Compagni! - anno I - n. 6 - 1 aprile 1919

10 COMPÀGN,I_I · tore degl,i ignoranti -che To-a:;coltano, o agli domina .. ,, ;ion :;auno giustamente '1,ialutan:; i, su9i 1.,,11,oranlt c,ie , • f t - P·"to d"' a ,J ~ 't·t 4.l mae-st1'0 c,ie St .a, s 11.11n~,u ~u. <1 rr1opie 1 ~ t. -afl' alunuo che non sa ancora lJ.'Uale sia ~,or!]i_esw/e la b,,rr,ltesia cnmpic! All'v.fficia/e il 91wle,. t o])Cll(L·~el 11ot1·e'bbe dimettersi, C non lo fci verchè gli. Ml vo e.,., · • l li b ' • l ld t 'tace di e;sere al serm?.10 e, e a. • orgt1es1a, o a so· a ~ simbolo cli u-n i-ntere~se co11w1,c e nello stesso temvo il mt:,1:zodi vr<?tezionc degh -interessi comu,ni, poic'hè !et tes~era d-à _il -me1.w di d1.stribuirc i·t 8/H-,idio ogi-i ope1:ai che scioperal!o, -il che ann nlla as,Nlut,amentc OfJIH scu-~a scntlmentaf:c del Jù·umiro, che diventa. così; un traditore dei suoi compagni e come tale de.gno verfettamente del morchzo d'1nfa-m1a con cui ;;i 1nac- f1te è nbuliaato, costretto a lasciare le sue oc?1.1~a zioni; il suo lavoro, ve1: passare qualcltte an,11,0di v·ita 1 ,wtilmcnte spe,sa .;ol(?pf-r essere pron o a reprimere le folle che non ·voo~(ono e~ser_e_sf:u,ttatc, che prole• sta 11 o contro t ,.;op1n-lt e le _111,r;t11ol1 ,ie. J.:,'vidc11te111e11fe {a rlf€-r1.;ct al 1)1'Cle, qt ;naestro_, ll'n fficia lt v1:rche l'ud1ton>, del v-rctc, l alunno, ,l °.· [d 'a.to noit ha-nno il modo dt saegl1e,re, non lza,ni1o_ il m odo dt e~erci_tare Ja libertà_. J:J allor<"!'non _d~i•~ •?iii wn·IHrc d,, _ li~er/a,_ d1. _ co-~c1enzci e di ven-siero, ~/W, piutloafo di l1bertn dt accopan:imentc?, _ O riut– to~/0 più e.,altame11te _deut pm'(are di esercizio d,i ac• capa-rromcnto. E capiraz, -c!ie e perfettamente gwsto che alla vostra libertà, 1wi oppo(i1amo ta n_ostra.. . Con questa clifforenza: che noi nei _nostri comizi, nelle nostre, conjei1·en,ze, netla. nostr!f, pr\-Jpa,r;anda ammettiamo se-mvre i·t contradcl1ttorw e la discus– sione ciò che non è 71crmesso in chiesa, 'Ìn isc-uola e nell'eset'cito. E' ùioltrc da. varte nostra la vet·itcì, - che è nella forza delle cose. E' •vero, noi abbiamo la tessera; ma questa è ,jt c!zt'a a crw-•ci della, catti-vci c1":to11e che c:omvic. B la nostra clisciplma è sacrow11ta, 71erchè det'e oppon;i a quella che· sotto l'a11parenza della l1'be.rtà :,econdo tn la intendi, orientn tutte le a.:·ioni delfo, borqhcsia, sfr11,t(atr1~e- e ·se 1ioi _ critichiamo i nosiri: conÌJm,(/~>i c!ie manaano _-i figlt al l.,attc-s11110e le -mogh iii, chiesi! lo fa.cctanio percliè deploriamo che essi non sappiano sottrarre le loro mogli e lepersone di loro fami(Jl1a alla 111.fiuen;:a in.szd,io-a del prrtc. E per finfrc: che l'oryani,::azioile rapprc.•enti la, vei-it,'t, che ri. u.lta daléa fon(i clclle co,c ogg1: è più vrovato che mai. C,'ia.cchè non sono pùì , so ltanto -1:' co_11~nd1-n,i c. gl,i ,opera i che ~i orga11i.::,r <1.nt :J; n o1i .sonu\ v_uì,soltanto le masse igna·rc, .~prov1,isfC'- d ,; O!Jl1Ì i-,tru– zione, che cnti·ano nelle fih: or;gi inco-mil1rùi1zo ad orgau iz.rnrBi anche cate{lorie di 0 µFrso1ie ·i,,truile, ('hc cominciano acl accorgersi di essere cmch'es~e 4ru/- l tate. Gli im [)iegati, per ese,ì1pio, e i maestri e 0 pa,rc che ne abb1·al7Ào una, vog_lia matf11, oi,;_inseg1wntt: delic sc1.1;o(e1ned,1e e ftnanco z... 1>wr11,t:-a7i .. . , , _ r. pi. ~.__,,.w,,,.__.~ ~ .Le grandi f gure delSocialismo Internazional Giovanni Jarès ·c 0 ·atti d1,r.,renìò di uccider:e ~·teine1\C<;<L'll-, è c_o11~– j1à,so immediatamente davM~!-i a.i_g-iucl1c1, a sentirsi, come dei re.sto §i sa,peva oia vrima, a,onclannare a 'JtÌ'Jl"(C. Vilain, l'assas~ino di_ Janès,. ha atteso 9u~ttro_ cw1i·i, prima clic i custodi della. r;-ws/lZta e clet dzr1iti Jaurès è a1ato nel '59. Lascio ai lettori il contJ degli ann i. N e ha moltissimi ()Cr IP" sapienza, ne ha pqchi ~si.mi pc1· l'azione. Voglio dire che la ,sua attività 0 sem pre quella di 11: 1 giov ane attivis3imo. Oratore scrittore, CYiornalista, ca.po- partito profes– SOTe,cgii è un poliedro a molte facce t utte sf~villanti, iridiscenti. Ma i.I mondo lo conosce come oratore. Ha rag~one il mondo. Il socialismo ,si è fatto ... verbo in Jaurès ed ha volato ai quattro venti dello spirito. Come 1 Io 110;1 lo so. Il tronco dei Jaurès è 'del Taru. De– vozione e moderazi.onc; idee severe e tradizionali; ,repubblicanesimo roseo nato a,pposta per esser9 go– vernativo. Gente di toga, di amministrazioni e cli armi. Lui, Jaurès, debutta professore di filosofia e sa, il neo latino e il greco. Lo fanno deputato e siedo al centro; sie·d·c silenziosamente. Passa, una legisla,– tura o, nessuno si accorge rli lui. Hicn!ra, nell'anoni– mo della notorietà pronnciule. Senon('hè si troYa di mezzo a due gigantesche Jo,Lte'del JaYOl'O: La Vctreria <li Albi che Jlasce da uno scio_pcro ;:i la sollnazione dei minatori di Car– rnaux. Ed r,.ccoti ehe la sua filosofia ,·cde davanti a, sè iruproVYisa agitarsi l'aziono della cla:sc. Anzi nde 0.uest'azionc cont.encro in sè la propria, :filosofia che ripudia, anzi ignora.: così lo spiritua l1smo tra– scendente corno il positivismo 'meccanico, siccome emanazioni d'uno stesso sislem:t di interessi a\-Te.rso ai propri. Jaurès fu tutto invaso di quel contrasto; la sua coltura. la sua intellige.nza, la <sua parolà nn furono trasfo,rmati. Egli éent: allora che la sua vita aYcva uno scopo, che e.cdi ora To strumento sa.ero i di esteriorizzazione di quelle aspirazioni di giusti– : \1a che portava con sè la g{'rminaziono proletaria; ~ dove1·i dei cittadini si decid,;ssero a JJOrtarlo dei- l ;he "gli sarebbe $tato il nunziatore ... vant1, ci magistrati. R si 'Rentl felice! . E durante il vroce,Rso, g'i!la~iteg9iò di nuovo. la' C'osl il socialismo·ha a.vuto il Hlo oratore. Perchè fìrrurci dell'-uomo ,it quale presentì l'immane fiagell;o J all'l 113 è essenzialmen to oratore. Tutte le sue sen– che ha de1,·astato tutto il 1nonclv e te_11tòopporRi ad 0 a,zioJ!\ <si compongono r•scnzialn,f'ntc in immagini. e8-'0 con tittfe le sue fone e crtdde nttinw .. della sua, La, vita ribolle entro <li lui uell-a sua picnf'z7,a e ?:io~ic e della sua,, v~opapanda contro lf!, guerra.. . \ ,;i _disvc~atutta _ndl!!-parola ROn{_)lra e c~iara, ~vjde.!~te .ì el N. <:; d-cll A,ant.i della Domemca (/ebbrmo e rnlìan, tla,, 1ro111c-a. e conmiossa. L'1mprovv1~11z1.o- 1912), Cfaudio_ '!'reve'\ p 1 1bblicarn il ser;ui;nte intcres• I ne cl,,] \1, t.ri_hun~ non è ~na __ febbre, t.ina ('~1nuh;\0n~ s:zn te pt ofilo di J aU1 es. I per !lll; \ 11 PlU alto, il p1u naturale C:c1 mo01 d1 ca 1n neo

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