pure, il " hot• tino ., potrebt1e consistere, come al tempo delle in– vasioni meclioc"ali, 11ello. ripartizione tra i soldati dell'esercito ,·incitoro dello terre tolte a.i ,·inti. O~gi, anche lil guerra ò obbliµ-ata a rispettare la pro1>riotà privutn, e nemmeno i J)iÌI fllllhlci sognatori di lauti bottini consiglicrnbbero di viohlrlu. Dopo la conquista dol 'l'rnusvnnl o doll'Ornnge l'l.nghiltcrra rispetterìt le proprietà dei far111ers iucligcni 1 001110 le l'otcnzo dovrobb?ro rispettare c1uello dei cinesi se giungessero a conqmstare 11 Celeste lmf)Cro. Nc1>1rnro si può spcrnre che il " bottino ., dcli~ conquista venga. dato lisi rodllito delle imJ)Oste tratto dal paese conquistato. Oli immensi debiti 1>uhblici moderni dimostrano che il ricavo delle im1>ostc non basta a sopr>erire ai biso~ni d'un paese. Ora, anche un ))Rese conquistato hfl. molti hisogni; e ne ha btnii di pii1 quanto meno è ciYilc; e c1uesti bisogni è ne• cessnrio soddisf1.1rc se si vuole poter mantenere hL conquistft e far q1rnlcho coso r>er renderla proficua. Il 1•ncse conquistato ha bisogno d 1 uu·amministra..– ;,:ionc, e, la piit ,_.orte delle volte, d'un esercito che lo tenga in freno. 8e si tratta della conquista. d'un paese 1>oeo civiliz;,:ato, occorrcrunno ancora strade ferro,•ic, J)~nti, inclignmento cli fiumi, canali, ecc.: opere che importano S(lCSC colossali per le <1uali le tasse che si imponcsl'lcro alla colonia, per quanto g-rtwose, non sarebbero mai sufficienti, e alle <1u~11i hl unzione co11quistatricc dovrebbe consacrare uno parto delle pro1>ric risor13c, an;,:ichè pensare ad au• monture le proprie 1·iso1·socol ricnvo delle imposto della colonhl. 1 1: esempio, nssai concludenta, di ciò hl nostra g-loriosa Colonia 1 1 :ritrea. . Co11~epuò, aclunque, una conquista clarn un "bot-– hno .,. I•: qui veniamo all'uHimissima teoria tendente a giustificare le conquiste dul punto di Yista dei ,,ttn– tagµ-i materiali. La conquisrn (si dice) reca alla no– zione conquistatrice il hcncfìcio di s,·ilupJ>are il suo commercio. " O~gi (ha detto recentemente appunto il pili accanito imperialist:1, il Cluunberlain) nessuno conte3ta l'enorme profitto <l'un impero unificato che ci asi:1icuri i benefici del commercio e del capitai(' umano di cui 1•rescntcmente si giovano gli stranieri. Percllò l'os1>erienztL ci dimostra che il commercio seguo la. bandiera. ,, 'l'rmle (ollo,cs the flag: ecco il principio che i a-randi c~pansionisti, Cilnmherlain come Guglielmo Ir, 0 affoc– CJRno per dar cln. credere che i loro giganteschi di– seg-ni di conquista si risoh·cranuo in una pio;:;-g-ia d'oro sopra i loro governati, 1>erchè a1>riranno nuovi shocchi al commercio rrnzionnle. l❖,mminiamo questo ()rincipio, e Yeclremo che si arguh,cc intuitivnmcnto e si constata sperimentai• mente come esso sia. nsYolutnmcnte falso. . .. Porohè questo principio twcssc pieno rigore bis0· gncr<'hhc che attorno alht colonia. si eri<"essc un11 barriera protezionista, tale che non pern:ettesse di penetrarvi che al commercio della nazione conquista– trice. _Oro,_ciò ò i1111>ossibileper molte ragioni. Vi ?sfo, 111 J)rnno luogo, il µ-rado di civiltà della colonia, 1111uRICquanto è maggiore, <1uanto più si svilup1,a,

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