Critica Sociale - Anno IV - n. 22 - 16 novembre 1894

Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO llel Bepe: Anno L. 8 - Sem08tre L. 4 - All'E•&ere: Anno L.11• - Sem08tre L. •,H Le114N, _Ila, carwli,wtJO//lia aU'Ullolo di CRITICASOCIALE: MILANO: Portici 8allerla V. E, 23 (2' IIUO111111) Pw ■ILUO al pub abbooaral ucbe alla Libreria Damolard: c. V. E., 211, • dall'editore M. X:antorowlu: •la Jlllaazoni, 5. AIN IV- N. es. Non el '1ffl<Ù a""-' .. para«. 11111111, 6 nove■bre 1894. SOMMARIO A-"· Fkt",ua 1111,,ra (LA CIUTIOA loclAU), Gruk. UhutrlHlml! La ?l.OlftNI. Co9'datol4 (NOI). ,,. maglatroturo; uno atudlo del J)f'Ot Mortara l... ,1. ltudl soolologlcl. /,'ln•urrt.iWnc chctrU•ta; TI. Afnodo tiella 1woooco;-ionc (PAOI.O \'Al.IRA). Ancora 1tdl'lt1tcUi11c,ua e moroUtd della folla: lettera :t. Enrico Ferri (SClt>IO SIOUBLl!t). Rti"lllca (Il lAfatYJtu fPt.OLO LAPAMOUK), u Uorfc dd ealorc di Cat·lo Mar:t: • '" AchUl• /Ai-la (ANTONIO Ok.UIADZI). lA coopcra:lonc ogrlCOla (AVY. DoxlNICO SrADOSI). FIEREZZA ALLEGRA ,. Noi temiamo di diventare antipatici ai nostri let– tori - seppure non ci è già riuscito - a furia di avei· ragione. Non è impresa difficile, del resto. Basta avei-e come bussola quei principi c1rdinali della dottdna socialista (iuteL"essedi classe, conflitto dello classi, derh•azione e dipendcn1.a della morato e del diritto da cotesti inte,•essi o conflitti. occ.), la cui enunciazione teorica fa vedei• 1·osso alle classi dirigenti, per·chè sono semplici e veri e ci danno - come un talismano - In chiave del passato, del presente e dell'avvenire. Essi sfondano il velo di Maja, l'illusione incosciente; essi semplificano tutto e colla loro scorta non si può sbaghare. Chi non so li ò organiz,.au nel cervello ò come un sonnam– bulo in mez,,o ai ratti sociali: è corno un natu.-a– lista che studiasse le specie col cMerio della ge– nesi biblica. Abbiamo presagito che la rouziono avrebbe, non– ché perdurato, inciprignito .• i vede. Abbiamo riso un po', ed anche molto, di quelli, magari dei nostri, che si ingegnavano di camminare in punta di piedi per non farsi udire, di scantonare come orbbre per non farsi scorgere; pena perduta! gridammo; e ci p..,1·e che si veda anche questo. Quando udivamo dil'8 - da nostri aJ!lici! - che le leggi eccezionali non erano fatte per noi, che, se mai, sarebbe qual• che abuso isolato e tosto riparato, che lo avevano proclamato solennemente dei ministri in Parlamento: - incauti! - esclamammo - so lo dicono, gli ò che è appunto il contrario; non sapete che vivono di scrocco? non illudetevi dunque o, più ancora, non illudete! Ve ne sarà chiesto conto. - Ci voleva tanto a rare la zingara! Occorreva proprio d'esse,· nati in Boemia? Ora, eccoci qua tutti sotto la gramola; eccoci, ad uno ad uno, passati al setaccio. ..aliamo un 'altra volta sul tripode e diciamo agli amici: - Badate, il rimpicciohrci (se mai qualcuno ne rosse tentato) non ha giovato a nes.suuo finora e non gioverà in Biblioteca Gino Bianco avveni1'0 Ci scovano lo stesso. Hanno occhi buoui, le volpi! Stiamo ritti, dunque, per Dio! Deldecreto di scioglimento noi ci ridemmo. Quella non e1·a che una burla - se non fosse stato un preludio. Cosa potevano sciogliere! Le idee rorse! I bisogni dei più! Lo po,·chorio dei meno. le \ll'O– prie 1 Lo paure e le incoscionzo s'erano già sc1ollo da sò. - Il vero scloqlinumlo ora comincia. To– gliete a un partito - qual che sia - i suoi mi– gliori. i pii, intelligenti od attivi: in ogni aggrega– zione umana, questi non sono un gran numero; spediteli al confino. in ca1·ccro o negli ammaz,.atoi dol coatto; gettate blandamente un po· di sgomento nella massa degli altri; cho 1•imane!Nnlla, pel mo– mento. E i nostri reimito1·i vivouo del qmwto d'ora. Che poi la fiumana rngrossi o schianti e 1'0vesci- ciò 1·iguarderà. i successori. lntanto, empiono il sacco. Cosi pensa e fa il C,•iwi. E, nel fare, ra bene. Un gio1•no l'abbiamo battezzato un asino immenso; ci ò giuocoforza rici·edol'ci. Questa parte di bravo la fa con un'arte squisita. Ha. cominciato dal poco; ha a""ez,.,to l'opinione pubblica grado per grado.Prima eran solo gh operai, ca1·no <racannone; poi attaccò i « sobillatori in frak ►, i « pafrizi del disordino>. i « bc>l'ghesi disoccupati >, come i suoi cagnotti ei chiamano; or ora , 1 e1·1-!t agli alti-i. non dubitate. · Ma ve1°l'à lemme lemmo; 101·llle1· sell suavitel\' con mano inguantata di ovatl'\. Ogni , 1 olta man– der,\ innanzi qualche manifesto fb·maltsstmo, qual– che menzogna nuova, qualche cabala rresca; ha una muta di giornalisti, di giudici e di spie al suo ser· vizio por questo; non importa che lo calunnie sgro• toliuo presto; il e» .-esle louJow·s qtcelqtcecl!Ose; almeno por gli imbecilli o pe,• gli interessati. Non son c1uosti,sommati, la ma~ioran1.a 1 E il governo !>,"'lamentare non ò appunto 11 « governo defle mag– gioranze>' Ose1-emmoaffermare che tutto ci6 ò po,•rottamente legaliu11-io. Finora qualche gruppo v'è ancora di uomini « distinti >, sui quali - se pur solidali con noi - non s·è osalo di porre la mano. I De Amicist i Lom– bi-oso, i Graf, i C.Orrado, i Cognotti De Mal'tiis fì– "urano come testimoni; p1'0Sto muteranno di sedia. Con Forrero s'è getL,to il t>0nte fra noi e loro. In– sieme ,·cri-anno i radicali; poi tutti gli alti-i che non siano cris;>ini sputati. Per gli innocui obe1-da– nisli o mazziniani già è incominciata la dan,.a (vedi dispacci di Romagna). r,a I,ega pc,· la libc,·tà si principia ad impedire e ad ass..,li1·J; si principia in provincia, nei piccoli centri, nei luoghi oscul'i. C1·ispi - l'uomo forte - non vuole chia:,si imprc)\ 1 visi; corno il Dottor Lanza del senatoro Cai'tlucci, teme t colpt dt sole. Cosi, il punto di partenza è sempre « 1111 abuso». Che ne S..'\ il Governo? Crispi ra dire che i prefetti sono per tre quarti cretini. Applicando il manuale del porretto ~lachiavelli mode,·no, egli ha sprigionato in Italia tutta la rilfa di cui questo paese Cl'U, iu pole111.a.capace. Non si pensava elle ce ne fos.se un simile stock in ri-

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