Critica Sociale - Anno V - n. 11 - 1 giugno 1895

CRITICA SOCIALI, 167 trono, non hanno saputo scaricare un fucile pel loro re. • In caso di bisogno sospender-à l'act del– l'habeas corpus - il baluardo massimo della libertà inglese - anche in Iughilter1·a. Lord Joho ha una g1•anclo fiducia nei preparath·i che sta facendo \Vel– lington, ch'egli chiama « il primo soldato della sua generazione.• I ministri sono tutti d"accordo, specialmente sir Giorgio Orey, il segretario di SL.'ttoper gli interni, di non permetto1·0 ai processionisti di portare la petizione alla Camera dei Comu11i. Guai a loro se passeranno il ponto di \Vestminste,·! L'ordine non verr,"t comunicato ai leaders che alle otto della mattina clolla dimostrazione, per impedii· loro di pl'epararo al Oovo,·no o alla p:,lizia delle sor– prese. Anche lo1·d John Russoll mi conferma l'en– tusiasmo pel bastone di poliziotto. Le cifre ufficiali che gli trasmisero i duo questori sono già al di là dei 230.000. Siamo dunque alla vigilia di una dello più sciagu1·ate guo1·ro civili. L'lrlanda non lo lascia dormire. Giovanni ~litchel, il leader del partito riroluzionario, predica. il mas• sacro delle truppe inglesi nell'Isola Verde, e la NaUon, e 1• Uniled 1,•fa1tman. continuano a vomi– tare fuoco e improperi i. La sospensione dell'habeas co,-pus non è che questiono di ore e il bili per e: la sicurezza della corona o del Ooverno » che si sta discutendo a vapore alla Camera, sarà legge fra un giorno o due. Lord John mi fece Yedere una lettera di IOl'd Clarendon, il vicerè d'frlanda, piena di apprensioni. Il vicorè stesso si considera una specie di prigioniero di Stato. Ila paura che si attenti alla sua vita. Came,·a det Comuni. - Ho as:;istito alla discus• sione sulla dimostrazione chartista. Sui banchi degli onorevoli è la repubblica. Ciascuno siede come vuole. Colle gambe incavallate, col piede destro nella sinistra, colla pancia in aria, sul flanco, o colla testa indiet1·0 sullo schienale. Nessuno sc1·ive e nessuno legge e pochi assistono alla seduta a capo scoperto. Il de– putato non si toglie la tuba cho quando parla o quando passa. davanti la cltair (presidenza). I mi– nistl'i seggono sul banco ciel tesoro 1 vale a dil'e sul primo a dest,•n della presidenza, come tnnti. bovari. Lo spea/w• (presidente) ha del mago. E spro– fondato in una seggiola a nicchia, dallo schienale ~ padigliono alto nn quasi alla tribuna dei repo,·ters. E in parrucca dai lembi larghi sul petto, è in toga, in brache nere, in calzo nero oltre il ginocchio ed ha gli sti1•aletli scollati colla galuccia nera nella fibbia fiammeggiante di pietre preziose. la Camera dei Comuni non è dissimile dalle altre assemblee europee. È di\'isa in due grandi partiti, m1 i deputali su qualunque questione pos– sono dissentire dai loro leade1·s e sono quindi as– solutamente indipendenti. Non c'è punto il milita– rismo che mi f..tcevano credere i libri di terza e quarta mano che a\•e,·o letti in ltalia. Mi si diceva pure che non avrei mai veduto o sentito un « fanatico » nella Camera dei 568. So tutte le sedute sono come quelle d'oggi e degli altri giorni, posso assicurarvi che ne è piena. Lascio nella penna i Giuseppe Humo, i Giovanni Humphery. i Ji'ox, i Giovanni O'Bl'ien, perché mi ci vorrebbe dell'altro spazio per documentarvi la loro indipen• denza e il l01·0 « ranntismo ». g mi formo a \Vakley. Tommaso Wakloy è nato nel 1795, è uno dei più illustt-i chi1•urghi del nostro tempo, tanto illustre che dirige il Lan,cet, rnpp1·esenta un collegio di Londl'a cd ò un riformatore l'adicale. L'altro giorno. quando Fea.rgus O'Connor domandava ai colleghi della Camera che si facesse grazia ai condannati chartisti cli ~Jonmonthshire « per guadagnarsi l'af– fezione elci popolo colla clemenza • e Grer rispon– de,1a che e l'ingiusta indulgeo1.a pei leade,·s equi– \'arl'ebbe a della ingiustizia pe1· la maggioranza del popolo », il \Vakley, colla mano tesa verso il mi– nistro degli interni e con un sospil'O da uomo cho scnti,•a in sè i tempi repubblicani 1 disse:« Voi! Se si pensa che l'esercito o la marina sono di popolo e cho cosa fa il popolo pe1· le classi ricche, ò mo– struoso che voi, uomini del governo, respin~iato la clemenza! Guardate chi sono i traditori: 1 re! Sono dessi cho dish·nggono le liberlà .del popolo! Noi vediamo canaglie reali (royal 1n,isc1·eants) che cercano rifugio in questo nostro paese e trovano simpatia dnfia gonto alla sommità degli onori (oh! <li orrore).... aye (st), royat mt,creants ! ,·oyat 1·umans l (banditi reali), se vi piace meglio. Questi misoa·nbili senza corona sono stati rice– vuti dalle classi o dalla 1·oyatt11 (monarchia) con traspo,·to ! > B oggi? La Camom Pumoreggiava, si sca1'icava de11:li hea,· hea,· (udite! udite!) di scherno e de~li oh! di sorpt•esa. \Vakley rimaneva imperturbabile · o tir-ava via corno so lo si stesse ascoltando religio– samente. Non potei acciuffare che delle frasi sboc– concellate. e Gli avvisi della dimostrazione sono stati su tutte lo cantonate. Il governo, so voleva proibirla, do– ve,•a proibirla p1·imn. llidano pure, signori! :\fa è certo che non più di mezzo milione di persone è rappresentato in questa Camera. :. Le invettive, gli aggetlivi che vole"ano essere tanti proiettili nello stomaco dei colleghi, nemici del popolo, lurbiua\'ano nell'ambiente senza giun– goro nella Galleria del Popolo. Solo, tra il tumulto, ho veduto O'Connor levarsi in piedi, spalancare le braccia e, con voce da basso profondo, dire scan • dendo le parole: e Ma siete voi, o signori ministri, che ci avete insegnato che l'imposta senza 1--ap– presentanza è della tit•a11nia! , PAOLO VALERA, UN MUNICIPIO SOCIALISTA La Jeu.nesse Socialiste, nuova rivista socialista mensile cho si pubblica a Tolosa. ci dà, nel suo secondo fascicolo, dei ragguagli sull'opera del Con• siglio ":lunicipale di Roubaix, che ci semb1~a do– vranno riuscire intorassnnti - massime in questo momento elettorale - a non pochi dei nostri let– tori: poichè essi dimostrano con un esempio pratico l'importan1.a della conquista dei Comuni da parte dei socialisti e al tempo stesso i limiti entro cui l'azione di questi Comuni ò violentemente Ct)nte– nuta dal potore centrale nel quale i socialisti non pre\•algono ancora. Riproduciamo integralmente l'articolo della Jeu– nesse Soctaltsle, lasciando al lettore italiano i raffronti, che eli nasceranno spontanei, con soprusi analoghi esercltati dal Governo su parecchi mu– nicipi italiani. La borghosio.tacciò cos\ sposso la propaganda socia.– listo. di essoro una« o.gito.ziono sterilo», che prendiamo volonUori ogni occo.siono<liporro sott'occhio o.ilettori lo osporlonzo loco.liton to.lo do.I po.rtito socialista là. <lovoosso si ò impossessato <liquo.lche pubblico potere. f; alla prova posi ti va che si riconosce il "a.loro di una. dottrina., la. suo. ronda.tozzo.o anche lo. sincerità <legli uomini el io si o!T ronopor npplicnrla. Esaminerò dunquo gli srorzi tento.ti, dopo la sua elezione, dal Consiglio municipale socialista di unn dolio pill grandi città. di

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