Critica Sociale - Anno X - n. 11 - 1 giugno 1900

CRITICA SOCIALE 171 due specie di obbinioni: finanziarie C>cl economiche. Quanro ::1llc prime, cc ne possiamo sommariamente sbri~are rilcn:rndo che, adottato il criterio delle im– prese municipali come oggetto di lucro e specula– zione, le im1loste indirctrc rinascono naturalmente, <'Ontutto lo consegu~nzc Ru11ninistl'at,i\'Cche per so– lito si hiasinrnno in questa specie di imposte. 'l'ali conscg-uenzo sono princi1lalmentc queste : rc1HIC'l'c indipenclent(' ramminit,tra,-iqnc dalla massa d('i c-it– tildini; rendere meno i,;onsihile il contrilrnente alle Yi\riazioni dello speso municipali; frustrare la pcrc– qua,-iono fisc11\c che è ncg-li scopi della, riforma so– ciale1 tendente ad equiparnrc, nei limiti del possibile, h1 contrihnzione al reddit.o; e così via. ])i tutto le ragioni che per solito si awmzano conti-o le imposte indirette, 11011 ~iova, dal nostro punto di vista, che sottolinenre lo due prime. Nei fini elci socialismo municipale è sovratntto fa rcalir.zaziono piì1 com piota della d('lll0l·rnzin locale, e <1uesta non si può mg• 1-,{iungernfinchè il potere sin indipendente daJla massa dC'g-lielettori. Nei Comuni male amministrati, siano poi male am– ministrati tltti socialisti o dai conscnatoJ"i - Parigi o Nnpoli, n. scelta - si verifica. pl'incip11hnente questo fenomeno, ('hC Consiglio o potere ei,ccutirn munici– pali vohrn') spese su sp2S{' 1 per interessi piì.1o meno cittadini, senza. curar!-li ne mmeno lon tanamente tlcl desiderio degli elettori. La rnacchinet.ta delle im1>oste nei Comuni funziona eg-re: :;iamentc. U n centesimo di aumento sulh~ carne o 1rnlh1. farina ò cosa della quale nessuno si accorge; ma. così i reciditi municipali crescono di milioni ed il potere localo può disporne n suo talento, talvolta hcnc, spesso male, e sempre impipanclosi del contrihuentc. n Jlunicipio socialista di Parigi ha compiuti h1nti s1lerperi, solo pcrchò la m:=i.ssadeg-li elettori non ha. avut.o 111ni modo di op– porsi, con un energico mo,·imento di opinione pub– blica, alle molte insane spese che quel )lunicipio si permette. Ora, anche a non prcoecu1}nrsi dello sperpero 1>ecuniario vero e proprio, la conseguenza morale di questo 1>rocedimcnto ò il piì:1 assoluto di– H(.>rezzo della volo11H1popol:1rc, fontu u11icit,u1a !:il)l"'Sso soltanto teorica, di sovrnnibì. Orhen<', le imprese municipali ,i:restitc allo scopo di spccul:u~ione non fanno che riprodurre gPincon– venienti dello generiche im1>ostesui consumi. Postochò la impresa municipale deve dare un profitto, è no– turnle che si faccifl il possihilc perchò lo dia massimo. La elevm~io11cdel prezio del scrviiio segue automa• ticamcnte per far fronte a spese e dar 1110_!!0 ad opere rhe la mag-gioranza deg-li elettori può riprovare. Ri d:'t in questo modo l'esempio ciel come la ,-01ontì1del popolo possa essere derisa e si contribuisce a prr– petunre il sistema. antidemocratico delle autorib',. che 8i credono licstinate a provvedel'c, cli virtlt e tttlcnto loro, alla ,•itn dei cittndini; e ciò nn<'hc supponcntlo la mnge;.doreonettezza po!:isihile nc_!!lia1111ninistratori, mentre l'esperienza ci nrnnrnestra che è proprio la possibilifa di moltiplicare le spese isenza controllo che favorisco la corruiiono delle autorità. Sottrarre le autorifa alla tentazione di aumentare, per inconfessabili motiYi, le pubbliche spese e con– tribuzioni, e d'altro Jato favorire In educazione delle masse, costringerebbe a sentire, volta a volta, il peso di certe riforme e quindi a rendersene esattamente conto e non gfa ad accettarle fiduciosamente senza rsame, è certo la princi1rnlc virtù delle imposte snl reddito e sul capitale. . .. Dal punto di vista economico c'è altro. L'osserv:udonc in hasc alla quale gli economisti mutano i benefizii delht libera. conconcnza. è cllo essa obbliga i produttori a rendere i servizi ed i beni da. loro prodotti nd un prezzo sempre più basso fiuchè si adc~ui al costo e non lasci pili nè profitto, nò perdite. J,a libera concorrenza. fa eYitare al con– sumatore, in defìniti,'R, ogni s1>e3a che sen·a com<' profitto e<l interesse del produttore, e ciò mette in lihertà 11110 .. qm1ntitì't di mezzi, i qutili possono pii, utilmente impiegarsi alla estinzione di altri hiso,!!ni. La concorrcnza 1 com\J11ttenrlosi a colpi di hassi prezr.i, fa. sì che l'interesse del produttore e <1uellodel con– sumatore - almeno teoric~unentc - coincidano, es– sendo runo co~tretto, l'altro inclinato e disposto, a venclPl'C o ncquistare la merce 111 minimo prezzo pos• f:lihile. Ogni impresa monopolistica.si regola in modo opposto. Come essa no n ha nulla tla t emere dalla concorrenzR di altre im1>rcso, essa fissa o il prezzo o le quantitì1 di merci che vuol Yenderc, cd il consumatore o ò co– stretto a subire il prezzo, OJ.>puredeve o non com– prare affatto, o comprnre quantità di merci che sono insufficienti a coprire il suo fabhiso~no. !.'opposizione fra grintercssi del consumatore e <1uelli del produt– tore è 1>almare ed evidente per UJH~impresa sotto– posta a monopolio; anzi è palmare altrcsì cd evidente Ja oppo!iizionc fra i generici interessi della societìt o quelli del produttore elci servizio monopolizzato. Infatti, me11tre, sotto l'ossillo della concorrcnia, il produttore è costrett.o nel escog-icare perfezionamenti tecnici scm1>rc maggeiori, nllo scopo cli procurarsi un guad:1gno, e per tal g.uisa procura nuovi vantaggi al consunrntore e secondr1 il progresso della sociobì; diverso è il caso delht impresa monopolizzatrc 1 la quale, sicura - entro certi limiti - dei suoi redditi, non ha punto bisogno di introdurre migliorie nellfl. produzione del servizio da essa venduto. Ora - per accennare con rapidi trapassi - unll. impresa munici1lale dovrebbe cercare di renli;,;zinc i vantaggi della liherit concorrenzH, su di una hnse dirnrsa cli proprietà. La libera concorrenzit giunge al prezzo di costo ed elimina il guadngno, solo por tentativi e successivamenb; l'im1,resa munici1>alo può giungervi direttamente e di un suhito. E poi solo adeguando, sin da principio, il prezzo cli vendita drl servizio al prezzo di costo, può essa 1·calizzaro il massimo progresso tecnico consentito dulia impresa. 1~ qui infatti può scor~<'rsi la diversn 1 nnzi opposta 1 influcnz1l the i due sistemi di im1wcse municii,~li - <1uellc speculath·c e (luelle a prezzo di rosto - svol– _!!Onocd esercitano nel b('nesserc- collet.tivo ed indi· viduale d{'lla società municipale. rn una impresa monopolistica spec11h1tirn 1 il gun• dagno massimo può certo ottenersi introducendo mi– gliorie tec niche, ma siccome <1neste im1•licano un costo secco, f.li preferisce il sistema op1>osto, cioè di rog-o– lare o il prezzo del servizio o la quantitìt smerci1lta 1 in 1i1odo da ot.tenero un massimo di heneficio. l_/r– sperionza. ci dimostrn che le imprt•so monopolistiche preferiscono quest"ulti1110 siste111a 1 cioè quel sistema nel quale pili è chiaro il rontrasto fra gl'interessi del ))rodultore e quelli del consumatore. Essendo il tr..itto fondamentale delle imprese mono1)01istichc che esse giìt thrnno un gundagno mnssimo, qualsiasi trnsfor– ma:done tecnica ò n sposo del produttore, il quale non ha speranza di rivolersene. Ora per le imprese municipali si Yerifìcherebbe lo stesso fenomeno. Jl Municipio ha un certo fabbisogno determinato. J,a. impresa. municipale frutta un certo reddito stabilito. Occorre un aumento di reddito? Si accresce il p1·ezzo del sorviiio. nasta il rccldito ordinario? JI prozio elci servizio non varia. Lo imprese monopolistiche sono le meno JlrogressiYe. Parigi, che ò certo la prima città del mondo, ha un servizio di tmms - a cavalli - degno fl))J)ena cli una borgata. La trnsformazione della trazione, att.uata in ogni città. d'rtalia, è, a Parigi, ancora nel regno delle aspettazioni. Perchè? È presto detto. La Società mono1}01izzatrico del servizio hn nello mani un contratto eccellente, che le assicura

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