Critica Sociale - Anno V - n. 11 - 1 giugno 1895

CRITICA SOCIALE 171 Si capisce subito che questi adattamenti devono trovarsi nel mondo biologico con do' caratteri molto più spiccati e 01·editariamcnle trasmissibili. 'l'alo, ad esempio, è il caso degli animali che direntano endoparassiti, e, nel regno vegetale, delle piante epifite. Quando una pianta, cessando di cavare l'alimento dal suolo, si alloga sui rami di un albero, essa deve, solto pena di mol'tc, acquistare organi nuovi che le permettano di procurarsi l'acqua e le so– stanze minerali. che le sue congeneri attingono dirottamente dal te1·reno. li suo genere di vita la colloca in condizioni analoghe a quelle delle piante che aderiscono n t'Occioo ad altl'i substrati, dai quali ò difficile p1'0Cm-a.1•si l'acqua e i sali nutl'itivi. Cosi, nelle pianto epifite, noi tro·,iamo ,·arie qualità di organi, che assicurano l'assorbimento dell'acqua e permettono dl tenerla in riserva pe1• ut.ilir.za1·la a mano a mano. Nello bromeliacee epiflto le basi delle foglie formano degli imbuti, noi quali si accumuhrno, con una provvista cli acqua piovana, dejezioni d·uccelli, foglio morte cd alti-i dotl'iti, che lentamente si de• com1>ongononoi loro elementi inorgnnioi. La pianta, a mi:mra del bisogno, attinge a questa dispensa, o meglio a questa concimaia, quell'alimento che le bromeliacee non epifite, spl'ovviste di un organo cosiOUllo, c..'\vanodirettamente dal suolo. Fm gli animali, la remora ci oflre un esempio c:ll'attc1·istico di queste modificazioni secondarie, che sono conseguenze del parassitismo, ma che non agevolan9 in nessun modo Io sfruttamento delle vitlimo. E noto che la più parte dei pesci hanno il dorso scu1'0 e il ,·entro bianco, per modo che il nemico, se si trora al disopra, le distin~ue difficil– mente sul fondo scuro, e, se si tr'Ovaal disotto, ,•ecte ancora dimcilmonte il loro corpo, che stacca appena sull'ambiente chiaro cho li attornia. Per effetto del suo adattamento nlla vita parassitic..,, la remora 1>resonla una disposizione esattamente i1n 1 ersa. Sic· come essa si alt.,cca al pescecane por mezzo della prima pinna do1·.saletrasro,·mata in ,·ontosa, il suo ventre, se fosso bianco, spiccherebbe troppo sulla pelle scura del pescecane e l'animalo si troverebbe esposto, in modo troppo pericoloso, agli sguardi del nemico. È pe1•ciòche il suo ventre è divenuto scul'O come la pelle del pescecane, mentre è il suo dorso che ò pallido. Parimenti, i para~sili degli animali pelasgici, anche quando sono di origine littoranea, hanno pet'Cluto i )oro colori e son di,·entati, a simiglianza dei loro ospiti, trasparenti o bluastri come l'am– biento che li bagna, onde dissimulal'si agli sguardi di quelli che danno loro la caccia. 2.' MEZi:I~forrP.SA. - A) Pa1·assiltsmo 01·ganico. - f,'adatf,menlo di un essere alla vita parassitica rendo nocossa1·io l'acquisto o il perrezionameoto di mezzi d'offesa appropriali a questo nuovo modo di esistenza. Si capisce che, nel regno biologico, questa e,·oluzione adattatrice snrà lentissima, dovrà con– tinuarsi per una serie innumerevole di generazioni e sa1·à qç.indi impossibile descriverne le fasi suc– cessi\'e. l!1 soltanto nei microbii, che lo generazioni si succedono abbastanza rapidamente por permet– tere lo studio •peri mentale del perfezionamento dei mezzi d'offesa. Si sn, infatti, che è facile immunizzare un ani– malo contro corte specie di microbi i; per esempio, rendere refrattaria una cavia al vibrione di Metch• nikoff. 01' bene, si constala che, se si inoculano a cotesta ca, 1 ia vaccinala dei vibrioni di una data virulem:a, i loro mozzi d'o0è3a si perfezionano, ossi diventano eioò sempre pill vil'ulenti. Dopo un espe• rimonto di vario ore, i microbii tolti al corpo dell'a• nimale immunizzato producono la morte di un·attra. cavia assai più rapidamente che non i microbii estratti dalla cultura originaria. La più probabile ipotesi per spiegare questo fatto è che. giusta Io Iogg, della seleziono naturale, solo i microbii più vil·ulcnti resistono ai leucociti e trasmettono eredita1·iamento la loro virulenza, che quindi diventa ognor pH1 intensa col succedersi delle generazioni mic1•obiche. La trasfo1·mozione dei mezzi d'offesa, che a,•viene nei microbii nel lasso di poche 01•0,richiese dei se– coli pei pamssiti più altolocati nella gerarchia bio– logica; ffi'\ sono, in fondo, sempre gli stes;i feno– meni, determinati dallo st9sse cause. Gli uncini dei ve1•mi ce3todii, la ventosa della remora, i suc– chiatoi dell,t cuscuta non esistono nei vermi, noi pesci o nelle fanerogame, rispettivamente dei me– desimi gruppi, ma viventi allo stato indipendente. Sembra dunque che cotejti organi dovettero svi– lupparsi dacchè quegli 01·g,mismi cominciarono la vita parassitica. Vedemmo, d'altronde, che la onto– ~enesi fornisce presunzioni decisive a pro di questa ipotesi; cosi, nella sacculina, per esempio, quando l'animale si Ossa, assistiamo all'atrona degli 01-ga11i divenuti irrutili o alla formazione di quelli che di– ventano necessari. Lo sviluppo dei mezzi d'offesa, il loro adatta– mento sempre più perfetto ai bisogni del parassita, portano seco di necessik'\ la loro crescente specla• liz;a:;Lone. Quando un essere deve vivere a spese di varie specie di1•erse, ognuna di quesle si difendo a suo modo, e il parassita, costretto a disperdere e a variare i suoi mezzi d'offesa, si trova privato dei vantaggi propri agli specialisti. Perciò osso ha tutto l'interesse di concentrare i suoi sforzi su una specie determinatn, e l'azione permanente di questa tendenza ebbo per risultato che certi parassiti sono esclusivamente adattati a vivere in un solo organo e a spese di una sola specie. Ciò presenta inoltre il vantaggio di restringe,·e la concorrenza fra gli sfl'uttatori; ciascu11 d'essi si 1•i– so1·va il suo proprio dominio; i pidocchi vivono sulla pelle, le nlarie nel sangue, il tenia nel tubo digestivo. l~, fra i tonia, ve n'è parecchi che non possono vive1·0 che a spose di un solo animale: il tenia del cane (cants ctomesticus) è incapace di vivere nel tubo digestivo della volpe (cants vulpes). Pari– menti, il tonia che vi"e allo stato di cisticerchio nel corpo del topo, devo, sotte pena di morte, passare in setiuilo nel tubo digestivo d'un gatl<>. Se, per qualsiasi cagione, questa migrazione non si veri– fica, se, por eiempio, il topo é mangiato da un guro i1wece che da un gatto, il tenia si trova nel– l'impossibilità di compiere il ciclo del suo svi– luppo. Parlando della ruggine del grano, che deve ne– cessariamente passare ~er le foglie del berbero, mostrammo già che 0S1stono nel regno vegetale esempi del lutto analoghi di specializzazione estrema del parassitismo. •rutta.via nelle uredinee, come nei \!ermi cestodii, la specializzazione non sempre è spinta tant'oltre. Corti tenia posiono attaccare indifferentemente parecchie specie, e vi hanno uredinee il cui ciclo di sviluppo può compie,·si su una sola pianta. Quella per esempio che infesta i rododendri delle Alpi può, a ri~o,·e, mantenervisi por tutta l'annata; quando tulta,·ia ossa trova certe altre piante alla sua po1·tata 1 vi si alloga durante la p1•1mave1·ae l'csk1to; mai essendo incapace di soggiornarvi nel– l'invc1·110,dovo necessariamente, in autunno, essere trasportala sul rododend1·0. 11) Pal'((SSlllsmo socia/e. - Noi parassiti sociali, l'e,·odill può tra9mettero certe predisposizioni, certe attitudini alla rita parassitaria, ma lo sviluppo e

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