Compagni! - anno I - n. 1 - 16 gennaio 1919

COMPAGNI! chè l'opera, sua si continua, ;ittraverso la Storia, anche dopo la sua morte. . N-esstm altro ha compiuto opera <:he si riveiasse nel tempo, cloi.-at_a di così meravigliosa fecondità. E 1 vero eh<, gli t\omini sommi nella Scienza, nelle arti, nelle a,pplicazioni indtlstria.Ji, apportano ognuno un contributo al Progresso che è, in fondo, un mov·i– mento che_ si co ntinua, anch'esso, oltre la vita di ci~cuno di es.si ; ma quella è npera che non può es– sère apprezz ata e valutata. Q integrata senz.a l'opera degli aJtri: ha quindi un va loro colÌettivo; è vero cli-e sem.a l'opem compiuta da quelli <.l'ieri non si potrebbe _av-ere l'oper~ di quelli_ ~•o~gi, la quale è .nuova spm~::i,.aJ C'a.mnuno della c1v1lta; ma hi nuova coiiquista, il nuovo pru;so compiuto oggi fanno im– p.aJ!idire il ricordo di qu-dlo compiuto ieri. Oarlo Marx, invece, l'imano come un gigante, iso– lato. L'opera sua h11, un 'valore a sè, •ipdiscutbil– mente_: Irn ttn Yalore così l.'l,rgo, così esteso, che in essa rientra quclui, <li tutti g1i altri. E' perciò die la sua figura sovra.'lfa, quella di tutti gli altri.· A voler ra.fBgurare alleg;oricarnente, l'o,pe<ra di Marx occo,rrerebbe immaginare l'Umanità in cam: mino, a_lla superficie della Terra, nella _penombra. Da vane parti convergol10 l.f:lmasse degli uomini, oome sopra un p eudìo ruscelli e rusc.elletti conver– gono vérso i vari: to.ne, n ti, che quind;i s' in.ca.lan.ano nei fiumi, che po rtano a. ·1oro volta, vcloc.emcnte le acque alle gnmdi m'&'lsedei mari. E queste éorrenti 1.1ur nno ,anno, fatiC'osamentc, scn7.:l sap.erlo, ,·e'i·so \l.oa mètn. ohe €!>senon conoscono, che e::,se. qualche volta int.uisc0ino; ma' non conoscono nemmeno con precisione il cammino da. seguire, la maniera di abbreviario. E qualcht1 volta, di fronte a,ll'ostaeolo c~e loro a.ttraversa il se-ntier,o, esse si formano, o d1verg.ono, e p-rendono ~n nuovo cammino, che quasi sempre non è quello grnsto, perchè la cima dove è situata la. J]leta è invbibile. . Ecc.o d'tm tratto a.va.n.7.arsi sullo sfondo un .gi· g&nte d1-0 ·reca a. braccio t?,.~oin a.vanti una torcia immensa, un faro che inonda di luce tutto lo spa– zio. Il m9nte della m èta., cui l'Um anità. tutta deve tendere appar.isoo in lonta.nan.za : tutti si ·vo.ltano da. quelÌa parte, tutti comprerrdoino , tutti si avviano. Esistono ancora degli ostacoli: ma ormai le masse umane sanno. do,:e debbono andare, sanno che di– pende es.clusivarrumte da esse l'arrivarci sanno ch-0 ci arrivera.n~o e gìi ostacoli ,engono superati, ven- gono tra.voJti. · • .E' qu<.>sta., in sostanza- 1 l'opera immensa compiuta d.1, Marx: egli ha illummato il cammino dell'Orna nith., perchè le si riveta,sse la mèèa. cui essa deve tendere; -egli h..1, fatto vedere· che ineluttabilmente. fatalmente, essa deve arrivarci; egli ha dimostraté. che ne.ssuna for:za di uomini o di eventi potrà im- pedirlo. · , "' In che modo il Marx ha compiuto tanto7 Dire– mo inna.n;i,i tutt,o ~he, contraria9 1en te a quanto molti· c red ono, .11Soei.ahsmo non è st 'l.to concepito e inven t: ;i.tò da ì'ni. Egli ne ha trovato l' esistenza n~l moa'0 s tess o con cui è. costituita la Società; egli ha lette nella conca'0nazione <lei fatti <leJ.la Stori a 1 a cer– tezza irr.efutabile della attu.arione ,dell'ide ,a.le socia li.sta. V.erremo man mano illustrando l'opera <>omples,ga <li Marx e cercheremo d,i fa.r in modo cha da) qu'esta iUustra7.i one ne risulti non solo la gr.and=a e l'im– portap.za , T_Da. tut~a qua;nta la belle.zza, llÌ. che i còm– pagn;i tu ttn sappiano quanto cìe'bbono a lui. . Noi: credia!Ilo ù,i ripetere qu.i, ~uali sono i par– bcola !'l che riguardano la sua nta pt1rsonale in " ti.ma. . , Il I;,af~ rJ$UC, clie n-0 ~pos~ ~oi una figliuola, <' che qurn.di ~10 conobbe médto mhmam<>nte, anche pe; ess ere stato per molto tempo com<' nn suo fcdèli< simo ~.egreta.rio, ne ha descl'itto molto lx•nc la vifr in un opuscolo, del quale consigliamo a tùtti i co.rr · pagni la. lettura. (1). • Soltanto, poichè molti fann9 rii;nnrovero al Ma·,· d:i aver avnto un cai-attere aspro,. pieno di n.ngol: taJ~ da dare l'immaginè di u11 uomo asso)ntame-nl privo di ci10rc, _:__ ~ ricordi personali di Paolo L'., bibliotec'?ginobìanco fargue Togliamo riprodune qu_ esta breY e pag~na, la quale dimostra quale tesoro ùi affet.to rac.ch1u<lesse il cu-ore deJl'homo, i-1 quale, da i suoi _ stttdì e dalle convinzìo-ni che ne ri.suìtavano, era condotto a.d er– ~etsi contro la società ~org.hese, ~cl m<;>mentostesso m cui essa aveva compiuto la R1voluz10ne francese ed a.Yeva assunto incontrastato il dominio cl.i tutt-0 il mondo, da.udo .alla vita di ~sso un impu.lso nuovo. " Egli era un pa<lro t enero, mito ed ind~gente. « I fì.glt <le-vono educa.re i geinjtori " - elfi.i soleva dire. Mni nel r.a .ppoirto t ra lui o ìe sue- fighe, che ìo amavan o im mens·a.mente s'è fatta, valere ne.ainehe l'ombra de.ll '~utorità pa'.tcrna. Egli non le còma.n· dava mai, m a le pregava pel desiderato come di un favor.e o accennava ad esso di non fare ciò che vo– leYa vietare. E nondimeno raramente un padre po– trebbe ~\:€ortrovato pii\ a-scolto <li lui. Le sue figlie lo cornn-cforavano come un loro amico e conversavano con l ui com.o con un- compagno· esse non lo chiama– va.no pa<lre IIi.a ((moro,,, Ì.m ~sopr·:mnoroc che egli aveva · ricevuto· per la sua ca.rn.a,o-ione bruna e per la sua barba ed i 73uoi capelli ner~-castagni. I mem– bri deUa Lega comunista. prima. del 1848 lo chiama– vano invece" « padre Marx», sebbene egli non o.v,;sse ancora rag giun to il trentesimo anno d'età.. <è E_gli ,p.as ..- .a.va lu nghe oré a schcr1,aro coi suoi figli. ~ues ti r ié o,rda no a,ncora adesso le battaglie navali e gli incendi ·dri.utc-re flotte di vasce.ll.i di C'art.a-che. .ì\i1a.rxfabbi-ic.ava per essi (> che poi con loro ,·ivo giubilo egli consegnava alle fiamme in una. gran s-ecchia, d'acqua. La domenica le figlie w;m permettevano a Marx di lavorare cd egli apparte- •neva ad .esse per tutta la 0 ·iornata. Quando il t.cm1po era b el4{ tut ta la famigifa usciva per umi lunga p11-< ,seggì.ia ,ta n eri.campi, riposandosi in $Cmpl:ici oste– "Ì(] ·p er mang iare pan-e e formaggio e bere bina. Quando le sue figlie erano ancor a h a.mbine, Marx abb-rcvirwa ad esse la lunga viii e.on narrazioni di favolette ·che egli inventava pas. ..<se ggiandoe le cui complicazioni erano da lui aumenhte secondo la. lunghezza della via, in modo ,che le bambine dimen· • tica,ssero la ìoro sìanche.zza nell'ascoltarle». Nè poiev,a ~sscre divcmamente. L'uomo, n,e,ll'ani– mo del qua.1e v1brnvan9 potentemente le ripercussioni dei ~~lor~ e. delle sofferenze di tutti gli sfruttati, di tutti i vmll, non pote,-a esS{'re oome lo hanno di– pinto avversari che non lo conosceviino. E a. dimostrare L1.potenza geniale del suo pèn– ,;1ero, rileveremo che, di fronte alla guerra· che ha i;i,s~guinat? il roon:io, le sue teorie ~ le sue previ- 31om appariscono p1u fresche che mai, ed ù1 alcune circostan·zc appar iscono talmente vive, come se da– gli a,vnmiroenti del.la guerra fossero st.ate dettate. ' NOI. (1) Oarlo .i\farx. - Rico1;<llr.,()rsonnlidi Paolo La- fm-gue - 'Milano Socletà Edl trice «Avanti!» • 1918. 5U auvenimrnti sariaHsti E proletari • della quindicina Il l.o gennaio, -il_ Comune . so<rialista di Milano ,1,nmtncia. che a._partire dal 1.o maggio 1919, tutti i ,moi dipendenti non oltrevasseranno ,!e otto ore. d·i !a1•oro. •** • :\'.~: giorni 8, f. 9, -si_ md-una a, M_ila_no_il C'om,e9no \ a, 10,zale clegl1- operai teo-sih. ,Seneta d1 dis{)'ussione f PrmPz:cr, (!7 Jn·oposzti caratterizzano qi1esto impor- /ante Uo,11•egno. . . !Hl•* . Si gono rosti'.t-11-itt\in molti.esime città ~ paesi .J_a.liani,_Srzioni dr,lla Leon Prole!'aria fra mut1·la– t1. invalid I e rer! ari ili (!Ul'?"Nl, i·n sequÙ.o • all'ini·– _-ia.f Ì1'n. presfl n'rrn la f,n, 0 dell'anno • sr1Jrso da i'O-mpaJni della Cu11,U"r del Lnvoro di Jlildno.

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