Critica Sociale - Anno IV - n. 22 - 16 novembre 1894

CRITICA SOCIALE 351 elio, al dire del Thornlon, ò divenuta por i contadini mm. seconda.natura 't L'idealo dol nostro con1adino oggi non ò nò più ne)mono che di sostituirsi al padrone noi 1>0:-iscsso della terra o noipieno godimento di ossa. f: l'ar– dcnlo desiderio o la lusinghiera speranza di acquistare, quando che sia, coi sudati risparmi, una casetta o un cumpiccllo, che decido i nostri buoni agricollori ad emi• ;;r:u·o dalle campagne nati\'O poi lontani paesi d'oltre– mare; o la stessa concezione grossolana, che si foggiP. il \'Olgo, di un socialismo agrario impossibile, consi– :,tonto nella di,·isiono egualitaria. dello torre o dolio ricchezze, che altro è, se non !"espressione istintiva llollo condizioni o dei bisogni alluali delle plebi ru– :,ticho? In ratti, o,·o queslo accampino un diritto civico su delle torre, sposso no domandano a gran voco la. ripartiziono J'ra.gli utenti; o non di rado hanno lontato anello colla forza di porro ad otTotto, con tutto lo re– golo, siffatta operaziono. Ciò è la riproduzione, in pieno ~ccolo decimonono, di un fenomeno molto consimile a ,,uollo cho si ,·criticava nello antiche lotto della plebe 1-omana.. Il Colaianni nel suo libro sulla Sicilia., a p1-o– posito dei Fasci <lei lavoratori agricoli, scrivo cho t< mentre i giornali o i capi del partito socialista parla– vano di colleUioismo, tra i soci o specialmente tra. i contadini pili arditi o t>ill radicali si aspirava alla. di– visiono dello terre, alla quotizzazione: per loro una buona leggo agraria. sarebbe l'idealo •· E giova notare dio in Sicilia esisto ben si la grande p1-opriolà.,ma ossa ù tenuta a coltura estonsh•a (latifondo) compatibile colla coesistenza della piccola collura. I.e stesso difficolliLdi guadagnare al tH·ogramma.collettivista lo classi rnrali incontrano i socialisti in F1·a.nciao in Germania., 1>aoSi ù1 piccola J>roprietù. o di piccola coltura. Interessante a questo proposito ò il rapporto presen– talo dai delegali socialisti della Rurnonia. al Congresso operaio socialista di 1.urigo del 181'3. La Rumenia ò un paese di piccola. p1-oprietà e di coltura estensiva; ,,i spossoggia ancora il contadino prop1•iotnrio: del resto vigo il contratto lii mezzadria o di ter-1.oriacon avanzi notevoli dolio corvo.le feudali. Ebbene, i socialisti ru– meni confessano che cosi radicata o cosi ostinata è nei loro contadini l'aspirazione ad avere un lotto di tc1Ta in proprietà. individunle, cosi estranei si dimostrano essi ai concetti correnti del socialismo, che, per non alienarsi lo loro simpatie, i socialisti si vedono, per quanto a malincuo1·c, costretti a secontlaro lo loro pe– tizioni al Governo 1>orla quotizz;_\ziono di torre pub– bliche, lo quali in tutto salgono alla cifra di quasi tlue milioni di ettari. · Questa tendenza lu-. trasformalo col somo della civilHL Io stesso antiche eomunifa agrario di famiglia o lii \'illaggio, o,•o una speciale condiziono del suolo non no abbia arrestata l'evoluzione. Esse, come dice il Do La– veloye, t< si fondavano sui vincoli di sangue, sulle affe– zioni di famiglia, su tradizioni llurato da tompo imme– morabile, oppuro spari1-ononon por l'osti liti-. dei pubblici 1>0teri, ma. minate da quel sentimento di indi\'idua1ismo, di egoismo so si vuole, che caratterizza i tempi mo– derni.• E anche nell"ordinamento o noi funzionamento dolio cooperativo agricolo o dello colonie sociali con– lompomnoe, lo spirito individualistico si arrerma in mollo più o mono rilevante. l11dhJdualls1110o colletthbmo lu ugrlcultur11. Qual ò la ragiono recondita, prepolent.o lii siffatto fenomeno o dollt-.sforilit;\ della propa.gamla cooperati– vistica nello campagne? Xon bi8ogna. mo.i dimonticn1·0 B b 1otec~ G no Bianco la massimo. elio l'iudivicluali&mo <"· elci fo,·ti e t'associa– ::ione iJ elci cleboli. OO\'O l"uomo può basttu·c in qualche modo a sò slcsso, tende all'iudipondonza o all'autonomia: dove si sento mancante, tondo naturalruonlo aù. appog– giarsi sull"aiuto dei propri simili, cerca1hlo di riuscire coll'associazione delle forze a quello che isoh-.tamenlo non potrebbe ottonero. Ecco il gran segreto dei fono– meni sociali, o gli islrumenti del lavoro no sono l'indico cnratterislico nello trasformazioni economiche. Orbene, nei primordi doll'umanifa son tali o tanto lo causo dell'insumcienza delle forzo degli individui o 11 bisogno della solidarietà, sia por lo stato continuo d1 guerra delle lrib\l, sia per l'incertezza della sode, sia per le ditncolt;i. e lo fatiche del lavoro agricolo {cho lo fecero noi miti religiosi riguardare corno la condanna di un dio irato), sia por l"abbondanza della terra. o la sufllcienza dei prodotti, cho il primo stadio naluralo dell'agricoltura ò la coltivazione o lo sfruttamento coo1>orali"i del suolo. In seguito, la condizione territoriale e politico. si fa più stabile o sicura, la popolazione aumenta., si accentua la necessifa di una coltura. pili produtth•a, gli stru– menti si J>Crfozionano,si inventa l"aratro, si impiega.no gli animali nel lavoro agricolo o, l'uomo incominciando cosi in mo,lta parlo a ba.staro a. sò stesso col sussidio del lavoro della famiglia, l'antica cooporaziono porfolta o comunanza incomincia a dissoh'crsi nelle unWl tli famiglia {uno.pnrto dello torre, o prima di tutto quello colti"ato, "ien di\•isa tomporanoamento o periollictl– menle), o da ultimo, al lavoro personale sostiluo1Hlosi il la\'oro servilo (llomcstico o salarialo) o alla. coscienza della propria debolezza. sottentrando la coscienza della propria. forza, cadono l'un dopo l'altro gli ultimi re li dell'antica associazione genica o di IJ•ibù; l'autonomia e con essa !"antinomia degli interessi si fa sempre più profonda, o la divisione e l'appropriazione dello terre da periodica si fa ,•italizia, o poi ereditaria. famigliare. o finalmente libom individualo. li moltiplicarsi J>rogressivo dei bisogni sociali o cou– soguentemento la necessità. di una produzione più in– tensiva, di metodi di cultura pili razionali o di strumenti agricoli più perfezionati, ingenerano la concorronz,1, cito, aumentando continuamente, porta alla trasforma– zione dell'agricoltura in una vera o propria industria coll'applicazione dolio forze naturali o la sostituziono pr.,gressiva. dello macchino allo braccia dell'uomo o al hworo dogli animali domestici. Dinanzi a.li, -. granllo coltura intensiva o specializzata por zono agrarie, l"iu– tli\'iduo colla sua famiglia non basta pili; cd egli s1>1-.– risco co· suoi attrezzi primitivi, co· suoi piccoli capila li o co· suoi metodi tradizionali: occorrono compagnio disciplinato di lavora.lori o una associazione lii fo1·zo, di torre o di ca.pilali. Cosi naluralmente cadono lo vecchio formo di conduzione o lo vecchio specie di colti,•atori o si la strada di nuo,•o (come ò gilt av,•cnulu })Or l'industria manifatturiera) il principio dell'associ,l• ziono o della eooporaziono, non certo nello condizio111 primitivo, ma con forme simili a quello doll"anlico fo• nomono ('). (I) A questoproposito è degno di nota Il f;Uto, che le rarissime coo1>erati\·e agricole, che son sorte al rresenlc, al sono lmpla111a.1e o In lerreni incolti M>llo forma di colonie, in condi1.ioni, con dlRlcollA e 11tr111tura affini alle priml:i,e comunilàdi ,111:1i;riio; onero son aorte dove, t•:,gricoltura eHendo In un grado di 11, I• luppo a.vantato 1,er la tr1t1formnione lec.nlea del proceul coltu– rali, il la,·oro da Isolalo diviene collettho e I contadini tla coln– cereAAAli1>assano ad usere 11 :1la.ri :1ti.Cosi Il lncon1ra110 cui di cooperazione In J.onilJardla e nell'E 111llla,regloul le plit 1,rogre-

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