Critica Sociale - Anno IV - n. 18 - 16 settembre 1894

ORITIOA SOOIALE 275 articolo dal titolo appunto: Le Pope, le dèsarme– ment et ra,-btt,.t1ge. Tutto ciò indica un indiriz1.0 della propaganda pacifica ad esaltare la eterna e brontolona cattedra di Piero. Orbene, a Colonia con le grida di Viva il Papa-Re, a Torino con gli urli eucaristici di Viva Gesù c,·tsto (e, si sottintendeva, il suo Vicario) non si tendeva con altra forma e con altri intendimenti, sia pure, allo stesso ed identico scopo! Terribile e pure non esagerata prospettiva che sta innanzi all'orizzonte non che a voi, maestri, ma a lutto questo immenso e sempre crescente prole– tariato intellettuale, costituito dai reietti di ogni giorno dalla classe borghese, sprofondanti ogno,-a più in un inferno peggiore di quello in cui si di– battono i salariati manuali. Oh l'angoscia di (1uelli cui la « dignità professionale• importa di andare in giubbetto intanto che vegs.ono l'avvenire farsi sempre più fosco, il pane - 11pane letteralmente - tarsi più scarso, e i figli immiserire nella de– generazione morale e fisiologica! Saranno gli igienisti di Buda Pest che porteranno loro soccorso1 Altra ironia questa del regime capi• talistico di cui voi, maestri, dovreste istilla1·e nelle giovani anime il 1·ispetto e !"amore! I prodigi della scienza utili e fecondi solo per quelli che inutili e parassiti sono al consot'zio sociale; e sterili e nulH, come non fossero mai stati investi~ati, per i mi– seri estenuati dalla santa fatica d1 lavorare e di produr,·e per gli altri. Schiettamente confessiamolo: il papa diviene di giorno in giorno un persona8gio più importante e bisognerà tosto o tardi fare 1 conti con lui. Nella crisi terribile della civiltà borghese egli solo resta impavido in mezzo alle rovine, lavorando per la conser, 1 azione. L'economia liberista fa naufragio ed egli si pone, sen1.a compromettersi però, all'avan– guardia del socialismo.... cattolico. La scienza ab– batte il dogma ed egli suscita i dottori che conci– liano il darvinismo e la teoria creazionista L'arte va al naturalismo con Zola e al socialismo con Hauptmann ed il papa benerlicc il neo-cristianesimo psicologicodi Bourget, di De Vogiie.di Edouard Rod. Un oratore cattolico a Torino si potè ,•antare che • i fedeli oggi in letteratura possono andare oltre a Manzoni. Voci di scettici e di felici. Ah I che ci seccate voi i Hanno un bello strepitare i franchi muratori e rinnovare commemorazioni di Giordano Bruno e organizzare comizi pel 20 settembre, ma i muni• cipi inviano omaggi ai Congressi eucaristici e l'Am– ministrazione delfa Real Casa fornisce arazzi ed ornamenti. Oggi poi echeggia l'eco festosa delle re– centi carezze fra il e-averno di Roma e il governo del Papa; prime ed rnnocenti vittime sull'ara della auspicata conciliazione saranno i poveri negri d'A· frica, conquistati colle armi temporali di S. M. e incretiniti fra poco da quel!e spirituali di S. S. Ed è giusto che sia cosi: esperimentati gli stati di assedio, i tribunali milital"i, le leggi di eccezione, gli arbih-1 e le violenze di polizia e dichiarati in– sufficienti a contenere la marea che sale minac– ciosa, bisogna piegare il capo e ricorrere a lui. al papa, la sola fo1·1.a che ,·osta impavida a puntella,·e l'edifizio che ruina. Esp,·tt nouveau! hai varcato le Alpi; ma non temere, sei in terra ospitale; processioni del SS. Sa– cramento, passate sicure, salmodiando; il raziona– lismo liberale è finito, ben finito; il venerabile Crispi veglia sulla sua tomba. Cosi essendo, voi, o buoni martiri dell'istruzione primaria, raccoglietevi pure a Milano astrologare qualche miglioramento alle miserabili condizioni vostre e non dico solo della borsa, ma e più. della dignità del vostro apostolato. Se qualcuno fra voi è per additarvi le istituzioni nuove create dal pensiero socialista per cementare le civili resistenze, se qualcuno vi indicherà la Ga· me,·a del lavo,-o come ultima fortezza dietro la quale si difende il di1·itto di quelli che lavorano - ascoltatelo questo qualcuno; fra breve sentirete quanto il suo consiglio era provvido ed amico; perchè fra poco lo Stato borghese, interamente prono alla chierica, non saprà più che farsi di voi e, dopo avervi stretto il lacciuolo intorno alla strozza, fino a strozzarvi il respiro, vi caccerà sulla strada come famelici botoli di guardia invecchiati e buoni a nulla. Se fate conto di guadagnarvi quand-m,énie il vo– stro pane coi sussidi dell'ingegno e della dottrina e ricorrerete perciò ai padroni delle tipograne ed agli editori. voi troverete (iià stabilito e stretto un accordo pe,·chè il capitale mtraprenditore si abbia la parte leonina e v1 getti per carità, come ai pez– zenti, le briciole della mensa.... B1b1otecnCJ1no H1arco E bello il mondo e sa11io è l'av~enir. La stagione è propizia, i compagni sono presti, la montagna ci so1·r1desempre bianca, sempre ver– gine. Ohò, lo 1.aino, la piccozza, le sca1·pe ferrate! Al Gran Pa,·adtso! Al G,·an Pa,·aatso! CLAUDIO TREVES. CONDANNATI Il Tribunale, dunque, ci ha condannati. li nostro grido di dolore, Consmnmalw,i est!, giltato la.sera. stessa. che In eco dello condanno di Palermo sollo, •a.va . l'indigna– zione di tuUi gli animi oncsli, ru ritenuto gravido di npologia di reati o di eccitamento all'odio di classe coi, pe1·icolopufJblico - o noi saremo cancellati, come in– degni, dalle liste dogli elettori e, quel che più conta. ~ pitì si vuole, degli eleggibili - radiati dall'elenco dei ciUa<lini attivi del nostro paese. ta bene. Strumento di lotta. di classe, il ma.gistralo cto, 1 0,·a compiere la funzione sua - e l'ha. compiuta. Kulla ci attendevamo di di\'orso e non moviamo do– glianza. TrO\'ia.moanzi che, nel girare la vite della sua ma– cina, il Tribunale si arrestò quando ancora avrebbe potuto, ,•olondo, p_romerc ... _Oi "1.so r~a. il dovere ~ella. funziono da. r.omp1ere o la rnflmta ripugnanza. eh esso ispira, una forzt1;-arcana - _unvago forse _e~incoerente rispetto superstite del pensiero e ~ella. c1v_111à1 - pa– rnlizzò la. sua mano a. mezzo del giro. E, d1 fronte all?, ferocia. disumana di altre condanno, esso usò con 1101, nella. misura, una civile mitezza - che nulla abbia.mo fatto rter merita.re . Al contrario. Dolio scanno, che vorrebb'ossero igno– minioso e sul quale fummo trasr.inati corno delinquenti comuni ci siamo fatti tribuna. por la. verità.. Per la misera.' verità, che sembrava attonita essa stessa. di udirsi - una. ,·olla tanto - in quell'ambiento, in quel– l'aula, avanti a quelle persone. Ora, che affermò la requisitoria! La sentenza che prova.1 . . La requisitoria affermò che, per condannare 1101, bi– sognava separarci da noi medesimi; dal nostro pro– gramma, dati& uostra. propaganda, dalla nostra inten- 1.ione dalla. nostra vita., o impiccarci sulla punta d'una. frase' torta ad uncino. Alfermò che bisognava separarci anch; dal paese; da. tutto ciò che fu detto, scritto, pen– sato sentito da tutti; dalla coscienza. giuridica della. na.1.iÒne del tempo. 1-·a\sitlcarciprima, condannarci poi. La sentenza disse che ben si applicano, in tempi f~~f~~r:tiè fi 0 ;t"~~it~,e~d!d:~fn~~r! fe~p~f~!a!~ 1~f~v~~

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