Critica Sociale - Anno V - n. 11 - 1 giugno 1895

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE IJEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Regno: Anno L. 8 • Semestre L. -I - .tll'F;8tcro: Anno L. IO• Semestre L. &,&o. Lei/ere, vaglia, cartoline-vaglia a/l'Ufftolo di CRITICASOCIALE·MILANO:Portici Galleria V. E., 23 t• (liHOIOblll) Per MILANO •I può abbonarsi am:he alla Libreria Dumolard: c. V. E., :u, e dall'editore M. Ka~torowlcz: via Manzoni, 5. Anno V - N. l'I. No,, si ve1ule a 1m11url sevaratl. Milano,1. 0 giugno 1895. SOMMARIO Attualità. In atusa det Oallottag!}t (I.A CRITICA SOCU.La). La Critica Sociale al COn/hto (LA DU\EllONI). Studl soclologlot. Il 48 a Ltmdra; Schlul della e Jnsurrnlone Chnllsla ~ (rAOl,O VALKRA). Un Alun(Cl7'lO soctall,1la (MAX ÀLRERT}. {,,ff11tu.:a dd paraHltt&mO SII( pora,1s1ta (O, N'ASS.\RT e E. VAS· OUlVELOK). J prOtcipEi (ltll'80: IV. Gft OptJ'Qt delle r,a,·ttere (MER(;VRIO). FJloaofia, letteratura o varietà. La pot•tn •oclale: V. Fatallld, di Ad:i. :-.ori; \'I. ,von tneano, di Argl:i. castlgllonl Vltalls {POKP~O 8KTTISI). INA'rfESA DElBALLOliAGGl All'ora in cui scri\'iamo (30 maggio) non è an– cora possibile sintetizzare in modo esatto e sicuro il risultato eleltol'ale nei suoi rapporti coll'interesse del partito socialista. 'J'roppe cifre sono ancora in• certe, troppe qualifiche politiche affibbiate a can– didati eletti devono acceltarsi con beneficio d'in– ventario e ,·ariano da giornale a giornale secondo i desider'ì o le prevenzioni; dei nosb·i candidati, poi, otto almeno si trovano in ballottaggio (Ferri, Agnini, Bertesi, Bissolati, Nofri, Cabianca, Salsi, Bosco) e non è impossibile che la Camera ne mot~, in ballot~,ggio altri due, il Badaloni a Badia, dove fu proclamato eletto il Sani, e il Costa a Budrio, che vi fu proc1;1mato eletto; in enti-ambi i casi pende una questione di computo di schede nulle e bianche, che potrebbe alterare il risultato defi– nitivo. Una osservazione però possiamo arrischiare fin d'o1·a con tutta sicurezza e non certo per opportu– nità di lotta: i nostri lettol'i \'idero infatti fin dal– l'ultimo numero che, pur astenendoci da previsioni concrete, in questo momento difficilissime, ci te– nemmo sul terreno obiettivo, accentuammo anzi la nota pessimista e sta\'amo preparati alle peggiori sorprese. Le sorprese vennero invero, ma nel senso opposto. Se vi è un partito che abbia motivo a rallegrarsi del \'el'detto dell'urna, è appunto e solamente il nostro. Questa constatazione è tanto più autorizzata, in quanto è fatta, prima che da noi, dai giornali av– versari, in coro concorde. Gli uni la fanno a denti strelti, sforzati\'i dall'e"idenza, gli altri la fanno con una ce1·ta ostentazione di gioia malvagia, e sono i nostri nemici pili fieri, i quali pensano, agi– tando lo spauracchio dello spettro i'OSSO, cliintimidire due altre schiere di loro avversari, i moderati e i !'adicali,e di trarre profitto pei balloltaggi dal coslot'O sgomento. È notevole infatti che gli ufficiosi tendono ad esagerare i nostri successi: essi ci danno 15 eletti dei nostri, quando noi riusciamo a scovarne 9 a malapena ed essendo larghi di manica nell'apprez– zamento di qualche nome('); la Ti'ibuna (29 ,:orr.), in un suo specchietto riassunthro, li riduce ad 11, re– galandocene due dalla Sardegna, da noi nè atte,i nè conosciuti. Checchè sia di questi computi, più o meno ten– denziosi, l'aumento delle nosti·o forze e del!a nostra importanza è confessato da tutti. « L'accentuazione del socialismo rivoluzionario, non solo in Lombl)rdia, ma dappertutlo •• è, per l'Opinione (28 corr.), la sola nota spiccata delle elezioni: tutto il resto, essa dice, rimane supergiù come prima. Lo scioglimento della Camera e la convocazione dei Comizi vennero fatti, dunque, a beneficio esclush·o dei socialisti. Il fatto è tanto più note1•ole in quanto il signi– ficato pre\'alento della permanenza di Crisp, al potere, la sua 1-agione d'essere, la sua forza, il mo– tivo per cui gran parte delle classi dirigenti ne subi, benché 1·iluttante, la dittatura, era appunto il suo atteggiamento sedicente energico, in realtà. violento e proditorio, conti-o i socialisli. Questo· « sublime statista »1 cui l'esempio di Bismarck non insegnò nulla, si trova già a ricalcare le orme del suo illustre modello anche nella curva discendente; come lui, esso rimane ferito dalla spada impugnata e diretta contro di noi; soltanto, la parabola di Bisma1·ck il piccolo sembra dover essere assai più rapida e precipitosa. E un'altra circostanza cresce valore all'aumento delle forze socialiste, ed è la castl'azione delle liste, operata in quel modo e in quella misura che tutti sanno, precisamente in quei Collegi nei quali i so– cialisti ave,·ano il terreno più propizio. Ma nè le migliaia di elettori tolti a De Felice impedi1'0no che questi riescisse eletto a Catania a primo scru– tinio con una maggioranza trionfale; uè le depen– nazioni di poco mrnori eseguite nell'Emilia tolsero che il Prampolini riescisse a Guastalla con una superiorità di voti assai maggiol'e che nel 1892. li che dimostra che, senza le depennazioni, ! risultati sarebbero stati di gmn lun~a piti favo1·e,•olia noi. Ora, la castrazione delle hste a danno nostro non è che un mezzuccio artificiale cd effimero, uno di quei ripieghi cui s'appigliano i mercanti oberati per ritardare la dichiarazione di fallimento; il fal– limento non ne dh·enta che piti certo, più disastroso e più intinto di frode. I depennati sono tolti dal JJaeselegale, non già dal paese reale; essi diven– tano, se possibile, più socialisti di prima, nel bru– ciol'e dell'ingiuria patita, assillati dal chiodo della lotta di classe infìtto loro nelle carni. Giorno viene che la vicenda dei partiti al potere costringe il Governo a ce1·care una base elettorale più larga 1 e allora la massa dei socialisti politicamente « di- ( 1) Co•ta in due collegi (Imola e Budrio), p,-am110lb1i (Oun- 1tall1), Ber~nh1I (Borgo s. Oomilnn), Cr4daro (Tirano), De 0 .41a– r1ttl-1 {S31erno), De Lu(:a (Olrgentl), PtpEta11e (Manala), De Pdicr (Catanial, Barllato (Milano, Cesena e rorse R:i.vcnna).

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