Critica Sociale - Anno IV - n. 22 - 16 novembre 1894

352 CRITICA SOCIALE L'uveufre. Oggi l'agricoltu1-a. trovasi, nella maggior parte dolio campagne, nello condizioni della piccola. industrill.. Alla piccola coltura corrispondo il 1>0liere, come alla piccola industria artigiana rispondo la bottega. Ad entrambe la rorza dell'uomo indh•iduo è gonoralmento suntciente, anzi in esse molto dipendo do.ll 'abilit..\ personale; o come nella bottega si ha il padrone coi lavoranti o giovani, così noi podere si ha il proprietario colla ramigliacolonica. Dovo la classe agricola ò numerosa o manca di ca.– pitali, dovo il suolo ò suddiviso o poco produttivo e por lo suo condizioni speciali richiede l'impiego d'un la,•01-0assiduo od accurato, dove all'ignoranza dei pro– prietari si aggiungo la mancanza di un attivo com– mercio, ivi corno in proprio ambiento prospera la co– lonia parziaria., il contratto tipico o tradizionale della piccolo. coltura. Ma. corno gli artigiani di provincia minacciati dall'industria capitalista nei loro vocchi motodi o nella loro esistenza, si coalizzano per difon– dorsi o coreano colla coo1>eraziono di sopperire alla individualo insumcionza nella lotta contro il loro po– tento competitore; cosi i piccoli proprietari o piccoli cultori, quando si ,·odono assottigliarsi il loro reddito dallo pubbliche grfL\•ozze,dagli accresciuti bisogni per• sonnli o dalle aumentate esigenze dei contadini per una parte, o poi· !"altra parte si vedono esaurire le forzo dalla concorrenza formidabile che loro ra sul mer– cato la produzione dei grandi capitalisti colla grande coltura. intonsi\•a industriale, por cui, so possono per un po' di tempo resisloro col protezionismo ovo si tratti di produzione estera (costringendo cosl i conna– zionali a pagare a loro ,·antaggio più cari i consumi), non possono allo stesso modo rimediare allorchò l'a– gricoltura capitalista incominci a prender J>iede in 1moso (il protezionismo verrobbo anzi a favorire l"in– cromonto do! loro nemico in casa), allora spinti dalla necossitù, alla colonia parziaria sostituiscono l'affitto agli speculatori o la conduzione por economia, e il co– lono si trasforma in salariato fisso o in semplice brac– ciante agricolo. Allora si corea di rar fronte ai bisogni di cultura. pili rimuneratrice con migliorarne i metodi, o il 1>rincipio di associazione cominci:\ a rar capolino in mezzo ai proJ)rletori rurali sotto forma di comizio agrario o tli sindacato agricolo, di cassa rurale, di consorzio di bonifica, di viticoltura, di oleificio, di J)astorizin, di cnseitlcio, o sotto forma di cosidotto coo– J)orntivo por l"acquisto di sementi, animali da razza., concimi chimici, attrezzi, macchino, commestibili por uomo, occ., ov,·cro por il magazzinagJiO o la vendita in comune dello derrate; o costituendo società por azioni por la conduzione collettiva di fondi, o perfino sotlo la forma pil) complessa dello cosidette comuni ag•·m·ic, già it.loatodal Fourior noi suoi Falansteri, allo scopo del 1-cmcmtn·cmcnt des p,-opt·ièlés, della riunione cioè dolio torro dei singoli proprietari o por ridividerle più razionalmonto senza però alterare il valore pro– J)Orzionalo di osse, o addirittura por una sistomaziono più scientifica o specializzata della coltura o per una azienda economica in comune, facendo cosi usufruire i piccoli proJ)riotari dei vantaggi della coltura. in grande o doll'applicaziono integralo della scienza agronomica. Questa operazione del 1-ememb1·em011t è t"l-cquente in Prussia ed altri luoghi della Germa.nia.; qualche saggio ,lite d'1tall11.e nell'Inghilterra; con locoro tndlt:iduole combinato nel nOl!tro 1>atff, e probabilmen te con lacoro tu•octato nelle Isole britanniche, doTe l "agrlcoltu.ra ha raggiunto preuochà Il più alto grado di J>trreilona mento. Bib 1oteca Gino B1arco so no ò fotto in Francia. o, se ben ricordo, tempo ra se no progettava. un generale esperimento dal governo d'Austria (') Parnllelamente ai proprietari, il principio associati,·o si va facendo sempre più strada in mezzo alla classe degli operai agricoli e con tendenza sempre maggioro a divenire cooperativo quanto più intimi si ranno i bisogni. I contadini che prima, abitando nello loro co• Ionie perdute in mezzo alla campagna, orano soggetti ai padroni o cointeressati nella. produzione o si mostra.. vano ina.ccessibili al principio di associazione, ora, dh 1 onuti salariati o separati omni por sempre dai pro– prietari o passati a convivere in villaggi o in sobborghi, si trovano in condizioni ditreronti. Stretti da comuni interessi o nOlatantisi nello occasioni dei comuni lavori, non tardano a comprendere il bisogno o i benefici del– l'accordo o della unione. Non mancano le cause occo• sionali di coalizioni tompoi;-anee (.tcioper1)che poi, grazie an•esporienza, diventano coalizioni stabili, organizzato (.tocielcìdi ,·c&i&len.:a}. Qualche sconfitta. subitn, dcci,Jo taluna di queste associazioni a trasformarsi dirottamento in cooperative di lavoro (cooperative di braccia.nti), che nell'occasione dei la.,·ori stradali e di quelli agricoli (come la mietitura del grano, la mondatura o la raccolta. del riso, occ.)cercano assumere l'impresa del lavoro senza in• termediari dalle amministrazioni pubbliche o dai padroni. L'avvenire agricolo si delinea dunque cosl: coopera• tive o semplici squadre di braccianti, chiamate da grandi .proprietari o da. consorzi di proprietari, da grandi imprenditori affittuari o da compagnie di indu• stria agricola, a complero la,•ori collettivi per cui si impiegherà- por lo più raziono dello macchine. Al la– voro individuale o all'abilità personale sarà subentrata l'attività combinata degli operai cho andranno sempre maggiormente distinguendosi a seconda dei vari rami dolla coltura speclaliZ1.ala. r) l.a questiono agricola, a questo punto, sarà posta negli stessi termini della. questione indm;triale propria• monte dotta, dando luogo allo stesso aspirazioni e allo stesse lotto da parte do! lavoratori. È evidente che, scom• parendo dal campo dell&produzione l'individuo ed affer– mandosi sempre più vittoriosamente la forza collettiva, si tenderà verso la cooperazione diretta di produzione agricole.; cooperazione che, se potrà avere nell'attuale ambiente capitalistico dei saggi isolati o presto imba– stardit:, floririL però rigogliosa e si universalizzerà. allorchè la terra sarà passata. cogli altri mezzi di pro. duzione In mano della. comunità, ad uso dei lavora– tori liberamente associati. Intanto credo di non ingannarmi affermando che, nello cooperativo di lavoro e in genere nolle associa– zioni di braccianti c?10 vengono oducando i contadini alla solldarlotb., sta incoscientomento il germe iniziale di quella spontanea organizzazione del lavoro che un giorno sarà l'anima dol collettivismo agricolo. Avv. O0ll&NICO SrA.DONJ. (1) v. lntroduilnne del 1Jror. l'errara AlYOI.11•erle II DU>lloteco h.'C0'10mUrt. (') SI badi però che non In tutti I rami dell 'agrlcoltu.ra ,arà conlempor:inenmcnle applicabile Il principio CO OJ)eratlYo, ma 30!0 laddoYe, lo 1trumen10 del lavoro euendosl 1rurorma10, Il la,·oro l1olato tarli. di con,eguent.a t0p1Jre110e 11 andrà richiedendo man mano Il lavoro auocllllo. Co1I nell"ortlcollurn, nell:&floricoltura e nell'arborlcoltura la cooperailone sienterà di più ad att"4:chlre, pen:hè lTI lo atrumento à ancori\ templlce e ,•t predominano l'ln~ gegno e le cure lndiTJduall. An, l'll~IPPO TURATI direttore re•po,uabtle. J.lllano, Tlpo1rana degli o~ral (Soc. coop.), c. 'Tilt. Bman., t!-,t6,

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