Critica Sociale - Anno IV - n. 22 - 16 novembre 1894

CRITICA SOCIALE pcl popolo, la libet'~\ di 'pa1•olae tli riUnione. la 1wospcrit,\ nazionale. li vogliamo cli tutti era « il bili, tulio il bili, nulrall,-o che il bill •· li disegno di leggo - corno venne poi votalo - abolil'a 1'12collegi, <lirò cosi. personali, cioò elci lord~ o dei grandi landlo,~ds, aumentava i rappre• scntanti della nazione a U;j contee e conferiva il di1•itto di farsi rappresentare alla Camera dei Co– muni a Mancheste1·, a Leeds, a Dfrmingham - citth manifallul'iere come queste non el~gevano :utcol'a deputati! - e ad altre 39 cilU\ fiorenti e popolosesenza 1-apprescnt.anti. Questo bill che a noi, dopo U2 anni, sembra un'inezia legislativa, anda\·a oltre le speranze per– fino di Enrico Hunt - colui che aveva scontala la pena di due anni o mezzo, cogli applausi e i bene! di Wellington nella Carne,.,. dei lords, per aver presiecluto il meetinr1s massacrato sul campo di l'ete1•loo. « Quantunc1ue non vi sia nulla che non saJ)cssi da 20 anni, il bili rn oltre le mio aspet– tative. Tutto ciò che si disse ifi" <1uest..'\ Camera, su questo btll, è stato detto per 20 anni dai tessi– to,·i ciel r.ancashire. • L'llume, il leader della fm• ;dono« radicale moderala:., disse, come l'llunt, che superava le sue aspettative. o· Connell si senti come placato. Lo chiamò uno schema grandioso, liberale, !ò;aggioe anche generoso. Jl /Jill trattava male l'Irlanda, ma via! non voleva cavillare dinanzi una $rande riforma. 'l'anto piit che il Liberatore, colui che gli inglesi chiamavano il « re dei mendicanti » - si era segretamente impegnato a sostenere il Ministe,-o a patto che desso scegliesse un viceré e un procuratore generale - s'intende per l'Irlanda - di « suo gradimento•· Lord John Hussell, nel discorso di presentazione. disse che « il popolo domanda la Riforma ad alta voce o che tutto ciò che esisteva di buono in questa Camera è completamente sparito,. Come ogni buon inglese, rammentò che secondo la costHuzione, nes– suno del'e pagare tasse se non ha parte nella rap· presentanza. Se la questione è di diritto, aggiunse, il cliritlo ò in favore della Riforma. Sciolta la Camera pel bill che « faceva largo, ecoudo sir .J. Russell, all'influenza popolare ,, il lord mayo1· pe1~miseche la City venisse illuminata. li mayo1\ naturalmente, era Tory. I riformatori ranatici ruppero i vetri delle finestre di Wellington, ,li J~a1•inge di altri fanatici antiriformatori e il paese, malgrado i ,·otten bo,·ouohs. mandò alla Camera una maggioranza, pel bill, di 13Gdeputati. !."entusiasmo fu tale che, su 82 eletti nelle contee, soli c1uatt1·0erano contral''ì alla Riforma. Dopo cinque notti di discussione bestiale, i lordi, come vi ho detto, cccita1·ono le masse fino al pa- 1-ossismo, respingendo « il bill c)ie 1•iassumeva la volontà della nazione ». All'indomani del « Srande delitto », incominciò una specie di lutto nazionale. Sulle campane si gettò la gramaglia, le botteghe <!ellacittà si chiusero - molti giornali, specialmente delle province, uscirono listati e dovunque la gente rimase come sbalordita o paralizzata. Al lunecll la furia era sguinzagliata. - • Che ce no facciamo dei Iords ! • La loro abolizione era sulla bocca di tutti. I commercianti e il pubblico, che avevano dei Pispa1•mio dei deposi li sulle nanche, parlavano di ritirare i loro depositi e costringere così la llanca d'Inghilterra, per 1·ipercussione, a mm·ire di fame e scuotere il credito della nazione. Qua o h.\, pel regno, vi furono dei tumulti san– guinosi; qua o là, pel re~no, i contadini si sfoga– vano incendiando le messi e gli edifici. A Bristol la folla invase la i\lansion House. In Sicilia gli imbecilli fiutarono l'oro straniero. Qui, durante le convulsioni pel llill, si vedeva in ogni delitto la mano straniera. Sì raccontavano storie da far sganasci:ll'e dallo risa. Chi li aveva veduti a c.-:'lvallo, chi nelle diligenze e chi a piedi, vestiti come gentiluomini. Lortl Eldon confermi) qut!sle chiacchiel'e nella Camera alta, dicendo che o,·a stato informato che molti di questi /"o1•efr,ne1·s (sti-anie1·i) erano in carcero. (lii storici dicono che non si trovò, lungo tutto c1uesto periodo, ne1>pur l'ombra dello straniero. :\lontre in tutte le citt...\delle tre nazioni unite si meetingava contro i lords, caricandoli di insulli o minacciandoli cli sopp1·essione, la capitale o parte della capitale si era riversata luncdi - duo gio1·ni dopo - nelle vie che conducono al Parlamento. I pari e i deputati antiriformatori non potevano passare, quando andavano al Parlamento, che p1'0• tetti da gruppi di policemen. Ma i JJOlicenien non pote,·ano sah 1 arli dalle uova putrefatte e dalr ese– cmzione che li accompagnava fin 0H1·ele cancellate. Il duca di NewcasUe fu percosso, non si sa più dove. Il cabriolet che po,·tava il marchese cli Lon– donderr.,· venne fermato dalla mob (plebe) e schiaf– feggiato da pa1·ecchi che riuscirono a mettere le mani nella vettum. I pari spirituali erano il ber– saglio della folla. Alcuni hanno dovuto rincasai·e per non essere assassinati. I pastori o i sedicenti J>astori del popolo che votano contro il popolo! Dei ventidue prelati ,•entuno avevano votato contro il btll I Non vi fu che il vescovo di Norwich che abbia avuto il col'aggio di votare pel g1-egge. Due giorni dopo, una processione di 60.000 adulti presentò, per mezzo dei rappresentanti, la petizione che pregava il re di valersi di tutti i mezzi costi– tuzionali per far votare il bili. Il re fu lietissimo della petizione. Aveva fiutato che la sua resistenza gli avrebbe messo in pericolo il 11-ono.Pregò I-lume - il deputato che gliela aveva presentata - di dire ai firmatari e ai dimostranti che la loro preghiera sarebbe stata esaudita. « Tutte le persone, dite loro, della mia casa Peale, contrarie al llill saranno licenziate. Farò ogni sforzo perché il bill passi. • Intanto lord Lonclonderry dovette difendersi una seconda volta. minacciando di scaricare la pistola. da una folla cli 4000 persone che lo aYeva rico– nosciuto. li duca di Cumberland venne sbattuto gii, <In ca\lallo mentre ritol'nava dalla Camera dei lords. Il marchese di Bristol dovette dormire fra le correnti ct·a1·iaperchò le finest1'0del suo palazzo non avevano più ,,etri. Passato il bill, le masse si t1'0\lal'ono come cor– bellate. La Riforma non aveva benefic.ito che la borghesia. La legge aveva dato il diritto di voto a coloro che pagavano tasse per case valutato da ;2;,o !!:~~V(:i er~,~~1 1 •\e llj ~ S i· ff~V~~I~~ l~~:zr ~n~~~f ~~: Lanc.-:'\shire, nè i contadini di Norrolk, nè i soci delle Unioni politiche cli Londra, di Jlirmingham e di i\fanchester. E tuttavia erano stati loro i ,•eri autori della Riforma! Non rurono nò i banchie1·i. nè i manifattm•ieri, nè i commercianti che la fece1·0 trionfare, ma, dico il Moleswo1•lh, la plebe londi– nese; ma i 300 o ,100 rnila dell'Unione politica di Birmingham; ma la determinazione della grande massa del popolo di tutte le parti del regno cli marciare su Lond1·a al primo segnale dato dai leadel'S. Alla rabble (plebe o J)OJ)olaccio,come la chiamò impudentemente Macaulay), rimasta esclusa dalla vita politica, diseredata del voto. 11011·imaneva che raccogliel'si, organizzarsi e ricominciare la lotta. E l'organizzazione si può dire che·dut'Ò cinque anni. ir Robert Pee1, non appena dessa i fece sentire, le rispose che la Riforma del 32 doveva essere con· side,·ata finale. Peel, che i suoi biografi vorrebbero

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