Critica Sociale - Anno V - n. 11 - 1 giugno 1895

172 CRITICA SOCIALE il perfezionamento dei mezzi d'offèSa sono il pro– dotto dell'imitazione sollo tutte le forme. I mendi· canti si trasmettono le astuzie del mestiere, i , 1 ecchi borsaiuoli si fanno dell'allevamento dei loro alunni una fonte di guadagno, la associazionidi malfattori impongono ai nuovi membri l'obbligo di un novi– ziato, e, quanto più le nostre civiltà diventano complesse, i parassiti, allo stesso modo dei lavora– tori, provano il bisogno di specializzarsi. Non si ha realmente che l'imbarazzo della scelta fra questi esempi di specializzazione. Le prostitute possono classificarsi secondo le ca– tegorie d'individui alle cui spese vivono: ragazze da suburbio, da soldati, da birrerie, ecc. Queste diverse specie - e se ne potrebbero citare molte altre - acquistano a poco a poco abitudini, costumi, mezzi d'azione appropriati alle abitudini e ai gusti della loro speciale clientela. Cosi pure, gli usurai si dedicano quasi sempre a una ben determinata categoria d'individui; gli uni non hanno rappo1•ti che coi figli di famiglia; altri, che prestano alla settimana, si c\ttaccano agli operai e ai piccoli commercianti; altri vivono a spese dei contadini. 'l'utti i tenenti-postribolo fanno prestiti usui•ai alle prostitute, non solo pe1·ca,·arne un lucro diretto, ma eziandio e sopratutto per metterle nell'impossibilità materiale di liberarsi e di abbandonare la casa. Gli altri parassiti predatori hanno anch'essi ge– neralmente la loro clientela speciale e ricorrono a mezzi d•offesa, dai quali ben di rado si dipa1·tono. «. Una lunga esperienza mi ha convinto - scrive Locatelli (Sorveglianti e so,·vegliati, Milano, 18ì6, pag. 69), che i malfattori usano quasi sempre un metodo loro proprio e affatto speciale nel compiere le loro imprese.» E Lombroso, da cui prendemmo cotesta citazione, aggiunge: « Molle volte appare straordinaria l'abilità di certi delinquenti. Ma, a ben guardarvi, cessa ogni meraviglia. Essi vi riescono così bene, perchè ripe– tono spes5o gli atti medesimi.. .. «. Non solo il ladro fa quasi sempro il ladro, ma fra i ladri stessi ve n'è di quelli che solo si attac· cano alle botteghe e di quelli che solo alle stanze, Anzi fra questi merlesimi vi hanno le sottodivisioni. Cosi il Vidocq parla dei ladri di slanze, che vien– trano all'azzardo (cambrioleurs à la flan); di altri che preparano da lungo tempo il misfatto, prendendo un appartamento vicino, carpendo fama di onesti costumi (nou,.rices), o che vanno intesi prima coi portinai, o si procurano false chiavi (caroublem·s), o di quelli che entrano col pl'etesto di dare il buon giorno (ca,•alieri arrampicanti). 'l'1·a i soliti ladri del porto di Londra, vi hanno i pirati che svali– giano, armati, piccole barche, e 1·ubano del.le grandi Ancore e corde; i cavalleggeri che, per potei· pili abbondantemente spigolare, forano i sacchi delle grana~lie; le 1·ondtni del fango che portano via i ferri, 1 combustibili dei bastimenti, ecc. > l 1 ) L'associazione fra malfattori favol'isce necessa– riamente la specialh:zazione dei mezzi di offesa. « Nelle bande uumero5e - dice ancora Lombro50 - si osserva talora una vera suddivisione del la– vo1~0; v'è un boia, un maestro di scuola, un com• messo viag~iatore; qualche volta persino un curato ed un medico. • ('J In un p1•ossimo numel'o diremo delle trasrorma• zioni che il parassitismo produce nei mezzi di ri– produzione del pai·assita. G. MASSART e E. VANDP.RVELDE. (I) J.,oMeRoso: c.•uomodellnquente. (') Idem. Btb rot C3 G no B1arcc I PRINOIPII DELL'89 (I) IV. Gli operai delle cartiere. Nel 1739era stato dato allo manlratturo della carta un regola.mento, per il quale (art. 48) gli operai non potevano abbandonare l'opificio, ed i ca.pi- fabbrica.non potevano licenziare un opera.io senza una preventiva regolare diffida, così da una parte come dall'altra, di sei settimane. Abolito con la legge del 2 marzo 1191 il \'Occhio organamcnto corporativo di arti e mestieri, gli operai dell'industria ca.rliel'a stimarono di doversi te– nere sciolti dal vincolo imposto dall'art. 48 dal regola– mento del 1739.Ecco un « inconveniente> che Leclerc, a nome del Comitato delle finanze o degli assegnati ('), denunziò all'Assemblea, nella seduta del 26 luglio '91. e Gli operai - così l'oratore •- pretendono adesso di poter andarsene alla lor prima richiesta, e minacciano di coalizzarsi per andarsene tutti insieme, ciò che espor· rebbe le rabbriche di carta del regno a una sospensione forzata, la quale potrebbe estendersi fino alla manira.t– tura. dei nostri assegnati >. In caucla venenum. Leclerc propose, che fosse a.ttribuita forza esecutiva all'art. 48 del regolamento del 1739 « fino a che l'Assemblea. non avrà stabilito norme intorno alla polizia delle manirat• turo della. carta, per prevenire questo inconveniente». E l'Assemblea. decretò « provvisoriamente > la pena di cento lire d'ammenda contro gli operai di cartiere, i qua.li avessero abbandonati i rispettivi padroni per allogarsi presso altri, senza darne un preavviso di sci set– timane innanzi a due testimoni (le cento lire d'ammenda erano convertibili in carcere); e la pena di trecento lire (egualmente commutabili come sopra) contro i capi– fùbbrica. che avessero preso a lor servizio degli operai, senza la presentazione da parte di questi del congedo per i~critto dell'ultimo padrone presso il quale avessero 13.vora.lo, o del giudice del luogo, in caso di rifiuto« mal fondalo :t da. parte del padrone stesso. Viceversa ai padroni ora fatto obbligo di un preavviso di sei setti– mane, innanzi a due testimoni, agli operni prima di licenziarli, sotto pena di pagare, sempre colla commu– tabilità in carcere, agli opera.i i salari e gli alimenti durante le sei settimane. L'Assemblea. incal'icava. il potere esecutivo di far ose• guire questo decreto dai Corpi amministrativi, ed auto– rizzava i commissari, nelle manifatture di Courtalin e del Mal'ais dovo si fabbrica.\'a la carta degli assegnali, a \'egliai;e alla sua. esecuzione, richiedendo pure in caso di bisogno, la. pubblica. forza. ( 3) ... La. Costituente si sciolse senza avere sostituito nulla al decreto e provisorio :t del 26 luglio '91. La. Legisla– tiva non si occupò della cosa, e fu la Convenzione che stabilì delle norme organiche, ma sempre in via« prov– visoria », di polizia per il funzionamento dell'industria. cartiera.. · Nella. seduta del 24 nevoso dell'anno li (13 gen– naio 1794) Thibault, a nome dei Comitati degli asse– gnati e di sa.Iute pubblica, denunziava. all'Assemblea. nuove mene della malvolonza. anti-rivoluzionaria eco– perta d'un mantello repubblicano ed abbellita dei colori seducenti della. libertà ». (1) Veggae.l Il n. 8 della Criltca e l preced1!ntl, (') La carta-monela della Rivoluzione francese. (') A.rc11ftie.rParlamentafre.r, tom. xxvm.

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