Critica Sociale - Anno IV - n. 22 - 16 novembre 1894

314 CRITICA SE>CIALE ra1·cl'Oderomorto me1.1.o libernle.era l'igido.pieno di dubbi, inc.,paco di senlf,•e t tempi. 'on appar– teneva nlralto to1·ysmo. ma non ne era molto lontano. • • 1 1•·uil linguaggio petuln_utodi ques~o _m101stro e 10 crede, 1 n di snper tulto, dt questo mm1~tro che do: vette, per amore dell'ambizione, abohi:e le leAAt protezioniste sui cereali dopo avel'le. difese colle mani e coi piedi. fu la provoca1.1oned1ques_to tor_"Y, uscilo da una casa tory, laurooto da_ una umv~rs1tà tory, che diede vita. o piuttos\o ene~ia_. al charhsm~. Pcrc.hò como tutti sanno, 1 chart1sh, tah e quah, csisle\'~no anche prin,a del 1817. quando lord Castle1-eagh li denuncia,•a nlla Q~mora come « r!– voluziona1·iche volo,~nno 1-0,•e~ci.tre la _mona~rch~a per sostiluil'ie una 1-opubbHca a base d1 .sufl1:'!!1~ universale >. Ma del « nobile lord :t e dei cha1 hsh di prima maniera ci occuperemo pili tardi. PAOLO VALERA, Ancora sull'intelligenza e la,or lità della folla (LETTV.RA A ENRICO FERRI\ ( 1 ) Mio cmriulmo EHrlco, Orazio delle parole cortesi ch'io debbo all'indulgenza del maestro e all'affetto dell'amico: grazie sopratutto della critica franca e sincera che io cerco e desidero, glo.cchèmi sembra il risultato più. utile e la soddisfa– zione più grande di coloro che scrivono. Tu dlel che io e ho urtato contro la sbarra immobile d'un binnrio morto ». Un disastro rerroviario &--· intel– lettuale, dunque? Può darsi. Ma la colpa b ve~ament~ o solamente mia 1 O non accade spesso alla scienza d1 incontrare questi bi11ai•i nw,·li che lo vietano la sua corsa a grande ,•oloeità, questo 11Ho·1·e immobili che arrestano la macchina ancora a,•hla di cammino? Son lo responsabile so il pensiero hu. lo suo colonne d'Er– cole, se esiste l'ignolo doll'incosclonle, o so mi dichiaro vinto dinanzi a un problemi, cho nessuno ha sapulo l'isolvoro t E morilo io <l'ossoro la ccia.lo di melaftsico J)0rchè im•oco la p,ieoll>gia delfalomo_1 Qualche cen_ti– naio d'anni ra. (anzi quolcho decina) 11 buon pubblico avrebbo sorriso se gli avessero dotto che esisteva. la psicologia dei microrganismi! Eppure, Binet l"ha stu– diata! Io penso che. se il vero temperamento posith·ista do,·e credere soltanto a ciò che vede o a ciò di cui ba. lo prove, non devo però escludere a priori nessuna ipo– tesi. Tutto €\ possibile al mondo, e l'affermare catego– ricamonto: - la sciema\ non arriverà. oltre questo li· ruilo - è una forma di ipoteca sull"avvenire che lo mortu•lglioso sorpreso del presento o del passalo do– vrebbero consigliarci di evitaro. Del resto che Importa erodere o non credere possi– bile questa 1 p.rico/ogia dtll'alomo1 Il mio era un desi– derio, un& speranza. 1 un augurio. che gettavo là, alla 0no della mia lettera, per allonual'o lo sconforto che tnvude chi, dopo o.Y ermolto cercalo, s'accorge di non u,•or tl'ovato nulla o qu o.si nulln. l.o. spiegazione ultima mi sfuggivn: la sentivo lrrnglungibllo od intangibile, ttM vole,•o almeno indicare dovo, a parer mio, ossa stava racchiut1a. Non potendo vedere Il tosorb, mi acconton• tn ,•o di supporre dovo ora nnscoslo. Ad altri, più. for– llrnati di me, il saperlo scoprire. Ho 11bagliatot Può darsi, ripeto. Ma.alla mia ipotesi (') Vedi la polt1nlca Slghtle•fi'errl, nel numero precedente. B1bl oteca G1'10B inca tu non hai sostituito nessun assioma, al mio dubbio nessuna certezza. Il mistero rimane, o noi ci lroYiamo Almeno d"accordo nel do,·or conressaro la nostra igno– ranzo. Sononchè, non è su questo Incerto ed oscuro problema che vale la pena di soffermarsi a discutere. Noi possiamo continuare più utilmente la nostra po– lemica intorno a quelle mio osservazioni di psicologia collotuva che tu non accusi di essere metafisiche, o che - so non mi inganno - pur criticandole - accetti nel rondo interomente. lo a,•evo detto che le forzo sentimentali si sommano In una. rolla, le forzo intollolth•e no, o che la suggestione dei sontlmonti fa. dogli eguali, mentre la suggestione dello ideo ra degli inf<wio,·i. Tu trovi troppo nssoluto queste alTermazioni, porchò la difforonzn., secondo to, ò di gradi, non di sostanza. A rigore di logica tu hai ragiono. In natura. non esi– sto nulla di 1os1a11zialmente diverso o distinto: tutto si riannoda o si riallaccia atlra,•erso sfumature infinite: lo. leggo d'evoluzione lo insegna. Ci sono dello ::o1'e tteulre che vietano persino di sentenziare so un orga– nismo appartiene al regno ,•egetale o al regno animale. Perchò dunque dovrebbero esistere dello barriere di– visionali in psicologia t .Ma la logica troppo severa fa commettere degli er– rori, come la corda. tirata troppo, si spezza. Tu stesso mi hai insegnalo che, per comodità di stu• dio e per maggiore chiarezza, si usa, nella scienza e nella vita, chiamar con nomi diversi le cose che in ul– tima analisi non sono che uno sviluppo ulteriore una dell'altra - e cosl io credo si possano tener distinti in psicologia doi renomeni che - pur non differendo fra loro 1mla11.:ialmetrle - dltroriscono però di tanti g1·adi da far qutl!l dimenticare l'origine comune. Orbano, la suggestione del sentimenti differisce lanto dalla suggestiono dolio idee, che lo ho creduto di potere stabilire t'ra. l'una. o J'altr11. questo carattere distintivo: l'una fa dogli eguali, l'nlll'A doi $(,'gttad, dogli i11feriori. • o bono - e lo potevi ca.piro anche tu - che quol– l'aggottlvo eguali, non ha il slgniOcato che gli si do– vrebbe attribuire in una dimostrazione matematica: in psicologia sopratutto (e anche In natura) non c'è nulla di ide111rco, o quando si adoperano certe parole, si lascia a chi leggo di interpretarle non alla lettera, ma noi senso che loro si è dato scrivendole. So bono che gli eroi creati <la Garibaldi non erano e non potevano essere eguali a lui, e che il grado di passione cui sale il pubblico non à prccùo a quello del• l'ora toro che lo ba suggestionl\lo: - (!"anima umana non è una cirra e la psicologia non è l'aritmetica), - ma è certo che quegli eroi o quel pubblico modellavano so stessi incoscientemente sulla ftgura morale del loro suggestlonatore, e che tutti Insieme costitui\•ano un unissono psicologico, che autorizza,·& la mia afferma– zione. L'espressione d'un sentimento ha, per coloro che Yi assistono, l'identico etretto della vibra.zione d'una. no~ sullo corde musicali che si trovano sotto l'influenza dt questa. vibrazione. La persona rlspontlo collo stesso sen– timento corno la corda rispondo colla.stessa. nota. Sarà rorso m; tono più allo o più basso - ma è l'identico suono. è l'accordo. Dello ideo, invoco, non avviene cosi. Garibaldi può, colla sola virtù dell'esempio, creare un eroe. $pencer non può, con una sua frase o colla lellu~ d'un suo capitolo, creare un genio e nemmeno un ingegno. -

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